Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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UN CATTOLICO FRA SCRITTURA E TRADIZIONE

 

 di Fabrizio Martin - Nicola Martella

 

Il seguente colloquio avviene con Fabrizio Martin. Egli è quello, che definirei un «cattolico risvegliato». Ha preso contatto con me da parecchio tempo, ha letto i miei libri ed è stracolmo di domande sulla giusta interpretazione della Scrittura. Essendo impegnato nella chiesa cattolica, sta nel guado fra Scrittura e tradizione. Essendo illuminato dalla Bibbia, egli stesso intuisce che non tutte le tradizioni romane hanno le radici nel cristianesimo apostolico, ma sono «incrostazioni» religiose provenienti da altre religioni, che si sono accumulate nei secoli nella prassi delle chiese e che sono state cristianizzate dalla religiosità popolare e tollerate e poi approvate dalla nomenclatura religiosa.

     Il seguente colloquio è nato spontaneamente, poiché Fabrizio Martin è intervenuto a più riprese nel tema «L’ignoranza che falsifica». Essendo lì i suoi interventi fuori tema, li ho messi qui, così come si sono succeduti. L’intento è che anche altri, leggendoli, possano trarne profitto per la propria conoscenza e riflessione.

 

1. Interpretazione

2. L’eucarestia

3. Il purgatorio

4. Messa per i defunti

5. Le sacre Scritture

6. Pregare i morti

7. Aspetti conclusivi

 

 

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1. {Interpretazione della Bibbia} 

 

Fabrizio Martin: Parlo da cattolico. I sacramenti della Chiesa Cattolica trovano nella sacra Scrittura la loro origine oppure sono frutto di errata interpretazione della Scrittura stessa? E naturale che da cattolico capisco anche l’importanza della tradizione, e sono consapevole che voi la vedete in modo diverso. Quello che a me interessa, è capire ciò che dice la Bibbia al riguardo. Consapevole della necessità d’indagare a fondo su ciò che credo, resto comunque perplesso che sui testi sacri ci siano cosi tante interpretazioni che, alla fine, risulta difficile capire chi abbia ragione. {17-01-2014}

 

Nicola Martella: ■ Le cose importanti alla fede e, quindi, alla salvezza sono evidenti (p.es. salvezza per grazia mediante la fede quale dono di Dio e, quindi, senza le opere della legge; Ef 2,8s).

     ■ La Scrittura si spiega con la Scrittura, secondo il principio dell’analogia. Le verità importanti sono subito evidenti; ciò che non è chiaro ed evidente, non è importante ai fini della dottrina. [► L’interpretazione biblica]

     ■ Le tradizioni umane e le convenzioni religiose (di chiunque e di qualunque genere), se si trovano in contrasto con la Scrittura, sono un pericoloso filtro, che inficerà la corretta interpretazione della volontà di Dio, un muro che impedisce di accedere alla grazia e una trappola per le anime, di cui però si dovrà rendere conto a Dio. [► Via dogmatica o via esegetica?]

     ■ Chiunque sia, che filtra la Parola di Dio con tradizioni religiose e decisioni ecclesiali, snaturandola, questi di là dalle sue buone intenzioni, sta in pericolo di diventare un «cieco guida di ciechi» (Mt 15,14) e di rendere i proseliti «figli della Geenna» (Mt 23,15), quindi eternamente perduti.

 

 

2. {L’eucarestia} 

 

Fabrizio Martin: È chiaro ed evidente che il pane spezzato sia vero corpo di Cristo? {18-01-2014}

 

Nicola Martella: L’unico corpo personale di Cristo è quello suo personale ed esso sta nel cielo. Il corpo spirituale è costituito da tutti i rigenerati, che formano l’Assemblea messianica. Altri corpi non esistono. Come può un cibo materiale, quale esso sia, portare giovamento spirituale? Gesù stesso ha insegnato: «E Gesù disse: “Siete anche voi tuttora privi d’intendimento? Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca, va nel ventre ed è espulso fuori nella latrina?”» (Mt 25,16s).

     Il termine sacramento (significa in latino «mistero»; gr. mysterion») viene dalle «religioni dei misteri», nelle quali si credeva alla transustanziazione delle carne di un neonato (coperto di pasta e cotto al forno) nella carne del dio di tale religione. Seguaci di tali religioni esoteriche entrarono nel cristianesimo, cristianizzarono le loro convinzioni religiose e le diffusero, accreditandole.

Eucarestia fra Bibbia e cattolicesimo {N. Martella – F. Pistone – A. Mazzari} (T/A)

 

 

3. {Il purgatorio} 

 

Fabrizio Martin: Parlo da cattolico. Uno degli insegnamenti della Chiesa Cattolica riguarda il purgatorio, cioè quello stato in cui si trova l’anima dopo la morte fisica. È già salva la persona , però necessità di un periodo di purificazione, per presentarsi a Dio in modo adeguato; questo in poche parole è il suo significato. È un insegnamento che stando al catechismo della Chiesa Cattolica ha delle basi scritturali: «Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c’è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da quest’affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro». Questa affermazione è interpretata in modo corretto, o il passo del Vangelo di Matteo ha un altro significato? {18-01-2014}

 

Nicola Martella: Gesù affermò «non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro» (quindi mai; Mt 12,32). La chiesa romana, però, in tale citazione del catechismo, usando il falso sillogismo, ribalta le parole di Gesù, mettendogli in bocca ciò, che Egli non ha detto. Si noti, inoltre, che per l’escatologia di Gesù, «questo secolo» è l’epoca corrente, mentre «il secolo [o mondo] futuro» (cfr. Ef 1,21; Eb 2,5) è il regno messianico su questa terra, alla fine dei tempi; quindi, non è la vita ultraterrena! Il «secolo avvenire», in contrasto con «questo tempo» (Mc 10,30), coincide con il regno messianico. La convinzione di Gesù e dei suoi immediati seguaci era quella che i credenti sarebbero risorti e sarebbero entrati nel regno messianico su questa terra (Lc 20,35). «Felice e santo è colui, che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni» (Ap 20,6).

     L’unico «purgatorio» (= luogo di purificazione) è biblicamente soltanto il sangue di Gesù! «Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato» (1 Gv 1,7). «Il sangue di Cristo... purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente» (Eb 9,14).

     Una volta esisteva (nella mente dei cattolici romani) il «Limbo»; poi è stato abrogato. Speriamo che nella chiesa romana qualcuno abbia abbastanza coraggio scritturale per abrogare anche quest’altro luogo inesistente: il purgatorio!

 

 

4. {Messa per i defunti} 

 

Fabrizio Martin: In questo modo entrerebbero nelle casseforti parrocchiali meno soldi, dato che ci vengono chiesti 10 euro per la messa dei defunti. E qui farei l’esempio della preghiera di suffragio che si trova nel primo libro dei Maccabei, ma non posso dato che non rientra nel canone delle Scritture ebraiche (e voi lo ritenete apocrifo, mentre i cattolici lo ritengono deuterocanonico, cioè canonizzato in un secondo tempo); dunque andrei fuori tema. {18-01-2014}

 

Nicola Martella: La dottrina e l’azione dei cristiani non deve orientarsi al censo e alle entrate economiche, ma agli insegnamenti evidenti della sacra Scrittura e solo di quella. Dai libri storici, canonici o apocrifi, non si devono trarre dottrine, descrivendo essi ciò che fecero gli uomini, non ciò che è giusto.

     La livella dottrinale e morale era nell’AT la Legge mosaica e nel NT lo sono le epistole (oltre ai brani didattici degli Evangeli). «Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza! [= Decalogo] Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!» (Is 8,19s). «Verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole» (2 Tm 4,3s); qui si intende le favole religiose e le pie mitologie.

 

 

5. {Le sacre Scritture} 

 

Fabrizio Martin: Parlo da cattolico, vorrei fare un paio di domande: quando Gesù affermava: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio» (Mt 22,29) si riferiva naturalmente solo alle Scritture dell’Antico Testamento. Sono solo queste a far testo o per noi dobbiamo far attenzione a interpretare anche il Nuovo Testamento?

     Altra domanda: Come interpretare ciò, che descrive il cap. 20 dell’Apocalisse? Cosa vuol dire che Satana sarà legato per mille anni e che sarà poi liberato per sedurre le nazioni, fino ad arrivare a essere gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, per essere tormentato giorno e notte nei secoli dei secoli? {19-01-2014}

 

Nicola Martella: È sempre il contesto, che regna. Quando Gesù parlò allora, c’erano soltanto le sacre Scritture ebraiche; Gesù citò solo da esse. Gli apocrifi furono scritti in greco ed erano considerati letteratura popolare, non testi sacri. Gli apocrifi del NT furono scritti centinaia di anni dopo in gruppi gnostici con intenti ideologici. [► Riscoperto l’evangelo di Giuda: fatto sensazionale o strategia di marketing?]

     È evidente che mutando il patto, mutò il sacerdozio (quello di Cristo non è levitico) e pure la legge (Eb 7,12). «Dicendo: “Uno nuovo”, Egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è vicino a sparire» (Eb 8,13). Ora non siamo più sotto la «legge mosaica», ma sotto la «legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2). Infatti, «la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte» (Rm 8,2), appunto quella mosaica.

     Su Satana legato durante il regno messianico e poi sciolto alla fine, poiché ciò ci porterebbe lontano ed è qui fuori tema, rimando in Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica essenziale, Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), all’articolo «Il regno messianico», pp. 284-296; si veda qui anche «Resa dei conti finale», pp. 308s; «Le battaglie del tempo della fine», pp. 310s.

 

 

6. {Pregare i morti} 

 

Fabrizio Martin: Continuando a sfogliare le pagine della Bibbia s’incontrano numerosi episodi su cui riflettere. Per esempio da cattolico quale sono, spesso in preghiera mi rivolgo a persone a me care che sono morte, mentre voi evangelici proibite questa pratica, perché non scritturale. Io mi chiedo allora come leggere episodi tipo quello della trasfigurazione, dove vediamo Gesù in colloquio con Mosè e Elia. E poi non si dice forse che Dio non è il Dio dei morti, ma dei viventi? È così impossibile pensare che la nostra relazione con i nostri cari defunti sia bloccata del tutto? {20-01-2014}

 

Nicola Martella: Bisogna fare una scelta fra ciò che è scritto e ciò che si vorrebbe vedere nei sacri testi, perché soddisfa i propri gusti religiosi e solletica le proprie pie orecchie!

     1. In tale episodio della trasfigurazione, chi parlava con chi? Leggi forse che i discepoli avessero parlato con Mosè e Elia? Nota quanto è scritto:

     ■ «Mosè ed Elia... stavano conversando con lui», ossia con Gesù (Mt 17,3). Egli è il Figlio di Dio.

     ■ «Pietro prese a dire a Gesù...» (v. 4). Non osò parlare con altri.

     ■ Dopo che Dio parlò dal cielo, «i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono presi da gran timore» (v. 5).

     ■ Rimasero in tale posizione, finché Gesù li toccò e ingiunse loro di alzarsi senza timore (v. 7).

     ■ «Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno, se non Gesù tutto solo» (v. 8).

     Come detto, Gesù poté parlare con Mosè ed Elia, perché è il Figlio di Dio! Il legislatore e il massimo dei profeti vennero a confermare la messianicità di Gesù. Mi dici dove i discepoli hanno parlato con Mosè e Elia?

 

2. Gesù affermò altrove che Dio è il Dio dei viventi e non dei morti, menzionando proprio i patriarchi e intendendo che i credenti con la morte non sono distrutti (Mt 22,31s). Se si nota bene, qui Gesù parlava della «risurrezione dei morti» (v. 31). Per il periodo fino alla risurrezione, vale questa dichiarazione di fede: «Infatti, tu sei nostro padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele [= Giacobbe] non ci riconosce; tu, o Eterno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è “Riscattatore nostro”» (Is 63,3).

 

3. Nella Bibbia, l’unico che si rivolse a un morto, fu Saul, e lo fece per mezzo di una medium; ciò ebbe la disapprovazione di Dio (cfr. 1 Sm 28,8ss). Per gli uomini, rivolgersi ai morti in qualunque modo, è spiritismo, stregoneria e idolatria; e ciò è un abominio, che se non ci si ravvede, fa destinare allo Stagno di fuoco (Ap 21,8; 22,15; 1 Cr 10,13s Saul).

     Tra i morti presenti nel Paradiso e nell’Ades c’è un abisso invalicabile (Lc 16,26), sebbene i morti siano nella stessa dimensione. Ancora maggiore è la distanza fra i morti e i viventi. I morti non sanno nulla di ciò, che accade in terra (Ec 9,5); sono tagliati fuori fino alla risurrezione. Nulla può arrivare da loro e nulla può raggiungerli dai viventi. «Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!» (Is 8,19s).

     L’unico che è sceso in terra, perché si manifestasse, è Cristo risorto (At 10,40s; cfr. Gv 21,14). L’unico che sta in cielo, dopo essere risorto, e intercede per i credenti, è solo Cristo. «Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; e anche intercede per noi» (Rm 8,34).

 

 

7. {Aspetti conclusivi} 

 

Nicola Martella: Fabrizio Martin, permettimi una battuta: quale tema metterai ancora in campo, per «romanizzare». Che cosa tirerai ancora fuori del cilindro? J

 

Fabrizio Martin: Grazie, Nicola Martella. È facile per te parlare: hai mangiato Bibbia da tanto tempo, mentre io sono stato allevato con pie pratiche, biografie di santi da calendario, documenti papali... Tra me è lei c’è un abisso, che col tempo colmerò. Per ora abbiate pazienza, cercate di essere perfetti come è perfetto il Padre Nostro che è nei Cieli. Per quanto riguarda il cilindro, il cilindro è stracolmo di domande, ne farò ancora. W Juve, non sono romanista né cerco di romanizzare nessuno. Sia lodato Gesù Cristo. {20-01-2014}

Nicola Martella: Di là dalla mia battuta, capisco il tuo stato d’animo e la condizione, in cui ti trovi, e hai tutta la mia simpatia. La prima condizione per trovare la verità di Dio, è cercarla con sincerità e con l’intento di sottomettersi a essa, appena la comprendiamo. Chi invece l’adatta a sé, manipolandola secondo i propri gusti, essa si serra con sette suggelli e il cuore si oscura, a mano a mano che ci si adatta alle menzogne.

 

Polisantismo e papolatria: un cattolico s’interroga {Fabrizio Martin - Nicola Martella} (T/A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-BB-tradiz_EdF.htm

21-01-2014; Aggiornamento: 29-04-2014

 

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