Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Calvinismo

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca Babilonese e l’Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus:
■ I nomi ebraici di Dio
■ Il patto, i patti e i testamenti
■ La Bibbia fra criticismo e modernismo.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»):
■ L’epoca babilonese in generale
■ Sofonia
■ Habacuc
■ Geremia
■ Lamentazioni
■ Daniele
■ Ezechiele
■ Il tempo dell’esilio. 

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»):
■ L’epoca persiana in generale
■ Esdra-Nehemia
■ Ester
■ Aggeo
■ Zaccaria
■ Malachia
■ L’epoca intertestamentaria.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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HO AMATO GIACOBBE E ODIATO ESAÙ (Mal 1,2s)

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Pace, Nicola. Ho avuto uno scambio di vedute con un fratello inerente al tema, se Dio ama solo i salvati o anche i perduti. Mi è stato citato questo verso: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù». Gentilmente potresti dirmi se nel greco originale il testo è «odiato»? O si può tradurre in altro modo? Dio ti benedica. {Antonio Capasso; 09-06-2011}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Si tratta della lingua ebraica e non del greco, sebbene Malachia 1,2s ricorra come citazione anche nel greco del NT (Rm 9,13). Non c’è dubbio che i termini ebraici «amato» e «odiato» intendano in genere cose simili all’italiano. Tuttavia, se si riconduce tale verso al contesto storico, culturale e letterario, esso ha un determinato significato, che è molto diverso da quello, che gli viene dato da chi fa certa ideologia dottrinaria.

     Si noti che in ebraico l’espressione «ho amato l’uno e ho odiato l’altro», applicata alle persone, significa semplicemente «amare l’uno più dell’altro» nel senso di «preferire l’uno più dell’altro». Ad esempio, ciò riguardava nell’AT due mogli dello stesso uomo, di cui una era preferita rispetto a un’altra (p.es. Lea e Rachele). In tale contesto dell’AT, «l’amata» era quella più prediletta da un marito, «l’odiata» era la meno preferita all’interno di un matrimonio poligamico (cfr. Dt 21,15ss i doveri non dipendevano dai sentimenti); un uomo, per essersela sposata, non poteva certo proprio odiarla. Era un modo di esprimersi in quella cultura. Infatti, Dio disse a Giuda, figurata come una donna infedele: «Ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti ai quali ti sei resa gradita, e tutti quelli che hai amati insieme a quelli che hai odiati» (Ez 16,37). Se lei si è resa gradita ai suoi amanti, non poteva odiarli, ma tutt’al più aveva amati alcuni di più e altri di meno.

     In ogni modo, tutto questo discorso significava che Dio aveva preferito Giacobbe a Esaù, sebbene quest’ultimo avesse le carte migliori, umanamente parlando. Era una scelta rispetto al patto di Abramo rinnovato prima a Isacco e poi a Giacobbe; ciò non significava che Esaù non potesse salvarsi, se si atteneva alla fede d’Abramo nell’Eterno. Si trattata di una scelta riguardo a chi doveva essere titolare della promessa e portare avanti la storia della salvezza, non riguardo a chi dovesse salvarsi (cfr. Rm 9,10-16).

     In tale contesto particolare di Malachia 1,1ss si trattata del fatto che Dio aveva scelto Israele come popolo e non Edom e i rispettivi paesi (vv. 3b-4 distruzione di Edom). Non si trattava, quindi, di individui, ma di popoli; non si trattava di salvezza personale, ma del destino storico di due popoli. Infatti, dopo la cattività babilonese, Edom scomparve come popolo, ma Giuda e altri Israeliti ritornarono nella loro terra. Nel periodo del NT i Giudei abitavano la loro terra, ma Edom come nazione era scomparsa da tempo.

     In ogni modo, Malachia 1,1ss non ha nulla a che fare col nuovo patto, in cui è dichiarato l’amore di Dio verso tutto il mondo (Gv 3,16) e non solo verso il popolo eletto; Lui ha riconciliato con sé tutto il mondo in Cristo (Rm 11,15; 2 Cor 15,19), dando non solo a Israele, ma tutti gli uomini l’opportunità di entrare nella sua salvezza per grazia mediante la fede (1 Tm 2,4). Il paradosso è che coloro, che erano il popolo eletto, nella stragrande maggioranza non riconobbero Gesù quale Messia; al contrario, proprio tra coloro, che erano esclusi dai patti, molti accettarono la giustificazione per i meriti di Gesù.

     Gli Edomiti, discendenti di Esaù, non essendo stati eletti da Dio per essere titolari della promessa, erano esclusi dalla salvezza? La risposta è no. Quando Paolo cercò di convincere Agrippa riguardo all’Evangelo, questo re disse: «Per poco non mi persuadi a diventare cristiano» (At 26,28). Ora, Agrippa era proprio Edomita, quindi discendete di Esaù. Paolo non gli disse che non era possibile che lui si salvasse, ma gli disse: «Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami» (v. 29).

 

Dio ama solo gli eletti? {Marco Soranno - Nicola Martella} (T/A)

Dio ama solo gli eletti? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Amato_Giacobbe_R56.htm

14-06-2011; Aggiornamento:

 

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