Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
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LA STRUMENTALIZZAZIONE DI 2 PIETRO 1,20S

 

 di Nicola Martella

 

1. Entriamo in tema

     Un lettore metteva in guardia contro qualcuno che «usa tale versetto estrapolandolo dal contesto, facendogli dire che l’apostolo Pietro vuole che l’interpretazione della Scrittura spetta al magistero romano! Cosa che non è assolutamente cosi!». Poi, incolonnava diverse traduzioni di 2 Pietro 1,20s e aggiungeva: «In poche parole Pietro sta dicendo di non usare filosofie e sofismi vari, perché la Scrittura è semplice e non ha bisogno di particolare interpretazione. La Chiesa Cattolica sostituisce completamente le parole per fare dire loro il contrario». Infine, terminava così: «Il fratello Nicola Martella, che conosce bene il greco, è pregato d’intervenire, per turare per sempre la bocca a tali persone!» {Giuseppe Diliberto; 29-08-2013} Visto che non mi ero accorto, che ero stato chiamato in causa, insistette scrivendo: «Nicola Martella, secondo te, partendo dall’originale, qual è la traduzione più corretta del brano in questione?».

 

2. Le questioni

     In 2 Pietro 1,20 la traduzione detta CEI riporta a senso che «nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione», suggerendo che qui si tratti dell’interpretazione delle sacre Scritture e che essa debba essere esercitata solo da un magistero centrale.

     Per capire questo testo, bisogna comprendere che nel testo greco non si legge «scrittura profetica» (gr. profētikḗ grafḗ; cfr. 2 Pt 1,19 profētikós lógos «parola profetica»), ma profēteía grafẽs «profezia della Scrittura». Inoltre, il termine greco profēteía intende semplicemente «proclamazione» (ispirata), sia quella dei predicatori dell’AT (profeti), sia quella di Gesù, sia quella degli apostoli e degli altri autorevoli credenti del NT, la quale poi fu messa per iscritto e ci fu tramandata.

            È stata richiesta una mia opinione sulle traduzioni. Non si comprende come la forma verbale ghínetai (pres. ind. med. 3a sg.) di ghínomai «divenire, diventare, accadere, sorgere, apparire» possa essere stata tradotto con «va soggetta a», stravolgendo l’intero significato del brano; lo stesso vale per la cosiddetta Nuova Diodati, che riporta «è soggetta a», mostrano una chiara dipendenza dalla CEI. Similmente i revisori rispettivamente della Riveduta e della Nuova Riveduta dovrebbero spiegare sufficientemente da dove proviene tale «procede da» o «proviene da».

     Una simile prevaricazione dottrinale si trova specialmente alla fine della seguente singolare parafrasi detta «Traduzione interconfessionale, Tilc», che fa assolutamente violenza al testo greco: «Soprattutto sappiate una cosa: gli antichi profeti non parlavano mai di loro iniziativa, ma furono uomini guidati dallo Spirito Santo, e parlarono in nome di Dio. Perciò nessuno può spiegare con le sue sole forze le profezie che ci sono nella Bibbia» (Ldc-Abu).

 

3. L’approfondimento

     Ecco la mia traduzione letterale e radicale di 2 Pietro 1,20s dal greco: «…sapendo questo, prima di tutto, che nessuna proclamazione della Scrittura sorge da spiegazione propria. [21] Infatti, la proclamazione non fu mai prodotta da volere d’uomo; ma uomini condotti dallo Spirito Santo parlarono da parte di Dio».

     Tali versi esprimono quanto segue. Come abbiamo visto profēteìa grafẽs «proclamazione della Scrittura» intende ogni parte della Scrittura, sorta in origine come proclamazione ispirata (profēteúō intende «proferire pubblicamente», quindi proclamare). In termine greco epílysis intende «soluzione, confutazione, spiegazione, chiarimento»). Tale termine è accompagnato dall’aggettivo ídios «privato, proprio, particolare, personale, individuale». Quindi, nessun proclamatore biblico presentò le sue vedute personali.

     Quindi, nel momento, in cui i proclamatori (profeti, apostoli) parlarono, essi non presentarono le proprie interpretazioni delle cose; infatti, ciò che dissero, non sorse dal volere umano. Ma, quando tali uomini parlarono da parte di Dio (apò Theũ), ciò avvenne sotto ispirazione dello Spirito Santo (hypò pneùmatos haghìū), essendo essi «uomini guidati» (ferómenoi ánthrōpoi) da Lui. Qui non si parla, quindi, dell’interpretazione odierna della Scrittura, ma del fatto che la proclamazione (e quindi la fissazione per iscritto d’essa) non proveniva da proprie congetture.

     La spiegazione migliore dell’evento pneumatico la diede allora Gesù ai suoi apostoli: «Quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò, che dovrete dire. [20] Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Mt 10,19s). E ancora: «Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello, che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire» (Gv 16,13). Ciò avvenne proprio così, e poi gli apostoli ci trasmisero le loro proclamazioni per iscritto.

 

4. Aspetti conclusivi

     Per il resto, la Bibbia si spiega con la Bibbia.

     Tra coloro che ci hanno trasmesso le loro proclamazioni per iscritto, c’erano Pietro e Giovanni, semplici pescatori, di cui i detentori del magistero in Israele (Sinedrio) dissero che essi erano «popolani senza istruzione», e perciò si meravigliavano del loro parlare e riconoscevano che essi erano stati con Gesù (At 4,13). Essi parlavano e scrivevano con l’autorità, che proveniva dallo Spirito di Dio. Non si arrogarono la funzione di un magistero centrale.

     Gli apostoli ben conoscevano le parole del Signore, che disse in preghiera al Padre: «Io ti rendo lode, o Padre, Signor del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sì, Padre, perché così t’è piaciuto» (Mt 11,25s). Gesù parlava dei suoi discepoli, a cui Egli aveva rivelato se stesso e il Padre (v. 27).

     E, come affermò lo stesso Pietro, ci sono negli scritti di Paolo e nel resto della sacra Scrittura «alcune cose difficili a comprendere, che gli uomini ignoranti e instabili torcono… a loro propria perdizione» (2 Pt 3,16). Tuttavia, si tratta solo di «alcune cose» e ciò riguarda dettagli, spesso secondari. Le cose, che attengono alla salvezza e alla «sana dottrina» sono chiare e evidenti per tutti. Lo stesso vale per le dottrine centrali del nuovo patto e per la sua etica.

     Interpretare le Scritture non era compito di specialisti, ma di tutti i credenti (1 Gv 2,20.27), specialmente di coloro che erano maturi nella fede (1 Cor 2,6), avevano ricevuto un dono d’insegnamento (Rm 12,7) ed erano chiamati a guidare una chiesa locale come conduttori (1 Tm 3,2; Tt 1,9).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-2-Pietro-1_20s_EdF.htm

04-09-2013; Aggiornamento:

 

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