Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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■ Lo spiritismo
■ La magia
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■ Il satanismo
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■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
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SPECULAZIONI GNOSTICHE DI ELISEO BONANNO

SULLE ORIGINI! PARLIAMONE

 

 di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini». Nel primo contributo metto a confronto alcune asserzioni di Eliseo Bonanno e della Bibbia. Mi limito ad alcuni aspetti sessuali, che sono molto al centro della sua attenzione morbosa. Eva sarebbe diventata l’amante del diavolo: questo sarebbe stato il peccato primordiale. Dopo ciò, il rapporto sessuale di Eva con Adamo sarebbe stata la tragedia cosmica, che avrebbe reso tali «esseri angelici» degli esseri di carne e sangue!

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

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I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. Autori vari

3. Cristina Sorbilli

4. Simone Monaco

5. Gianni Siena

6. Nicola Martella

7. Vincenzo Basile

8. Pietro Calenzo

9. Matteo Manzella

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Ci sarebbero vari filoni di ricerca singolari in tale scritto, come ho mostrato nell'articolo. Come detto, mi limito qui soltanto ad alcuni aspetti particolari: il peccato primordiale quale atto sessuale e la sessualità in genere come oggetto di particolare attenzione di Eliseo Bonanno. Alle sue asserzioni faccio seguire quelle della genesi. Il maiuscoletto e il grassetto sono redazionali, mentre il maiuscolo è nell'originale.

 

Eliseo Bonanno: «Adamo il sesto giorno fu fatto una creatura celeste, simile agli angeli, asessuato…». Dopo l’atto sessuale, afferma di Eva: «Così Eva fu corrotta nella mente, nello spirito e nel corpo e divenne una creatura di carne e sangue, ella aveva “conosciuto” l’uomo del peccato ed il sangue dell’uomo del peccato era entrato nelle sue viscere come un veleno mortifero. Il seme dell’uomo del peccato era entrato nel suo grembo. Ella aveva perso la sua illibatezza spirituale, mentale e fisica, divenne una donna corrotta, sedotta e mortale, il suo corpo divenne corruttibile, di carne e sangue».

La Genesi: «E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. E Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicate e riempite la terra…”» (Gn 1,27s; 5,1s).

 

Eliseo Bonanno: «Quando Dio formò l’uomo, il quel corpo esistevano due spiriti umani ed il corpo di Eva che poi sarebbe stato tratto fuori di Dio stesso».

La Genesi: «E l’Eterno Dio formò l’uomo [= ebr. Adam], polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente». Adamo era una persone (ebr. «anima») con un solo spirito e un solo corpo. «Allora l’Eterno Dio fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che s’addormentò; e prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. E l’Eterno Dio, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la portò all’uomo» (Gn 2,21s).

 

Eliseo Bonanno: Eva conobbe l’uomo del peccato: IL SESSO. La metamorfosi era avvenuta, Eva non era più una casta vergine, era stata sedotta [= dal serpente /diavolo], il sangue colava dalla sua carne, la sua carne viveva nel sangue, era divenuta impura». «Se avessero peccato mangiando con la bocca quel frutto proibito, avrebbero cercato di coprirsi la bocca e non il sesso che era la loro vergogna». «Il serpente, l’uomo del peccato, è li, avvinghiato a quell’albero, egli stesso è l’albero. Eva rimane affascinata, l’uomo del peccato era desiderabile, il frutto era buono a “mangiare”. Eva ne “mangia” e viene sedotta dal serpente, l’uomo del peccato la possiede e fa di lei la “seduttrice” dell’uomo, che poi mangia insieme a lei il frutto proibito» (quest’ultimo è l’atto sessuale!). Dio a Eva: «…i tuoi desideri (sessuali e non) dipenderanno da tuo marito, egli signoreggerà su te, affinché non ti lasci ancora sedurre dal tuo amante diabolico».

La Genesi: «E l’uomo disse: “Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne”. Perciò l’uomo… si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne. E l’uomo e la sua moglie erano ambedue nudi e non ne avevano vergogna» (Gn 2,23ss). «E Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino» (Gn 4,1). «E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò» (Gn 3,6).

 

Eliseo Bonanno: «Eva portava già nel suo grembo la progenie del serpente: CAINO». «Adamo non era il padre di tutti i viventi perché Caino non era sua progenie, ma progenie del serpente, era progenie dell’uomo del peccato. EVA FU LA PRIMA ADULTERA, LA PRIMA MERETRICE CHE VENDÉ IL SUO CORPO, L’UOMO DEL PECCATO SEDUCENDOLA LO POSSEDETTE». «Dal frutto del peccato nascono degli esseri diversi dalla progenie della donna, dei giganti, delle belle donne (nella carne), questa è la progenie del serpente. Questi esseri vengono mandati in esilio, vengono da Dio cacciati nel paese di Nod, dove Caino prese moglie, essendo progenie del serpente come lo era Caino». «Dio muta il colore della pelle a Caino, affinché ci fosse una nette distinzione fra le due progenie: Caino progenie del serpente…». «Nell’Eden [c’era] una progenie bastarda: Caino; l’organizzatrice di ciò: Eva!».

La Genesi: «Or Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: "Ho acquistato un uomo, con l’aiuto dell’Eterno"» (Gn 4,1). «E l’uomo pose nome “Eva” alla sua moglie, perché è stata la madre di tutti i viventi» (Gn 2,20).

 

Eliseo Bonanno: Cam avrebbe abusato sessualmente del padre ubriaco! «Dopo il diluvio Cam approfittò del padre ubriaco, così approfittarono le figlie di Lot». «…Sodoma e Gomorra, le due città che erano l’espressione del peccato di Cam, erano destinate al fuoco dell’ira di Dio».

La Genesi: «E Cam, padre di Canaan, vide la nudità del padre suo, e andò a dirlo fuori, ai suoi fratelli» (Gn 9,22).

 

 

2. {Autori vari}

 

Ruth LiveinJesus: A questo punto si può solo pregare che Eliseo possa comprendere da chi realmente gli venivano le «rivelazioni» e chieda perdono a Dio… Grazie di cuore, fratello Nicola. {24-07-2010}

 

Pierluigi Prozzo: Daniele Gandolfi ha appena terminato di prodigarsi a fare una confutazione punto per punto. {24-07-2010}

 

Maurizio Marino: La Parola di Dio è chiara anche in relazione a questo caso. Come ai tempi del re Davide, per esempio. «In quei giorni, un consiglio dato da Aitofel era come una parola data da Dio a uno che lo avesse consultato» (2 Samuele 16,23). Sappiamo dal testo biblico che Aitofel era un uomo alquanto «interessato». Eppure si era creata una fama rispettabile.

     Gli uomini tendono ad ascoltare ed esaltare coloro che parlano come da Dio. Il problema è: ma Dio lo hanno consultato veramente? Nel caso in questione mi pare proprio di no, in quanto le cose che dice vanno in contrasto con quanto la Parola di Dio afferma. È ovvio che un minimo di conoscenza biblica bisogna averla, altrimenti siamo come bandiere al vento. {24-07-2010}

 

Jörg Junker Ruffa: Speculazioni, per l’appunto. I movimenti gnostici all’interno del cristianesimo nascente vanno comunque conosciuti, anche per aiutare l’esegesi. Altra cosa, non dimentichiamo che sarebbe più corretto parlare di «cristianesimi» e non di cristianesimo, che a tutt’oggi non è ancora un’unità ben definita, neppure nei suoi principi fondamentali. Questa pluralità, necessariamente, porta al ripescaggio di antiche dottrine, che, a volte, qualcuno spaccia persino per nuove. Da quel che ho letto sul Blog, velocemente ammetto, si tratta di argomenti che possono spaziare tranquillamente dallo gnosticismo all’alchimia... temi già sentiti, insomma. Se presi come gioco speculativo sono innocui, soprattutto se visti da chi già qualcosa sa di patristica, altrimenti da prendere con le pinze. {27-07-2010}

 

 

3. {Cristina Sorbilli}

 

Pace Nicola, come giustamente hai esordito nel tuo scritto, in molti hanno espresso un giudizio, ma nessuno è sceso nei particolari, per confutare tali convinzioni al fine di ri-guadagnare un fratello. Ora, però, al di la di «ciò che ricorda» questo scritto, non mi pare che nemmeno tu abbia creduto necessario confutare questo scritto con l’unico mezzo attraverso il quale probabilmente avremmo potuto convincere questo fratello di essere in errore: la Parola di Dio. A me personalmente non è sufficiente che mi si dica che è sbagliato, o che questi errori ricordano errori del passato... quello che avrei desiderato è che qualche abile conoscitore della Parola avesse attinto da questa argomentazioni tali da poter convincere chiaramente sia Eliseo, ma allo stesso modo una piccola ignorante come me...

     Qualcuno ritiene che non valga la pena cimentarsi in una confutazione e che questa sia tempo perso; io ritengo che custodire un fratello nella verità non possa mai considerarsi tempo perso. Vi sono molti dottori, che si dicono stabiliti da Dio e hanno sugli stessi temi visioni completamente diverse.. che dire di questi? Tutti eretici per partito preso, perché si discostano da quello che penso io?

     Ora, non solo non si è dato modo a questo fratello di comprendere cosa e perché ciascuna delle cose scritte è errata, ma ancor prima che questo possa esserne convinto da qualche amorevole fratello, è già stato bollato con sentenza definitiva. Perché taluni ancor prima di tentare una confutazione e di constatare se, dopo questa (che non c’è mai stata) il fratello avrebbe fatto un passo indietro, avevano già stabilito che in piena coscienza Eliseo Bonanno è un falso profeta.

     Ora, delle tante cose scritte da Eliseo, molte di quelle che io ho letto le ho trovate di profonda edificazione. Questo scritto in questione, che per il momento non ho ancora approfondito, non è che una piccola parte di ciò che il fratello Eliseo ha esposto. E non è nemmeno una parte significativa, in quanto tratta tematiche che sono ampiamente marginali rispetto al centro della nostra fede: Cristo Gesù. Tale clamore me lo sarei aspettato qualora avesse messo in discussione questo centro, non certo per questioni che per quanto «bizzarre» non aggiungono e non tolgono nulla al messaggio di Cristo.

     Ad ogni modo cosi come si pretende che venga cancellato lo scritto di Eliseo, allo stesso modo dovremmo scrivere al vaticano, affinché cancelli dalla rete «il catechismo della chiesa cattolica»; e allo stesso modo bisogna pretendere da tutti i siti che si discostano dalle nostre vedute, di fare altrettanto. Ora, al di la di quanto Eliseo scrive, quello che posso garantire a quanti non lo conoscono è che egli non ha impostomai nessuno dei suoi punti di vista, cosa che fanno guru e santoni. E al di là degli errori, che può aver detto, quando ho avuto a che fare con lui, anche per questioni personali, non solo ho trovato in lui la mansuetudine e l’amore del Signore (questo non fa di lui un uomo infallibile), ma tra gli anziani (nella fede) ne ho trovati pochi che come lui, pur potendo annoverare esperienze e conoscenze, abbia avuto anche l’utilità di ascoltare il parere di un granello di polvere come me, senza innalzare davanti muri di presunzione e conoscenza. Che il Signore c’insegni ad amarci come Lui ci ha amati, conoscendo perfettamente i nostri peccati, ma al contempo sacrificando se stesso affinché tutti potessero giungere alla salvezza. Brani: 1 Giovanni 3,16; Giovanni 15,13; 1 Giovanni 4,20. {24-07-2010}

 

Osservazioni (Ruth LiveinJesus): Cara Cristina, io non credo che qui non ci sia stato amore per Eliseo; ma al contrario, in ogni cosa fatta, si sia pensato proprio a lui e alla sua deviazione, proprio per fargliela comprendere appieno, esponendosi in prima persona per lui. Ora, a questo punto, non sta più a noi fargli comprendere qualcosa, deve essere lui che deve parlare con Dio, prima chiedendogli perdono e poi la giusta comprensione. {24-07-2010}

 

Osservazioni (Pierluigi Prozzo): Cristina Sorbilli non solo non ha letto perbene lo scritto di Eliseo, ma mostra di non conoscere nemmeno i primi 11 capitoli di Genesi, come il resto della Parola di Dio, essendo convertita solo da qualche mese; è per questo che richiede «confutazioni» a destra e a manca.

    In ogni caso, i punti salienti dello scritto di Eliseo glieli ho già confutati io privatamente, mettendo dei versetti contro ad alcune sue fantasie; ma come potete vedere, lei continua a mettere dubbi contro i veri credenti che cercano di amare Dio e i fratelli in tutto.

     Poi quest’accusa di essere andati Eliseo, invece che solo contro al suo scritto, è un’accusa di cui Cristina dovrebbe ravvedersi, perché è il nemico che gli suggerisce questo.

     Quando le ho detto di stare attenta a quel tipo, l’avevo già informata che, secondo lui, Eva aveva copulato col serpente, Caino sarebbe figlio di Satana invece che di Adamo e che Cam avrebbe approfittato sessualmente di suo padre Noè, mentre era ubriaco.

     Ora io mi domando, che altre confutazioni vuole? Perché si ostina a non leggere l’inizio della Bibbia?

     Se almeno te ne stavi in silenzio, avresti fatto una figura migliore, ma invece vuoi farti passare da maestra, instillando dubbi e accuse del continuo alle persone sbagliate, senza sapere un bel nulla. {24-07-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Cristina Sorbilli rimprovera a più riprese che nessuno abbia tentato una confutazione delle asserzioni di Eliseo Nonanno. Poi, però, parla di «questo scritto in questione, che per il momento non ho ancora approfondito». Prendere partito per una cosa, che non si è ancora approfondita, non fa rare bella figura a chi pretende di argomentare su qualcosa di specifico. Io ho fatto un elenco delle cose asserite da Eliseo Bonanno e che si ritrovano così o in modo simile nella letteratura e nei siti gnostici (esoterici, occultistici, spiritistici, ecc.). Lui pretende, però, che siano oggetto di una particolare rivelazione divina.

     Il mio scopo era quello di avvertire, ed è successo su sollecitazione altrui. Inoltre, per chi vuole approfondire le questioni e la loro confutazione, ho riportato un lungo elenco di articoli, in cui ciò avviene. Non potevo certo allegare decine di articoli. Chi vuole approfondire, lo faccia e capirà.

     Quando ci si riempie la bocca con la parola «amore», non bisogna dimenticare mai «l’amore per la verità» (2 Ts 2,10) e la purificazione delle «anime vostre con l’ubbidienza alla verità per arrivare a un amore fraterno non finto» (1 Pt 1,22). Infatti, la prova del nove dell’«amore per Dio» è l’ubbidienza ai suoi comandamenti. I precetti nel nuovo patto contengono le ingiunzioni a non andare oltre a ciò che è scritto (1 Cor 6,4), a non aggiungere né togliere (Ap 22,18s) e a tagliare «rettamente la Parola della Verità» (2 Tm 2,15).

     Qui non sta all’attenzione e al vaglio tutta l’attività letteraria di Eliseo Bonanno, ma soltanto quella relativa all’interpretazione gnostica delle Origini. Non possiamo pretendere nulla da «quelli di fuori», ma certamente da quelli che si ritengono dentro il cristianesimo biblico. Chi si ritiene fratello in Cristo e persevera nel suo peccato, anche dopo essere stato avvertito e ammonito, è da segnalare e da tenere a distanza, chiunque egli sia (1 Cor 5,11). «Ho io forse da giudicar quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? Quelli di fuori li giudica Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi» (v. 12).

 

Nota redazionale: Avevo messo il seguente avvertimento sulla bacheca del mio social network: «Per non cominciare un ping-pong sulle intenzioni e motivazioni, chiedo che si intervenga soltanto nel merito delle argomentazioni di tale scritto di Eliseo Bonanno, sia quelle da me elencate nell’articolo, sia altre non ancora menzionate. Ogni fuori tema verrà eliminato».

    Cristina Sorbilli non si è attenuta a tali regole e ha continuato a postare molti contributi col tono di quello già affrontato e tutti fuori tema, trascinando anche altri in tale sterile polemica. Dopo un ulteriore avvertimento, ho cancellato i suoi contributi fuori tema; e, continuando lei a disattendere gli ammonimenti ad attenersi lei alle regole, dopo un ennesimo avvertimento, è stata esclusa dalla discussione. Sono costretto ad agire così, per tenere alta la qualità della discussione e per rispetto verso coloro, che si attengono alle regole.

 

 

4. {Simone Monaco}

 

Mi permetto di fare delle precisazioni, che ritengo importanti. Ho già scritto qualcosa sul sito «Voce che grida», cercando di spostare l’attenzione sul reale problema, ma evidentemente non ci sono riuscito, dal momento che c’è chi ancora adesso chiede a gran voce precise confutazioni.

     Ciò che cattura l’attenzione dello scritto di Eliseo Bonanno, non è tanto il contenuto stesso, che è tutt’altro che biblico, ma la presunzione di come questo viene presentato. Infatti le prime righe recitano così: «Ciò che state per leggere non è un tentativo fantasioso d’ipotizzare le origini del visibile, né il frutto di “libere” interpretazioni della Bibbia. Queste pagine sono una rivelazione divina sul Principio del Visibile scaturito dall’Invisibile». Un po’ sotto prosegue così: «Le rivelazioni del Signore hanno lasciato stupito questo piccolo fanciullo che il Padre ha introdotto nella Sala dei Tesori del Suo Regno, e gli ha rivelato parte dei misteri del cielo». E ancora: «Per circa dieci anni, il Signore me le ha fatte tenere nascoste, ma adesso mi ordina di parlare alla Sua chiesa e in modo particolare ai Suoi servi».

     Queste espressioni dovrebbero far allarmare un qualsiasi credente che non si trova alle prime armi. Lo scrittore agli Ebrei dice che: «Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi» (Eb 1,1-2).

     Pertanto, dal momento che in questi ultimi giorni Dio ha parlato a noi per mezzo di Gesù Cristo, non abbiamo bisogno di nuove rivelazioni da parte di chi si fa passare per «piccolo fanciullo» ma in verità vuole fare da «gran maestro».

     Eliseo ci rende noto che Dio attraverso di lui vuole rivelare alla sua chiesa delle verità, che ha dovute tenere addirittura nascoste per circa 10 anni, eppure queste «verità» non sono altro che un misture di eresie gnostiche più vecchie del più vecchio di noi. Siamo sicuri che anche lui non abbia attinto da altre fonti? Dio lo sa!

     Fra queste «grandi» verità ci sono anche le seguenti.

     ■ Eva si è unita sessualmente con il serpente (= Satana).

     ■ Caino non è figlio di Adamo, ma è figlio di Satana, essendo nato dalla relazione carnale fra quest’ultimo ed Eva

     ■ Cam, vedendo il padre Noè ubriaco, approfittò sessualmente di lui mediante un accoppiamento omosessuale.

 

Ora, mi riferisco in particolare a Cristina Sorbilli, questo è quanto si legge nei primi 11 capitoli di Genesi?

     Ci tengo a precisare che, secondo Eliseo, queste baggianate sono «...una rivelazione data dal Signore al Suo popolo, affinché possa essere amico di Colui che ha dato la Sua vita sulla croce, e conoscere i misteri del Regno di Dio». Inoltre: «Questo scritto non vuole insegnare, ma Dio vuole rivelare la vera storia del TEMPO-SPAZIO, dentro il quale vive tutta l’umanità». E come se non bastasse, tutti quelli che non accettano tali pseudo rivelazioni, sono bollati come ciechi: «Sono certo che i ciechi, che vogliono rimanere tali, diranno: questa è falsa dottrina...». Come ho già specificato su «Voce che grida», questo atteggiamento viene usato da coloro che vogliono soggiogare il prossimo, si dipingono di falsa umiltà, ma instillano subito la paura che, se si va contro ciò che loro vogliono propinarti come verità divina, non sei altro che un cieco.

     Il parallelismo con diversi episodi del Nuovo Testamento è lampante. Giovanni dovette scrivere una lettera intera a dei credenti affinché questi sapessero di avere la vita eterna (1 Gv 5,13), proprio perché un gruppo di eretici precursori degli gnostici aveva loro instillato svariati dubbi, addirittura che queste povere pecore avessero bisogno del loro insegnamento (1 Gv 2,27). Qui viene usato lo stesso procedimento, e anche in modo molto esplicito: O tu credi che Dio ti voglia parlare attraverso Eliseo, o stai respingendo la voce di Dio. Questa arroganza va rigettata e una tale presunzione condannata.

     Se Eliseo avesse proposto lo scritto in questione come studio, chiedendo alla fratellanza se condividesse la sua opinione, tutto si sarebbe potuto svolgere in una maniere differente; e per certo gli sarebbe stato più facile ricredersi. Ma dal momento che tal «rivelazioni» sono presentate come certa e ferma parola di Dio, devono essere respinte con altrettanta fermezza.

     Inoltre, in risposta a coloro che vorrebbero coprire sempre tutto sotto un finto amore, dico che preferisco il consiglio offertomi dalla Parola: «Meglio riprensione aperta che amore nascosto» (Pr 27,5). E che in questi casi appoggio pienamente chi, anche a costo di passare per pesante, intollerante, mancante di amore, e chi più ne ha più ne metta, si espone per amore della verità.

     Spero che Eliseo dimostri di essere veramente umile, ravvedendosi da ciò che ha cercato di far passare per parola di Dio; se lo farà, avrà solo da guadagnarci. {24-07-2010}

 

 

5. {Gianni Siena}

 

Contributo: Sono andato a leggicchiare le dottrine di Eliseo Bonanno: ho «leggicchiato»... non riesco a «leggere» certe affermazioni: non sono rivelazioni, potrebbero essere «amplificazioni» interpretative del testo biblico.

     Ma amplificare un testo, un suono, eccetera, comporta sempre il rischio di distorcerne la sostanza; nel caso della Scrittura, è un rischio troppo pesante: la propria perdizione (2 Pt 3,15-18). Se uno insegna anche solo in modo leggermente «distorto» un solo punto della Parola, oltre a rendersi trasgressore della stessa, si mette in fondo alla classifica nel regno dei cieli: senza contare i danni fatti nella vita di coloro che lo ascoltano... a rischio della perdizione eterna. Infatti, un «minimo» errore (ma grave secondo Dio) produce la premessa per un’ulteriore distorsione e deviazione dalla verità; no, grazie, meglio attenersi a una lettura «letteralista» della Scrittura.

     Sarà «fondamentalismo»; ma se l’insegnamento elementare su Cristo è pur sempre suscettibile di miglioramento e di perfezionamento cognitivo - esperienziale (Eb 6,1,2), le belle parole di uno che sa scrivere e parlare possono essere vuote quanto i vasi esposti in un museo: belli a vedersi, di gran valore, ma inutili.

     Quando Satana sia stato creato e quando cadde, è materia di discussione accademica, nella mia chiesa si gradisce interpretare Genesi 1,2 (= «E la terra era informe e vuota»), come se la terra creata fosse stata fatta già perfetta dalla creazione iniziale. Quindi, secondo questa ottica, la terra divenne informe e vuota. Mentre il verbo ebraico esprime molto più letteralmente l’aspetto della terra appena formata, che non era ancora come la conoscevano gli ascoltanti del racconto. Ancora al presente, però, nessuno s’è sognato di trasformare la preferenza esegetica in una «dottrina».

     L’argomento citato è di difficile soluzione, personalmente collocherei la corruzione morale di Satana, che lo indusse a tentare l’uomo, un attimo prima della tentazione; raccogliendo alcuni dati scritturali mi sembra l’unica interpretazione proponibile.

     Vorrei ricordare a quelli come Bonanno che, se la Chiesa è una vergine casta destinata a diventare l’immacolata sposa del Messia, la Scrittura è come una simile «fanciulla»: non è da forzare né da violentare esegeticamente. {25-07-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Quando si «leggicchia» e non si approfondisce un testo, si rischia di dare un giudizio o superficiale o errato di un testo. Sopra ho riportato degli stralci, che non lasciano dubbi (similmente ha fatto Simone Monaco): non sono «amplificazioni interpretative», ma convinzioni nutrite al seno della letteratura gnostica e spacciata per «rivelazione divina».

     I falsi maestri non stravolgono in genere subito tutta la verità, ma agiscono dapprima sui dettagli e poi aggiungono precetto dopo precetto. Un proverbio recita: «Il diavolo sta nei dettagli» (in tedesco c’è anche un errore nell’ultima parola, per così dire: dettalio). Io aggiungerei: «Quasi giusto è del tutto sbagliato; quasi salvato, è del tutto perduto».

     Quanto a a Genesi 1,2 e a una fantomatica Terra iniziale perfetta, diventata «informe e vuota» da una presunta caduta del diavolo (manco fosse stato un asteroide mega-atomico), ciò presenta molti problemi, ad esempio: ▪ 1. Dio incapace di preservare la sua creazione; ▪ 2. Silenzio dei testi biblici in merito; ▪ 3. Satana ancora presente in Cielo come accusatore dei credenti (Ap 12,10); ▪ 4. Una defenestrazione dal cielo che è ancora futura (Ap 12,9). ▪ 5. Il creato «buono» e «molto buono» nonostante la presenza del male? Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella, Esegesi delle origini, Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), l’articolo: «Lo stato della terra 1,1-2», pp. 17-24; cfr. pp. 31-36 «A proposito della “caduta degli angeli”».

    Se la creazione era molto buona, alla sua conclusione (Gn 1,31), è evidente che la corruzione morale di Satana fu postuma a tale evento; ciò rende tutte le speculazioni riguardo a una terra primordiale perfetta, guastata poi completamente da una sedicente caduta cosmica di Satana, mere mitologie prodotte da fervide menti, infettate dal virus dell'allegoria e dell'eisegesi (o proiezione speculativa nel testo). Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella, Temi delle origini, Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), l’articolo: «La caduta primordiale e l’avversario», pp. 281-289.

 

 

6. {Nicola Martella}

 

Sia Eliseo Bonanno, sia i suoi sostenitori, fanno continuamente riferimento alle cose giuste che egli avrebbe scritto e fanno continui appelli alla tolleranza. Egli stesso, scrivendo su alcune cose in rete, poi chiede: «Ho detto il falso?». Ora, chi conosce la Bibbia, sa che le cose giuste, che si possono dire o fare, non compensano le cose sbagliate dette o fatte altrove. È addirittura scritto: «E quando un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morrà, perché tu non l’avrai avvertito; morrà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano» (Ez 3,20; 33,13).

    Sta di fatto che ciò, che Eliseo Bonanno ha pubblicato in tale articolo sulle Origini, è frutto di speculazioni gnosticheggianti, sebbene egli abbia l’arroganza e l’imprudenza di spacciarle per «divina rivelazione». Sulle cose sbagliate e torbide bisogna semplicemente ravvedersi, se non si vuole incorrere nel giudizio divino, oltre che nella confutazione pubblica. Non possiamo renderci colpevoli per lui. In un caso simile, Pietro disse a Simone il Mago, dopo la sua apparente conversione, sì cristianizzazione: «Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore. Poiché io ti vedo in fiele amaro e in legami di iniquità» (At 8,22s). Come la storia ci insegna, proprio Simone il Mago fu uno dei fondatori della cosiddetta «gnosi cristiana».

    Ora, le speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno le abbiamo ben evidenziate, traendole dalle sue asserzioni; dal canto mio l’ho fatto sia nell’articolo «Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini», sia nell'attuale tema di discussione.

     Eliseo Bonanno, se ne è capace, risponda per filo e per segno a tale nutrito elenco, tratto dal suo scritto, ma non con altre speculazioni (eisegesi) né con pietistiche scusanti o predicazioni paternalistiche riguardo all’amore e al perdono, ma con una rigorosa esegesi contestuale. Altrimenti ammetta la seduzione del suo cuore, ritratti le sue erronee convinzioni, ristabilisca la verità biblica dinanzi a coloro, che lui ha trascinato nell’errore, e riscriva il suo articolo, emendandolo da tutte le sue speculazioni gnostiche e particolarmente dal suo interesse morboso per turpi aspetti sessuali.

 

 

7. {Vincenzo Basile}

 

Contributo: Non capisco tutte queste opinioni diverse. Come mai, se la Bibbia è unica, ognuno ha un pensiero diverso? Forse perché ognuno può trarne, a proprio vantaggio, ciò che più gli fa comodo? Io, a distanza di anni dalla mia conversione, ho capito soltanto una cosa che per chi vuole vivere in modo coerente la vita cristiana, il cammino è davvero difficile; quando ti trovi davanti a situazioni incomprensibili, è qui che ti rendi conto di come non è facile essere coerenti. {27-07-2010}

Risposta (Nicola Martella): Sebbene tale argomento non sia qui proprio in tema, voglio rispondere, poiché tocca i fondamenti, l’approccio alla sacra Scrittura e la coerenza del cristiano. Se la Bibbia viene presa sul serio e la si spiega con la stessa Bibbia, non pone grandi problemi, poiché il suo messaggio di base è chiaro ed evidente. Altra cosa è quando si usano altre istanze per interpretarla o addirittura si proiettano in essa contenuti estranei, presi da altre religioni, dalla mitologia gnostica (è il caso di Eliseo Bonanno), dalla filosofia e dalle ideologie varie. Il metodo corretto, per accertare la verità biblica, è sempre e soltanto un’esegesi (spiegazione) contestuale rigorosa (testo nel suo contesto), per così risalire al pensiero originale dell’autore. Chi va oltre a ciò che è scritto, aggiunge o toglie, non taglia rettamente la parola della Verità, si rende confuso e confondente, oltre che colpevole.

 

Osservazioni (Jörg Junker Ruffa): Principio fondamentale dell’ermeneutica, analizzare il testo nel suo contesto attraverso sé stesso, per l’appunto. Ossia il celebre movimento circolare della interpretazione, detto circolo ermeneutico, che muove dalle parti, che compongono il testo da interpretare, al tutto e, viceversa, dal tutto alle parti. {27-07-2010}

 

 

8. {Pietro Calenzo}

 

Contributo: Cari nella grazia, ho letto le elucubrazioni personalissime di Eliseo Bonanno. Al di là delle fantasiose dottrine che egli afferma, nel groviglio delle sue tesi sulle origini, mi spiace sottolineare non tanto le specifiche false teorie pseudo bibliche sulla Genesi, del creato, sull’eternità, sul tempo, ecc., quanto un altro pericolo più sottile, ma sedizioso. Si tratta della pretesa di parlare in nome di Dio come nuovo portavoce o messaggero diretto, di nuove rivelazioni da parte del Signore, tenute celate per un certo tempo (chissà poi per quale ragione). Ben afferma l’apostolo Giovanni che, chi va oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non parla da parte di Dio (quanto meno sul tema qui in oggetto), ma è un altro spirito che lo sta conducendo. L’auspicio come cristiani, è che Eliseo Bonanno umili la sua presunzione spirituale e che si sottometta in ogni suo dire e pensare al «non oltre quello che è scritto». La mia personale preghiera al Signore, è che si ravveda alla «sola Scrittura». {29-07-2010}

 

Osservazioni (Ruth LiveinJesus): Caro fratello Nicola, ho visto che Eliseo, invece di rispondere alla tua confutazione, l’unica cosa che fa è difendere se stesso sul suo sito, lanciando anche anatemi contro il fratello Pierluigi Prozzo. Mi sono perciò vista costretta a toglierlo dai miei contatti, finché non mostrerà, come da te richiesto, di voler rispondere per difendere la sua rivelazione oppure la dichiarerà falsa e la rinnegherà. Pregherò ancora per lui, anche perché credo che nel suo cuore ci sia davvero amore per Dio; ma se c’è questo amore, ci deve essere anche amore per la Verità sulla sua Parola... Pace. {29-07-2010}

 

Osservazioni (Pierluigi Prozzo): Per adesso pare che Eliseo non voglia distogliersi dalle sue convinzioni, anzi, continua la sua battaglia verso coloro che lo hanno richiamato a riflettere, variando le armi a seconda delle simpatie (link). {30-07-2010}

 

 

9. {Matteo Manzella}

 

Contributo: Cari amici, in merito agli scritti di Eliseo Bonanno ecco, in breve, il mio punto di vista. Conosco Eliseo da quando, come egli stesso dice, portava i calzoncini corti; da una vita. Ho letto i suoi scritti: ci sono diverse cose che condivido; sono soprattutto quelle che potremmo definire «tradizionali». Mentre non condivido le «novità», anche se sono espresse con stile e forma piacevoli. Soprattutto non credo che abbia ricevuto una «rivelazione» divina. In che modo l’avrebbe ricevuta? Dio non parla (non parla in senso antropomorfico; non è un uomo); si rivela nella coscienza, come guida morale. La dottrina cristiana la possiamo trovare nella Bibbia, senza aggiungere o togliere nulla a ciò che è scritto.

     Tuttavia, penso che il modo migliore di affrontare questo tema (quello della «rivelazione»), è di smettere di parlarne, e di seguire il consiglio che darebbe quel saggio Gamaliele di cui si parla in Atti cap. 5.

     Complimenti per il vostro sito. {31-01-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Ringrazio Matteo per questa sua testimonianza diretta, che è condivisibile. Mi sorprende il suo consiglio finale, secondo cui il modo migliore di affrontare il tema della «rivelazione», sarebbe quello di smettere di parlarne. Se Paolo e gli altri scrittori del NT avessero seguito tale principio, oggi non avremmo gli scritti del nuovo patto. Atti 5 non è applicabile qui, trattandosi della questione se Gesù era o meno il Messia dei Giudei. Per questioni di apologetica cristiana bisogna usare ben altri brani, quelli che riguardano chi annuncia altre dottrine, ritenendo che si tratti di una «nuova rivelazione» (Gal 1,6-9; Col 2,18). Inoltre, tale «rivelazione» così «nuova» non è visto che si trova similmente in testi gnostici e in quelli di Branham, l’auto-nominato Elia escatologico. Paolo raccomandò di seguire l’esempio suo e degli altri con lui non andando oltre ciò che è scritto (1 Cor 4,6) e tagliando rettamente la Parola della Verità (2 Tm 2,15).

     Il modo migliore di affrontare il tema della «rivelazione», è quindi proprio quello di parlarne! Solo così potremo realizzare questo: «Così distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza, che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero sotto all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,5). Di nuovi «guru» gnosticheggianti con mirabili rivelazioni trascendentale non abbiamo proprio bisogno (cfr. 2 Cor 11,2s.13ss).

 

Replica (Matteo Manzella): La mia proposta di«non parlarne più», riguardante la «rivelazione» che Eliseo avrebbe ricevuto, andava intesa come valida soltanto nello specifico contesto, che consiste nelle risposte abbondantemente già date in questo sito. Non ho affermato che il saggio suggerimento, che darebbe Gamaliele, si debba assumere come regola generale valida in ogni caso, altrimenti dovrei annullare tutti i miei scritti di teologia biblica, che sono anche di forte contestazione. {03-02-2011}

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Specul_origini_E-Bonanno_Oc.htm

26-07-2010; Aggiornamento: 04-02-2011

 

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