Qui di seguito discutiamo l’articolo «Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini».
Nel primo contributo metto a confronto alcune asserzioni di Eliseo
Bonanno e della Bibbia. Mi limito ad alcuni aspetti sessuali, che sono
molto al centro della sua attenzione morbosa. Eva sarebbe diventata
l’amante del diavolo: questo sarebbe stato il peccato primordiale. Dopo
ciò, il rapporto sessuale di Eva con Adamo sarebbe stata la tragedia
cosmica, che avrebbe reso tali «esseri angelici» degli esseri di carne e
sangue!
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo
quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il
gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema▲ (I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I
contributi attivi hanno uno sfondo
bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1.
{Nicola Martella}
▲ Ci
sarebbero vari filoni di ricerca singolari in tale scritto, come ho
mostrato nell'articolo. Come detto, mi limito qui soltanto ad alcuni
aspetti particolari: il peccato primordiale quale atto sessuale
e la sessualità in genere come oggetto di particolare attenzione di
Eliseo Bonanno. Alle sue asserzioni faccio seguire quelle della genesi.
Il maiuscoletto e il grassetto sono redazionali, mentre il maiuscolo è
nell'originale.
Eliseo Bonanno: «Adamo il sesto giorno fu
fatto una creatura celeste, simile agli angeli,
asessuato…». Dopo l’atto sessuale, afferma di Eva: «Così Eva fu
corrotta nella mente, nello spirito e nel corpo e
divenne una creatura di carne e sangue, ella aveva
“conosciuto” l’uomo del peccato ed il sangue dell’uomo del peccato
era entrato nelle sue viscere come un veleno mortifero. Il seme
dell’uomo del peccato era entrato nel suo grembo. Ella aveva perso
la sua illibatezza spirituale, mentale e fisica, divenne una donna
corrotta, sedotta e mortale,
il suo corpo divenne corruttibile, di carne e sangue». |
La Genesi: «E Dio creò l’uomo a sua
immagine; lo creò a immagine di Dio;
li creò maschio e femmina. E Dio li benedisse; e Dio disse
loro: “Siate fecondi e
moltiplicate e riempite la terra…”» (Gn 1,27s; 5,1s). |
Eliseo Bonanno: «Quando Dio formò l’uomo,
il quel corpo esistevano
due spiriti umani ed il corpo di Eva che poi sarebbe
stato tratto fuori di Dio stesso». |
La Genesi: «E l’Eterno Dio formò
l’uomo [= ebr. Adam], polvere della terra, gli soffiò nelle
narici un alito vitale, e l’uomo divenne
un’anima vivente». Adamo era una persone (ebr. «anima»)
con un solo spirito e un solo corpo. «Allora l’Eterno Dio fece
cadere un profondo sonno sull’uomo, che s’addormentò; e prese
una delle costole di lui, e
richiuse la carne al posto d’essa. E l’Eterno Dio, con la
costola che aveva tolta all’uomo,
formò una donna e la portò all’uomo» (Gn 2,21s). |
Eliseo Bonanno: Eva conobbe l’uomo del
peccato: IL SESSO. La metamorfosi era avvenuta, Eva non era più una
casta vergine, era stata sedotta [= dal serpente /diavolo], il
sangue colava dalla sua carne, la sua carne viveva nel sangue, era
divenuta impura». «Se avessero peccato mangiando con la bocca quel
frutto proibito, avrebbero cercato di coprirsi la bocca e non il
sesso che era la loro vergogna». «Il
serpente, l’uomo del peccato, è li, avvinghiato a
quell’albero, egli stesso è l’albero. Eva rimane affascinata, l’uomo
del peccato era desiderabile, il frutto era buono a “mangiare”. Eva
ne “mangia” e viene
sedotta dal serpente,
l’uomo del peccato la possiede e fa di lei la “seduttrice”
dell’uomo, che poi mangia insieme a lei il frutto proibito»
(quest’ultimo è l’atto sessuale!). Dio a Eva: «…i tuoi desideri
(sessuali e non) dipenderanno da tuo marito, egli signoreggerà su
te, affinché non ti lasci
ancora sedurre dal tuo amante diabolico». |
La Genesi: «E l’uomo disse:
“Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia
carne”. Perciò l’uomo… si
unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne. E
l’uomo e la sua moglie erano
ambedue nudi e non ne avevano vergogna» (Gn 2,23ss). «E
Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì
Caino» (Gn 4,1). «E la donna vide che il
frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a
vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare
intelligente;
prese del frutto, ne mangiò, e ne
dette anche al suo marito ch’era con lei, ed
egli ne mangiò» (Gn 3,6). |
Eliseo Bonanno: «Eva portava già nel suo
grembo la progenie del serpente: CAINO». «Adamo non era il
padre di tutti i viventi perché Caino non era sua progenie, ma
progenie del serpente, era progenie dell’uomo del peccato. EVA FU LA
PRIMA ADULTERA, LA PRIMA MERETRICE CHE VENDÉ IL SUO CORPO,
L’UOMO DEL PECCATO SEDUCENDOLA LO POSSEDETTE». «Dal frutto del
peccato nascono degli esseri diversi dalla progenie della donna, dei
giganti, delle belle donne (nella carne), questa è la progenie del
serpente. Questi esseri vengono mandati in esilio, vengono da Dio
cacciati nel paese di Nod, dove Caino prese moglie, essendo
progenie del serpente come lo era Caino».
«Dio muta il colore della pelle a Caino, affinché ci fosse una nette
distinzione fra le due progenie:
Caino progenie del serpente…».
«Nell’Eden [c’era] una
progenie bastarda: Caino; l’organizzatrice di ciò: Eva!». |
La Genesi: «Or
Adamo conobbe Eva, sua moglie, la
quale concepì e partorì
Caino, e disse: "Ho acquistato un uomo,
con l’aiuto dell’Eterno"» (Gn 4,1).
«E l’uomo pose nome “Eva” alla sua moglie, perché è stata la
madre di tutti i viventi» (Gn
2,20). |
Eliseo Bonanno: Cam avrebbe abusato
sessualmente del padre ubriaco! «Dopo il diluvio
Cam approfittò del padre ubriaco, così approfittarono le
figlie di Lot». «…Sodoma e Gomorra, le due città che erano
l’espressione del peccato di Cam, erano destinate al fuoco
dell’ira di Dio». |
La Genesi: «E Cam, padre di Canaan,
vide la nudità del padre suo, e andò a dirlo fuori, ai
suoi fratelli» (Gn 9,22). |
2.
{Autori vari}
▲
■ Ruth
LiveinJesus: A questo punto si può solo pregare che Eliseo possa
comprendere da chi realmente gli venivano le «rivelazioni» e chieda
perdono a Dio… Grazie di cuore, fratello Nicola. {24-07-2010}
■ Pierluigi Prozzo: Daniele Gandolfi ha appena terminato di prodigarsi a fare
una
confutazione punto per punto. {24-07-2010}
■ Maurizio
Marino: La Parola di Dio è chiara anche in relazione a questo
caso. Come ai tempi del re Davide, per esempio. «In quei giorni, un
consiglio dato da Aitofel era come una parola data da Dio a uno
che lo avesse consultato» (2 Samuele 16,23). Sappiamo dal testo
biblico che Aitofel era un uomo alquanto «interessato». Eppure si era
creata una fama rispettabile.
Gli uomini tendono ad ascoltare ed esaltare coloro che parlano come
da Dio. Il problema è: ma Dio lo hanno consultato veramente?
Nel caso in questione mi pare proprio di no, in quanto le cose che dice
vanno in contrasto con quanto la Parola
di Dio afferma. È ovvio che un minimo di conoscenza biblica bisogna
averla, altrimenti siamo come bandiere al vento. {24-07-2010}
■ Jörg Junker
Ruffa: Speculazioni, per l’appunto. I movimenti gnostici
all’interno del cristianesimo nascente vanno comunque conosciuti, anche
per aiutare l’esegesi. Altra cosa, non dimentichiamo che sarebbe più
corretto parlare di «cristianesimi» e non di cristianesimo,
che a tutt’oggi non è ancora un’unità ben definita, neppure nei suoi
principi fondamentali. Questa pluralità, necessariamente, porta al
ripescaggio di antiche dottrine, che, a volte, qualcuno spaccia
persino per nuove. Da quel che ho letto sul Blog, velocemente
ammetto, si tratta di argomenti che possono spaziare tranquillamente
dallo gnosticismo all’alchimia... temi già sentiti, insomma. Se
presi come gioco speculativo sono innocui, soprattutto se visti
da chi già qualcosa sa di patristica, altrimenti da prendere con le
pinze. {27-07-2010}
3.
{Cristina Sorbilli}
▲ Pace
Nicola, come giustamente hai esordito nel tuo scritto, in molti hanno
espresso un giudizio, ma nessuno è sceso nei particolari, per
confutare tali convinzioni al fine di ri-guadagnare un fratello.
Ora, però, al di la di «ciò che ricorda» questo scritto, non mi pare che
nemmeno tu abbia creduto necessario confutare questo scritto con
l’unico mezzo attraverso il quale probabilmente avremmo potuto
convincere questo fratello di essere in errore: la Parola di Dio. A me
personalmente non è sufficiente che mi si dica che è sbagliato, o che
questi errori ricordano errori del passato... quello che avrei
desiderato è che qualche abile conoscitore della Parola avesse attinto
da questa argomentazioni tali da poter convincere chiaramente sia
Eliseo, ma allo stesso modo una piccola ignorante come me...
Qualcuno ritiene che non valga la pena cimentarsi in una confutazione
e che questa sia tempo perso; io ritengo che custodire un fratello nella
verità non possa mai considerarsi tempo perso. Vi sono molti
dottori, che si dicono stabiliti da Dio e hanno sugli stessi temi
visioni completamente diverse.. che dire di questi? Tutti eretici per
partito preso, perché si discostano da quello che penso io?
Ora, non solo non si è dato modo a questo fratello di comprendere cosa e
perché ciascuna delle cose scritte è errata, ma ancor prima che questo
possa esserne convinto da qualche amorevole fratello, è già stato
bollato con sentenza definitiva. Perché taluni ancor prima di tentare
una confutazione e di constatare se, dopo questa (che non c’è mai
stata) il fratello avrebbe fatto un passo indietro, avevano già
stabilito che in piena coscienza Eliseo Bonanno è un falso profeta.
Ora, delle tante cose scritte da Eliseo, molte di quelle che io ho letto
le ho trovate di profonda edificazione. Questo scritto in questione,
che per il momento non ho ancora approfondito, non è che una piccola
parte di ciò che il fratello Eliseo ha esposto. E non è nemmeno una
parte significativa, in quanto tratta tematiche che sono ampiamente
marginali rispetto al centro della nostra fede: Cristo Gesù. Tale
clamore me lo sarei aspettato qualora avesse messo in discussione questo
centro, non certo per questioni che per quanto «bizzarre» non aggiungono
e non tolgono nulla al messaggio di Cristo.
Ad ogni modo cosi come si pretende che venga cancellato lo scritto
di Eliseo, allo stesso modo dovremmo scrivere al vaticano, affinché
cancelli dalla rete «il catechismo della chiesa cattolica»; e allo
stesso modo bisogna pretendere da tutti i siti che si discostano dalle
nostre vedute, di fare altrettanto. Ora, al di la di quanto Eliseo
scrive, quello che posso garantire a quanti non lo conoscono è che egli
non ha impostomai nessuno dei suoi punti di vista, cosa che
fanno guru e santoni. E al di là degli errori, che può aver detto,
quando ho avuto a che fare con lui, anche per questioni personali, non
solo ho trovato in lui la mansuetudine e l’amore del Signore (questo non
fa di lui un uomo infallibile), ma tra gli anziani (nella fede) ne ho
trovati pochi che come lui, pur potendo annoverare esperienze e
conoscenze, abbia avuto anche l’utilità di ascoltare il parere di un
granello di polvere come me, senza innalzare davanti muri di presunzione
e conoscenza. Che il Signore c’insegni ad amarci come Lui ci ha amati,
conoscendo perfettamente i nostri peccati, ma al contempo sacrificando
se stesso affinché tutti potessero giungere alla salvezza. Brani: 1
Giovanni 3,16; Giovanni 15,13; 1 Giovanni 4,20. {24-07-2010} ▬
Osservazioni
(Ruth LiveinJesus): Cara Cristina, io non credo che qui non ci sia stato
amore per Eliseo; ma al contrario, in ogni cosa fatta, si sia
pensato proprio a lui e alla sua deviazione, proprio per
fargliela comprendere appieno, esponendosi in prima persona per lui.
Ora, a questo punto, non sta più a noi fargli comprendere qualcosa, deve
essere lui che deve parlare con Dio, prima chiedendogli perdono e
poi la giusta comprensione. {24-07-2010} ▬
Osservazioni
(Pierluigi Prozzo): Cristina Sorbilli non solo non ha letto
perbene lo scritto di Eliseo, ma mostra di non conoscere nemmeno i primi
11 capitoli di Genesi, come il resto della Parola di Dio, essendo
convertita solo da qualche mese; è per questo che richiede
«confutazioni» a destra e a manca.
In ogni caso, i punti salienti dello scritto di Eliseo glieli ho già
confutati io privatamente, mettendo dei versetti contro ad alcune sue
fantasie; ma come potete vedere, lei continua a mettere dubbi contro i
veri credenti che cercano di amare Dio e i fratelli in tutto.
Poi quest’accusa di essere andati Eliseo, invece che solo contro al
suo scritto, è un’accusa di cui
Cristina dovrebbe ravvedersi, perché è il nemico che gli
suggerisce questo.
Quando le ho detto di stare attenta a quel tipo,
l’avevo già informata che, secondo lui, Eva aveva copulato col
serpente, Caino sarebbe figlio di Satana invece che di Adamo e che Cam
avrebbe approfittato sessualmente di suo padre Noè, mentre era ubriaco.
Ora io mi domando, che altre confutazioni vuole? Perché si ostina a non
leggere l’inizio della Bibbia?
Se almeno te ne stavi in silenzio, avresti fatto una figura migliore, ma
invece vuoi farti passare da maestra, instillando dubbi e
accuse del continuo alle persone sbagliate, senza sapere un bel
nulla. {24-07-2010}
▬ Risposta
(Nicola Martella): Cristina Sorbilli rimprovera a più riprese che
nessuno abbia tentato una
confutazione delle asserzioni di Eliseo Nonanno. Poi, però, parla di
«questo scritto in questione, che per il momento non ho ancora
approfondito». Prendere partito per una cosa, che non si è ancora
approfondita, non fa rare bella figura a chi pretende di argomentare su
qualcosa di specifico. Io ho fatto un elenco delle cose asserite da
Eliseo Bonanno e che si ritrovano così o in modo simile nella
letteratura e nei siti gnostici (esoterici, occultistici, spiritistici,
ecc.). Lui pretende, però, che siano oggetto di una particolare
rivelazione divina.
Il mio scopo era quello di avvertire, ed è successo su
sollecitazione altrui. Inoltre, per chi vuole approfondire le questioni
e la loro confutazione, ho riportato un lungo elenco di articoli,
in cui ciò avviene. Non potevo certo allegare decine di articoli. Chi
vuole approfondire, lo faccia e capirà.
Quando ci si riempie la bocca con la parola «amore», non bisogna
dimenticare mai «l’amore per la verità» (2 Ts 2,10) e la
purificazione delle «anime vostre con
l’ubbidienza alla verità per arrivare a un amore fraterno non
finto» (1 Pt 1,22). Infatti, la prova del nove dell’«amore per Dio»
è l’ubbidienza ai suoi comandamenti. I precetti nel nuovo patto
contengono le ingiunzioni a non andare oltre a ciò che è scritto
(1 Cor 6,4), a non aggiungere né togliere (Ap 22,18s) e a tagliare
«rettamente la Parola della Verità» (2 Tm 2,15).
Qui non sta all’attenzione e al vaglio tutta
l’attività letteraria di Eliseo Bonanno, ma soltanto quella relativa
all’interpretazione gnostica delle Origini. Non possiamo pretendere
nulla da «quelli di fuori», ma certamente da quelli che si ritengono
dentro il cristianesimo biblico. Chi si ritiene fratello in Cristo e
persevera nel suo peccato, anche dopo essere stato avvertito e ammonito,
è da segnalare e da
tenere a distanza, chiunque egli sia (1 Cor 5,11). «Ho io forse
da giudicar quelli di fuori? Non giudicate voi
quelli di dentro? Quelli di fuori
li giudica Dio. Togliete il
malvagio
di mezzo a voi stessi» (v. 12). ■
Nota redazionale: Avevo messo il seguente avvertimento sulla
bacheca del mio social network: «Per non cominciare un ping-pong sulle
intenzioni e motivazioni, chiedo che si intervenga soltanto nel merito
delle argomentazioni di tale scritto di Eliseo Bonanno, sia quelle da me
elencate nell’articolo, sia altre non ancora menzionate. Ogni fuori tema
verrà eliminato».
Cristina Sorbilli non si è attenuta a tali regole e ha continuato a
postare molti contributi col tono di quello già affrontato e tutti
fuori tema, trascinando anche altri in tale sterile polemica. Dopo
un ulteriore avvertimento, ho cancellato i suoi contributi fuori tema;
e, continuando lei a disattendere gli ammonimenti ad attenersi lei alle
regole, dopo un ennesimo avvertimento, è stata esclusa dalla
discussione. Sono costretto ad agire così, per tenere alta la qualità
della discussione e per rispetto verso coloro, che si attengono alle
regole.
4.
{Simone Monaco}
▲ Mi
permetto di fare delle precisazioni, che ritengo importanti. Ho già
scritto qualcosa sul sito «Voce che grida», cercando di spostare
l’attenzione sul reale problema, ma evidentemente non ci sono
riuscito, dal momento che c’è chi ancora adesso chiede a gran voce
precise confutazioni.
Ciò che cattura l’attenzione dello scritto di Eliseo Bonanno, non è
tanto il contenuto stesso, che è tutt’altro che biblico, ma la
presunzione di come questo viene presentato. Infatti le prime righe
recitano così: «Ciò che state per leggere non è un tentativo fantasioso
d’ipotizzare le origini del visibile, né il frutto di “libere”
interpretazioni della Bibbia. Queste pagine sono
una rivelazione divina sul Principio del Visibile scaturito
dall’Invisibile». Un po’ sotto prosegue così: «Le rivelazioni del
Signore hanno lasciato stupito questo piccolo fanciullo che il Padre ha
introdotto nella Sala dei Tesori del Suo Regno,
e gli ha rivelato parte dei misteri
del cielo». E ancora: «Per circa dieci anni, il Signore
me le ha fatte tenere nascoste, ma
adesso mi ordina di parlare alla Sua chiesa e in modo particolare
ai Suoi servi».
Queste espressioni dovrebbero far allarmare un qualsiasi credente
che non si trova alle prime armi. Lo scrittore agli Ebrei dice che: «Dio,
dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri
per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni
ha parlato a noi per mezzo del figlio, che egli ha costituito
erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi»
(Eb 1,1-2).
Pertanto, dal momento che in questi ultimi giorni Dio ha parlato a noi
per mezzo di Gesù Cristo, non abbiamo bisogno di nuove
rivelazioni da parte di chi si fa passare per «piccolo fanciullo» ma
in verità vuole fare da «gran maestro».
Eliseo ci rende noto che Dio attraverso di lui vuole rivelare alla sua
chiesa delle verità, che ha dovute tenere addirittura nascoste per circa
10 anni, eppure queste «verità» non sono altro che un misture di
eresie gnostiche più vecchie del più vecchio di noi. Siamo sicuri
che anche lui non abbia attinto da altre fonti? Dio lo sa!
Fra queste
«grandi» verità ci sono anche le seguenti.
■ Eva
si è unita sessualmente con il serpente (= Satana).
■ Caino
non è figlio di Adamo, ma è figlio di Satana, essendo nato dalla
relazione carnale fra quest’ultimo ed Eva
■ Cam, vedendo il padre Noè ubriaco, approfittò sessualmente di
lui mediante un accoppiamento omosessuale. Ora,
mi riferisco in particolare a Cristina Sorbilli, questo è quanto si
legge nei primi 11 capitoli di Genesi?
Ci tengo a precisare che, secondo Eliseo, queste baggianate sono «...una
rivelazione data dal Signore al Suo popolo, affinché possa essere
amico di Colui che ha dato la Sua vita sulla croce, e conoscere i
misteri del Regno di Dio». Inoltre: «Questo scritto non vuole insegnare,
ma Dio vuole rivelare la vera storia
del TEMPO-SPAZIO, dentro il quale vive tutta l’umanità». E come se non
bastasse, tutti quelli che non accettano tali pseudo rivelazioni, sono
bollati come
ciechi: «Sono certo che i ciechi, che vogliono rimanere tali,
diranno: questa è falsa dottrina...». Come ho già specificato su «Voce
che grida», questo atteggiamento viene usato da coloro che vogliono
soggiogare il prossimo, si dipingono di falsa umiltà, ma instillano
subito la paura che, se si va contro ciò che loro vogliono propinarti
come verità divina, non sei altro che un cieco.
Il parallelismo con diversi episodi del Nuovo Testamento è lampante.
Giovanni dovette scrivere una lettera intera a dei credenti affinché
questi sapessero di avere la vita eterna (1 Gv 5,13), proprio perché un
gruppo di eretici
precursori degli gnostici aveva loro instillato svariati dubbi,
addirittura che queste povere pecore avessero bisogno del loro
insegnamento (1 Gv 2,27). Qui viene usato lo stesso procedimento,
e anche in modo molto esplicito: O tu credi che Dio ti voglia parlare
attraverso Eliseo, o stai respingendo la voce di Dio. Questa
arroganza va rigettata e una tale presunzione condannata.
Se Eliseo avesse proposto lo scritto in questione come studio, chiedendo
alla fratellanza se condividesse la sua opinione, tutto si
sarebbe potuto svolgere in una maniere differente; e per certo gli
sarebbe stato più facile ricredersi. Ma dal momento che tal
«rivelazioni» sono presentate come certa e ferma parola di
Dio, devono essere respinte con altrettanta fermezza.
Inoltre, in risposta a coloro che vorrebbero coprire sempre tutto
sotto un finto amore, dico che preferisco il consiglio offertomi
dalla Parola: «Meglio riprensione aperta che amore nascosto» (Pr
27,5). E che in questi casi appoggio pienamente chi, anche a costo di
passare per pesante, intollerante, mancante di amore, e chi più ne ha
più ne metta, si espone per amore della verità.
Spero che Eliseo dimostri di essere veramente umile,
ravvedendosi da ciò che ha cercato di far passare per parola di Dio;
se lo farà, avrà solo da guadagnarci. {24-07-2010}
5.
{Gianni Siena}
▲
■ Contributo:
Sono andato a leggicchiare le dottrine di Eliseo Bonanno: ho
«leggicchiato»... non riesco a «leggere» certe affermazioni: non sono
rivelazioni, potrebbero essere «amplificazioni» interpretative
del testo biblico.
Ma amplificare un testo, un suono, eccetera, comporta sempre il rischio
di distorcerne la sostanza; nel caso della Scrittura, è un
rischio troppo pesante: la propria perdizione (2 Pt 3,15-18). Se uno
insegna anche solo in modo
leggermente «distorto» un solo punto della Parola, oltre a rendersi
trasgressore della stessa, si mette in fondo alla classifica nel regno
dei cieli: senza contare i danni fatti nella vita di coloro che
lo ascoltano... a rischio della perdizione eterna. Infatti, un «minimo»
errore (ma grave secondo Dio) produce la premessa per un’ulteriore
distorsione e deviazione dalla verità; no, grazie, meglio attenersi
a una lettura «letteralista» della Scrittura.
Sarà «fondamentalismo»; ma se l’insegnamento elementare su Cristo è pur
sempre suscettibile di miglioramento e di perfezionamento cognitivo -
esperienziale (Eb 6,1,2), le belle parole di uno che sa scrivere e
parlare possono essere vuote quanto i vasi esposti in un museo: belli a
vedersi, di gran valore, ma inutili.
Quando
Satana sia stato creato e quando cadde, è materia di discussione
accademica, nella mia chiesa si gradisce interpretare Genesi 1,2
(= «E la terra
era informe e vuota»), come se
la terra creata fosse stata fatta già perfetta dalla creazione iniziale.
Quindi, secondo questa ottica, la terra divenne informe e vuota.
Mentre il verbo ebraico esprime molto più letteralmente l’aspetto
della terra appena formata, che non era ancora come la conoscevano gli
ascoltanti del racconto. Ancora al presente, però, nessuno s’è
sognato di trasformare la preferenza esegetica in una «dottrina».
L’argomento citato è di difficile soluzione, personalmente collocherei
la corruzione morale di Satana, che lo indusse a tentare l’uomo,
un attimo prima della tentazione; raccogliendo alcuni dati scritturali
mi sembra l’unica interpretazione proponibile.
Vorrei ricordare a quelli come Bonanno che, se la Chiesa è una vergine
casta destinata a diventare l’immacolata sposa del Messia, la
Scrittura è come una simile «fanciulla»: non è da forzare né da
violentare esegeticamente. {25-07-2010}
▬ Risposta (Nicola Martella): Quando si «leggicchia»
e non si approfondisce un testo, si rischia di dare un giudizio o
superficiale o errato di un testo. Sopra ho riportato degli stralci, che
non lasciano dubbi (similmente ha fatto Simone Monaco): non sono «amplificazioni
interpretative», ma convinzioni nutrite al seno della letteratura
gnostica e spacciata per «rivelazione divina».
I falsi maestri non stravolgono in genere subito tutta la verità,
ma agiscono dapprima sui dettagli e poi aggiungono precetto dopo
precetto. Un proverbio recita: «Il diavolo sta nei dettagli» (in tedesco
c’è anche un errore nell’ultima parola, per così dire: dettalio). Io
aggiungerei: «Quasi giusto è del tutto sbagliato; quasi salvato, è del
tutto perduto».
Quanto a a Genesi 1,2 e a una fantomatica Terra iniziale perfetta, diventata «informe
e vuota» da una presunta caduta del diavolo (manco fosse stato un
asteroide mega-atomico), ciò presenta molti problemi, ad esempio: ▪ 1.
Dio incapace di preservare la sua creazione; ▪ 2. Silenzio dei testi
biblici in merito; ▪ 3. Satana ancora presente in Cielo come accusatore
dei credenti (Ap 12,10); ▪ 4. Una defenestrazione dal cielo che è ancora
futura (Ap 12,9). ▪ 5. Il creato «buono» e «molto buono» nonostante la
presenza del male? Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella,
Esegesi delle origini,
Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), l’articolo: «Lo stato della
terra 1,1-2», pp. 17-24; cfr. pp. 31-36 «A proposito della “caduta degli
angeli”».
Se la creazione era molto buona, alla sua conclusione (Gn 1,31), è
evidente che la corruzione morale di Satana fu postuma a tale evento; ciò rende tutte le
speculazioni riguardo a una terra primordiale perfetta, guastata poi
completamente da una sedicente caduta cosmica di Satana, mere mitologie
prodotte da fervide menti, infettate dal virus dell'allegoria e
dell'eisegesi (o proiezione speculativa nel testo). Per
l’approfondimento si veda in Nicola Martella, Temi delle origini,
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), l’articolo: «La caduta
primordiale e l’avversario», pp. 281-289.
6.
{Nicola Martella}
▲ Sia
Eliseo Bonanno, sia i suoi sostenitori, fanno continuamente riferimento
alle cose giuste
che egli avrebbe scritto e fanno continui appelli alla tolleranza.
Egli stesso, scrivendo su alcune cose in rete, poi chiede: «Ho detto il
falso?». Ora, chi conosce la Bibbia, sa che le cose giuste, che si
possono dire o fare, non compensano le cose sbagliate dette o
fatte altrove. È addirittura scritto: «E quando
un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se
io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morrà, perché
tu non l’avrai avvertito; morrà per il suo peccato, e
le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io
domanderò conto del suo sangue alla tua mano» (Ez 3,20; 33,13).
Sta di fatto che ciò, che Eliseo Bonanno ha pubblicato in tale articolo
sulle Origini, è frutto di speculazioni gnosticheggianti, sebbene
egli abbia l’arroganza e l’imprudenza di spacciarle per «divina
rivelazione». Sulle cose sbagliate e torbide bisogna semplicemente
ravvedersi, se non si vuole incorrere nel giudizio divino, oltre che
nella confutazione pubblica. Non possiamo renderci colpevoli per lui. In
un caso simile, Pietro disse a Simone il Mago, dopo la sua
apparente conversione, sì cristianizzazione: «Ravvediti dunque di
questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti
sia perdonato il pensiero del tuo cuore. Poiché io ti vedo in fiele
amaro e in legami di iniquità» (At 8,22s). Come la storia ci
insegna, proprio
Simone il Mago fu uno dei fondatori della
cosiddetta «gnosi cristiana».
Ora, le speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno le abbiamo ben
evidenziate, traendole dalle sue asserzioni; dal canto mio l’ho
fatto sia nell’articolo «Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini»,
sia nell'attuale tema di discussione.
Eliseo Bonanno, se ne è capace, risponda per filo e per segno a tale
nutrito elenco, tratto dal suo scritto, ma non con altre
speculazioni (eisegesi) né con pietistiche scusanti o predicazioni
paternalistiche riguardo all’amore e al perdono, ma con una rigorosa
esegesi contestuale. Altrimenti ammetta la seduzione del suo
cuore, ritratti le sue erronee convinzioni, ristabilisca la verità
biblica dinanzi a coloro, che lui ha trascinato nell’errore, e riscriva
il suo articolo, emendandolo da tutte le sue speculazioni gnostiche e
particolarmente dal suo interesse morboso per turpi aspetti sessuali.
7.
{Vincenzo Basile}
▲
■ Contributo:
Non capisco tutte queste
opinioni diverse. Come mai, se la Bibbia è unica, ognuno ha un
pensiero diverso? Forse perché ognuno può trarne, a proprio vantaggio,
ciò che più gli fa comodo? Io, a distanza di anni dalla mia conversione,
ho capito soltanto una cosa che per chi vuole vivere in modo coerente
la vita cristiana, il cammino è davvero difficile; quando ti trovi
davanti a situazioni incomprensibili, è qui che ti rendi conto di come
non è facile essere coerenti. {27-07-2010}
▬ Risposta (Nicola
Martella): Sebbene tale argomento non sia qui proprio in tema, voglio
rispondere, poiché tocca i fondamenti, l’approccio alla sacra Scrittura
e la coerenza del cristiano. Se la Bibbia viene presa sul serio e la si
spiega con la stessa Bibbia, non pone grandi problemi, poiché il suo
messaggio di base è chiaro ed evidente. Altra cosa è quando si usano
altre istanze per interpretarla o addirittura
si proiettano in essa contenuti estranei, presi da altre religioni,
dalla mitologia gnostica (è il caso di Eliseo Bonanno), dalla filosofia
e dalle ideologie varie. Il metodo corretto, per accertare la
verità biblica, è sempre e soltanto un’esegesi (spiegazione) contestuale
rigorosa (testo nel suo contesto), per così risalire al pensiero
originale dell’autore. Chi va oltre a ciò che è scritto, aggiunge
o toglie, non taglia rettamente la parola della Verità, si rende
confuso e confondente, oltre che colpevole.
▬ Osservazioni (Jörg Junker Ruffa): Principio
fondamentale dell’ermeneutica, analizzare il testo nel suo
contesto attraverso sé stesso, per l’appunto. Ossia il celebre movimento
circolare della interpretazione, detto circolo ermeneutico, che
muove dalle parti, che compongono il testo da interpretare, al tutto e,
viceversa, dal tutto alle parti. {27-07-2010}
8.
{Pietro Calenzo}
▲
■ Contributo:
Cari nella grazia, ho letto le elucubrazioni personalissime di
Eliseo Bonanno. Al di là delle fantasiose dottrine che egli
afferma, nel groviglio delle sue tesi sulle origini, mi spiace
sottolineare non tanto le specifiche false teorie pseudo
bibliche sulla Genesi, del creato, sull’eternità, sul tempo, ecc.,
quanto un altro pericolo più sottile, ma sedizioso. Si tratta della
pretesa di parlare in nome di Dio come nuovo portavoce o messaggero
diretto, di nuove rivelazioni da parte del Signore, tenute celate per un
certo tempo (chissà poi per quale ragione). Ben afferma l’apostolo
Giovanni che, chi va oltre e non dimora nella dottrina di Cristo,
non parla da parte di Dio (quanto meno sul tema qui in oggetto), ma è un
altro spirito che lo sta conducendo. L’auspicio come cristiani, è
che Eliseo Bonanno umili la sua presunzione spirituale e che si
sottometta in ogni suo dire e pensare al «non oltre quello che è
scritto». La mia personale preghiera al Signore, è che si ravveda
alla «sola Scrittura». {29-07-2010}
▬ Osservazioni (Ruth LiveinJesus): Caro fratello
Nicola, ho visto che Eliseo, invece di rispondere alla tua
confutazione, l’unica cosa che fa è difendere se stesso sul suo
sito, lanciando anche anatemi contro il fratello Pierluigi Prozzo. Mi
sono perciò vista costretta a toglierlo dai miei contatti, finché non
mostrerà, come da te richiesto, di voler
rispondere per difendere la sua rivelazione oppure la dichiarerà
falsa
e la rinnegherà. Pregherò ancora per lui, anche perché credo che nel suo
cuore ci sia davvero amore per Dio; ma se c’è questo amore, ci
deve essere anche amore per la Verità sulla sua Parola... Pace. { 29-07-2010}
▬ Osservazioni (Pierluigi Prozzo): Per adesso pare
che Eliseo non voglia distogliersi dalle sue convinzioni, anzi, continua
la sua battaglia verso coloro che lo hanno richiamato a riflettere,
variando le armi a seconda delle simpatie (link).
{30-07-2010}
9.
{Matteo Manzella}
▲
■ Contributo:
Cari amici, in merito agli scritti di Eliseo Bonanno ecco, in breve, il
mio punto di vista. Conosco Eliseo da quando, come egli stesso
dice, portava i calzoncini corti; da una vita. Ho letto i suoi scritti:
ci sono diverse cose che condivido; sono soprattutto quelle che potremmo
definire «tradizionali». Mentre non condivido le «novità», anche
se sono espresse con stile e forma piacevoli. Soprattutto non credo
che abbia ricevuto una «rivelazione» divina. In che modo l’avrebbe
ricevuta? Dio non parla (non parla in senso antropomorfico; non è un
uomo); si rivela nella coscienza, come guida morale. La dottrina
cristiana la possiamo trovare nella Bibbia, senza aggiungere o
togliere nulla a ciò che è scritto.
Tuttavia, penso che il modo migliore di affrontare questo tema (quello
della «rivelazione»), è di smettere di parlarne, e di seguire il
consiglio che darebbe quel saggio Gamaliele di cui si parla in Atti cap.
5.
Complimenti per il vostro sito. {31-01-2011} ▬
Risposta (Nicola Martella):
Ringrazio Matteo per questa sua testimonianza diretta, che è
condivisibile. Mi sorprende il suo consiglio finale, secondo cui il modo
migliore di affrontare il tema della «rivelazione», sarebbe quello di
smettere di parlarne. Se Paolo e gli altri scrittori del NT avessero
seguito tale principio, oggi non avremmo gli scritti del nuovo patto.
Atti 5 non è applicabile qui, trattandosi della questione se Gesù era o
meno il Messia dei Giudei. Per questioni di apologetica cristiana
bisogna usare ben altri brani, quelli che riguardano chi annuncia altre
dottrine, ritenendo che si tratti di una «nuova rivelazione» (Gal 1,6-9;
Col 2,18). Inoltre, tale «rivelazione» così «nuova» non è visto che si
trova similmente in testi gnostici e in quelli di Branham,
l’auto-nominato Elia escatologico. Paolo raccomandò di seguire l’esempio
suo e degli altri con lui non andando oltre ciò che è scritto (1 Cor
4,6) e tagliando rettamente la Parola della Verità (2 Tm 2,15).
Il modo migliore di affrontare il tema della «rivelazione», è quindi
proprio quello di parlarne! Solo così potremo realizzare questo: «Così
distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza, che si eleva contro alla
conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero sotto
all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,5). Di nuovi «guru»
gnosticheggianti con mirabili rivelazioni trascendentale non abbiamo
proprio bisogno (cfr. 2 Cor 11,2s.13ss). ▬
Replica (Matteo Manzella):
La mia proposta di«non
parlarne più», riguardante la «rivelazione» che Eliseo avrebbe
ricevuto, andava intesa come valida soltanto nello specifico contesto,
che consiste nelle risposte abbondantemente già date in questo sito. Non
ho affermato che il saggio suggerimento, che darebbe Gamaliele, si debba
assumere come regola generale valida in ogni caso, altrimenti
dovrei annullare tutti i miei scritti di teologia biblica, che sono
anche di forte contestazione. {03-02-2011}
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {}
▲
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Specul_origini_E-Bonanno_Oc.htm
26-07-2010; Aggiornamento: 04-02-2011 |