Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Malattia e guarigione 1

 

Medicine alternative

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’OMEOPATIA È UNA QUASI RELIGIONE? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

«L’omeopatia è quella cosa, con la quale e senza la quale tutto resta tale e quale. Se l’accetti, però, come religione sostitutiva, qualcosa produce… nella tua suggestione» (Nicola Martella).

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «L’omeopatia è una quasi religione». Sebbene l’omeopatia sia, scientificamente parlando, acqua fresca a caro prezzo, si è sviluppata in una sorta di religione salutista sostitutiva.

     Ecco alcuni luoghi comuni sull’omeopatia:

     ■ L’omeopatia è la cura con le erbe: Non c’è nulla di più errato. L’omeopatia viene confusa con la fitoterapia o cura con le erbe, ma sono due cose completamente differenti. Nei prodotti fitoterapici ci sono principi attivi ponderabili, nell’omeopatia c’è solo il diluente senza alcuna molecola della sostanza di partenza.

     ■ L’omeopatia è naturale: Nei preparati omeopatici si trovano anche composti non naturali, ossia non prodotti da organismi viventi: minerali e composti non biologici, creati dall’uomo, come ad esempio il cherosene.

     ■ L’omeopatia utilizza microdosi: Ciò è errato, poiché l’omeopatia non utilizza piccole quantità. Infatti, nei rimedi omeopatici non si ritrova alcuna molecola del composto di partenza. L’omeopatia utilizza solo ultra-diluizioni.

     ■ L’omeopatia cura la fase acuta d’una malattia: Anche questo non è vero, poiché l’omeopatia generalmente si rivolge a malattie croniche. Anche le industrie produttrici di prodotti omeopatici sono costretti ad ammettere che l’omeopatia è solo una terapia sintomatica e che, come tale, non cura la causa stessa della malattia.

 

È accertato che l’omeopatia «cura» tutto ciò, che guarirebbe da sé anche senza l’omeopatia.

     Vista la grande ignoranza sull’omeopatia e la sua confusione popolare con la fitoterapia (o cura con le erbe), consiglio anche la lettura dell’articolo «Omeopatia, medicina o acqua fresca?»; in esso spiego brevemente che cosa sia l’omeopatia, come abbia fallito in tutte le analisi eseguite sotto controllo oggettivo, che cosa sia il cosiddetto «effetto placebo» e come esso funzioni.

     Per ulteriori dettagli sull’omeopatia e per una rappresentazione sistematica, rimando a Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003) gli articoli: «Omeopatia 1: presentazione», pp. 359-385; «Omeopatia 2: osservazioni critiche», pp. 385-396»; «Omeopatia 3: problematica cristiana», pp. 396-400.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Barbara Farina

2. A.C. Bartolomeo

3. Barbara Farina

4. Sabrina Giannicola

5. Barbara Farina

6. L. Vitanza Hoffer

7. Omar Stroppiana

8. Pierluigi Prozzo

9. Santina Rallo

10. Fausto Facchini

11. Pietro Calenzo

12. Emanuela B, ps.

13. Salvatore Romano

14. Luca Matranga

15. Valeria Palminteri

16. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Barbara Farina}

 

Contributo: Quando fai un vaccino, t’iniettano spore della malattia stessa... Quanti danni sono causati da vaccini «allopatici». L’anno scorso alcuni vaccini contro l’influenza contenevano mercurio, tant’è che chi li faceva ai pazienti, non si sarebbe mai iniettato quella roba nel suo corpo. La maggior parte dei primari degli ospedali sono dei Rosacroce. Non cadete nella banalità. {03-02-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Sorvolo sulla designazione «banalità» e sul fatto che i primari degli ospedali sarebbero in massima parte dei Rosacroce, quindi occultisti.

     Sul vaccino si può pensare in un modo o nell’altro, ma non è questo il tema qui; faccio solo notare che i germi del vaccino sono morti e, di là dalla gestione del singolo caso, i vaccini hanno salvato migliaia e migliaia di vite umane, in passato, quando le epidemie hanno annientato intere popolazioni. Se il vaccino contro la poliomelite fosse uscita in Italia solo un anno prima e fosse stata obbligatoria per tutti, mio fratello non si sarebbe ammalato e avrebbe avuto una qualità di vita del tutto differente da uno che sta in carrozzina e ha frequenti infezioni.

     In ogni modo, l’omeopatia e il vaccino sono due cose completamente differenti. Nel vaccino ci sono quantità ponderabili, nell’omeopatia no: in quest’ultima è come diluire una molecola in una quantità di solvente pari al volume della terra e pretendere che essa sia casualmente nel preparato, che mi viene dato. Nell’omeopatia non sono le sostanze a guarire, ma sarebbero le presunte «energie cosmiche». L’unica cosa accertata, che producono le «energie cosmiche», è distruggere le cellule e il DNA; i cosmonauti devono portare per questo scafandri protettivi.

 

Replica 1 (Barbara Farina): È un po’ semplicistica questa descrizione. Diciamo, che la molecola iniziale, tramite dinamizzazione (si agita, si sbatte la sostanza) e le caratteristiche della molecola vengono «fotocopiate» sulle molecole di solvente. Queste, una volta entrate nell’organismo, il più delle volte non curano il male, ma stimolano le difese immunitarie dell’organismo. Il medico omeopata (solo un medico può prescrivere rimedi omeopatici) deve approfondire, deve studiare meno i sintomi, perché quella, che spesso noi chiamiamo malattia, non sono altro che i sintomi di quella che è la malattia vera e propria; e sopprimere i sintomi può far peggiorare la malattia. Ti assicuro che, se il medico è bravo, a decifrare i sintomi, il più delle volte il rimedio funziona e lo si può constatare da esami medici. Le mie nonne soffrivano di osteoporosi e sono guarite, guarite sul serio: le ossa erano più forti, lo hanno confermato gli esami. Ho visto tanti altri casi dove l’omeopatia ha funzionato. Così come i fiori di Bach. Bach credeva molto in Dio. Era convinto che l’unico che poteva realmente guarire era Dio, ma dato che non tutti credono in Lui, Egli ha dato la capacità ad alcuni fiori di poter guarire; ma i fiori sono solo il mezzo, a guarire è Dio. Io preferisco la fitoterapia, ma in alcuni casi possono essere di aiuto rimedi omeopatici o la floriterapia. {03-02-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Sorvolo sulla designazione «semplicistica». Ho studiato a fondo tutta l’omeopatia e i suoi meccanismi, anche quelli da te descritti. Quella della «fotocopiatura» delle caratteristiche della molecola iniziale, è solo una spiegazione di comodo, per cui non c’è nessuna prova scientifica. Anche quella della cura dei sintomi e delle cause è alquanto soggettiva, visto che l’omeopatia non sa spiegare in modo razionale e scientifico ciò, che accade con i suoi solventi cosiddetti dinamizzati, cosicché lo si possa verificare con studi neutrali e scientifici. L’unico vero fatto accertato è «l’effetto placebo». Nelle analisi scientifiche condotte col sistema del doppio cieco, l’acqua fresca «guariva» anche di più dei preparati omeopatici. Come si sa, con i solventi di diluizione e l’acqua fresca si fanno molti soldi.

     Ho scritto anche sull’omeopata e sensitivo Bach e sulla sua floriterapia. La sua idea di Dio divergeva alquanto da quella del Dio della Bibbia. Per l’approfondimento dei cosiddetti «Fiori di Bach», la loro origine e la loro ideologia omeopatica, rimando in Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003), ai seguenti articoli: «Bach Edward», p. 80; «Floriterapia di Bach 1: presentazione», pp. 190-195; «Floriterapia di Bach 2: osservazioni critiche», pp. 196s.

 

Replica 2 (Barbara Farina): Se l’acqua fresca guarisce senza effetti collaterali... W l’acqua fresca! {03-02-2012}

 

Risposta 3 (Nicola Martella): Questo è proprio un approccio «scientifico» alla problematica: basta che «funzioni» (almeno nella fantasia e suggestione) e non abbia effetti collaterali! Difficile ragionare con questi argomenti.

 

 

2. {Adriano Carmelo Bartolomeo}

 

Contributo: Carissimo fratello, sono ignorante nel merito, ma nella mia ingenuità penso: come facevano a curarsi anticamente? Ci si curava con rimedi naturali, «erbe», che contenevano dei principi curativi, penso alle foglie di alloro, al limone, alla camomilla, ai semi di finocchio, al vino, al miele, ai minerali, ecc. Questi elencati fanno parte di cure antichissime, sono rimedi omeopatici e in alcuni casi sono riportati nella Bibbia. Sono d’accordo con te, quando queste cure sono associate a pratiche esoteriche e pagane, ma ricordiamoci che la maggior parte della medicina moderna si basa su molecole naturali, estratte da piante e animali; e in alcuni casi sono molecole ricostruite o inventate in laboratorio. Negli ultimi tempi vi è la medicina genetica molecolare con lo studio delle cellule umane. {03-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Se uno leggesse la mia opera sulle medicine alternative, si renderebbe conto che esiste una sostanziale differenza fra fitoterapia (estratti, ecc. di piante) e omeopatia. Nella «naturopatia» (di cui la fitoterapia è parte) abbiamo a che fare con sostanze ponderabili e i cui meccanismi sono in massima parte conosciuti; l’omeopatia (compresi i cosiddetti fiori di Bach) si tratta di diluizioni alla massima potenza e non sono le sostanze a guarire, ma le presunte energie cosmiche, che per Hahnemann, l’ideatore dell’omeopatia (era massone ed esoterico) erano energie spirituali, un po’ come nell’animismo e nello spiritismo.

     Purtroppo l’ignoranza comune fa confondere continuamente la fitoterapia con l’omeopatia. Curarsi con le erbe è una cosa opportuna (sebbene deve accadere con cautela, poiché se le dosi sono errate, ci si avvelena!); pretendere di curarsi con l’acqua fresca, è «effetto placebo».

     Per l’approfondimento sulla fitoterapia e sulla cura con le erbe, rimando in Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003), ai seguenti articoli: «Fitoterapia 1: presentazione», pp. 172-182; «Fitoterapia 2: problemi e pericoli scientifici», pp. 182-188; «Fitoterapia 3: problemi e pericoli spirituali», pp. 188ss.

 

Replica (Adriano Carmelo Bartolomeo): «Purtroppo l’ignoranza comune fa confondere continuamente la fitoterapia con l’omeopatia». Come hai detto tu, infatti, si tratta di confondere fitoterapia e omeopatia; ma è così che l’hanno inculcata i negozi e le varie riviste, e così la credevo. Come ti dicevo, sono ignorante in materia. {03-02-2012}

 

 

3. {Barbara Farina}

 

Contributo: In effetti, omeopatia e fitoterapia sono due cose diverse, come anche i fiori di Bach. Preferisco utilizzare i fitoterapici, anche perché sono un argomento che conosco molto meglio, ma in alcuni casi i prodotti omeopatici e i floriterapici sono un valido aiuto e posso tranquillamente affermare che funzionano, anche se l’effetto spesso non è immediato, in quanto non sopprimono i sintomi (tranne in casi particolari), ma curano la malattia. In Francia l’omeopatia è molto più diffusa; se non funzionasse, dopo un po’ la gente smetterebbe di utilizzarla; e comunque a prescrivere questi rimedi sono medici, dottori che hanno studiato medicina. {03-02-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Se i prodotti omeopatici fossero «farmaci», dovrebbero essere approvati dal ministero della sanità, dopo opportuni controlli clinici, e ci vorrebbe la prescrizione medica per comprarli. Quindi, i prodotti omeopatici sono prodotti palliativi, venduti senza ricetta medica e sono assimilabili a cibi e bevande. Ci sono più sostanze ponderabili nell’acqua minerale che in un prodotto omeopatico (fiori di Bach compresi). Nei prodotti omeopatici e floriterapici non c’è che diluente, quindi non hanno nessun principio attivo e neppure possono funzionare.

     La frase «se non funzionasse, dopo un po’ la gente smetterebbe di utilizzarla», è la tipica scusa di coloro, che non possono dimostrare ciò, che affermano, riguardo alle cosiddette «medicine alternative». Anche i cultori dell’oroscopo e di tutti i riti di scaramanzia e di buona fortuna possono dire lo stesso!

     La suggestione e l’effetto placebo hanno grandi effetti sulla psiche, ma non per questo sono «farmaci». Come ho già detto, è accertato che l’omeopatia «cura» tutto ciò, che guarirebbe da sé anche senza omeopatia.

 

Replica (Barbara Farina): Mia nonna rischiava la sedia a rotelle. Per quanto riguarda la medicina «ufficiale», una volta partiva da prodotti naturali, ora da prodotti chimici, vedi l’aspirina prodotta dal fenolo ricavato dagli scarti del petrolio. Le ditte farmaceutiche sono potenti, ti fanno credere quello che vogliono. Creano malattie, che non esistono. Hai brucior di stomaco? Non cambiare stile alimentare, prenditi il Malox. Hai mal di testa? Non fare visite oculistiche, non andare a dormire presto, anche qui, non curare l’alimentazione, ma prenditi un Moment. E la sperimentazione sugli animali non è diabolica? Pensi che Dio batta le mani a chi tortura gli animali, per trovare il modo di guadagnare più soldi? {03-02-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Qui non stiamo parlando dei difetti della medicina ufficiale (che ci sono e non sto io a difenderla), né delle multinazionali del farmaco (che vogliono vendere), né della sperimentazione su cavie (che bisogna aborrire). Io stesso non prendo abitualmente farmaci di nessun tipo; tuttavia, esistono farmaci salvavita e interventi chirurgici necessari, che salvano vita e qualità di vita. Tuttavia, non si può coprire i difetti ideologici e funzionali dell’omeopatia, cominciando a parlar male dell’allopatia (la medicina clinica). L’omeopatia resterà acqua fresca comunque, e non smetterà di essere catalogata fra i rimedi palliativi (sono elencati fra cibi e bevande!), anche dopo che ci saremo sfogati a parlar male di alcuni farmaci e degli interessi economici delle industrie farmaceutiche. I veri farmaci sono approvati da commissioni ministeriali, dopo anni e anni di studi di laboratorio, di studi clinici, ecc. In genere solo uno su dieci ottiene l’approvazione ministeriale.

     Anche le industrie, che producono i preparati omeopatici, sono multinazionali, ma i loro prodotti non vengono presentati ai ministeri per la sperimentazione e l’approvazione. L’acqua fresca può valere al massimo come bevanda, ma non come farmaco. Anche le industrie omeopatiche ti vendono la luna e ti fanno credere mendacemente che in tale prodotto omeopatico ci sarebbe un principio attivo (però inesistente), che ti guarirebbe.

     Quindi, meglio non fare ideologia partigiana, come se l’omeopatia fosse una medicina come quella clinica. Infatti, alla fine, l’omeopatia rimane solo una credenza costosa, una religione.

 

 

4. {Sabrina Giannicola}

 

Contributo: Una volta, da bambina, durante l’orario scolastico (frequentavo le elementari) mi venne un fortissimo mal di testa… piangevo dal dolore. Dovettero chiamare mia madre per farmi venire a prendere. Mia madre venne e, appena arrivammo a casa, mi fece sdraiare sul letto, andò in cucina e tornò con un cucchiaino, in cui disse di aver messo il medicinale per il mal di testa insieme a un po’ di zucchero. Presi questo cucchiaino, poi mi sdraiai fiduciosa che il medicinale avrebbe fatto effetto e mi addormentai. Quando mi svegliai il mal di testa era passato; dissi con entusiasmo a mia madre: «Il medicinale ha fatto effetto!». Ma lei rispose con amore: «Nel cucchiaino c’era solo un po’ di zucchero. Ti ho fatto credere che c’era anche la medicina, perché sapevo che altrimenti non saresti riuscita a rilassarti. In realtà avevi solo bisogno di dormire». {03-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Grazie della testimonianza. Quello, che hai descritto è il fenomeno della suggestione indotta e l’effetto placebo. I preparati omeopatici agiscono proprio come quella zolletta di zucchero in una cornice di fiducia, e proprio come quella zolletta di zucchero non contengono nessun principio attivo ponderabile.

     Quando i nostri figli erano bambini, constatavamo in alcuni casi che quando i figli d’altri si facevano male, erano spesso i genitori a suggestionarli negativamente, inducendo in loro il panico con la loro reazione allarmata e drammatica. Noi, invece, sdrammatizzavamo subito tutto, sebbene poteva essere una ferita rilevante; lavavamo la ferita e mettevamo sopra quella pomata particolare, che presto avrebbe messo a posto tutto. Una buona misura di coccole, di comprensione e di considerazione faceva il resto.

     L’omeopatia, i derivati fiori di Bach e altri simili preparati si servono dello stesso meccanismo consolatorio, rassicurante e suggestivo.

 

 

5. {Barbara Farina}

 

Contributo: In ogni caso, tale madre ha fatto meglio a dare lo zucchero, piuttosto che somministrare un farmaco. Per me ognuno può pensare quello, che vuole. E io stessa preferisco i fitoterapici. Tu dici che non funzionano, io ho constatato il contrario. Il problema non è crederci o non crederci; se funziona, funziona. Ma alla fine a me non interessa: amici come sempre. {03-02-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Io non ho mai detto che la fitoterapia non funzioni; bisogna distinguere solo la verità (efficacia reale) dalle fantasie (false attribuzioni di effetti; si pensi a tutte le erbe vendute falsamente come afrodisiaci). Ripeto che la fitoterapia è la cura con le erbe e non ha nulla a che fare con l’omeopatia. Nella fitoterapia ci sono principi attivi ponderabili e accertabili, nell’omeopatia no. Con la fitoterapia bisogna curarsi con criterio, se si vuole che sia efficace; chi al riguardo non ha esperienza e ricorre al «fai da te», rischia di sbagliare le dosi e le combinazioni e si avvelena. I veleni più potenti esistono in natura e, se a una certa concentrazione (diluizione) aiutano, a un’altra uccidono. Ad esempio, è meglio conoscere bene i funghi, prima di coglierli e mangiarseli; al riguardo ciò, che sembra quasi uguale, può essere fatale. Lo stesso valga per le droghe; ad esempio, chi pretende di farsi una cura di oppio o di foglie di coca, non si meravigli poi degli effetti collaterali.

     Quindi, diciamo sì alla fitoterapia (e no all’acqua fresca omeopatica), se essa è fatta con criterio, se somministrata da erboristi professionisti o da persone competenti.

 

Replica 1 (Barbara Farina): Io sono competente in fitoterapia: sono naturopata. Per quanto riguarda l’omeopatia, che non è la mia materia perché, anche volendo, non potrei studiare dato che non sono medico. In ogni caso ho molti esempi di persone che si sono curate con l’omeopatia, nel senso che hanno fatto delle analisi ed erano malate, hanno fatto una terapia omeopatica e sono guarite. Se non ci credi francamente non so che dirti e in ogni caso non è mio interesse convincerti . Il fatto è che in Francia ci sono tantissime persone che si curano con l’omeopatia, se per te sono tutte stupide... {04-02-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Non sono in grado di constatare la competenza fitoterapica di Barbara Farina, perché dovrei analizzare da vicino il suo modo di fare; la sua insistenza sull’omeopatia, però, mi preoccupa. Se le persone curate con l’omeopatia siano effettivamente guarite, dev’essere constatato da una commissione esterna, non dagli omeopatici stessi.

     Se i singoli prodotti omeopatici fossero «medicina», dovrebbe essere testati dalle autorità e ottenere l’espressa approvazione da parte del Ministero della salute. Poiché ciò non è il caso, essi rientrano fra i «rimedi palliativi» e fra gli integratori alimentari, vivande e bevande, ma non fra i farmaci. Quindi, l’omeopatia non è medicina. Ciò vale in tutti i Paesi occidentali e in quelli, in cui esiste un Ministero della salute, che approva farmaci, prima che essi possano essere commercializzati. {03-02-2012}

 

Replica 2 (Barbara Farina): Però l’omeopatia si può studiare solo alla facoltà di medicina. {04-02-2012}

 

Risposta 3 (Nicola Martella): Potresti indicarmi una università di medicina italiana, in cui viene riconosciuta una «laurea in omeopatia»?

Nicola MartellaSulla problematica si veda quanto segue:

     ■ «Può esistere la laurea in omeopatia?».

     ■ «Laurea Breve in omeopatia» (come diventare con pochi click uno «specialista omeopata» certificato dalla Boiron).

 

 

6. {Liliane Vitanza Hoffer}

 

 

Contributo: Io vorrei sottolineare un aspetto importante. Tante medicine alternative, tra cui omeopatia e fiori di Bach, hanno un fondo esoterico e occulto. Quindi, se io appartengo a Dio e sono salvata da Gesù, il Cristo, non posso più utilizzare tutto quello, che mette a rischio la mia relazione con Dio. Sopratutto perché l’esoterismo e queste medicine alternative aprono la porta alle forze occulte, che poi provocano danni. Non è da sottovalutare! Non è perché i governi francesi e svizzeri danno il permesso di curarsi con l’omeopatia, che questo sia giusto. Il metro di misura è la Parola di Dio. Se non volete subire danni nella vostra relazione con Dio, lasciate stare tutto questo. {04-02-2012}

 

Osservazioni (Marika Rubino): Pace del Signore. Verissimo, sono d accordo con tè, Liliane, è proprio cosi. Io ho seguito con cura dei programmi, che parlavano della preparazione omeopatica, ecc.; infatti, dietro c’è un lavoro occulto. Sono del parere che è bene curarsi, ma visto la nostra fiducia in Dio, è meglio chiedere sapienza e guida per indirizzarci nel posto giusto e anche al medico giusto. Dio vi benedica. {01-03-2012}

 

 

7. {Omar Stroppiana}

 

Contributo 1: Caro Nicola, mia moglie, di professione farmacista, anche se ora è mamma a tempo pieno, mi dice che sapendo come sono composti tali farmaci, li considera acqua fresca. Praticamente se funzionano è per effetto placebo. Lei sconsiglia quei prodotti.

     Una volta mia moglie ha parlato con un collega omeopata e questi gli ha confessato che quei farmaci funzionano solo se uno ci crede. Con questo credo di avervi detto tutto. {04-02-2012}

 

Osservazioni (Matteo e Adassa Desiderio): Vorrei aggiungere sull’effetto placebo quanto segue: quando si ripone fede in qualcosa, che non ha le proprietà, che dichiara di avere, e funziona, allora siamo nella superstizione… e sfocia nell’occulto. {04-02-2012}

 

Contributo 2 (Omar Stroppiana): I principi attivi presenti nei farmaci omeopatici sono in quantità tali, da non poter essere di nessun aiuto nel trattamento di una malattia. Ricordo che mia moglie, farmacista, una volta ha visto una cliente entrare nella farmacia, dove lavorava, e scelse la sua medicina accostando le mani ai vari flaconi come una sensitiva. Vi rendete conto? {04-02-2012}

 

 

8. {Pierluigi Prozzo}

 

È vero, per me questa è una delle tante illusioni a cui l’uomo cerca di appigliarsi facendo finta di studiarle per auto-convincersi di più della bontà dei propri tentativi per stare meglio.

     Diversi anni fa, presi uno di quei raffreddori pazzeschi, che non respiravo già da una settimana. In farmacia mi consigliarono questa fialetta che «non ha alcuna controindicazione» ed è «davvero efficace»; ma dopo averla usata, mi tenni il naso tappato per altre due settimane. Dall’anno dopo, ho confidato veramente in Dio senza riserva e senza prendere nulla, e i super raffreddori mi sono passati sempre entro il terzo giorno. {04-02-2012}

 

 

9. {Santina Rallo}

 

Posso dare la mia testimonianza sui prodotti omeopatici! Di persona ho avuto una brutta esperienza. Un ragazzo andò in piscina, non aveva messo sulla pelle una protezione, prese una bruciatura e gli bruciava la pelle. Si rivolse a me! Cosa potevo fare, se non pregare e nel frattempo fargli fare una doccia con acqua fredda, ma purtroppo non funzionava. Mi chiedevo il perché. Il ragazzo mi disse che aveva comprato in farmacia un prodotto da spruzzare. Lo presi io stessa, più spruzzavo e più dolori aveva lui, cosicché gridava terribilmente. Subito controllai il prodotto: era omeopatico! Subito abbiamo invocato il sangue di Gesù, pregando di lavare ogni cosa... All’istante sono passati i dolori!

     Inoltre, qui a Dornach, vicino a Basilea, c’è un castello, dove ogni tanto si riuniscono dei maghi, che lavorano sui prodotti omeopatici. {03-02-2012}

 

 

10. {Fausto Facchini}

 

Contributo: Forse sarò un po’ troppo facilone, ma seguo la medicina omeopatica con ottimi risultati da anni per alcune patologie che la medicina tradizionale non riesce a risolvere (una di queste è la psoriasi). Vado dal mio medico, che ha tanto di laurea in medicina attaccata al muro dello studio, oltre che altri attestati (non ci sono crocifissi, statue di Buddha o altro). Periodicamente mi visita e, in base all’esito della visita, mi prescrive farmaci, che acquisto in farmacia o parafarmacia, non di certo in negozi di oggetti religiosi, di cui le vie limitrofe al Vaticano sono piene. Cosa c’è di religioso in tutto ciò? {06-02-2012}

 

Osservazioni 1 (Stefano Frascaro): Fausto, dai una occhiata a questo articolo: «Paperino l'omeopata». O questo, forse, è più chiaro: «Big Placebo».{06-02-2012}

 

Replica (Fausto Facchini): Posso portarti brevemente la mia esperienza se t’interessa. Dal 1987 soffro di psoriasi, una malattia che provoca croste bianche sul corpo. Io ne avevo su circa il 10% del corpo, ma belle profonde, anche se ho visto casi di persone completamente piene di croste. Abitando a Orvieto, sono stato ricoverato anche all’IDI, un istituto specializzato per la dermatologia di Roma (io sono stato nella loro succursale di Capranica). In questo periodo ho provato di tutto, dalla più blanda pomata, ai bendaggi e a una potente cura per punture intradermiche, che abbassa le difese immunitarie. Cessavo i cicli di cura e, dopo poco, ero peggio di prima. Ora, In circa tre anni di cura omeopatica si sta verificando una regressione progressiva con le placche quasi estinte. Può essere questo l’effetto di un placebo? Se sì, perché un placebo ha avuto effetto e terapie specialistiche hanno peggiorato la situazione? L’unica risposta alternativa al beneficio della cura omeopatica (cosa che non escludo) è che, in coincidenza con l’inizio delle cure omeopatiche, ho accettato il Signore come salvatore. Per me non ci sono dubbi: o mi ha guarito la medicina omeopatica, o mi ha guarito il Signore, o il Signore si è servito del medico omeopata. Questo per me è un fatto. E perdonami / perdonatemi: per me i fatti contano e le chiacchiere stanno a zero. Dio ci benedica tutti. {06-02-2012}

 

Osservazioni 2 (Stefano Frascaro): Fausto, scientificamente tu ti curi con pillole di zucchero. Leggi gli articoli. Apriamo gli occhi davanti a queste ciarlatanate. Io ci credo che ti sei migliorato, ma scientificamente parlando, l’omeopatia non centra nulla! {06-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Rispondo a Fausto Facchini, sebbene nelle mie risposte ai contributi precedenti ho trattato già la questione (i numeri riguardano i vari contributi).

     1. L’omeopatia è, a differenza dell’agopuntura, una filosofia e una pratica nata in occidente per l’intuizione di Hahnemann, che era massone ed esoterista; quindi, chi la pratica, può fare a meno di crocifissi e statue di Buddha. Non esiste una laurea universitaria in omeopatia; chi si laurea, fa corsi presso organizzazioni, che propagano il pensiero omeopatico, e presso industrie produttrici di rimedi omeopatici.

     I rimedi omeopatici non sono «farmaci», sebbene vengano venduti anche nelle farmacie come tanti altri rimedi palliativi, integratori alimentari e simili. I farmaci devono essere certificati e approvati dal Ministero della salute; i rimedi omeopatici non potrebbero mai avere un tale riconoscimento, non avendo un principio attivo oggettivamente riconoscibile, testabile, ecc.

     Quanto alla psoriasi, leggo quanto segue: «È una malattia infiammatoria della pelle, non infettiva, solitamente di carattere cronico e recidivante (per questo un soggetto affetto da psoriasi non sarà mai completamente guarito, ma avrà momenti in cui gli effetti della malattia sono meno incisivi)» (Wikipedia). Uno dei fattori scatenanti (non la causa) è lo stress; c’è quindi una componente psichica e comportamentale.

     2. La conclusione «o mi ha guarito il Signore, o il Signore si è servito del medico omeopata», è affrettata. Non metto in dubbio che Dio possa guarire dalla psoriasi, ma bisogna verificare se è successo. Anche nel caso la malattia è regredita soltanto, chiaramente la fede porta grandi giovamenti psichici e interiori. Quanto alla tesi «il Signore si è servito del medico omeopata», sarei cauto. Dio difficilmente si serve di una menzogna per rivelare la verità, che rende liberi. L’omeopatia richiede una fede come fosse una religione; Cristo non è disposto a condividere la fede dei credenti con altri oggetti fede (2 Cor 6,14ss).

 

 

11. {Pietro Calenzo}

 

Contributo: Caro Nicola, shalom, ho una domanda forse banale, ma dal mio punto di vista, di un qualche rilievo. Se l’omeopatia trae la sua sfera d’azione o la sua genesi dall’esoterismo o dall’occultismo, perché rischiare andando incontro a pericolosi inquinamenti spirituali. È vero che molti fonti (e numerosi credenti) affermano l’inutilità di azioni farmacologiche, constatata l’inesistenza di particelle terapeutiche in prodotti o misture omeopatiche, ma in tale prospettiva, non è più sapiente il «fuggire da ogni apparenza di male», come ci esorta la Parola di Dio? Tali prodotti, saranno anche come acqua fresca o zollette di zucchero, ma personalmente eviterei qualsiasi approccio con tale pseudo disciplina. Un fraterno saluto in Gesù Messia. Benedizioni. {08-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Le mie argomentazioni si sono limitate qui agli aspetti scientifici; non si può instaurare in rete una discussione a 360° gradi, poiché già per le cose semplici alcuni prendono fischi per fiaschi e cominciano incredibili e snervanti polemiche.

     Per gli aspetti biblici ricordo a te ad ai lettori che per ogni argomento trattato (p.es. Agopuntura, fiori di Bach, iridologia, omeopatia) nel mio «Dizionario delle medicine alternative» (Malattia e guarigione 2) contemplo sempre tre aspetti, che riassumo così: ▪ 1. Che cosa dicono essi stessi del loro metodo; ▪ 2. Che cosa afferma la scienza in merito; ▪ 3. Che cosa possiamo affermare al riguardo dal punto di vista biblico. Anche sull’omeopatia c’è una lunga trattazione dell’ultimo punto. Buona lettura a chi ha tale opera.

 

Replica (Pietro Calenzo): Ho il libro, per grazia di Dio. Lo ri-consulterò senz’altro. Era doveroso da parte mia farne almeno un cenno. Benedizioni nel Signore, carissimo Nicola. {08-02-2012}

 

 

12. {Emanuela B, ps.}

 

Contributo: Al di là di quello che una chicchessia persona possa dire, bisogna pregare Dio e chiedere a Lui cosa ne pensa... e che dia una personale rivelazione. Non sono d’accordo sulla lettura di studi fatti da altri, non per qualcosa, ma Dio ha dato la Bibbia a tutti e anche il cervello per fare ricerche personali. {03-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Emanuela B? («B» cosa? Sono abituato a parlare con persone a 360° gradi con nome e cognome veri). Che basti pregare Dio, per avere le risposte, è un atteggiamento preoccupante, tipico degli gnostici o degli esaltati. Dio ha dato nella chiesa carismi specifici, che non tutti hanno, ad esempio quello del discernimento degli spiriti, della conoscenza, ecc. Inoltre, che tutti abbiano «il cervello per fare ricerche personali», è una «pia illusione». Infatti, ricevo ogni giorno lettere di credenti, che hanno spiegazioni da chiedere; inoltre, per certe particolari questioni (p.es. sessualità, occultismo, cura pastorale, medicine alternative...) ricevo domande anche da parte di credenti maturi e di conduttori di chiese.

 

 

13. {Salvatore Romano}

 

Contributo: Fratello Nicola, sono d’accordo con te, sono pratiche da evitare come credenti. Purtroppo si fanno strada anche nelle chiese. Anche da noi a Berna abbiamo avuto delle sorelle inclini all’omeopatia, cristalloterapia, ecc. Il problema di fondo è il non essere ancorati alla Parola di Dio, e quindi si prende per buona la testimonianza di amici o colleghi, anziché quella di Dio. Preghiamo che il Signore ci aiuti a non cadere in questi tranelli. {03-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Ho dovuto pensare a Osea 4,6: «Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza». E inoltre a Geremia 2,13: «Il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva, e s’è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua».

 

 

14. {Luca Matranga}

 

Contributo 1: L’omeopatia è pura e semplice truffa. Impiega, tra l’altro in modo errato, un principio fisico valido, il mitridatismo (ossia la progressiva «immunizzazione» a un veleno o altri nocivi mediante l’esposizione a piccolissime dosi di esso, non letali), e lo sostituisce col falso principio del «similia similibus curantur» (una sostanza cura la malattia causata da quella stessa sostanza). Le vendono anche in farmacia queste pillole fatte di acqua fresca, le pubblicizzano, hanno conquistato dignità di medicinale. Addirittura certi preparati veramente medicinali (non omeopatici) sono venduti come omeopatici, per fare più presa pubblicitaria e sembrare più «naturali» e «alternativi»; ad esempio ho comprato una crema alla calendula per le irritazioni della pelle, che viene venduto come «preparazione omeopatica», ma contiene la cosiddetta «tintura madre», ossia l’estratto della pianta non diluito per niente, quindi non si tratta di omeopatia (che prevede delle fortissime diluizioni, spesso tali da eliminare la presenza della sostanza diluita), ma piuttosto di un rimedio fitoterapico anche molto comune.

     Aprii o partecipai a delle discussioni sull’omeopatia su evangelici.net, e mi stupii di quante persone (possibilmente credenti o simpatizzanti) fossero a favore di questa. Credevo che fosse ovvio che chi cerca la Verità, la voglia trovare anche nelle cose della vita. Ti ringrazio, Nicola Martella, di aver tirato fuori questo argomento, questa truffa che rende persone, anche ragionevoli, vittime inconsapevoli. {13-02-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Luca ca Matranga ha colto nel segno, parlando delle caratteristiche basilari dell’omeopatia. Ha detto anche giustamente che le ditte produttrici di prodotti omeopatici e gli esercenti della parafarmacie usano una subdola strategia di marketing, spacciando per omeopatia prodotti fitoterapici, ossia a base di estratti di erbe.

     Ricordo che, alcuni decenni or sono, fui portato a visitare il museo egizio di Torino. Un abile cicerone stava intrattenendo un’intera classe e, per suscitare l’interesse degli studenti, disse: «Gli Egiziani si curavano con preparati molto alla moda oggi. Con che ci curiamo noi?». Tutti tacquero. Dopo una lunga pausa, aggiunse: «Ma con l’omeopatia!». Conoscendo il mondo egiziano antico e l’origine dell’omeopatia, che è relativamente recente, ebbi l’ardire di chiedere: «Scusi, che cosa intende per “omeopatia”?». Rispose un po’ meravigliato e con la mina delle cose scontate: «Chiaramente l’omeopatia è la cura con le erbe!». Gli risposi: «Guardi, che la cura con le erbe si chiama fitoterapia e non ha nulla a che vedere con l’omeopatia». Fece gli occhi grandi di chi è stato scoperto sul fatto e non sa che cosa rispondere. Poi, si riprese subito, cambiò discorso e continuò la sua quotidiana filastrocca sugli antichi Egizi.

     È triste anche l’ignoranza dei credenti riguardo all’omeopatia. Anche loro diventano vittime della suggestione e dell’effetto placebo e si fanno truffare con l’acqua fresca

 

Contributo 2: Scrivo a Fausto Facchini. [ 10.] Ti capisco benissimo, però ho conosciuto altre persone che sono state all’IDI e sono state curate. Vorrei mettere i miei dieci cent su questo argomento, comunque. Credo che la psoriasi sia scatenata da periodi di stress prolungato e conflitti interiori. In effetti, anche la scienza medica propone soprattutto la tesi che sia una malattia autoimmune, quindi una risposta esagerata dell’organismo a una situazione di stress. Non sono medico, quindi il mio pensiero ha una bassa valenza scientifica, ma credo che la serenità del perdono in Cristo abbia fatto un’ulteriore miracolo, non solo rendendoti nuova creatura, ma anche dandoti il prezioso dono della guarigione. L’effetto placebo è l’unico effetto che può dare un «medicinale», che non contiene nemmeno una molecola di principio attivo. {20-02-2012}

 

Osservazioni (Gianni Siena): La guarigione da malattie anche gravi senza il ricorso ai farmaci è una possibilità scientificamente dimostrabile e attuabile. Grindler e Bandler (esperti di programmazione neurolinguistica) hanno studiato il fenomeno: gente convinta di bere un elisir di guarigione è realmente guarita. Non conosco l’omeopatia e non so se la sua formulazione teorica ha delle basi scientifiche. Fino a questo momento i pareri degli esperti sono tutti negativi in linea di massima. Nella Bibbia c’è la guarigione in risposta alla preghiera, si tratta di studiarla da un punto di vista dottrinale e riformularne le basi senza tralasciare nulla della sua evidenza; occorre appropriarsene, imparare a pregare attendendo con fede, non scoraggiarsi per i primi risultati; Dio non è cieco e neanche sordo. E infine, bisogna tenersi lontano tutti i ciarlatani del mondo! {20-02-2012}

 

Replica (Luca Matranga): I folli ci sono dappertutto, ma l’omeopatia non è magia, è solo una truffa. {26-02-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Luca Matranga, sebbene l’omeopatia sia «acqua fresca», il pensiero, con cui viene diffusa, è proprio magico-esoterico, poiché la sua presunta efficacia viene presentata come derivante da energie cosmiche, spirituali o trascendentali. Per questo ho detto che l’omeopatia ha i tratti di una «quasi religione» esoterica.

 

 

15. {Valeria Palminteri}

 

Contributo: Ho lavorato per alcuni mesi in uno studio medico omeopatico, e concordo sul fatto che i preparati omeopatici più che altro facciano l’effetto «placebo». Ma la cosa che non capisco è che li facciano pagare più dei medicinali tradizionali. L’unica cosa, che mi ha insegnato l’omeopatia e che condivido appieno, è di usare meno medicine possibili, giusto quando proprio non se ne può fare a meno. Perché hanno tantissimi effetti collaterali, più di quelli che possiamo immaginare, e a volte fanno più male che bene, come tutte le cose non naturali. Quindi, secondo me, dobbiamo prediligere, per quanto possibile, i rimedi naturali (erboristici). {01-03-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): È giusto prendere meno medicine possibili; a tale filosofia di vita aderisco da sempre. Tuttavia, ciò non ha a che fare con l’omeopatia e fiori di Bach, visto anche essi hanno un «rimedio» per ogni malessere. I loro seguaci non consumano meno prodotti in assoluto, ma meno medicine allopatiche (quelle normali per intendersi); i loro armadi sono, però, spesso pieni di rimedi omeopatici.

     Faccio anche notare, ancora una volta, che i più grandi veleni si trovano in natura; quindi, anche con i «rimedi naturali» ci si può intossicare, se non si osservano le giuste dosi. Inoltre, molte medicine allopatiche (o cliniche) non solo contengono estratti fitoterapici, ma contengono anche le giuste dosi, testate in laboratorio. A ciò si aggiunga che le medicine cliniche hanno salvato innumerevoli vite, cosa che «l’acqua fresca» omeopatica non è in grado di fare.

 

 

16.. {Vari e brevi}

 

Vasile Nita: È vero ciò, che dici! {03-02-2012}

 

Rosalba Dal Negro: Non ci credo alla medicina omeopatica. {03-02-2012}

 

Giovanni Sarruso: Sì, può essere che si tratti solo di effetto placebo; poi, si capisce, nella disperazione, si prova di tutto. {03-02-2012}

 

Italo Carvello: Poverina! Dio la liberi! {03-02-2012} [N.d.R.: È riferito alla donna, a cui si fa riferimento nell'articolo.]

 

Claudio Ferro: Grazie per l’informazione. Le stavo cercando proprio in questi giorni. {05-02-2012}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Omeopatia_relig_MeG.htm

04-02-2012; Aggiornamento: 01-03-2012

 

Bild-Pac ▲ Vai a inizio pagina ▲;
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce