Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La lieve danza delle tenebre

 

Occultismo-esoterismo

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L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
■ La superstizione
■ La divinazione
■ L’astrologia
■ Medianismo e fenomeni extra-sensoriali
■ Lo spiritismo
■ La magia
■ La massoneria
■ La neostregoneria
■ Il satanismo
■ Il paranormale
■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
■ I fenomeni occulti nella prospettiva biblica

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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USCIRE DALLA MORSA DELL’OCCULTISMO

 

 a cura di Nicola Martella

 

La testimonianza di Stefano Frascaro [► Un ex-occultista sull’esoterismo cristianizzato] ha suscitato la reazione dei lettori. Egli ha raccontato alcuni aspetti delle sue pratiche occultistiche, il suo incontro con l’Evangelo, il suo cammino dalle tenebre alla luce, il suo travaglio a rinunciare a far «posto al diavolo» (Ef 4,27; nel suo caso a uno «spirito guida»), a mettere le sue membra al servizio dell’impurità e dell’iniquità (Rm 6,19). Egli ha mostrato anche come è arrivato a entrare nella «libertà dei figli di Dio» (Rm 8,21), secondo la promessa di Gesù Cristo: «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi»(Gv 8,36). La sua testimonianza può servire ad altri che si trovano sullo stesso cammino.

 

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Eliseo Callegari

2. Andrea Viel

3. Nicola Martella

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Eliseo Callegari}

 

Accompagnare spiritualmente chi è stato nell'occultismo

 

Ciao Nicola Martella, sono Eliseo Callegari di Pont Saint Martin. Leggo sempre le novità del tuo sito e trovo il tutto molto incoraggiante, ben fatto e di benedizione.

     Ho colto l’occasione di scriverti, leggendo le parole di Stefano Frascaro. Sono state per me illuminanti e incoraggianti a proseguire con tenacia la strada che ho intrapreso. Mi spiego meglio. Si è avvicinato al Signore un ragazzo con problemi simili a quelli di Frascaro e con esso abbiamo cominciato a leggere e studiare la Parola di Dio. Alcuni dubitano della sua conversione ma io non più.

     Sin dall’inizio ha dimostrato difficoltà nel capire e nel concentrarsi e io lo invitavo a elevare preghiere di lode e adorazione a Dio, oltre che di confessione e abbandono dei suoi peccati. L’ho fatto in quanto sono fermamente convinto che una preghiera, in cui s’esalta Dio, sia di testimonianza anche a chi lo tiene incatenato, corrisponde a una confessione inequivocabile di fronte ai demoni.

     Non è da molto tempo che ha dato la sua vita al Signore e mi ha dimostrato a più riprese che il suo cammino è sincero. Quasi sempre è combattuto e restio ad accettare quello che il Signore vuole dirgli tramite la sua Parola ma, dopo qualche tempo, viene da me e confessa d’avere capito cosa sia giusto fare perché convinto dal Signore. Ho dovuto metterlo in guardia da problemi simili al carismaticismo e l’ha capito col tempo e accettato.

     Ciò che mi rallegra di più è che assieme leggiamo e studiamo, e io lo consiglio, ma poi è il Signore nell’intimo del suo cuore che lo convince profondamente e lo fa cambiare, quindi non ha intrapreso un rapporto di dipendenza verso di me. Tutto questo per dire che lui ha ancora disturbi e tentazioni, ma sappiamo che il Signore vincerà; e, leggendo le parole di Frascaro e quello che avete fatto insieme, sono ancora più incoraggiato nel proseguire in questa strada, sapendo che probabilmente ci sarà ancora molto da lottare, ma che un giorno anche lui potrà essere d’aiuto e ammonimento agli altri.

     Oltre a ciò, caro Nicola, colgo l’occasione per invitarti a portare degli studi in Pont Sain Martin. L’argomento sarà legato o alle medicine alternative o al carismaticismo cristiano. […] {16-11-2007}

 

 

2. {Andrea Viel}

 

Necessità di rinunciare a fonti torbide e a «fuoco estraneo»

 

Giusto, fratello Nicola. «Se è da te, Signore, altrimenti toglimelo»: penso che questa sia la sincera preghiera di tutti coloro che hanno un santo timore di Dio. È così facile entrare in terreni sconosciuti, in sensazioni appaganti che dall’inizio alla fine ti portano a relazionare con qualcosa (o qualcuno?) che non ha niente a che vedere con Dio. L’apparenza sembra spirituale, ma di quale spirito?

     Mi sono trovato di fronte a questo bivio varie volte, ma due sono state particolari. In un tempo della mia vita, in cui da poco avevo conosciuto il Signore, mi trovavo a frequentare una persona che mi stava a cuore. Lei era cristiana, da ancora meno tempo di me. Un giorno, attendevo che scendesse di casa per andare insieme in qualche luogo, e tardava più del normale. Quando la vedo arrivare, non ho alcun pensiero, se non quell’interiore: «Meno male, ce l’ha fatta». Ma nel preciso istante che sale in macchina, e le chiedo: «Come mai hai fatto tardi?», io so, percepisco, ho la perfetta conoscenza, come se fossi stato in casa con lei, di quello che era successo. Alla sua risposta vaga di non so cosa, io le dico: «Non è vero, sei stata al telefono con la tale persona, e vi siete parlati di questo, questo e quest’altro» — non importa chi e cosa in questa sede, ma non erano cose a mio favore. Lei mi guarda esterrefatta e mi chiede: «E come fai a saperlo!?». «Lo so e basta», è stata l’unica risposta possibile, perché avevo la precisa conoscenza di quello che sapevo solo mentre lo dicevo.

     Avendo la mia esperienza in una chiesa pentecostale, il primo pensiero è stato: «Guarda che dono che mi è caduto addosso», ma di seguito sentivo un certo imbarazzo «spirituale» unito a un senso di potenza. In quest’alternarsi di sentimenti, l’unica cosa che potevo fare era chiedere a Dio: «Se questo dono è da Te, fai che lo posso usare per la Tua gloria, e solo per la Tua gloria. Altrimenti, se non viene da Te, toglimelo». Tolto. Evaporato. Senza più imbarazzo spirituale. Eliminato prima che potesse mettere radici. Ma solo per grazia. Solo per grazia. Dopo anni di maturità, in consulenze pastorali, e nel condurre persone alla salvezza e liberazioni da legami e forze spirituali che li tenevano soggiogati, quella voce interna, ma del vero Spirito, che mi sussurrava, fai questo, dì questo, è stata sicuramente decisiva. Ma solo per la Sua gloria.

     Una richiesta simile, l’ho rivolta a Dio, in tempi relativamente più recenti. Io ho conosciuto Gesù, 35 anni fa, in una chiesa evangelica pentecostale. Lo stesso giorno in cui sono entrato la prima volta, ho ricevuto Gesù come mio Signore e Salvatore. Non ero entrato in stato di necessità cosciente, più vigile che altro, attento, da buon cattolico «a non farmi acchiappare da questa setta». Il pastore, uomo di Dio straordinario, mi ha guidato con dolcezza e pazienza a Cristo, ha poggiato le sue mani su di me, e mi ha donato un po’ di «quello che aveva». Alla mia richiesta di fare parte della chiesa, di diventare evangelico, mi ha detto, no. Non contava essere cattolico o evangelico, contava essere di Cristo. E potevo essere di Cristo anche nel luogo da dove venivo. Era così strano. Ai miei tempi si vociferava tra i cattolici, che gli evangelici pagavano la gente per farla aderire alle loro chiese. E quest’uomo mi diceva no, vivi Cristo dove tu vivi.

     Gli avvenimenti seguiti nell’anno successivo, mi hanno fatto comprendere che l’uomo di Dio aveva ubbidito alla spinta di Dio per la mia vita, per vivere un’esperienza unica. Ho visto nascere, fin dal parto, dal primo vagito, il movimento carismatico nella chiesa cattolica. So che entro in un terreno delicato, e chi non ha vissuto direttamente l’esperienza d’allora, non può comprendere quello che è stato. Molto più «vero» dell’esperienza attuale delle molte frange carismatiche cattoliche, perse nella mariologia e imbrigliate dai legami della «dottrina della fede». L’esperienza carismatica portata in Italia da un «padre oblato dei martiri canadesi», che ho incontrato subito dopo la mia esperienza di salvezza in Cristo, ha toccato in quell’anno profondamente laici e religiosi in Roma e Rimini. È stato in una delle prime riunioni che avevamo a Roma nella parrocchia di San Saba, all’Aventino, che sono stato battezzato nello Spirito Santo e ho cominciato a parlare in lingue (so che magari sollevo un vespaio e reazioni avverse, ma questa è la mia esperienza).

     Ho visto persone guarire realmente sotto i miei occhi, e sacerdoti (anche gesuiti) e suore dare la loro vita a Gesù, dichiarare di voler diventare figli di Dio. (Quando la «Chiesa» è intervenuta per deviare sulla mariologia od ostacolare le nostre attività, molti di costoro sono stati perseguitati o spostati in altre sedi, e quando anni più tardi sono andato a cercarli nei loro conventi o chiese, erano spariti e non c’era traccia della loro esistenza).

     In breve, a un anno dalla mia nuova nascita, il Signore ha messo la mia attenzione sul fatto che «chi avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato». Così sono tornato alla chiesa evangelica e ho chiesto d’essere battezzato. Quel pastore che, senza che lo sapevo, aveva seguito il mio cammino di quell’anno, ha accettato. Questa scelta m’aveva però di fatto scomunicato dalla chiesa cattolica, e ho perciò continuato la mia esperienza nella realtà evangelica.

     Tutto questo l’ho narrato per tornare alla richiesta: «Se è da Te, Signore, altrimenti toglimelo». In tempi relativamente più recenti, dietro alla spinta d’insegnamenti demonizzanti tutto quello che proviene dall’area cattolica, per un atto di sincerità e timore verso il Signore che voglio servire con purezza di cuore, ho detto a Dio: «Se la mia esperienza nello Spirito, se i doni che ho ricevuto in quel tempo della mia vita all’interno della Chiesa cattolica, sono da Te, li voglio; altrimenti quello che non è da Te, toglilo, e dammi del Tuo». Pace. Profonda pace e fiducia. Non mi sembra che nulla sia cambiato, ma Lui sa quello che non era e quello che era da Lui. E sono fiducioso che quello che è da Lui, è in me. «Per la grazia di Dio io sono quello che sono, e la grazia di Dio su di me, non è stata posta invano». {16-11-2007}

 

 

3. {Nicola Martella}

 

Nell'ultimo contributo leggiamo di un uomo sincero che, dopo aver accettato Gesù come suo Signore e Salvatore, cercava di avere soltanto ciò che il Signore gli aveva veramente dato. Egli allora vedeva quindi la necessità di rinunciare a fonti torbide e a «fuoco estraneo». Purtroppo non si è attenuto a tali propositi. In pochi anni, ha rinunciato a Gesù quale unico e definitivo Messia e suo Signore e Salvatore e ha cercato appagamento nel giudaismo. Oggi si dichiara convertito al giudaismo e per lui Gesù è soltanto uno dei tanti rabbini. Andrea Viel, rifiutando la luce dell'Evangelo, si è trasformato in un falso maestro.

Andrea Viel ha rigettato Gesù quale Messia {Andrea Viel - Nicola Martella} (T/A)

Dalla luce di Cristo alle tenebre del giudaismo {Nicola Martella} (A)

Falsi maestri fra i giudeo-messianici odierni {Nicola Martella} (A)

I Giudaico-Messianici non sono cristiani giudei {Luigi Esposito - Nicola Martella} (T/A)

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Occulto_uscire_Oc.htm

16-11-2007; Aggiornamento: 16-03-2010

 

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