Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
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■ Lo spiritismo
■ La magia
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■ Il satanismo
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■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
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MONDEX E USO DELLA BIBBIA? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nell'articolo Mondex e uso della Parola di Dio, abbiamo messo in guardia contro un uso strumentale dei dati escatologici per combattere le presunte manovre occulte della Mondex all'interno di un piano criminoso planetario, cosa che avrebbe permesso al dittatore escatologico (o anticristo, ossia «vicario di Cristo») di controllare l'economia mondiale e le masse.

   Nell'articolo avevo anche messo in guardia contro diversi autori (p.es. Wim Malgo, Hal Lindsey, David Wilkerson), contro la loro visione di una «attesa incombente» del Signore (ossia nel giro di pochissimi anni) e contro il loro metodo di proiettare i brani biblici apocalittici nella loro relativa contingenza storica, cosa che ha portato a continue delusioni e al discredito della Parola di Dio. Tutto ciò l'ho trattato nel seguente libro: Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007); si veda specialmente l’articolo «Sopravvalutazione di deboli indizi», pp. 358-367.

   Qui di seguito diamo voce ai lettori e discutiamo insieme tale tematica.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Klaus Döring

2. Pietro Arnese

3. Roberto Sargentini

4. Emanuele Favareto

5. Sandro Bertone

6. Gabriele Crespi

7. Nicola Martella

8. Pino Destratis

9. Nicola Martella

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Klaus Döring}

 

Ti segnalo il seguente link che porta a un sito, che dimostra la falsità della presunta dimostrazione della menzionata composizione Powerpoint: http://www.snopes.com/politics/business/mondex.asp. Le tue argomentazioni sono senz'altro valide! {09-09-07}

 

 

2. {Pietro Arnese}

 

Questo articolo (sebbene leggermente modificato negli anni) gira almeno dal 1996. Io lo avevo pubblicato sul mio sito, ma un lettore mi ha messo in allerta sul fatto che il cosiddetto dott. Sanders era un truffatore nel senso che molte delle cose che lui aveva scritto non erano vere.

   Ho fatto qualche ricerca  (a quei tempi non c'era Google) e qualche telefonata negli Stati Uniti, ma non ho potuto confermare granché. Ho tolto il testo dal mio sito, just-in-case.

   Tale articolo mi viene rispedito periodicamente da diverse fonti e lingue. Condivido il tuo scetticismo ma ci sono nondimeno cose interessanti in esso. {10-09-07; www.apocalypsesoon.org}

 

 

3. {Roberto Sargentini}

 

Ho letto molto attentamente l'articolo relativo alla MONDEX e concordo al cento per cento con la tua risposta. Temo che sia un'ennesima bufala. Nel libro Harmaghedon, che ho scritto pochi anni fa, demolivo con fatti concreti le elucubrazioni di alcuni catastrofisti circa il codice a barre, giungendo alle tue stesse conclusioni. Ti saluto caramente. {11-09-07}

 

 

4. {Emanuele Favareto}

 

Io non avevo mai sentito parlare di Mondex, ma di «VeriChip» sì. Stesso discorso di chip sottopelle, usato come gadget anche in alcune discoteche famose per identificare i clienti, addebitare il conto o consentire l’accesso in maniera automatica. Essi sono spacciati pure come utili a contenere i dati della cartella clinica di pazienti magari in gravi condizioni che non sono in grado di interagire...

     Il problema dei chip a radiofrequenza (RFID) è purtroppo reale e in futuro potrà solo diventare più complicato. Ci sono alcune ragioni a favore ma anche moltissimi potenziali rischi di tele-controllo, tecno-controllo e furto d’identità. Anche se non li si hanno fisicamente sottopelle. E poi essendo a radiofrequenza possono essere letti da chiunque abbia un lettore compatibile. E anche clonati (vedi i passaporti elettronici inglesi che sono stati spacciati per sicuri e invece dimostrati molto vulnerabili perché clonati in pochissimo tempo da semplici «smanettoni»). Tutto ciò indipendentemente da questioni bibliche... (Perché non fare qualche riflessione su pance e sederi nei pantaloni a vita bassa e la loro relazione con l’Apocalisse? oppure su...)

     Un sito molto interessante, anche se generale, è http://punto-informatico.it che tratta d’informatica ma anche di problemi legali, etici, ecc. legati al settore. Se si fa una ricerca di TAG RFID, si trova sicuramente delle riflessioni interessanti. E inquietanti. E possibili. Io ho il badge aziendale col chippetto dentro. Basterebbe che ci fosse un lettore davanti alla macchina del caffè per sapere quante ore trascorro lì davanti... {12-09-07}

 

 

5. {Sandro Bertone}

 

Anche se c’è chi dice che la tecnologia e l’informatica interessano un limitatissimo strato di popolazione, quelli che non la utilizzano attivamente ne possono subire le conseguenze passive e oltretutto senza possibilità di difendersi, in quanto ignorano i limiti e le possibilità che le nuove tecnologie offrono all’umanità e, come sempre, nel bene e nel male. Riterrei opportuno che come chiesa affrontassimo il tema, magari invitando un qualche esperto e, perché no, Nicola Martella che esperto magari non è, ma ci può aiutare a non cadere nelle trappole interpretative. Che ne dite? {12-09-07}

 

 

6. {Gabriele Crespi}

 

 

 

Credo che ci siano numerose imprecisioni nel filmatino sulla Mondex e concordo con Martella sul tono usato e sui numerosi (sic!) falsi allarmismi «apocalittici» del passato (bar-code, internet…). Tuttavia alcune delle seguenti obiezioni formulate non credo siano pertinenti.

 

     Martella: «Apocalisse 13,16s parla d’un marchio, non d’un oggetto impiantato sottocute».

     Osservazione: Sul piano simbolico dell’Apocalisse potrebbe benissimo esserlo, allo stesso modo in cui le «coppe dell’ira di Dio» non saranno realmente coppe.

 

     Martella: «…mentre un marchio mostra ciò che è «stampato», un oggetto sottocute non lo fa. […] Perché sotto la loro pelle viene iniettato un bio-chip. Quest’ultimo può essere LETTO con uno scanner».

     Osservazione: La stragrande maggioranza delle informazioni non vengono più scritte o lette a mano ma in formato digitale e il chip (al pari del codice a barre) non è altro che un contenitore d’informazioni «scritte» in digitale. Inavvertitamente nell’articolo la contraddizione viene evidenziata.

 

     Martella: «…tossicità delle batterie al litio e l’esposizione delle micro-capsule al pericolo di rottura, rendono per ora tale sistema pericoloso e poco praticabile in massa».

     Osservazione: La Bibbia afferma che tale marchio sarà imposto a tutti quindi Apocalisse 13,16. Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte.

 

     Martella: «…nel contesto originale essa [= la piaga] non è provocata dal “marchio della bestia”, ma dall’esterno, ossia dal versamento della coppa dell’ira di Dio (v. 1)».

     Osservazione: Apocalisse 16,2 Il primo angelo andò e versò la sua coppa sulla terra, e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine.

     Nell’ipotesi che il chip sia il marchio non sarà il chip stesso a provocare danni e ulcere ma «qualcosa» che, secondo quanto è scritto nel verso 16,2, romperebbe tutti i chip del mondo simultaneamente.

     Poi scusate, nell’ironico esempio della «capocciata» è il muro che rompe il chip o no?

 

Comunque, Gesù tornerà, quando sarà il suo tempo. Dobbiamo essere sempre pronti! Il filmato mi ha comunque fatto tremare come cristiano. E credo sia uno sprono a testimoniare e a tornare a Dio… chip o non chip! {17-09-07}

 

 

7. {Nicola Martella}

 

Risposte alle osservazioni

     Ringrazio il lettore per le sue osservazioni. Bisogna sempre onorare chi fa uno sforzo positivo per produrre una critica costruttiva. Faccio alcune osservazioni e obiezioni, seguendo la numerazione che ho dato al suo contributo.

 

     Sul piano esegetico, le «coppe» sono coppe. Se si sminuiscono gli elementi riportati nell’Apocalisse, mediante una generalizzazione, si rischia che tutti gli elementi perdano senso e diventino vulnerabili al soggettivismo e all’arbitrio del singolo. Allora i 144.000 non sono più Giudei (ognuno delle tribù elencate; Ap 7), ma «unti», seguaci della Torre di guardia. La gloriosa donna di Ap 12 non è più Israele (sebbene abbia in testa una corona di 12 stelle), ma la Madonna cattolica.

     Tornando ad Ap 13,16s, bisogna intendere ciò che Giovanni vide, capì e descrisse; questo conta. Egli parlò effettivamente di un «marchio». Il termine greco cháragma intende «segno, impressione, morso, contrassegno, marchio, carattere, scrittura, iscrizione, impronta, conio, sottoscrizione, firma». Non è un caso che la Vulgata traduce qui characterem. Il termine deriva dal verbo charássein «solcare, fendere, incidere, scolpire, imprimere». Il parallelo positivo è la segnatura dei servi di Dio sulla fronte, quindi un contrassegno esterno e visibile. L’angelo comandò: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché abbiamo segnato in fronte col suggello i servitori del nostro Dio» (Ap 7,3). Un suggello ricorre spesso nell’Apocalisse e serviva per sigillare documenti, ad esempio con la sua impronta messa a caldo su ceralacca. Ad esempio, i numeri tatuati sui deportati nei lager nazisti era un marchio. Sarà quindi qualcosa di esternamente visibile.

 

     Un marchio può essere visto a occhio nudo (come Giovanni fece), perché è un segno messo con un suggello (Ap 7,3), un bio-chip invece può essere rilevato solo con uno scanner. Dov’è la contraddizione? La vera contraddizione è che si proietta il sapere tecnico del momento negli scritti apocalittici. Così fanno oggi ridere i tentativi di alcuni secoli fa (ma anche di alcuni decenni fa) di interpretare i contenuti e i segni dell’Apocalisse con lo standard tecnico-scientifico del momento. Ciò che si credeva ormai la tecnica definitiva, oggi è già preistoria. E si rischia che i tentativi odierni faranno ridere domani.

     Un vero esegeta si chiede che cosa volesse dire l’autore e non tanto che cosa interpreta oggi la gente. Giovanni vide persone che avevano un marchio leggibile sulla man destra e sulla fronte: questo è il dato. Come ciò avverrà nel futuro è una questione che resta aperta. Già oggigiorno non mancano tecniche laser per incidere qualunque codice negli strati profondi della pelle e per renderli visibili all’esterno. Nel futuro ciò potrà essere ancor più affinato e sofisticato unitamente a sostanze particolari.

 

     Il lettore fa l’errore sopra accennato: parte dall’assunto che la tecnica attuale sarà quella definitiva e proprio quella che verrà usata dal dittatore mondiale escatologico! Certo che egli imporrà tale marchio a tutti! Ma — per i motivi sopra esposti — non è assodato che sarà un bio-chip né tanto meno che sarà proprio quello della Mondex! Il lettore non ha visto neppure che scrivevo: «…rendono per ora tale sistema pericoloso e poco praticabile in massa».

     Un vero dittatore non si mette in genere le masse contro, ma le circuisce e le trascina (cfr. Hitler); egli le convince che la tale cosa è innocua, anzi utile e necessaria. Nel nostro caso, se mai userà un bio-chip, farà sviluppare dapprima (se già non ci saranno) delle batterie non tossiche.

 

     Il lettore fa nuovamente lo stesso errore: parte dall’assunto che la tecnica attuale (il bio-chip) sarà proprio quella che verrà usata dal dittatore mondiale escatologico! Perciò, lontano da ogni regola esegetica, cerca di accordare il testo a tale ipotesi. È un falso sillogismo, dovuto a premesse sbagliate, ossia che il marchio e il bio-chip siano identici. Questo si chiama anche speculazione eisegetica.

     Allora la piaga diventa un telecomando universale con cui l’angelo fa saltare, a livello mondiale, tutte le batterie al litio dei bio-chip. Mi viene da dire che allora nel cielo si sentirà: «Chip, chip, chip, urrà!». No, in Ap 16,2 non è scritto che «”qualcosa”… romperebbe tutti i chip del mondo simultaneamente». Chi vuole interpretare correttamente il testo, non può ragionare e procedere così verso il testo… anche perché i rischi che si affrontano sono tanti, non per ultimo quelli di Ap 21,18s!

     A parte la battuta sulla capocciata contro il muro, sta di fatto che oggigiorno le leggi nazionali impediscono di produrre e vendere prodotti dannosi per la salute. Dove c’è di mezzo la salute, si può ottenere una patente solo dopo attente e complesse prove che attestino la non nocività di un prodotto. La rottura di una batteria al litio per un evento meccanico esterno rendono un tale prodotto attualmente non commerciabile e non iniettabile sottopelle. Altra cosa sono le prove sperimentali con volontari all’interno di un programma circoscritto e controllato.

 

Aspetti conclusivi

     Il lettore esordiva, dicendosi d’accordo sulla mia denuncia sui numerosi e falsi allarmismi apocalittici del passato. Che si dirà fra 10-20 anni di quelli suscitati dal bio-chip? Abbiamo visto che il lettore prende per scontato che esso sarà il «marchio della bestia» e interpreta in questo senso il testo biblico. Che si penserà di ciò, se una nuova tecnica, ancora sconosciuta, metterà presto all’ombra il bio-chip?

     La conclusione finale è condivisibile. Bisogna essere pronti per il ritorno del Signore e a testimoniare il suo nome… chip o non chip; e altresì quantunque Gesù torni domani, fra dieci anni, un secolo o quanto riterrà opportuno il consiglio di Dio.

     Ringrazio comunque il lettore per l’occasione datami per puntualizzare meglio alcune cose.

 

 

8. {Pino Destratis}

 

Ho riletto l’articolo sulla Mondex, e anche il tuo pensiero nel sito «Fede controcorrente». Questa presentazione è da qualche anno che l’avevo vista […] e questa mattina in un sito cristiano l’ho rivista in formato wmw aggiornata, e a dire il vero mi ha in qualche modo fatto riflettere nuovamente.

     Un po’ di tempo fa, nella città dove vivo, un negozio ha adottato un nuovo sistema di pagamento, denominato «biometrico». Mi sono informato e, in pratica, ha a che fare con l’impronta digitale.

     Qualche giorno dopo nella homepage del mio provider, c’era un articolo nel quale si parlava che in Inghilterra si vuole cominciare con l’impiantare il tanto menzionato «verichip» sui neonati, in pratica sulla nuova generazione.

     Ho riflettuto nuovamente; le tue considerazioni sono esatte, ma devo anche dire, che il tutto, lascia un po’ con il fiato sospeso.

     Il mio piccolo pensiero, consiste nel fatto che l’Apocalisse è stata una visione che coinvolgeva solo Giovanni, a differenza d’altri fatti successi nella Bibbia, dove altre persone hanno potuto vedere e quindi trascrivere e divulgare quegli avvenimenti.

     Appunto perché è stata una visione, presumo che in queste immagini futuristiche Giovanni di sicuro non sarebbe riuscito a capire per un sacco di cose di che cosa si trattasse veramente. Certo il termine «marchio» sta anche a indicare un modo visibile di riconoscimento ma, pensandoci sopra, potrebbe anche essere che la visione sia in qualche modo stata resa semplice per essere comprensibile a Giovanni, nel senso di dargli giusto l’idea.

     Oggigiorno non s’usano sempre i soldi, ma si fa un largo uso delle carte di credito, le quali rappresentano i soldi ed è un metodo relativamente sicuro; ci sono posti dove addirittura non accettano contanti ma solo con carta di credito. Cosa avrebbe pensato una persona di 2.000 anni fa che avrebbe visto la gente acquistare e pagare con la carta di credito? Di sicuro che si stava barattando, scambiando la merce.

     Comunque la mia opinione, resta che sono argomenti sui quali non possiamo essere certi, quindi «tutto potrebbe essere». {03-10-07}

 

 

9. {Nicola Martella}

 

Faccio presente solo alcune cose. Il sistema biometrico (con impronta digitale) è differente da un «marchio». Quest’ultimo è altra cosa dell’inserimento di un «VeriChip». Checché ne dica un articolo di un portale internet, l’inserimento di un «bio-chip» in massa sui neonati necessita di una legge dello Stato e probabilmente di una modifica costituzionale, cosa che non è scontata, né semplice, né realistica al momento. Una cosa sono le prospettive di una lobby, altra cosa è la realtà. Fino a tutt’oggi il «VeriChip» risulta attaccabile e inaffidabile come gli altri sistemi. [► VeriChip, clonarlo è ancora più facile; ► Violati gli impianti VeriChip con RFID!]

     Certo che le cose che attengono al futuro lasciano «un po’ con il fiato sospeso». Bisogna però stare attenti alle semplificazioni e agli allarmismi. Di ciò ne parlo nella mia opera Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2. Quando ero ragazzo con le possibilità d’allora si aveva lo stesso atteggiamento; da allora ad oggi il mondo e la tecnica hanno fatto passi allora impensabili. Coloro che hanno giurato che le possibilità d’allora erano quelle definitive e apocalittiche, sono stati smentiti dai fatti e le loro idee sembrano oggi «archeologia». Non dobbiamo fare gli stessi errori, pensando che l’attuale stato delle cose sia quello definitivo e apocalittico. Dobbiamo però vegliare e vigilare!

     In una visione il visionario non percepisce (sempre) la realtà così com’è, ma come viene rappresentata e spesso mediata da simboli (è il linguaggio apocalittico p.es. di Daniele, Ezechiele). I simboli (p.es. regni e personaggi rappresentati mitologicamente da animali) hanno il vantaggio di potersi applicare in modo comprensibile a situazioni storiche e politiche mutevoli. Sebbene i simboli non sono concreti, il loro significato lo è. Il «marchio» però non era un simbolo, poiché al tempo dell’autore era usato per marchiare a fuoco gli schiavi o i proscritti.

     Nell’Apocalisse non si parla primariamente di denaro (o di carta di credito) o di baratto, ma del fatto che chi avrà il «marchio» potrà comprare o vendere; il mezzo come tale transizione avverrà non viene detto. Giovanni vide una tale «marchiatura», ordinata dal dittatore apocalittico, e comprese che cosa volesse dire; similmente accadrà agli eletti viventi da parte degli angeli di Dio,sebbene ciò avverrà probabilmente in altro modo. È verosimile che nel futuro ci sarà una tecnica meno invasiva e pericolosa di un «bio-chip», che consisterà nello «stampare» in modo semplice e indolore (p.es. mediante la tecnica laser) delle informazioni indelebili direttamente sulla pelle; una tecnica simile avviene oggigiorno per lo stampaggio su metalli e altri supporti e nella creazione di ologrammi.

     Quindi è meglio non «fissarsi» su ciò che sappiamo oggi. Ma vale la pena di vegliare e provare gli spiriti. La ricerca della verità deve avvenire però nel rispetto dell’esegesi biblica, quindi senza cedere alla tentazione di «barare», proiettando ad esempio lo status quo d’oggi nei fatti descritti nell’Apocalisse.

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Mondex_Bibbia_parla_Oc.htm

10-09-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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