Un lettore mi ha messo al corrente di quanto segue: «Carissimo, ho
trovato già da tempo notizie che collegano alcuni leader cristiani […]
alla massoneria. Ho letto anche un
articolo che sottintende un collegamento tra una loggia
massonica e la chiesa luterana in Italia». {Giovanni Fogato}
Si può trattare certo di una manovra di tale
Loggia perugina, denominata «San Bevignate» e
associata alla «Gran Loggia Regolare d’Italia», per accreditarsi e darsi lustro.
Vale sempre la pena andare a fondo alle cose. Ce lo vedete l'apostolo Paolo associato a una loggia massonica e a
dare «illuminati» precetti deistici (nel caso minore) o addirittura regole
esoteriche (nel caso peggiore)? Paolo e gli altri apostoli hanno combattuto
contro lo gnosticismo dei loro tempi, mettendo al centro della sua predicazione
«Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo e per i Gentili, pazzia»
(1 Cor 1,23). Si può mai essere cristiani (e addirittura evangelici) e massoni?
Pare che per alcuni questo non sia un problema!?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Nicola Martella}
▲
In un
articolo della «EosArte» (arte del sole) si parla della nascita della loggia perugina di
«San Bevignate» in un miscuglio fra evento culturale, devozione cattolica al santo, richiami alle crociate (massoneria
quale «Cavalleria Crociata portatrice di valori spirituali tuttora di forte
attualità»), valori massonici idealisti (sentimenti di fratellanza, libertà e
lealtà) e così via.
Tutta normalità di una usuale massoneria che vuole apparire aperta,
moderna, trasparente e innocua («un nuovo
corso... apertura alla stampa... profondo bisogno di chiarezza, verità e
trasparenza»). Ecco poi, tra altre, la parte in cui vengono citate la chiesa
valdese e quella luterana, nell'intento di accreditarsi:
«La Gran Loggia Regolare d’Italia — spiega
Fabio Venzi — si contraddistingue dalle altre obbedienze massoniche, che solo in
Italia sono oltre cento, perché è l’unica ufficialmente riconosciuta dalla casa
madre inglese. Il nostro fine è solo quello d’operare per il miglioramento e il
perfezionamento etico dell’individuo. Inoltre non ci siamo mai posti in
contraddizione con le Istituzioni religiose ma anzi al nostro interno
organizziamo molte iniziative a fine benefico, solo l’anno scorso i proventi di due manifestazioni sono stati
devoluti alla chiesa
Luterana e a quella Valdese. Auspichiamo che nel corso degli anni
s’intensifichi, nel rispetto dei differenti ruoli, la collaborazione e
l’interscambio culturale e spirituale tra noi e le varie Istituzioni religiose»
(maiuscoletto nostro).
È inquietante leggere tali parole.
2.
{Eugenio Bernardini}
▲
Nota redazionale: Avevo scritto sia alla «Tavola Valdese» sia alla
«Chiesa Evangelica Luterana». Ecco il testo: «[…] Mi è stata segnalata
la seguente citazione di un’organizzazione affiliata alla massoneria.
Prima di fare un articolo che ne parli, volevo sapere da parte vostra
che cosa c’è di vero. Vi chiedo quindi di prendere posizione e di
mettermi al corrente in tempi ragionevoli, poiché nei prossimi giorni
metterò in rete e diffonderò al riguardo un articolo. […]». Segue la
citazione sopra riportata. Mi ha risposto finora solo il pastore Eugenio
Bernardini:
Egr. sig. Martella, da una nostra verifica interna non ci risultano contributi
provenienti dalla Gran Loggia Regolare d’Italia né da altre obbedienze
massoniche, anche se non possiamo escludere che un qualche contributo possa
essere giunta a uno delle nostre diverse istituzioni periferiche. Per avere
notizie precise, bisognerebbe chiederle al prof. Venzi.
La informo anche che alcuni membri della nostra chiesa,
soprattutto nel passato, hanno fatto parte della massoneria, come risulta anche
dal libro di Augusto Comba,
Valdesi e massoneria. Due minoranze a confronto (Claudiana,
Torino). Non mi risulta invece che membri della nostra chiesa siano stati
coinvolti in alcune esperienze definite «deviate» di tale associazione./span>
In ogni caso, nel rispetto della libertà di coscienza e
di religione di tutti e di ciascuno e del principio di laicità, noi non possiamo
che apprezzare ogni forma trasparente di associazionismo che miri al bene comune
e alla civile convivenza. Sperando di esserle stato utile in qualche modo, riceva
i miei più cordiali saluti. [...]
3. {Nicola Martella}
▲
Esistono chiaramente vari tipi di logge massoniche, ad esempio le
seguenti.
■ La massoneria filosofico-idealista
si attiene sul piano teologico a un’idea generale di Dio (Deismo) e sul
piano antropologico a valori generali di fratellanza, uguaglianza e
libertà. Spesso il loro laicismo è una risposta al clericalismo. Ha vari
intrecci con centri di studi e con la politica.
■ La massoneria affarista si basa su un patto segreto fra i soci
e mira così a consolidare reciprocamente la posizione di forza dei
confratelli e a favorirli contro altri. È una specie di comitato
d’affari, in cui si fa gruppo per acquisire e mantenere privilegi. Può
diventare addirittura un parastato, uno stato parallelo che influenza le
sorti della politica e della società.
■ La massoneria spiritualista si orienta a certi valori
spirituali particolari e, in genere, alla devozione della chiesa romana.
Il capo spirituale del cosiddetto «Ordine di Malta», ad esempio, è lo
stesso papa; esso possiede addirittura lo status di extraterritorialità,
quasi fosse un vero e proprio Stato. Si pensi agli Ordini Crociati e
Templari del passato. Si pensi anche all’«Opus Dei», che è una forma
moderna di un ordine massonico spiritualista.
■ La massoneria razzista unisce a un certo tipo di spiritualità
di tipo cristiano o pagano elementi razziali particolari. Si pensi al
«Ku Klux Klan» di «cristiani» bianchi contro i neri in America. Si pensi
al Nazismo quale massoneria spiritualista germanica. Già qui si
intrecciano forti elementi esoterici a quelli spiritualistici e
razziali.
■ La massoneria esoterica è di natura gnostica, mischiando
elementi del paganesimo e della magia con quelli derivanti dalla
tradizione giudeo-cristiana. Essa vuole apparire spesso solo come un
movimento filosofico-idealista, se non addirittura come paladina della
cristianità (cioè del cattolicesimo romano); in effetti esiste una
facciata essoterica (che deve essere percepita dall’esterno, p.es.
cultura, filantropia) e una prassi esoterica (riservata solo agli
iniziati, p.es. riti magici segreti, stregoneria). Alcune frange
gnostiche di questo tipo di massoneria inverte i valori cristiani dei
racconti biblici e vede in Satana (considerato «Lucifero» o «portatore
di luce) il liberatore mediante la gnosi o conoscenza e nel Dio
giudeo-cristiano l’Avversario. Bisogna considerare qui anche le varie
chiese sataniche.
■ La Wicca è una particolare associazione sul tipo della
massoneria esoterica che rinuncia del tutto a un linguaggio derivato
dalla Bibbia. Essa pratica la stregoneria e culti pagani nel presunto
intento di liberare l’uomo e di creare un ordine mondiale particolare,
soprattutto anticristiano e pagano.
Per l’approfondimento cfr. in Nicola Martella,
La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992) i seguenti articoli: «Misteri, gnosi,
massoneria», pp. 203-213; «La neoreligione delle streghe e dei
druidi», pp. 215-223; «Il satanismo e i fenomeni a esso affini», pp.
225-242; «Esoterismo, satanismo e Bibbia», pp. 367-372; «Misteri,
gnosi, immortalità e Bibbia», pp. 373-387; «La dottrina occulta e la
Bibbia», pp. 389-417.
Cfr. anche Nicola Martella, «Massoneria», Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003), p. 295; si vedano qui le altre voci indicate all’inizio,
particolarmente «Esoterismo: natura e sviluppi». |
Facciamo notare che non esiste in genere un tipo puro di massoneria, ma che
spesso i vari tipi sono intrecciati fra loro, sia perché lo prevede la loggia
d'appartenenza, sia perché i singoli massoni appartengono contemporaneamente a
vari tipi di logge.
Riporto la presentazione che si trova sul sito della Claudiana
riguardo al libro di Augusto Comba su «Valdesi e massoneria»: «La storia dei rapporti tra i valdesi e la massoneria
è ricca di contraddizioni. Comincia con l'incontro a Torino, nel 1787, del
teologo danese (e massone "illuminato") Friedrich Münter e il pastore, e futuro
moderatore, Pietro Geymet, che fonderà nel 1807 la loggia di Pinerolo. Continua,
a quanto assicurano gli storici, con l'incontro tra il generale Beckwith e il
popolo valdese. S'interrompe negli anni '60 dell'Ottocento perché i valdesi sono
cavouriani e i massoni sono mazziniani e garibaldini. Riprende negli anni '80
perché è tramite la massoneria che pastori come Teofilo Gay, Matteo Prochet e
Carlo Alberto Tron entrano in comunicazione con gli amici dei valdesi
nell'Italia del Sud e negli Stati Uniti. All'inizio del Novecento per lo stesso
tramite entrano in contatto con i valdesi Ugo Janni e Giuseppe Gangale. La
storia si interrompe nel 1925 quando il fascismo mette al bando la massoneria.
Riprende nel secondo dopoguerra, ma s'interrompe nuovamente quando la massoneria
è inquinata dalla P2 di Gelli. La possibilità o meno che i rapporti possano
continuare - come in tutto il resto del mondo continuano, fra protestanti e
massoneria - è il tema conclusivo di questo libro».
4. {Andrea Diprose}
▲
Da una lettura completa del libro di Giorgio Spini, Italia di
Mussolini e Protestanti, diventa evidente che nei decenni fra il
1870 e il 1950, ci sono stati conduttori di chiesa, appartenenti a varie
denominazioni protestanti, persino anziani di qualche assemblea «dei
Fratelli» (in Italia), che sono stati affiliati alla massoneria. Questo,
probabilmente, è dovuto al fatto che in passato la massoneria, come i
protestanti, lottava per la libertà, in senso anche anti-clericale. Anche all’estero alcuni evangelici, appartenenti a
chiese evangeliche, sono stati affiliati a logge massoniche.
5. {Nicola Martella}
▲
Per completare il quadro, faccio notare quanto segue. Spesso gruppi perseguitati
perseguono gli stessi obiettivi di libertà, non tanto le stesse dottrine.
■ Giorgio Spini, Italia di Mussolini e Protestanti
(Claudiana, Torino 2006). Nella
presentazione si legge, tra altre cose: La storia d’Italia e dei
protestanti dalla Marcia su Roma alle leggi razziali; Mussolini, la Chiesa
cattolica romana e i culti acattolici.
«Con Italia di Mussolini e protestanti siamo oltre la
Grande Guerra, in un periodo in cui il cammino trionfante della civiltà liberale
nata dalla Riforma si è ormai arrestato. Mussolini marcia su Roma, si insedia al governo e
prepara l’alleanza con la Chiesa cattolica, mentre le teorie politico-religiose
che sostengono la separazione fra Stato e Chiesa degradano. Nelle mani della polizia segreta, la Legge sui culti
ammessi che sembra garantire la libertà religiosa si rivela piuttosto un
efficace strumento di controllo e repressione delle chiese evangeliche, finché
le leggi razziali intervengono brutalmente nella vita del paese». Nell’introduzione Guido Verucci afferma tra altre cose
sulle opere di Spini: «Si tratta di una trilogia che […] non mira,
semplicemente, alla ricostruzione delle vicende delle diverse Chiese e
denominazioni protestanti all’interno delle singole fasi storiche; l’interesse è
rivolto anche, e soprattutto, allo specifico, rilevante contributo che la
minoranza protestante e in generale anche il protestantesimo nella sua
dimensione europea e internazionale, hanno dato prima alla costruzione
dell’Italia unita e del suo successivo sviluppo liberale, almeno in parte laico,
poi alla resistenza opposta al regime fascista. Una prospettiva che, per i due
primi volumi, è valsa non solo a colmare una lacuna, come si suol dire, ma ad
approfondire, dare più ampio spazio e maggiormente comprendere gli apporti
culturali e religiosi che i protestanti hanno dato alla storia dell’Ottocento e
del primo Novecento italiano, in un panorama in cui agiscono altri gruppi
minoritari, come quelli del movimento del libero pensiero e del laicismo
radicale, e la Massoneria». E aggiunge: «Fra le leggi fasciste in questi anni
era anche quella contro le società segrete e specificamente contro la
Massoneria. Il mondo protestante, com’è noto, fin dal periodo del processo
nazionale unitario, aveva stretto legami con la Massoneria, nella comune
battaglia per una Italia liberale e laica, e perciò la soppressione della
società nel 1925 indeboliva e isolava la comunità evangelica, che peraltro
reagiva blandamente a questa soppressione». ■ Per una comprensione delle cose durante il fascismo
dal punto di vista dei documenti propri della massoneria, si veda Santi Fedele,
La Massoneria italiana nell’esilio e nella clandestinità (1927-1939)
(Edizioni Franco Angeli). L’autore è professore ordinario di Storia
contemporanea nell’Università di Messina.
Nella
presentazione
si legge: «Attenzione particolare il volume dedica al
tema, sino a oggi quasi del tutto inesplorato, della condizione dei massoni
italiani sotto il Fascismo: dai tentativi di ricostituire vere e proprie Logge
clandestine in collegamento con gli esuli alle molteplici altre forme (riunioni
private, aggregazioni per piccoli gruppi, etc.) nelle quali si espresse la mai
venuta meno fedeltà a quel trinomio massonico Libertà – Eguaglianza -
Fratellanza del quale il Fascismo italiano ed europeo rappresentò la dichiarata
negazione e l’antitesi radicale».
Nel testo si legge, ad esempio: «In particolare Reghini
sembrerebbe aver concepito — almeno a giudicare da quanto riferito sul finire
del 1927 da un confidente di polizia suo abituale frequentatore — l’idea di
mettersi a capo di una nuova organizzazione massonica, erede della tradizione
scozzesista di Piazza del Gesù, dichiaratamente favorevole, anzi apertamente di
supporto a un regime fascista che, tornando alle originarie enunciazioni
programmatiche, abbracciasse una politica “anticlericale, o meglio
imperiale-ghibellina, atta a fare della Chiesa cattolica una semplice chiesa
cristiana subordinata allo Stato”».
■ Segnalo infine come articolo di riferimento «Le
origini della massoneria» a cura del Cesnur e come opera di
approfondimento dello stesso autore la seguente: Massimo Introvigne,
La massoneria (Elledici, Torino 1997). Nell'articolo di Introvigne
si legge, tra altre cose quanto segue.
«Tuttavia la “parola massonica” è una innovazione cinquecentesca, e alla
fine del Cinquecento iniziano ad affacciarsi nelle logge gli “accettati”
e gli esoteristi. Intorno alla “parola massonica” cominciano così —
quasi fin dalle sue origini — a nascere delle leggende, come quella
secondo cui si sarebbe trattato di una parola magica capace di rendere
invisibili. Per la diffusione di queste leggende gioca un ruolo decisivo
il reverendo Robert Kirk (1644-1692). Questo pastore presbiteriano
scozzese è soprattutto conosciuto per la sua opera di divulgazione della
credenza nelle fate: anche se il suo Regno Segreto
sarà pubblicato solo nell’Ottocento, era già una figura molto nota
durante la sua vita, e quando morì circolò la leggenda che non fosse
veramente morto, ma fosse stato rapito dalle fate nel loro regno. Robert
Kirk si interessava a tutti i misteri della Scozia, fra cui elencava “la
parola massonica”, di cui affermava che “è come una tradizione rabbinica
a guisa di commento su Jachin e Boaz, le due colonne erette nel Tempio
di Salomone (1 Re 7, 21), con l’aggiunta di qualche segno
trasmesso da mano a mano, per mezzo del quale conoscono e diventano
famigliari l’uno con l’altro” (Robert Kirk, Il Regno Segreto,
trad. it., Adelphi, Milano 19933, p. 63)».
«Le logge londinesi riunitesi nel 1717 nella Gran Loggia di Londra
affidano al pastore presbiteriano James Anderson (1680 o 1684-1739) —
massone “speculativo”, ma anche scrittore di professione disposto a
preparare libri d’occasione a pagamento — la redazione delle loro nuove
Costituzioni. Il testo, pronto nel 1721, è rivisto da un comitato di
massoni, di cui è magna pars il pastore anglicano Jean-Théophile
Desaguliers (1683-1744), figlio di un profugo ugonotto francese e terzo
Gran Maestro della Gran Loggia di Londra dopo Antony Sayer e George
Payne (1675-1757), e pubblicato nel 1723».
■ Quanto alla «Gran Loggia di Londra» — indicata come «madre di tutte le
Logge del mondo» — e all’uso della Bibbia in essa, nell’articolo «
Massoneria. La Storia» si legge quanto segue. «La nuova associazione conservò gli antichi simboli e
riti del mestiere, occupandosi però della costruzione globale della società,
trattando questioni politiche, filosofiche, scientifiche. II tutto era
disancorato dalle strutture ufficiali, fondato sulla tolleranza religiosa e
civile, con l’ammissione di persone di qualsiasi confessione religiosa o
filosofica, esigendo unicamente, con giuramento sulla Bibbia, la fede in Dio
e nell’immortalità dell’anima, col divieto costituzionale di parlare in loggia
di religione e di politica. L’antica corporazione di lavoro era diventata
un’associazione di pensatori ben intenzionati, ai quali si mescolavano anche
alchimisti, occultisti, cabalisti, maghi, non esclusi gli avventurieri
e i seguaci di una moda snob. L’istituzione si diffuse rapidamente in Europa e nelle
colonie. Furono massoni Cagliostro, Casanova, Necker, La Fayette, Goethe,
Lessing, Fichte, i fratelli Verri, Filangieri, forse il Beccaria». «La Bibbia è “la grande luce” della loggia: su
di essa, ogni nuovo adepto deve giurare di credere in Dio e nell’immortalità
dell’anima. Se la Bibbia, o il rispettivo Libro Sacro, resta chiuso, la seduta e
le iniziazioni sono invalide».
■ È chiaro che l’uso strumentale della Bibbia nella massoneria
non deve ingannare! Il cuore della rivelazione è questa: Gesù, Dio fatto
carne, crocifisso, resuscitato e asceso al cielo, da cui tornerà per
regnare e giudicare i vivi e i morti. Questa è la discrimina importante!
Non basta credere in un Dio costruttore del mondo e nell’immortalità
dell’anima.
Una nota al margine. Nell’articolo «Storia della Chiesa Evangelica dei Fratelli in Italia» si legge:
«Verso il 1870 dei cristiani si organizzarono come “Chiesa libera”. I
Fratelli [= Chiesa dei Fratelli, N.d.R.] non vollero legarsi, sia per il
rifiuto di ogni forma di organizzazione, sia perché non approvavano i
legami che la Chiesa libera aveva con la massoneria e il suo forte
anticlericalismo».
{Per la segnalazione di alcune citazioni ha collaborato
Giovanni Fogato, che ringrazio.}
6. {Andrea Diprose }
▲
Camillo Pace, direttore della rivista «Ebenezer», «visse gran parte
della sua esistenza alternando soggiorni ora in Abruzzo ora in Firenze.
Dopo la conversione fu “operaio del Signore”», lavorando sia in Abruzzo
sia in Firenze. Guidò le comunità di Pescara, Paglieta e Gissi. Dal 1922
fu anche uno dei dirigenti dell’Istituto Comandi a Firenze. Inoltre,
successivamente, assunse la direzione del periodico «Ebenezer». Durante
il fascismo, il fratello Pace fu vigilato, a causa del suo passato
massonico ma non fu ritenuto pericoloso. [Dati tratti da: G. Spini, «I
“fratelli” e la nona bolgia», Italia di Mussolini e Protestanti,
p. 179.]
Ancora, dalle pagine 179 e 180 del libro di G. Spini appena menzionato,
cito testualmente: «Pace aveva collaborato strettamente con missionari
inglesi e si era affiliato alla Massoneria. Forse anche per questo era
aspramente anticlericale».
Inoltre, da altre fonti attendibili ho saputo di evangelici all’estero,
appartenenti a movimenti similari alla «chiesa dei Fratelli» italiana e
cioè persone aderenti alle «assemblee dei Fratelli» e alle «Chiese di
Cristo» che sono state legate anch’esse alla massoneria.
7. {Nicola Martella}
▲
Penso che bisogna fare una differenza fra coloro che hanno avuto un
passato nella massoneria, prima della conversione o nei primi tempi
della loro vita cristiana, e coloro che anche da credenti praticanti e
addirittura impegnati nell'opera del Signore hanno militato in essa. A
ciò si aggiunga che, come abbiamo spiegato sopra, c’è massoneria e
massoneria. La massoneria idealista, razionalista e politica è
certamente da distinguere da una spiritualista, gnostica ed esoterica.
Penso comunque che i cristiani, timorosi di Dio e rispettosi della sua
Parola, debbano astenersi dall’affiliarsi e partecipare a qualunque tipo
di massoneria; questo anche perché non sempre i confini sono chiari e
limpidi sia nella singola loggia sia per l'eterogeneità culturale e
religiosa dei suoi iniziati. Alcuni di loro hanno i piedi in tante
scarpe (o logge) e mischiano volentieri insieme esperienze e tradizioni
massoniche di diverso genere.
8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {}
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12. {}
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Per l'approfondimento:
►
Massoneria e protestantesimo 1 |
2
►
Massoneria e cristianesimo? Parliamone
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Massoneria_protestanti_Oc.htm
22-09-2007; Aggiornamento: 01-02-2008 |