Ho
trovato in rete tale vignetta; l'ho solo adattata nelle
dimensioni. Non si legge bene chi ne sia l’autore e quale sia la fonte
originaria. Non si capisce neppure se l’autore sia un seguace di Beppe
Grillo o se rappresenti qui, in modo umoristico, solo le intenzioni del
comico genovese, che fa politica.
In effetti, tale immagine satirica corrisponde alle intenzioni,
ai proclami e al linguaggio sprezzante di Grillo. L’autore gioca
sull’assonanza fra «Grillo» e «grill», su cui stanno rosolando i
segretari di alcune formazioni politiche (ne mancano alcuni). Quanto
segue è una breve riflessione storico-biblica
sugli atteggiamenti del cuore umano e sulle sue conseguenze. Chiaramente
vuol essere una provocazione per i lettori.
Quanto qui segue esula dal particolare personaggio delle vignetta e
intende rappresentare
l’atteggiamento basilare, che ha afflitto tanti personaggi della storia
antica e recente. Infatti, di «grill politici» ce ne sono stati molti
nella storia. Beppe Grillo è solo uno dei tanti e non sarà certamente
l’ultimo.
Tutti i nodi vengono al pettine. I grandi tribuni e giudici della
storia vengono poi assoggettati da altri a giudizio. La ruota gira e le
fortune del momento si ribaltano presto. La storia si mostra spesso
spietata verso gli spietati. La caduta dalle stelle alle stalle può
avvenire abbastanza in fretta.
La storia mostra che gli Haman di turno sono destinati alla
stessa forca, che hanno innalzato per altri. Dopo che l’uomo più potente
di Persia cadde in disgrazia dinanzi al monarca, un servo del re gli
fece presente: «“Ecco, è perfino rizzata, in casa di Haman, la forca
alta cinquanta cubiti che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il
quale aveva parlato per il bene del re”. E il re disse: “Appiccatevi
lui!”. Così Haman fu appiccato alla forca che egli aveva preparata per
Mardocheo. E l’ira del re si calmò» (Ester
7,9s).
La storia mostra pure che i Robespierre di turno passano per la
stessa ghigliottina usata per gli altri. La rivoluzione, prima o poi,
divora anche i propri figli, che l’hanno alimentata.
Anche chi usa il Grill per gli altri, prima o poi, finirà
anch’egli a rosolarsi. La storia non si smentisce. Essa, sebbene
diversa, ritorna in modo simile. La storia, a lunga scadenza, non
tollera i furbi, ma li ripaga con la stessa moneta. Già la sapienza d’Israele sentenziava: «Chi
scava una fossa, vi cadrà; e la
pietra torna addosso a chi la rotola»
(Proverbi 26,27). E, di nuovo, Salomone accentuava la cosa così: «Chi
scava una fossa, vi cadrà dentro; e chi demolisce un muro, sarà morso
dalla serpe» (Ecclesiaste 10,8). Quindi, parafrasando un detto
biblico, si può dire: «Chi di grill ferisce, di grill perisce!». Ciò vale
anche per chi oggi trionfa e, come auto-nominato
burattinaio, pensa di manovrare le sorti di una nazione, oltre che le masse
manipolabili, usando la dittatura telematica. Vediamo come risponderanno a tale provocazione
i lettori.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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1.
{Pietro Calenzo}
▲
■
Contributo: Il fenomeno di
Grillo è una risposta, all’inefficienza politica e anche etica di coloro,
che ci hanno governato negli ultimi lustri. Comprendo benissimo i
cittadini, che l’hanno votato; d’altro canto, è anche vero che altri
personaggi politici si comportano o si sono comportati peggio di lui. La
gente è veramente disperata; e quando gli
ultimi governi preferiscono acquistare aerei da caccia, venti milioni di
euro l’uno, piuttosto che confermare presidi ospedalieri, mi domando
quale delle due parti sia più responsabile. Il Signore Gesù Cristo ci
benedica per discernere al meglio. {28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
La
medicina può essere peggiore della malattia. Rimanendo in Europa,
l’avvento del nazismo in Germania e del fascismo in Italia nel 20°
secolo lo mostrano. Ciò non significa che Grillo appartenga a tali
categorie, ma è affetto anch’egli dalla
sindrome del demolitore totale per poi accreditare le sue concezioni
sociali e politiche totalitarie. ■
Pietro Calenzo:
Caro Nicola, non ho detto che la medicina sia Grillo, ma che la
disperazione di milioni di nuovi poveri, l’accanimento tributario e
la mancanza di eticità della precedente classe politica hanno generato
il fenomeno Grillo. Quando Bersani (che apprezzo molto) preferisce
schierarsi con un massone come Monti, sgherro del Vaticano e
della alta finanza europea, ciò spiega il perché di un fenomeno come il
grillismo. Che svariati milioni d’italiani lo abbiano votato, è un
indice molto preoccupante per la repubblica italica. {28-03-2013}
2.
{Giovanni M. Caltana}
▲
■
Contributo: Il paragone, secondo me, non ha il minimo
fondamento. Con questo ragionamento poi saremmo ancora sotto il Faraone
a costruire piramidi. Grazie, ma mi tengo la
modernità con tutti i suoi difetti. Chi detiene il potere però e vuol
conservare tutto com’è, ha evidentemente il suo proprio tornaconto; ma
se questo va contro quello della maggioranza e continua a fare orecchie
da mercante, sarà «gentilmente» invitato a «cambiare la sua prospettiva»
e senza i modi corretti di quando si era ancora in tempo. Così nascono
le rivoluzioni, che, come diceva Mao, non sono un ballo in
maschera e anche questo insegna la storia, nonostante gli orrori
indietro non si torna, nessuna Restaurazione l’ha potuto fare.
Vorrei poi un analisi dettagliata dei fatti più che generiche e vacue
analisi, che dicono tutto e niente.
{28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
Giovanni M. Caltana, provaci tu a fare un’analisi dettagliata dei fatti.
A me spetta provocare la discussione. Tieni comunque presente
quanto segue:
● I più grandi rivoluzionari sono poi diventati spesso i più
grandi restauratori. Mao Tse-dong non fa eccezione. Una oligarchia
sostituisce l’altra. In mezzo ci sono chilometri di vittime.
● Ai massimalisti non interessa il bene del Paese, interessa aver
ragione e vendicarsi. Grillo e chi lo manovra sono tali.
● L’ingovernabilità nella Germania ha portato alla «Repubblica di
Weimar» e ha spianato la via a Adolf Hitler e nazismo. Similmente è
avvenuto in Italia col fascismo. Similmente può accadere di nuovo.
3.
{Pasquale Palumbo}
▲
■
Contributo:
Dittatura telematica? Scommetto che sei del PD o PD-L. {28-03-2013} ■
Giovanni M. Caltana:
La democrazia digitale, se si riesce a realizzare, è l’esatto
contrario. Invece l’attuale rappresentatività autoreferenziale dei
partiti, che ci portato allo sfascio, è meglio? Forse per chi non è un
povero precario o esodato o disoccupato 50enne o piccolo imprenditore
tartassato... {28-03-2013} ■
Pasquale Palumbo:
Ma quante certezze hai! Sicuramente hai capito tutto della vita.
{28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
Beh, non è così, aspettavo te come maestro. ■
Pasquale Palumbo:
Io sono un umile cittadino; chi sputa sentenze, fino a prova
contraria, sei tu. {28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
Con questi toni e contenuti, meglio lasciare all’«umile cittadino»
l’ultima parola.
■
Pasquale Palumbo: Allora se Bersani non è un
integralista staccasse il sedere da quella poltrona e appoggiasse un
governo 5 Stelle, così otterrà due risultati: 1. Farà uscire allo
scoperto Grillo e si capirà di cosa è capace; 2. Dimostrerà alla nazione
che il PD e lui sono disposti a sacrificare il pur misero risultato
elettorale per il bene comune.
Io, per tua informazione, sono di area SEL. {28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
No comment, ho lasciato all’«umile cittadino» di «area SEL» l’ultima
parola.
4.
{Giovanni M. Caltana}
▲
■
Contributo: Mettere tutto insieme in modo indistinto,
facendo carne di porco, delle differenze storiche, non ha la minima
correttezza metodologica. E parlo da professore di storia. È
tutta
colpa di Grillo, se siamo così? Bene. Peccato che prima non c’era. Allora
mantenere lo status quo? Cui prodest? {28-03-2013}
▬ Nicola Martella: Non
è tutto colpa di Grillo ciò, che è successo. Ma chi ha a cuore il
paese, aiuta a formare il
governo migliore, che ci possa essere al momento. Cipro non è lontana. Ma
agli integralisti come Grillo ciò non interessa; vuole
vendicarsi
e smontare l’Italia, pur di dimostrare di aver ragione. ■
Giovanni M. Caltana: Il governo migliore
non contempla e non può contemplare al proprio interno la presenza di
chi da 20 anni ci ha portato fin qui, destra, sinistra, centro e
tecnici, sarebbe assurdo, inconcepibile, sbagliato, controproducente,
irreale, impossibile. Unica soluzione: segno di umiltà della
vecchia politica che fa 20 passi indietro per decenza. Probabilità che
accada: zero. Non mi sorprenderò, ma allora la colpa è loro e solo loro,
poche storie. Tutte le intenzioni di Grillo non le conosco, ma
quello che dice è la pura verità, prova ne è il fatto che tutti gli
stanno andando dietro come cani; ora però, non quando non erano
costretti dalle circostanze, e allora non ho più nessuna pietà.
Si, vogliamo giustizia, democraticamente, che avverrà dopo non lo so, ma
dopo Grillo l’unica soluzione, che resta sono i manganelli e l’olio di
ricino di CasaPound e di Alba dorata, la responsabilità morale sarà
allora esclusivamente della vecchia politica che ha una chance di
redimersi. Esempio: la restaurazione Meji in Giappone, purtroppo non
siamo giapponesi né svizzeri quindi... Maria Antonietta a chi gli
diceva, che il popolo aveva fame, rispose: «Dategli le brioche». Fu
decapitata. Ebbe il suo e nulla di più. {28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
Singolare analisi di un «professore di storia». Lungi da me dal
difendere la vecchia classe politica, avendo io anche il punto di vista
di chi è stato in Germania e ne è collegato tuttora. Tuttavia, la
ricetta del «nuovo è meglio», è semplicistica. Mi ricorda le
ricette dei giovani consiglieri di Roboamo, cosa che portò allo
sfascio del regno d’Israele.
Mi sono letto alcuni discorsi di Adolf Hitler e di Beppe Grillo.
Di là dalla diversa contingenza storica e dalla diversa ideologia, sono
sorprendenti la comune dinamica, il modo di parlare e di argomentare. Si
vede che il Grillo nazionale avrà letto «Mein Kampf» (La mia lotta).
Come si sa, le
masse oggi dicono «osanna!» e domani «crocifiggilo!». Temo sempre i nuovi
«messia». Si sa che fine fanno i topolini, che seguono il
pifferaio di turno.
L’etica cristiana non si può mettere in soffitta per le questioni
politiche. Un cristiano biblico non deve mai rallegrarsi di scontri
sociali e di guerre civili. Egli è chiamato a essere un costruttore di
pace. Nelle parole del mio interlocutore non vedo nulla dell’«etica
del regno», predicata da Gesù e dagli apostoli. Qui vedo chi si
professa cristiano, ma invece di essere ripieno del «frutto dello
spirito» (Gal 5,22ss) e fare un’analisi spirituale della società, dà
sfogo alle «opere della carne» (Gal 5,19ss) e parla come chi è
soggetto alla logica di questo «secolo malvagio» (Gal 1,4; cfr. Mt
12,39.45; 16,4).
Con tutti i limiti della politica del dopoguerra, sono grato di essere
vissuto in un periodo di pace in Europa, che mai prima c’è stato
quanto a entità e lunghezza. Guardando alla storia (sì anch’io ne sono
cultore!), ammetto di avere più simpatia per i miglioristi (e
realisti) che per i
rivoluzionari (e integralisti). {28-03-2013}
5.
{Gianpirro Venturini}
▲
■
Contributo:
1. Nel 1922 si cantava «Giovinezza, giovinezza, primavera di
bellezza», poi si è visto com’è andata a finire. Francamente mi fa
rabbrividire la mancanza di memoria storica e il relativismo
etico conseguente! I burattinai sono contenti del malcontento:
possono ottenere più facilmente quello che vogliono che non corrisponde
al bene «sociale», bensì a quello della casta borghese, che già si
mascherò a quei tempi dietro la definizione di «Repubblica Sociale».
Rileggete la storia e capirete meglio ciò, che sta avvenendo!
{28-03-2013}
2.
Ho solo visto con i miei occhi le nefandezze del fascismo e ho
avuto un padre che, dopo dieci anni di militare in vari
campi di prigionia, è morto all’età di 50 anni, causa una malattia ivi
contratta. Mi rammarico che la storia insegni poco o niente ai
giovani di oggi, figli del benessere della società dei consumi e che ora
non reggono all’impatto della triste realtà (ingiustizia), che stiamo
vivendo. La loro legittima reazione, però, può essere
strumentalizzata nuovamente, per riproporre regimi analoghi; ritengo
corretto che siano perlomeno informati per evitare di cadere nella
trappola dei manipolatori!
3.
A Giovanni M. Caltana suggerisco una lettura attenta della
Costituzione Italiana, frutto della collaborazione dei
rappresentanti di tutti i partiti del dopoguerra; l’impianto
etico, che soggiace a essa, va riconsiderato attentamente in ogni suo
articolo. Non è la Parola di Dio, ma indubbiamente coloro, che l’hanno
pensata e redatta, sono stati motivati dalla necessità impellente di
fondare i principi di convivenza sul rispetto reciproco e sulla
regolamentazione, perché ciò avvenga. Anche per i cristiani «l’amore»
verso il prossimo necessita di uno stimolo sociale verso ogni forma di
bene, e di una regolamentazione, che limiti il proliferare del «male» in
ogni sua forma. {28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
Concordo abbastanza con l’analisi di Gianpirro Venturini e la ritengo
saggia e aderente alla storia. ■
Gianpirro Venturini: Caro Nicola, condivido quello.
che scrivi a Giovanni Caltana. Credimi, sentire certi discorsi oggi,
anche se motivati da un legittimo sdegno verso una classe dirigente
indegna del ruolo, che ricopre, mi fa accapponare la pelle per la
superficialità mista a livore, con la quale molti giovani sono
motivati a reagire. È vero i «giovani consiglieri» del «re popolo»
strumentalizzano lo sdegno per fini «altri», peraltro non
dichiarati, quindi oscuri; essi, però, se parametrati all’esperienza e
conoscenza storica (per chi ce l’ha), rivelano il ripetersi delle
«ambizioni» carnali, ciniche e devastanti. Giustamente osservi che i
cristiani non sono immuni ai cambiamenti di umore e di obiettivi;
infatti la «carne» con le sue seduzioni esistenziali, ma anche
ideologiche, tende sempre a prevalere! L’amore verso il prossimo,
in queste circostanze, necessita di lucidità, verità, pazienza, ma
anche determinazione nell’esercizio della Parola. {28-03-2013}
6.
{Giovanni
M. Caltana}
▲
■
Contributo: Vedo molta strumentalizzazione delle mie
parole, molta retorica a buon mercato, ma non mi sorprende affatto e
molte supposizioni sul Movimento 5 Stelle sono frutto di pregiudizio
e ignoranza totale, che non hanno la minima prova né il minimo
riscontro, il che mi fa pensare che molti italiani si meritano Bersani e
Berlusconi; d’altronde li rivotano quindi... Siete voi che non avete la
minima conoscenza (né fate un minimo sforzo per capirla, è troppa
fatica e a voi non ne viene nulla) di quello che accade, in Italia e nel
resto d’Europa; se voi ne sentite parlare al telegiornale, c’è chi lo
vive, in prima persona e non solo. L’esempio della Bibbia in questo
campo si trova di fronte una situazione sociale talmente diversa che in
certe mani, di chi se lo può permettere, diventa solo uno scudo
ideo-teo-logico come in chi giustificava lo schiavismo. Fare
similitudini con Salomone o altre situazioni, lascia il tempo che trova,
essendo del tutto estrapolate fuori contesto. Il paragone poi tra Grillo
e Hitler è del tutto risibile e unicamente strumentale. La
costituzione non è la Bibbia e ormai è una palla al piede a detta di
tutti, è piena di difetti e difesa solo da vecchi nostalgici
cattocomunisti. Quello che dico, si verificherà in Europa (Alba dorata
in Grecia, l’Ungheria e molti altri segnali), se non si svegliano e
tolgono il disturbo i dinosauri italiani e i carnefici
tedeschi e della massoneria europea. Se il popolo non viene ascoltato,
allora troverà altri modi per farsi ascoltare; non è un augurio, è
quello che è sempre successo. Siete totalmente ciechi di fronte
alle reali condizioni del paese, garantiti come siete dallo stesso
stato, che ci sta uccidendo. La realtà stessa parla per me e vedo in voi
gli stessi tromboni del parlamento, che avrebbero solo il buon
gusto di lasciare il paese con ignominia. Vedo solo l’ipocrisia,
la sufficienza e la superficialità di chi può parlare
comodamente in pantofole, guardando dalla finestra la vita, che scorre
sotto di loro, guardando solo con un pochino di compassione e di pena
chi sta affogando nel fango mentre lui è ben al sicuro. Vi consiglio una
visita in un ufficio del lavoro o in un altro luogo, dove la sofferenza
sociale morde e si fa carne e sangue. La mia coscienza è pulita e
non ho nulla da rimproverarmi, io, sia per quello che faccio, sia per
quello che dico, continuate a non capire che il M5S è proprio
l’antidoto a tutto questo, ma evidentemente vi fa comodo. Facile
parlare per chi ha la pancia piena, le buone parole di consolazione non
bastano più, servono cambiamenti radicali. Chi non lo capisce è perché
se lo può permettere; ma starei attento alla sua buona coscienza, può
essere solo la maschera e l’apparenza di qualcosa di molto meno
onorevole. {28-03-2013}
▬ Nicola Martella:
Beh, quanto a pregiudizi
su chi non conosce, anche Giovanni M. Caltana non scherza, anzi pare
imbattibile. Agli altri attribuisce quanto segue: pregiudizio,
ignoranza totale, non minima conoscenza, scudo ideo-teo-logico, ciechi,
tromboni, ipocrisia, sufficienza, superficialità, dubbi sulla buona
coscienza altrui, maschera, apparenza, ecc. Ma, bontà sua, riserva
per sé la «coscienza è pulita» e la pretesa di non avere nulla da
rimproverarsi! Tutto ciò non fa una piega quanto alla logica, all’etica
cristiana e al carattere! (Sinceramente mi viene qualche dubbio sulla
sua conoscenza del «regno di Dio» e dell’etica politica del NT; ma sarà
solo una mia impressione. Da un seguace di Cristo mi sarei aspettato un
linguaggio e delle argomentazioni differenti.)
E alla fine ecco l’antidoto della storia attuale dell’Italia: il
M5S! Esso, come un nuovo «messia», risolverà tutti mali
dell’Italia. Al limite, se tutto non basterà, il suo leader, come un
moderno
Sansone, potrà gridare, in fine, sulle macerie dell’Italia: «Muoia
Sansone con tutti i Filistei!».
E allora risulta che per questo «professore di storia» siamo tutti
ignoranti
dinanzi agli avvenimenti storici e, purtroppo, in pantofole a guardare
il panorama; lui, onniveggente, lo sa con certezza! Meno male che c’è
lui, che ha compreso tutto e sa quale sia il toccasana della
storia attuale. Noi poveri ignoranti, che non capiscono i segni dei
tempi né tanto meno conoscono le Scritture, incantati dalla sua
docenza e seduti ai suoi piedi, non possiamo che rimetterci al
«dottore di storia» e dargli l’ultima parola. Ci rimane solo la seguente
supplica: «O maestro, dicci il verbo per i nostri tempi!». ■
Gianpirro Venturini: Vedo insulti, insinuazioni e
quant’altro dall’alto di una presunta superiorità morale.
Chiederei un minimo di
onestà intellettuale verso chi come me ha vissuto la guerra, il
dopoguerra e non si è mai messo lì con le pantofole a sputare sentenze.
Il «professore di storia» (di quale
storia?) dimostra solo di volere essere «professore». Purtroppo
figlio di una storia troppo recente, non ha il metro di misura
etico-politico giusto, del resto come Grillo. Dove erano costoro negli
anni ‘50 del 900 quando si
lavorava per un tozzo di pane e si lottava sindacalmente per
ottenere giustizia e onore per i lavoratori? Ora sputano sentenze e
pagano sulla pelle le
scelte scellerate di una classe dirigente inadeguata e disonesta, ma
fanno (a loro disonore) di tutta l’erba un fascio, dimostrando
inadeguatezza intellettuale e morale. Senza intelligenza, rispetto e
onestà intellettuale, non si cambia un bel niente, anzi si fa il gioco
dei lavativi, che «populisticamente» ci hanno governato da circa 20
anni!
7.
{Irene Bitassi}
▲ Mi
sembra inutile e solo strumentale tirare in ballo i poveri e la crisi
economica, per spiegare il voto al M5S, poiché Grillo dichiara
esplicitamente che vuole la decrescita. Qualche giorno fa ha
dichiarato che saremo più poveri, ma più felici (che coraggio
poi, lui che è milionario!).
Inoltre, il M5S non vuole i sindacati: uno strano modo di
difendere i lavoratori! Non parliamo di cosa succederebbe agli stipendi
con l’uscita dall’Euro e un’inflazione galoppante. E se non si
pagasse il debito pubblico
italiano, a rimanerci in mezzo non sarebbero solo i grandi speculatori,
ma anche i piccoli risparmiatori italiani (p. es., anche i semplici
fondi di risparmio postali sono in gran parte costituiti da BOT). E, se
l’Italia non trovasse più finanziatori, perché insolvente, dove
si troverebbero i soldi per i servizi pagati dallo Stato, cioè medici,
scuole, polizia, etc.? E le pensioni chi le pagherebbe? Ergo, chi è in
difficoltà economiche, è meglio che si cerchi un altro partito a
difenderlo.
Ora, ammettiamo pure che dopo 5 (10? 20?) anni di (in)felice decrescita,
il M5S sia pronto a ricostruire sulle macerie (e sui cadaveri dei
morti di fame), come farà a farlo, considerando che i suoi parlamentari
non sono in grado di depositare una sola proposta di legge alle Camere,
perché non sanno come si scrive (per loro esplicita ammissione)? Anche
io vedo in Europa il rischio neofascista e penso che in Italia si
chiami M5S. E il motivo è molto semplice: movimento aggressivo,
che prende ordini da un paio di capi, mentre i parlamentari sono
marionette, che non possono avere nessuna autonomia, con obbiettivo
dichiarato della conquista del 100% del Parlamento; e, di tanto
in tanto, minaccia di disordini sociali e violenza, se
l’obiettivo non sarà raggiunto (proprio come ci è appena stato ricordato
in maniera non troppo sottile da Giovanni Caltana).
Il popolo viene ascoltato alle urne e, se il M5S ha il 25% dei voti,
vuol dire che il 75% degli italiani non è convinto del suo programma, ma
nonostante ciò ci viene detto che, se non si fa come il M5S vuole, ci
sarà caos e violenza. A me questo puzza di ricatto agli elettori.
Io ho votato PD e cosa dovrei fare al prossimo giro? Votare M5S per
pauraa della violenza, invece di votare secondo coscienza? Un
movimento non è totalitario, perché ha scritto sul simbolo «fascista»,
ma è totalitario quando è totalitario nei fini e nelle prassi
d’azione. Se ci si comporta da fascisti, si è fascisti, anche se ci si
chiama in un altro modo. Inoltre, è inutile che continuiamo a menarcela
su quanto sono stati pessimi i nostri governanti. Siamo in democrazia e
la classe politica è espressione del Paese: se loro sono stati
pessimi, vuol dire che lo siamo stati anche noi! I politici hanno
rubato? E cosa c’è di sorprendente, considerando quanto è alta
l’evasione fiscale in Italia?! Sono ladri come sono ladri i loro
elettori. Forse è giunto il momento di un esame di coscienza
collettivo, non solo della classe politica, ma anche degli elettori.
{28-03-2013}
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12.
{Autori vari}
▲
■
Salvatore Canu: Pienamente vero, caro fratello!
{28-03-2013} ■
Nicola Carlisi:
Carissimo Martella, riguardo a politica sono troppo ignorante, non me ne
sono mai interessato. Mi dispiace non poter dare un mio parere. Io credo
che siamo esortati a pregare per i governanti, per quelli, che
sono in dignità, affinché possiamo condurre una
tranquilla e quieta vita, in ogni pietà e onestà. Perciocché questo
è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore (1 Tim
2,1,4). {29-03-2013} ■
Nicola Carlisi:
Secondo me sta foto rispecchia la realtà, il Grillo se li sta cuocendo
pian piano, considerando che è molto acclamato da certe persone.
{29-03-2013}
▬ Nicola Martella: La
storia insegna che i tribuni, acclamati ora dal popolo, spesso
cadono per le mani della folla inferocita, quando si sente tradita dal
«Masaniello» di turno.
Inoltre, per il tempo di Pasqua, conosciamo riguardo alle masse
che tra gli «osanna!» e i «crocifiggilo!» ci sono soltanto pochi giorni.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Grill_politicoT_Mds.htm
228-03-2013; Aggiornamento: 30-03-2013 |