Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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GRILL POLITICO

 

 a cura di Nicola Martella

 

 

Ho trovato in rete tale vignetta; l'ho solo adattata nelle dimensioni. Non si legge bene chi ne sia l’autore e quale sia la fonte originaria. Non si capisce neppure se l’autore sia un seguace di Beppe Grillo o se rappresenti qui, in modo umoristico, solo le intenzioni del comico genovese, che fa politica.

     In effetti, tale immagine satirica corrisponde alle intenzioni, ai proclami e al linguaggio sprezzante di Grillo. L’autore gioca sull’assonanza fra «Grillo» e «grill», su cui stanno rosolando i segretari di alcune formazioni politiche (ne mancano alcuni). Quanto segue è una breve riflessione storico-biblica sugli atteggiamenti del cuore umano e sulle sue conseguenze. Chiaramente vuol essere una provocazione per i lettori.

     Quanto qui segue esula dal particolare personaggio delle vignetta e intende rappresentare l’atteggiamento basilare, che ha afflitto tanti personaggi della storia antica e recente. Infatti, di «grill politici» ce ne sono stati molti nella storia. Beppe Grillo è solo uno dei tanti e non sarà certamente l’ultimo.

     Tutti i nodi vengono al pettine. I grandi tribuni e giudici della storia vengono poi assoggettati da altri a giudizio. La ruota gira e le fortune del momento si ribaltano presto. La storia si mostra spesso spietata verso gli spietati. La caduta dalle stelle alle stalle può avvenire abbastanza in fretta.

     La storia mostra che gli Haman di turno sono destinati alla stessa forca, che hanno innalzato per altri. Dopo che l’uomo più potente di Persia cadde in disgrazia dinanzi al monarca, un servo del re gli fece presente: «“Ecco, è perfino rizzata, in casa di Haman, la forca alta cinquanta cubiti che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re”. E il re disse: “Appiccatevi lui!”. Così Haman fu appiccato alla forca che egli aveva preparata per Mardocheo. E l’ira del re si calmò» (Ester 7,9s).

     La storia mostra pure che i Robespierre di turno passano per la stessa ghigliottina usata per gli altri. La rivoluzione, prima o poi, divora anche i propri figli, che l’hanno alimentata.

     Anche chi usa il Grill per gli altri, prima o poi, finirà anch’egli a rosolarsi. La storia non si smentisce. Essa, sebbene diversa, ritorna in modo simile. La storia, a lunga scadenza, non tollera i furbi, ma li ripaga con la stessa moneta.

     Già la sapienza d’Israele sentenziava: «Chi scava una fossa, vi cadrà; e la pietra torna addosso a chi la rotola» (Proverbi 26,27). E, di nuovo, Salomone accentuava la cosa così: «Chi scava una fossa, vi cadrà dentro; e chi demolisce un muro, sarà morso dalla serpe» (Ecclesiaste 10,8).

     Quindi, parafrasando un detto biblico, si può dire: «Chi di grill ferisce, di grill perisce!». Ciò vale anche per chi oggi trionfa e, come auto-nominato burattinaio, pensa di manovrare le sorti di una nazione, oltre che le masse manipolabili, usando la dittatura telematica.

     Vediamo come risponderanno a tale provocazione i lettori.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Pietro Calenzo

2. Giovanni M. Caltana

3. Pasquale Palumbo

4. Giovanni M. Caltana

5. Gianpirro Venturini

6. Giovanni M. Caltana

7.

8.

9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Pietro Calenzo}

 

Contributo: Il fenomeno di Grillo è una risposta, all’inefficienza politica e anche etica di coloro, che ci hanno governato negli ultimi lustri. Comprendo benissimo i cittadini, che l’hanno votato; d’altro canto, è anche vero che altri personaggi politici si comportano o si sono comportati peggio di lui. La gente è veramente disperata; e quando gli ultimi governi preferiscono acquistare aerei da caccia, venti milioni di euro l’uno, piuttosto che confermare presidi ospedalieri, mi domando quale delle due parti sia più responsabile. Il Signore Gesù Cristo ci benedica per discernere al meglio. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: La medicina può essere peggiore della malattia. Rimanendo in Europa, l’avvento del nazismo in Germania e del fascismo in Italia nel 20° secolo lo mostrano. Ciò non significa che Grillo appartenga a tali categorie, ma è affetto anch’egli dalla sindrome del demolitore totale per poi accreditare le sue concezioni sociali e politiche totalitarie.

 

Pietro Calenzo: Caro Nicola, non ho detto che la medicina sia Grillo, ma che la disperazione di milioni di nuovi poveri, l’accanimento tributario e la mancanza di eticità della precedente classe politica hanno generato il fenomeno Grillo. Quando Bersani (che apprezzo molto) preferisce schierarsi con un massone come Monti, sgherro del Vaticano e della alta finanza europea, ciò spiega il perché di un fenomeno come il grillismo. Che svariati milioni d’italiani lo abbiano votato, è un indice molto preoccupante per la repubblica italica. {28-03-2013}

 

 

2. {Giovanni M. Caltana}

 

Contributo: Il paragone, secondo me, non ha il minimo fondamento. Con questo ragionamento poi saremmo ancora sotto il Faraone a costruire piramidi. Grazie, ma mi tengo la modernità con tutti i suoi difetti. Chi detiene il potere però e vuol conservare tutto com’è, ha evidentemente il suo proprio tornaconto; ma se questo va contro quello della maggioranza e continua a fare orecchie da mercante, sarà «gentilmente» invitato a «cambiare la sua prospettiva» e senza i modi corretti di quando si era ancora in tempo. Così nascono le rivoluzioni, che, come diceva Mao, non sono un ballo in maschera e anche questo insegna la storia, nonostante gli orrori indietro non si torna, nessuna Restaurazione l’ha potuto fare.

     Vorrei poi un analisi dettagliata dei fatti più che generiche e vacue analisi, che dicono tutto e niente. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Giovanni M. Caltana, provaci tu a fare un’analisi dettagliata dei fatti. A me spetta provocare la discussione. Tieni comunque presente quanto segue:

     ● I più grandi rivoluzionari sono poi diventati spesso i più grandi restauratori. Mao Tse-dong non fa eccezione. Una oligarchia sostituisce l’altra. In mezzo ci sono chilometri di vittime.

     ● Ai massimalisti non interessa il bene del Paese, interessa aver ragione e vendicarsi. Grillo e chi lo manovra sono tali.

     ● L’ingovernabilità nella Germania ha portato alla «Repubblica di Weimar» e ha spianato la via a Adolf Hitler e nazismo. Similmente è avvenuto in Italia col fascismo. Similmente può accadere di nuovo.

 

 

3. {Pasquale Palumbo}

 

Contributo: Dittatura telematica? Scommetto che sei del PD o PD-L. {28-03-2013}

 

Giovanni M. Caltana: La democrazia digitale, se si riesce a realizzare, è l’esatto contrario. Invece l’attuale rappresentatività autoreferenziale dei partiti, che ci portato allo sfascio, è meglio? Forse per chi non è un povero precario o esodato o disoccupato 50enne o piccolo imprenditore tartassato... {28-03-2013}

 

Pasquale Palumbo: Ma quante certezze hai! Sicuramente hai capito tutto della vita. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Beh, non è così, aspettavo te come maestro.

 

Pasquale Palumbo: Io sono un umile cittadino; chi sputa sentenze, fino a prova contraria, sei tu. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Con questi toni e contenuti, meglio lasciare all’«umile cittadino» l’ultima parola.

 

Pasquale Palumbo: Allora se Bersani non è un integralista staccasse il sedere da quella poltrona e appoggiasse un governo 5 Stelle, così otterrà due risultati: 1. Farà uscire allo scoperto Grillo e si capirà di cosa è capace; 2. Dimostrerà alla nazione che il PD e lui sono disposti a sacrificare il pur misero risultato elettorale per il bene comune.

     Io, per tua informazione, sono di area SEL. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: No comment, ho lasciato all’«umile cittadino» di «area SEL» l’ultima parola.

 

 

4. {Giovanni M. Caltana}

 

Contributo: Mettere tutto insieme in modo indistinto, facendo carne di porco, delle differenze storiche, non ha la minima correttezza metodologica. E parlo da professore di storia. È tutta colpa di Grillo, se siamo così? Bene. Peccato che prima non c’era. Allora mantenere lo status quo? Cui prodest? {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Non è tutto colpa di Grillo ciò, che è successo. Ma chi ha a cuore il paese, aiuta a formare il governo migliore, che ci possa essere al momento. Cipro non è lontana. Ma agli integralisti come Grillo ciò non interessa; vuole vendicarsi e smontare l’Italia, pur di dimostrare di aver ragione.

 

Giovanni M. Caltana: Il governo migliore non contempla e non può contemplare al proprio interno la presenza di chi da 20 anni ci ha portato fin qui, destra, sinistra, centro e tecnici, sarebbe assurdo, inconcepibile, sbagliato, controproducente, irreale, impossibile. Unica soluzione: segno di umiltà della vecchia politica che fa 20 passi indietro per decenza. Probabilità che accada: zero. Non mi sorprenderò, ma allora la colpa è loro e solo loro, poche storie. Tutte le intenzioni di Grillo non le conosco, ma quello che dice è la pura verità, prova ne è il fatto che tutti gli stanno andando dietro come cani; ora però, non quando non erano costretti dalle circostanze, e allora non ho più nessuna pietà. Si, vogliamo giustizia, democraticamente, che avverrà dopo non lo so, ma dopo Grillo l’unica soluzione, che resta sono i manganelli e l’olio di ricino di CasaPound e di Alba dorata, la responsabilità morale sarà allora esclusivamente della vecchia politica che ha una chance di redimersi. Esempio: la restaurazione Meji in Giappone, purtroppo non siamo giapponesi né svizzeri quindi... Maria Antonietta a chi gli diceva, che il popolo aveva fame, rispose: «Dategli le brioche». Fu decapitata. Ebbe il suo e nulla di più. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Singolare analisi di un «professore di storia». Lungi da me dal difendere la vecchia classe politica, avendo io anche il punto di vista di chi è stato in Germania e ne è collegato tuttora. Tuttavia, la ricetta del «nuovo è meglio», è semplicistica. Mi ricorda le ricette dei giovani consiglieri di Roboamo, cosa che portò allo sfascio del regno d’Israele.

     Mi sono letto alcuni discorsi di Adolf Hitler e di Beppe Grillo. Di là dalla diversa contingenza storica e dalla diversa ideologia, sono sorprendenti la comune dinamica, il modo di parlare e di argomentare. Si vede che il Grillo nazionale avrà letto «Mein Kampf» (La mia lotta).

     Come si sa, le masse oggi dicono «osanna!» e domani «crocifiggilo!». Temo sempre i nuovi «messia». Si sa che fine fanno i topolini, che seguono il pifferaio di turno.

     L’etica cristiana non si può mettere in soffitta per le questioni politiche. Un cristiano biblico non deve mai rallegrarsi di scontri sociali e di guerre civili. Egli è chiamato a essere un costruttore di pace. Nelle parole del mio interlocutore non vedo nulla dell’«etica del regno», predicata da Gesù e dagli apostoli. Qui vedo chi si professa cristiano, ma invece di essere ripieno del «frutto dello spirito» (Gal 5,22ss) e fare un’analisi spirituale della società, dà sfogo alle «opere della carne» (Gal 5,19ss) e parla come chi è soggetto alla logica di questo «secolo malvagio» (Gal 1,4; cfr. Mt 12,39.45; 16,4).

     Con tutti i limiti della politica del dopoguerra, sono grato di essere vissuto in un periodo di pace in Europa, che mai prima c’è stato quanto a entità e lunghezza. Guardando alla storia (sì anch’io ne sono cultore!), ammetto di avere più simpatia per i miglioristi (e realisti) che per i rivoluzionari (e integralisti). {28-03-2013}

 

 

5. {Gianpirro Venturini}

 

Contributo: 1. Nel 1922 si cantava «Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza», poi si è visto com’è andata a finire. Francamente mi fa rabbrividire la mancanza di memoria storica e il relativismo etico conseguente! I burattinai sono contenti del malcontento: possono ottenere più facilmente quello che vogliono che non corrisponde al bene «sociale», bensì a quello della casta borghese, che già si mascherò a quei tempi dietro la definizione di «Repubblica Sociale». Rileggete la storia e capirete meglio ciò, che sta avvenendo! {28-03-2013}

     2. Ho solo visto con i miei occhi le nefandezze del fascismo e ho avuto un padre che, dopo dieci anni di militare in vari campi di prigionia, è morto all’età di 50 anni, causa una malattia ivi contratta. Mi rammarico che la storia insegni poco o niente ai giovani di oggi, figli del benessere della società dei consumi e che ora non reggono all’impatto della triste realtà (ingiustizia), che stiamo vivendo. La loro legittima reazione, però, può essere strumentalizzata nuovamente, per riproporre regimi analoghi; ritengo corretto che siano perlomeno informati per evitare di cadere nella trappola dei manipolatori!

     3. A Giovanni M. Caltana suggerisco una lettura attenta della Costituzione Italiana, frutto della collaborazione dei rappresentanti di tutti i partiti del dopoguerra; l’impianto etico, che soggiace a essa, va riconsiderato attentamente in ogni suo articolo. Non è la Parola di Dio, ma indubbiamente coloro, che l’hanno pensata e redatta, sono stati motivati dalla necessità impellente di fondare i principi di convivenza sul rispetto reciproco e sulla regolamentazione, perché ciò avvenga. Anche per i cristiani «l’amore» verso il prossimo necessita di uno stimolo sociale verso ogni forma di bene, e di una regolamentazione, che limiti il proliferare del «male» in ogni sua forma. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Concordo abbastanza con l’analisi di Gianpirro Venturini e la ritengo saggia e aderente alla storia.

 

Gianpirro Venturini: Caro Nicola, condivido quello. che scrivi a Giovanni Caltana. Credimi, sentire certi discorsi oggi, anche se motivati da un legittimo sdegno verso una classe dirigente indegna del ruolo, che ricopre, mi fa accapponare la pelle per la superficialità mista a livore, con la quale molti giovani sono motivati a reagire. È vero i «giovani consiglieri» del «re popolo» strumentalizzano lo sdegno per fini «altri», peraltro non dichiarati, quindi oscuri; essi, però, se parametrati all’esperienza e conoscenza storica (per chi ce l’ha), rivelano il ripetersi delle «ambizioni» carnali, ciniche e devastanti. Giustamente osservi che i cristiani non sono immuni ai cambiamenti di umore e di obiettivi; infatti la «carne» con le sue seduzioni esistenziali, ma anche ideologiche, tende sempre a prevalere! L’amore verso il prossimo, in queste circostanze, necessita di lucidità, verità, pazienza, ma anche determinazione nell’esercizio della Parola. {28-03-2013}

 

 

6. {Giovanni M. Caltana}

 

Contributo: Vedo molta strumentalizzazione delle mie parole, molta retorica a buon mercato, ma non mi sorprende affatto e molte supposizioni sul Movimento 5 Stelle sono frutto di pregiudizio e ignoranza totale, che non hanno la minima prova né il minimo riscontro, il che mi fa pensare che molti italiani si meritano Bersani e Berlusconi; d’altronde li rivotano quindi... Siete voi che non avete la minima conoscenza (né fate un minimo sforzo per capirla, è troppa fatica e a voi non ne viene nulla) di quello che accade, in Italia e nel resto d’Europa; se voi ne sentite parlare al telegiornale, c’è chi lo vive, in prima persona e non solo. L’esempio della Bibbia in questo campo si trova di fronte una situazione sociale talmente diversa che in certe mani, di chi se lo può permettere, diventa solo uno scudo ideo-teo-logico come in chi giustificava lo schiavismo. Fare similitudini con Salomone o altre situazioni, lascia il tempo che trova, essendo del tutto estrapolate fuori contesto. Il paragone poi tra Grillo e Hitler è del tutto risibile e unicamente strumentale. La costituzione non è la Bibbia e ormai è una palla al piede a detta di tutti, è piena di difetti e difesa solo da vecchi nostalgici cattocomunisti. Quello che dico, si verificherà in Europa (Alba dorata in Grecia, l’Ungheria e molti altri segnali), se non si svegliano e tolgono il disturbo i dinosauri italiani e i carnefici tedeschi e della massoneria europea. Se il popolo non viene ascoltato, allora troverà altri modi per farsi ascoltare; non è un augurio, è quello che è sempre successo. Siete totalmente ciechi di fronte alle reali condizioni del paese, garantiti come siete dallo stesso stato, che ci sta uccidendo. La realtà stessa parla per me e vedo in voi gli stessi tromboni del parlamento, che avrebbero solo il buon gusto di lasciare il paese con ignominia. Vedo solo l’ipocrisia, la sufficienza e la superficialità di chi può parlare comodamente in pantofole, guardando dalla finestra la vita, che scorre sotto di loro, guardando solo con un pochino di compassione e di pena chi sta affogando nel fango mentre lui è ben al sicuro. Vi consiglio una visita in un ufficio del lavoro o in un altro luogo, dove la sofferenza sociale morde e si fa carne e sangue. La mia coscienza è pulita e non ho nulla da rimproverarmi, io, sia per quello che faccio, sia per quello che dico, continuate a non capire che il M5S è proprio l’antidoto a tutto questo, ma evidentemente vi fa comodo. Facile parlare per chi ha la pancia piena, le buone parole di consolazione non bastano più, servono cambiamenti radicali. Chi non lo capisce è perché se lo può permettere; ma starei attento alla sua buona coscienza, può essere solo la maschera e l’apparenza di qualcosa di molto meno onorevole. {28-03-2013}

 

Nicola Martella: Beh, quanto a pregiudizi su chi non conosce, anche Giovanni M. Caltana non scherza, anzi pare imbattibile. Agli altri attribuisce quanto segue: pregiudizio, ignoranza totale, non minima conoscenza, scudo ideo-teo-logico, ciechi, tromboni, ipocrisia, sufficienza, superficialità, dubbi sulla buona coscienza altrui, maschera, apparenza, ecc. Ma, bontà sua, riserva per sé la «coscienza è pulita» e la pretesa di non avere nulla da rimproverarsi! Tutto ciò non fa una piega quanto alla logica, all’etica cristiana e al carattere! (Sinceramente mi viene qualche dubbio sulla sua conoscenza del «regno di Dio» e dell’etica politica del NT; ma sarà solo una mia impressione. Da un seguace di Cristo mi sarei aspettato un linguaggio e delle argomentazioni differenti.)

     E alla fine ecco l’antidoto della storia attuale dell’Italia: il M5S! Esso, come un nuovo «messia», risolverà tutti mali dell’Italia. Al limite, se tutto non basterà, il suo leader, come un moderno Sansone, potrà gridare, in fine, sulle macerie dell’Italia: «Muoia Sansone con tutti i Filistei!».

     E allora risulta che per questo «professore di storia» siamo tutti ignoranti dinanzi agli avvenimenti storici e, purtroppo, in pantofole a guardare il panorama; lui, onniveggente, lo sa con certezza! Meno male che c’è lui, che ha compreso tutto e sa quale sia il toccasana della storia attuale. Noi poveri ignoranti, che non capiscono i segni dei tempi né tanto meno conoscono le Scritture, incantati dalla sua docenza e seduti ai suoi piedi, non possiamo che rimetterci al «dottore di storia» e dargli l’ultima parola. Ci rimane solo la seguente supplica: «O maestro, dicci il verbo per i nostri tempi!».

 

Gianpirro Venturini: Vedo insulti, insinuazioni e quant’altro dall’alto di una presunta superiorità morale. Chiederei un minimo di onestà intellettuale verso chi come me ha vissuto la guerra, il dopoguerra e non si è mai messo lì con le pantofole a sputare sentenze.

     Il «professore di storia» (di quale storia?) dimostra solo di volere essere «professore». Purtroppo figlio di una storia troppo recente, non ha il metro di misura etico-politico giusto, del resto come Grillo. Dove erano costoro negli anni ‘50 del 900 quando si lavorava per un tozzo di pane e si lottava sindacalmente per ottenere giustizia e onore per i lavoratori? Ora sputano sentenze e pagano sulla pelle le scelte scellerate di una classe dirigente inadeguata e disonesta, ma fanno (a loro disonore) di tutta l’erba un fascio, dimostrando inadeguatezza intellettuale e morale. Senza intelligenza, rispetto e onestà intellettuale, non si cambia un bel niente, anzi si fa il gioco dei lavativi, che «populisticamente» ci hanno governato da circa 20 anni!

 

 

7. {Irene Bitassi}

 

Mi sembra inutile e solo strumentale tirare in ballo i poveri e la crisi economica, per spiegare il voto al M5S, poiché Grillo dichiara esplicitamente che vuole la decrescita. Qualche giorno fa ha dichiarato che saremo più poveri, ma più felici (che coraggio poi, lui che è milionario!).

     Inoltre, il M5S non vuole i sindacati: uno strano modo di difendere i lavoratori! Non parliamo di cosa succederebbe agli stipendi con l’uscita dall’Euro e un’inflazione galoppante. E se non si pagasse il debito pubblico italiano, a rimanerci in mezzo non sarebbero solo i grandi speculatori, ma anche i piccoli risparmiatori italiani (p. es., anche i semplici fondi di risparmio postali sono in gran parte costituiti da BOT). E, se l’Italia non trovasse più finanziatori, perché insolvente, dove si troverebbero i soldi per i servizi pagati dallo Stato, cioè medici, scuole, polizia, etc.? E le pensioni chi le pagherebbe? Ergo, chi è in difficoltà economiche, è meglio che si cerchi un altro partito a difenderlo.

     Ora, ammettiamo pure che dopo 5 (10? 20?) anni di (in)felice decrescita, il M5S sia pronto a ricostruire sulle macerie (e sui cadaveri dei morti di fame), come farà a farlo, considerando che i suoi parlamentari non sono in grado di depositare una sola proposta di legge alle Camere, perché non sanno come si scrive (per loro esplicita ammissione)? Anche io vedo in Europa il rischio neofascista e penso che in Italia si chiami M5S. E il motivo è molto semplice: movimento aggressivo, che prende ordini da un paio di capi, mentre i parlamentari sono marionette, che non possono avere nessuna autonomia, con obbiettivo dichiarato della conquista del 100% del Parlamento; e, di tanto in tanto, minaccia di disordini sociali e violenza, se l’obiettivo non sarà raggiunto (proprio come ci è appena stato ricordato in maniera non troppo sottile da Giovanni Caltana).

     Il popolo viene ascoltato alle urne e, se il M5S ha il 25% dei voti, vuol dire che il 75% degli italiani non è convinto del suo programma, ma nonostante ciò ci viene detto che, se non si fa come il M5S vuole, ci sarà caos e violenza. A me questo puzza di ricatto agli elettori. Io ho votato PD e cosa dovrei fare al prossimo giro? Votare M5S per pauraa della violenza, invece di votare secondo coscienza? Un movimento non è totalitario, perché ha scritto sul simbolo «fascista», ma è totalitario quando è totalitario nei fini e nelle prassi d’azione. Se ci si comporta da fascisti, si è fascisti, anche se ci si chiama in un altro modo. Inoltre, è inutile che continuiamo a menarcela su quanto sono stati pessimi i nostri governanti. Siamo in democrazia e la classe politica è espressione del Paese: se loro sono stati pessimi, vuol dire che lo siamo stati anche noi! I politici hanno rubato? E cosa c’è di sorprendente, considerando quanto è alta l’evasione fiscale in Italia?! Sono ladri come sono ladri i loro elettori. Forse è giunto il momento di un esame di coscienza collettivo, non solo della classe politica, ma anche degli elettori. {28-03-2013}

 

 

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12. {Autori vari}

 

Salvatore Canu: Pienamente vero, caro fratello! {28-03-2013}

 

Nicola Carlisi: Carissimo Martella, riguardo a politica sono troppo ignorante, non me ne sono mai interessato. Mi dispiace non poter dare un mio parere. Io credo che siamo esortati a pregare per i governanti, per quelli, che sono in dignità, affinché possiamo condurre una tranquilla e quieta vita, in ogni pietà e onestà. Perciocché questo è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore (1 Tim 2,1,4). {29-03-2013}

 

Nicola Carlisi: Secondo me sta foto rispecchia la realtà, il Grillo se li sta cuocendo pian piano, considerando che è molto acclamato da certe persone. {29-03-2013}

 

Nicola Martella: La storia insegna che i tribuni, acclamati ora dal popolo, spesso cadono per le mani della folla inferocita, quando si sente tradita dal «Masaniello» di turno.

     Inoltre, per il tempo di Pasqua, conosciamo riguardo alle masse che tra gli «osanna!» e i «crocifiggilo!» ci sono soltanto pochi giorni.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Grill_politicoT_Mds.htm

228-03-2013; Aggiornamento: 30-03-2013

 

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