Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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FESTA DEGLI INNAMORATI TRA OMBRE E LUCI?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l'articolo «Festa degli innamorati tra ombre e luci». Come c'era da aspettarsi, le opinioni divergono per motivi diversi. Chiaramente ci aspettiamo particolarmente quei contributi, in cui chi dissente, vada nel merito delle cose discusse nell'articolo di riferimento e porti argomenti probatori per la sua posizione. Presentiamo i brevi contributi contro e a favore di una «festa degli innamorati», oltre a coloro che ritengono che ogni giorno può essere, per motivi diversi, la «festa degli innamorati».

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Vincenzo Russillo

2. Vari: contrari

3. Vari: a favore

4. Vari: ogni dì

5. Irene Bitassi

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12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Vincenzo Russillo}

 

Caro Nicola, shalom. Ho appena finito di leggere, l’articolo con le correzioni dovute. Non posso che ringraziarti infinitamente per il lavoro, anche se non era previsto come argomento di discussione. Spero non venga inteso come crociata contro «l’amore» o contro «i regali» o altro. La mia era una piccola ricerca per conoscere le origini e puntualizzare che non bisogna farsi prendere da quiz, anime gemelle, filtri d’amore, ecc. Spero che infondo questo lavoro serva a far riflettere anche su un tema così poco importante, ma non del tutto da scartare, visto che la «moda» del mondo sta ormai entrando in ogni modo, facendo accettare di tutto. {12-02-2010}

 

 

2. {Vari: contrari}

 

Grazie Nicola per il tuo messaggio. San Valentino è una festa commerciale d’origini pagane come halloween, il carnevale, ecc. ecc. Quindi i cristiani dovrebbero ignorare queste feste. {Massimo Calise; 12 febbraio 2010}

 

Risposta: Beh, non trovi che ci sia una bella differenza tra Halloween, Carnevale e San Valentino? E che dire delle nostre agapi dove si mangia di tutto e di più? E in generale di tutte le esagerazioni che ci sono nel cibo da parte dei credenti? {Marco Demo; 13 febbraio 2010}

 

 

3. {Vari: a favore}

 

Sono convinto che tu abbia perfettamente ragione! Alle volte ci lasciamo prendere da moralismi che rasentano il fanatismo, ma come dici tu è bello avere dei giorni di festa nei quali si possono scambiare dei doni. Se non ci piace il nome della festa, possiamo chiamarla la festa degli innamorati, senza per altro attribuirla a Valentino o chicchessia. Un caro saluto {Dario Favaretto; 12-02-2010}

 

Sono d’accordo sul fatto che si possa sfruttare qualunque «ricorrenza» a fin di bene. Se questa benedetta festa degli innamorati può servire a riconciliare due persone, ben venga. Io ho «sfruttato» il natale per un tentativo, andato a buon fine, di riavvicinamento a mia madre. Anche se sono stata tacciata (da alcuni) di conformarmi al mondo per aver accettato un invito a pranzo, ciò non lede minimamente la mia fede in Cristo né tantomeno la mia salvezza. Io so in chi ho creduto, non è una ricorrenza che m’allontanerà da Cristo. {Patrizia Miceli; 13 febbraio 2010}

 

Mi è piaciuto tantissimo questo scritto, ottime considerazioni! {Claudia Falzone; 13 febbraio 2010}

 

 

4. {Vari: ogni dì}

 

Io più che altro ritengo che non servano feste o giorni particolari per esprimere o dimostrare l’amore per una persona! Gesù è l’Amore, e questo deve essere lo stile di vita d’ogni cristiano! Per me questo conta, il resto è superfluo! {Letizia Montagnuolo; 13 febbraio 2010}

 

La festa degli innamorati per me e mio marito è tutti i giorni, quando guardiamo i tre doni che Dio ci ha fatto: i nostri figli... {Maddalena Archetto; 13 febbraio 2010}

 

Sono d’accordo con lei, ci vuole il rispetto nelle coppie, e l’amore tutti i giorni dell’anno... poi tante feste sono state veramente inventate.

     Viviamo in un mondo, dove la gioventù non conosce le leggi di Dio, non solo loro, ma anche gli adulti; se uno va da loro a spiegare, diventano sordi... oppure non credono e se ne infischiano; mah... preferiscono fare come vogliono piuttosto che accertarsi di ciò che il Creatore vuole dall’umanità. Molti non conoscono neanche il Vangelo, hanno avuto poca istruzione nella dottrina da bimbi. Sembra che sia tutto lecito da fare, invece no e bisogna dare spiegazioni. {13 febbraio 2010}

 

 

5. {Irene Bitassi}

 

Contributo: Un anno, mio marito espresse l’intenzione di farmi un regalo per san Valentino. Io gli risposi che non volevo niente, perché non festeggiavo una festa dedicata a un santo. Il 13 di febbraio, con mio grande stupore, si presentò a casa con un mazzo di fiori e disse: «Oggi non c’è nessuna festa. Puoi accettare un mazzo di fiori?». Sinceramente mi fece molto piacere ricevere quei fiori e pensai d’essere stata veramente troppo rigida nella risposta: in fondo, mio marito voleva solo farmi un regalo. {14 febbraio 2010}

 

Risposta: È singolare che siamo, a volte, intransigenti anche per cose che non costituiscono un compromesso morale, né un’idolatria, né una contaminazione col mondo. Spesso ci si attacca alle «etichette culturali» delle cose, invece di guardare alla sostanza, ossia che è sempre tempo per fare il bene, gesti positivi e per rinsaldare i rapporti. Se la «festa di san Valentino» dà fastidio per il nome cattolicizzante, c’è l’alternativa di chiamarla «festa degli innamorati».

    Per coerenza, se si va sempre all’etimologia (p.es. auguri) e alle etichette delle cose, bisognerebbe rinunciare a tutte le ferie che hanno uno sfondo originario pagano (p.es. ferragosto, capodanno) oppure cattolico (feste mariane come l’8 dicembre, feste patronali), e per coerenza bisognerebbe chiedere di poter lavorare in tale giorno e di avere libero un altro giorno. Ora, a differenza delle feste mariane, piazzate dalla chiesa romana in date strategiche (p.es. 1/1; 15/08; 8/12), il 14 di febbraio è religiosamente innocua, se si prescinde dalla etichetta culturale «festa di san Valentino» che, come detto, si può ben sostituire con «festa degli innamorati».

    Esiste anche l’aspetto evangelistico e di testimonianza. A volte rischiamo di scandalizzare inutilmente i non-credenti per cose che non costituiscono alcun compromesso religioso e morale, visto che si tratta di aspetti legati alla cultura e visto che, in fin fine, il contenuto glielo diamo noi. Sebbene io sia del partito di coloro, per i quali tutti i giorni sono uguali (Rm 14,5), credo che dovremmo essere intransigenti con le cose che attengono al centro della dottrina del nuovo patto: sola grazia, sola fede, solo Cristo, sola Scrittura. Qui possiamo imparare da Paolo. «Poiché, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero; e coi Giudei, mi sono fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che son sotto la legge, mi sono fatto come uno sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che sono senza legge, mi son fatto come se fossi senza legge (benché io non sia senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che son senza legge. Coi deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti, per salvarne a ogni modo alcuni. E tutto faccio a motivo dell’Evangelo, alfine d’esserne partecipe anch’io» (1 Cor 9,19-23). {Nicola Martella}

 

 

6. {Pietro Calenzo}

 

Contributo: Ho visto la salma del vescovo Valentino (o presunta tale) in TV, oggetto di devozione e di prostrazione dei devoti innamorati e non. È incredibile come il diavolo abbia accecato le menti degli uomini, al punto d’indurli, secoli e secoli dopo, a baciare la teca (molto preziosa) e a prostrarsi davanti ai resti umani d’un uomo ricoperti di cera e abbigliato con indumenti pseudo-papalini. Non ho parole. È una cosa indegna di chiunque s’addobbi del nome di Cristo. {16 febbraio 2010}

 

Risposta: Per certi aspetti rimando alle risposte date al contributo precedente. Chiaramente bisogna rifiutare ogni specie di idolatria. I morti sono impuri e ogni tipo di venerazione dei resti mortali di una qualunque persona, rende impuri dinanzi a Dio, anzi addirittura abominevoli.

     Detto questo, come già ricordato, bisogna assolutamente distinguere l’etichetta culturale di una cosa (qui la «festa di san Valentino») con la sostanza della stessa (qui la «festa degli innamorati»), casualmente e leggendariamente associata alla prima. Infatti, per coerenza, non potremmo regalare fiori che portano un nome religioso della religione popolare (si pensi a quanti fiori vengono chiamati «fiore della Madonna», rose, gigli, ecc.) o addirittura non dovremmo abitare in un paese o in una via che porta un nome di un patrono cattolico (p.es. Santa Maria Capua Vetere). Arriveremmo alla paranoia. Israele non cambiò, ad esempio, tutti i nomi di villaggi che avevano come parte il termine «ba`al» o un'altra divinità (Astaroth Gs 13,31; Baalé di Giuda 2 Sm 6,2; Baala 1 Cr 13,6; Baalath 2 Cr 8,6; altri nomi con Baal-*** 2 Sm 13,23; 1 Cr 5,8; Cc 8,11), ma i profeti si scagliarono contro coloro che offrivano profumi e culto a tali divinità. Come ho ricordato, neppure i cristiani hanno cambiato il nome ai giorni della settimana e dei mesi.

     Il discernimento biblico ci impone di distinguere gli aspetti strettamente religiosi dalle etichette dei contenitori culturali. In caso contrario, dovremmo semplicemente «uscire dal mondo» (cfr. 1 Cor 5,10). {Nicola Martella}

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Festa_innam_ombr_lux_GeR.htm

13-02-2010; Aggiornamento: 17-02-2010

 

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