Qui di
seguito discutiamo l'articolo «Festa
degli innamorati tra ombre e luci».
Come c'era da aspettarsi, le opinioni divergono per motivi diversi.
Chiaramente ci aspettiamo particolarmente quei contributi, in cui chi
dissente, vada nel merito delle cose discusse nell'articolo di
riferimento e porti argomenti probatori per la sua posizione.
Presentiamo i brevi contributi contro e a favore di una «festa degli
innamorati», oltre a coloro che ritengono che ogni giorno può essere,
per motivi diversi, la «festa degli innamorati».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo
quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il
gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema▲ (I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I
contributi attivi hanno uno
sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1.
{Vincenzo Russillo}
▲
Caro Nicola, shalom. Ho appena finito di leggere, l’articolo con le correzioni
dovute. Non posso che ringraziarti infinitamente per il lavoro, anche se non era
previsto come argomento di discussione. Spero non venga inteso come crociata
contro «l’amore» o contro «i regali» o altro. La mia era una piccola ricerca per
conoscere le origini e puntualizzare che non bisogna farsi prendere da quiz,
anime gemelle, filtri d’amore, ecc. Spero che infondo questo lavoro serva a far
riflettere anche su un tema così poco importante, ma non del tutto da scartare,
visto che la «moda» del mondo sta ormai entrando in ogni modo, facendo accettare
di tutto. {12-02-2010}
2.
{Vari: contrari}
▲
■
Grazie Nicola per il tuo messaggio. San Valentino è una festa
commerciale d’origini pagane come halloween, il carnevale, ecc. ecc.
Quindi i cristiani dovrebbero ignorare queste feste. {Massimo Calise; 12
febbraio 2010}
▬
Risposta:
Beh, non trovi che ci sia una bella differenza tra Halloween, Carnevale
e San Valentino? E che dire delle nostre agapi dove si mangia di tutto e
di più? E in generale di tutte le esagerazioni che ci sono nel cibo da
parte dei credenti? {Marco Demo; 13 febbraio 2010}
3.
{Vari: a favore}
▲
■ Sono convinto che tu
abbia perfettamente ragione! Alle volte ci lasciamo prendere da
moralismi che rasentano il fanatismo, ma come dici tu è bello avere dei
giorni di festa nei quali si possono scambiare dei doni. Se non ci piace
il nome della festa, possiamo chiamarla la festa degli innamorati, senza
per altro attribuirla a Valentino o chicchessia. Un caro saluto {Dario
Favaretto; 12-02-2010}
■ Sono d’accordo sul
fatto che si possa sfruttare qualunque «ricorrenza» a fin di bene. Se
questa benedetta festa degli innamorati può servire a riconciliare due
persone, ben venga. Io ho «sfruttato» il natale per un tentativo, andato
a buon fine, di riavvicinamento a mia madre. Anche se sono stata
tacciata (da alcuni) di conformarmi al mondo per aver accettato un
invito a pranzo, ciò non lede minimamente la mia fede in Cristo né
tantomeno la mia salvezza. Io so in chi ho creduto, non è una ricorrenza
che m’allontanerà da Cristo. {Patrizia Miceli; 13 febbraio 2010}
■ Mi è piaciuto
tantissimo questo scritto, ottime considerazioni! {Claudia Falzone; 13
febbraio 2010}
4.
{Vari: ogni dì}
▲
■ Io più che altro
ritengo che non servano feste o giorni particolari per esprimere o
dimostrare l’amore per una persona! Gesù è l’Amore, e questo deve essere
lo stile di vita d’ogni cristiano! Per me questo conta, il resto è
superfluo! {Letizia Montagnuolo; 13 febbraio 2010}
■ La festa degli
innamorati per me e mio marito è tutti i giorni, quando guardiamo i tre
doni che Dio ci ha fatto: i nostri figli... {Maddalena Archetto; 13
febbraio 2010}
■
Sono d’accordo con lei, ci vuole il rispetto nelle coppie, e l’amore
tutti i giorni dell’anno... poi tante feste sono state veramente
inventate.
Viviamo in un mondo, dove la gioventù non conosce le leggi di Dio, non
solo loro, ma anche gli adulti; se uno va da loro a spiegare, diventano
sordi... oppure non credono e se ne infischiano; mah... preferiscono
fare come vogliono piuttosto che accertarsi di ciò che il Creatore vuole
dall’umanità. Molti non conoscono neanche il Vangelo, hanno avuto poca
istruzione nella dottrina da bimbi. Sembra che sia tutto lecito da fare,
invece no e bisogna dare spiegazioni. {13 febbraio 2010}
5.
{Irene Bitassi}
▲
■ Contributo:
Un anno, mio marito espresse
l’intenzione di farmi un regalo per san Valentino. Io gli risposi che
non volevo niente, perché non festeggiavo una festa dedicata a un santo.
Il 13 di febbraio, con mio grande stupore, si presentò a casa con un
mazzo di fiori e disse: «Oggi non c’è nessuna festa. Puoi accettare un
mazzo di fiori?». Sinceramente mi fece molto piacere ricevere quei fiori
e pensai d’essere stata veramente troppo rigida nella risposta: in
fondo, mio marito voleva solo farmi un regalo. {14 febbraio 2010}
▬
Risposta: È singolare che siamo, a volte, intransigenti
anche per cose che non costituiscono un compromesso morale, né
un’idolatria, né una contaminazione col mondo. Spesso ci si attacca alle
«etichette culturali» delle cose, invece di guardare alla
sostanza, ossia che è sempre tempo per fare il bene, gesti positivi e
per rinsaldare i rapporti. Se la «festa di san Valentino» dà fastidio
per il nome cattolicizzante, c’è l’alternativa di chiamarla «festa degli
innamorati».
Per coerenza, se si va sempre all’etimologia (p.es. auguri) e alle
etichette delle cose, bisognerebbe rinunciare a tutte le ferie che hanno
uno sfondo originario pagano (p.es. ferragosto, capodanno) oppure
cattolico (feste mariane come l’8 dicembre, feste patronali), e per
coerenza bisognerebbe chiedere di poter lavorare in tale giorno e di
avere libero un altro giorno. Ora, a differenza delle feste mariane,
piazzate dalla chiesa romana in date strategiche (p.es. 1/1; 15/08;
8/12), il 14 di febbraio è religiosamente innocua, se si prescinde dalla
etichetta culturale «festa di san Valentino» che, come detto, si può ben
sostituire con «festa degli innamorati».
Esiste anche l’aspetto evangelistico e di testimonianza. A volte
rischiamo di scandalizzare inutilmente i non-credenti per cose che non
costituiscono alcun compromesso religioso e morale, visto che si tratta
di aspetti legati alla cultura e visto che, in fin fine, il contenuto
glielo diamo noi. Sebbene io sia del partito di coloro, per i quali
tutti i giorni sono uguali (Rm 14,5), credo che dovremmo essere
intransigenti con le cose che attengono al centro della dottrina
del nuovo patto: sola grazia, sola fede, solo Cristo, sola Scrittura.
Qui possiamo imparare da Paolo. «Poiché, pur essendo libero da
tutti, mi sono fatto servo a
tutti, per guadagnarne il maggior numero; e coi Giudei, mi sono
fatto Giudeo,
per guadagnare
i Giudei; con quelli che son sotto la legge, mi sono fatto come uno
sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per
guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che sono
senza legge, mi son fatto come se fossi senza legge (benché io non sia
senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per
guadagnare quelli che son senza legge. Coi deboli mi sono fatto
debole, per guadagnare i
deboli; mi faccio ogni cosa a tutti,
per salvarne a ogni modo alcuni. E
tutto faccio a motivo dell’Evangelo, alfine d’esserne partecipe
anch’io» (1 Cor 9,19-23). {Nicola Martella}
6.
{Pietro Calenzo}
▲
■ Contributo:
Ho visto la salma del vescovo
Valentino (o presunta tale) in TV, oggetto di devozione e di
prostrazione dei devoti innamorati e non. È incredibile come il diavolo
abbia accecato le menti degli uomini, al punto d’indurli, secoli e
secoli dopo, a baciare la teca (molto preziosa) e a prostrarsi davanti
ai resti umani d’un uomo ricoperti di cera e abbigliato con indumenti
pseudo-papalini. Non ho parole. È una cosa indegna di chiunque s’addobbi
del nome di Cristo. {16 febbraio 2010}
▬
Risposta: Per certi aspetti rimando alle risposte date al
contributo precedente. Chiaramente bisogna rifiutare ogni specie di
idolatria. I morti sono impuri e ogni tipo di venerazione dei resti
mortali di una qualunque persona, rende impuri dinanzi a Dio, anzi
addirittura abominevoli.
Detto questo, come già ricordato, bisogna assolutamente distinguere
l’etichetta culturale di una cosa (qui la «festa di san Valentino») con
la sostanza della stessa (qui la «festa degli innamorati»), casualmente
e leggendariamente associata alla prima. Infatti, per coerenza, non
potremmo regalare fiori che portano un nome religioso della religione
popolare (si pensi a quanti fiori vengono chiamati «fiore della
Madonna», rose, gigli, ecc.) o addirittura non dovremmo abitare in un
paese o in una via che porta un nome di un patrono cattolico (p.es.
Santa Maria Capua Vetere). Arriveremmo alla paranoia. Israele non
cambiò, ad esempio, tutti i nomi di villaggi che avevano come parte il
termine «ba`al» o un'altra divinità (Astaroth Gs 13,31; Baalé di Giuda 2
Sm 6,2; Baala 1 Cr 13,6; Baalath 2 Cr 8,6; altri nomi con Baal-*** 2 Sm
13,23; 1 Cr 5,8; Cc 8,11), ma i profeti si scagliarono contro coloro che
offrivano profumi e culto a tali divinità. Come ho ricordato, neppure i
cristiani hanno cambiato il nome ai giorni della settimana e dei mesi.
Il discernimento biblico ci impone di distinguere gli aspetti
strettamente religiosi dalle etichette dei contenitori culturali. In
caso contrario, dovremmo semplicemente «uscire dal mondo» (cfr. 1 Cor
5,10). {Nicola Martella}
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {}
▲
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Festa_innam_ombr_lux_GeR.htm
13-02-2010; Aggiornamento: 17-02-2010 |