Qui di
seguito discutiamo l’articolo «Incontrarsi
da cristiani a Capodanno?». Alcuni rendono i loro gusti
soggettivi
norma oggettiva per tutti, e cioè anche nelle cose, di cui la Scrittura
non afferma nulla di diretto e di chiaro, lasciando libertà. Io non sono
tagliato per i festeggiamenti di alcun genere e non credo che esistano
per i cristiani gentili giorni particolari (Rm 14,5). Tuttavia, non si
può per questo strumentalizzare la Parola di Dio, per adeguarla ai
propri gusti, visto che è chiesto di tagliarla rettamente (2 Tm 2,15).
Ci sono
cose lecite, ma non sempre sono utili né sempre edificano gli altri,
ma al contrario possono creare dipendenze (1 Cor 6,12; 10,23); ce ne
sono altre, però, che edificano e aiutano la comunione fraterna.
Chiaramente non bisogna fare della libertà un arbitrio per la
malizia e il male (1 Pt 2,16). Se ci sono modi illeciti e sbagliati di
fare le cose, ce ne sono anche di leciti e
corretti.
Dio nell’AT e Gesù nel NT non hanno rimproverato Israele, per
aver creato feste
come quella dei Purim e quella della Dedicazione (o delle Luci), che non
erano contemplate nella legge mosaica; Gesù partecipò a tutte le feste
giudaiche senza farsi scrupolo. Tale principio vale anche per le
feste civili odierne, fissate dalla legge dallo Stato italiano, come
il Capodanno; lo si può passare insieme ad altri credenti alla gloria di
Dio. Anche tali feste non stanno nella legge dell’antico o del nuovo
patto, ma non disonorano Dio, se vissute in modo giusto e
corretto.
Tuttavia, i massimalisti
fanno di tutta l’erba un fascio. Elencano presunte e false derivazioni
mitologiche e pagane dell’attuale Capodanno, che è invece una
convenzione prevista dalle leggi dello Stato, per dividere un anno
dall’altro. Poi, buttano via il bimbo con tutta l’acqua sporca,
ipotizzando che i credenti radunati, per ringraziare e lodare Dio,
daranno sfogo alla loro carne e commetteranno peccati gravissimi. I
massimalisti, avendo essi stessi la
coscienza contaminata, schizzano il loro fango dappertutto, per poi
pretendere con soddisfazione di ritrovarlo negli altri.
È scritto: «Noi
canteremo canti al suono degli strumenti a corda, tutti i giorni della
nostra vita, nella casa dell’Eterno»
(Is 38,20). Basta che non sia nei giorni avversi ai massimalisti! Si può
essere
tutti i giorni nel pari consentimento
con gli altri credenti nel luogo di culto e per le case, prendendo «il
cibo insieme con letizia e semplicità di cuore» e «lodando
Dio» (At 2,46). Tuttavia, non nei giorni indicati a lutto dagli
estremisti! Ci si
può esortare gli uni gli altri tutti i giorni (Eb 3,13). Non però
in quelli, proibiti dai nuovi farisei!
Secondo la Scrittura, in ogni tempo si può benedire e lodare
l’Eterno (Sal 34,1), vegliare, pregando (Lc 21,36), o
pregare con ogni tipo di preghiera e supplica, vegliando (Ef 6,18).
Ciò vale sempre, secondo gli
ayatollah, tranne che nei giorni segnati come negativi sulla loro
lista nera.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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1.
{Claudia Biscotti}
▲
Riunirsi per festeggiare, l’ultimo giorno dell’anno, è da sempre nei
miei ricordi; ma dalla mia conversione, questo giorno è diverso.
Io sono cambiata, se prima della conversione il massimo del
divertimento era andare al veglione per ballare, oggi, è
fondamentale «fermarsi» e ringraziare Dio per il suo sostegno, le
sue benedizioni, il suo soccorso, ricordare di essere privilegiati ad
avere Lui nella propria vita.
Insieme ringraziamo e preghiamo Dio per il nuovo anno, che comincia e, se
a Lui piace, avremo vita e potremo migliorare, crescendo spiritualmente.
Ci sta pure condividere buon cibo tutti insieme, ringraziando Dio
della sua generosità. Questo è per me oggi il Capodanno. {30-12-2014}
2.
{Nicola Carlisi}
▲
■
Contributo: Il nostro
nuovo principio è stato e rimane nell’essere nati «dall’Alto» (nuova
nascita), essendo divenuti figli di Dio. Un principio che è sempre
presente e non ha bisogno di rinnovarsi. «Se alcuno è in Cristo, egli
è una nuova creatura; le
cose vecchie son passate; ecco, tutte le cose son fatte nuove» (2
Cor. 5,17; in Cristo: in comunione intima, vivente, personale con
Cristo). {30-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Quindi, che significa ciò per il nostro tema? Se dei credenti
s’incontrano a Capodanno, per ringraziare Dio per l’anno civile
precedente, per supplicarlo per quello venturo e per avere comunione con
gli altri fratelli, fanno
bene o fanno male per il Signore?
■
Nicola Carlisi:
Pur non conoscendo le origini del capo d’anno, sono stato sempre
contrario
a festeggiarlo, e per questo sono stato anche vituperato. Mi sono sempre
attenuto alla festa della domenica, la sola che viene menzionata
in Apocalisse 1,10, giorno della resurrezione del nostro Signore Gesù.
Essendo venuto a conoscenza delle origini di tale festa,
comprendo la gravità che essa comporta per noi cristiani; quindi è un
male quanto lo è la festa di natale. Sembra che le origini del capo
d’anno siano Babilonesi, si praticava in Mesopotamia, feste
dedicata al dio Marduk per la lotta avuta con la dea dei caos Chiamati.
Lotta vinta da Marduk, a cui fu attribuito l’esistenza dell’universo per
la sua vittoria contro la dea del caos Chiamati… Seguono le diverse
feste praticate fra gli egizi
gli antichi romani, ecc.
Notevole è il rituale legato al capodanno degli
ebrei e degno di una particolare attenzione. Ci sono le preghiere,
c’è la penitenza, c’è il digiuno, c’è la confessione, c’è il pentimento,
c’è una certa forma di rinascita spirituale, ma manca la cosa più
importante, secondo noi, che dà valore a tutte queste cose: Gesù Cristo,
il Messia, «l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo».
Inutile dire che i cristiani dei primi secoli
non hanno mai celebrato la festa del capodanno, come non hanno mai
celebrato la festa di Natale. Ci troviamo di fronte quindi a una
celebrazione, che sì è presentata come tradizione, e senza alcuna
connotazione biblica, ma che fonda le profonde radici nella leggenda,
nel paganesimo e nelle tradizioni degli uomini.
È evidente che il drago del paganesimo non è stato ucciso, ma
dorme e spesso partecipa travestito con gli abiti del cristianesimo alle
feste, che per assurdo escludono Cristo o lo sostituiscono.
Atteniamoci alla parola di Dio. 1 Pietro 4,1.6; Galati 4,8,10; Colossesi
2,12.17. {30-12-2014}
▬ Nicola Martella:
In Apocalisse 1,10 in greco non si parla della «domenica»
(termine latino introdotto al tempo di Costantino), ma del «giorno del
Signore», di cui parlano i profeti per il tempo della fine.
■ Non hai risposto alla mia domanda, ma ti sei rifugiato dietro a
un luogo comune molto diffuso, preferendo tale scorciatoia.
■ Constato quanto segue: non hai letto l’intero articolo, in cui
rispondo a tutte le tue obiezioni. Si fa sempre male a rispondere, prima
di aver letto ciò, che un altro ha scritto. Perciò, ripeti
luoghi comuni sulle presunte origini del Capodanno odierno. L’anno
odierno è stabilito dalla legge repubblicana, nata nel secondo
dopoguerra del 20° secolo, e non ha nulla a che fare con miti e
paganesimo.
■ Come ho mostrato nell’articolo, Gesù
festeggiava anche le feste non prescritte dalla legge (p.es. la festa
della Dedicazione o delle Luci; i Purim). Era anche Gesù un
trasgressore, che non si atteneva strettamente a ciò, che la legge
comandava, ma seguiva le feste del giudaismo?
Nicola Carlisi, ammetto che questa volta sono rimasto un po’ deluso.
Non sei uscito fuori dello steccato dei luoghi comuni di certi ambienti
religiosi, che ripetono cose non vere, scomodando qui Babilonia e
alti miti e vedono serpeggiare il «drago del paganesimo» in ogni
cosa, purtroppo anche in un incontro di ringraziamento, preghiera
e comunione fra credenti a fine anno. Mi aspettavo da te più «spessore»
teologico, più discernimento, più maturità e profondità.
Purtroppo, non è stato così.
3.
{Giuseppe Lombardo}
▲
■
Contributo: Capodanno... notte di S. Silvestro! Festa
pagana! {30-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Allora, non hai proprio letto l’articolo, vero? Fallo e poi rispondi nel
merito.
■
Giuseppe Lombardo: Non ti preoccupare, l’ho letto e
lo riletto, ed è sempre pagano riunirsi per la veglia di S.
Silvestro, e a mezzanotte gridare a squarcia gola «auguri!». Poi si
fanno
giochi in chiesa, per passare del tempo per rimanere insieme fino
all’alba, stanchi di sonno, mangiando e bevendo, facendo solo una
semplice preghiera
prima di mangiare; e poi c’è tutto il divertimento fino alla mattina.
Questo è secondo te, riunione cristiana? Oggi come oggi con i giovani
credenti sai cos’è? Invece di uscire in discoteca, si riuniscono in
chiesa, gridando, ballando musica mondana e glorificando Dio,
mescolando santo e profano. Lascia perdere... chi è santo si
santifichi viepiù e chi è contaminato si contamini viepiù! Anche il
Natale oggi per molti credenti evangeliche possono festeggiarlo,
appoggiando anche molti commenti positivi, a loro favore! {31-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Vedo che hai fatto cattive esperienze. Peccato che dal tuo
limitato orizzonte ti permetti di giudicare tutto e tutti
riguardo a ciò, che i credenti di tutto il mondo fanno effettivamente a
Capodanno. Tu, con la tua
onniscienza, sai certamente, che dappertutto facciano solo una «preghierina»
prima di mangiare, per poi darsi alla carnalità!
Non ti passa proprio per la mente che altrove i credenti si radunano
per altro, e nel «pari consentimento» ognuno dei presenti fa
mente locale dinanzi agli altri sulle cose, che Dio ha fatto nella
sua vita nell’anno trascorso, lo ringrazia insieme agli altri
credenti e supplica il Signore per il nuovo anno.
Come al solito si fa di tutta l’erba un fascio e si butta via il bimbo
con tutta l’acqua sporca. Che Buona Notizia può una tale persona portare
agli altri, con un siffatto atteggiamento? Che alcuni usano le occasioni
per peccare, significa che tutti facciano così? Qui c’è veramente
la conferma di questo brano: «Tutto è
puro per quelli, che sono puri» (Tt 1,15). Per chi è contaminato
di coscienza, nulla è puro, e vede il marcio anche nelle cose più
nobili e salutari, quali ringraziare il Signore e pregarlo di essere
ancora clemente.
■
Giuseppe Lombardo: Tutte queste sono scuse;
vorrei vedere questi credenti, che rimangono nella comunione con il
Signore fino alla mattina: ma ogni cosa sia per
giustificare la sua propria voluttà. Io non giudico nessuno, io dico
di quello che ho vissuto e di quello che si vede; io non posso parlare
di quello che non si vede. Dico le stesse cose a quei credenti,
evangelici che si giustificano come te: dicendo le medesime parole in
torno al Natale; dicendo che Dio vede il cuore. Sì, e poi fanno
l’albero, anche il presepio, certo che Dio vede il cuore, ma anche il
fegato e i reni; pero ognuno si giustifica come può! Poi finendo
quel giorno, si ritorna come prima, aspettando l’anno prossimo, per
ripetere le medesime cose! Poi dov’è il problema? Altri dicono che non è
giusto festeggiare, e perché tu voi
giustificare che si può fare? È meglio astenersi, per non
assomigliare al mondo, senza dimenticare altro!
«Chi è leale
nel poco, è anche leale nell’assai; e chi è ingiusto nel poco, è
anche ingiusto nell’assai. Se dunque voi non siete stati leali nelle
ricchezze
ingiuste, chi vi fiderà le vere? E se non siete stati leali nell’altrui,
chi vi darà il vostro? Niuno può servire a due signori; perché, o ne
odierà l’uno, e amerà l’altro; ovvero, si atterrà all’uno, e sprezzerà
l’altro; voi non potete servire a Dio, e a Mammona» (Luca 16,10-13).
Un consiglio! Lasciate le cose del mondo al mondo, e le cose di Dio a
Dio, non mescolate il santo con il profano! Che in queste ore le vostre
idee siano chiare! {31-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Quanta insalata mista d’idee singolari e di brani biblici, che non
c’entrano nulla con questo tema. Ad esempio, un brano in cui Gesù
parla di ricchezze (Luca 16,10-13), viene esteso alle feste! Quanti
pregiudizi! Quanti sospetti! Meglio lasciarti nel tuo massimalismo,
che si erge su tutti, sospetta di tutti e si arroga il diritto di
giudicare la moralità e la spiritualità altrui. E poi seguono appelli
spiritualistici agli altri credenti, considerati grandi peccatori,
solo perché si riuniscono per ricordare il cammino di un anno col
Signore, e per ringraziare e supplicare Dio! Quanto dovrai essere
infelice nella tua solitudine, dopo che fai continuamente terra
bruciata intorno a te!
È scritto: «Io
benedirò l’Eterno in ogni
tempo; la sua lode sarà del continuo nella mia bocca» (Sal 34,1). Non capisco
perché ciò possa valere ogni giorno, tranne che per quelli, che non
piacciono ai massimalisti, Capodanno compreso. L’ingiunzione di Gesù «Vegliate
dunque, pregando in ogni tempo»
(Lc 21,36), vale sempre, tranne che per i giorni, che non piacciono agli
estremisti!? O sommi maestri, mandateci la lista dei tempi e dei
momenti, in cui non bisogna mettere in pratica questa raccomandazione
apostolica: «Pregatein
ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e
supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza» (Ef 6,18).
■
Giuseppe Lombardo: Ecco dov’è il tuo sbaglio: io
sono felice e gioioso così nel Signore! Perché lo lodo tutti i giorni,
e non devo ringraziarlo in quello specifico giorno per l’anno,
che ho passato; perché l’ho sempre pregato e non posso pregarlo,
in quel specifico giorno, per quelli avvenire, perché il giorno dopo lo
pregherò ancora. Dunque, il Signore mi ha reso libero, e non sono
schiacciato da questi pesi
di correre a comprare e pensare a quel cenone del capodanno, sapendo e
riconoscendo che vi sono dei miei fratelli, che vivono nella povertà nel
freddo e nel dolore e, come tu scrivi, per abitudine: «Io benedirò
l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà del continuo
nella mia bocca». Allora, perché tutto questo tumulto, in questo
giorno mondano? {31-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Rieccoci ai tabù di tale logica prigioniera di una fede, che
rasenta la superstizione spiritualizzata:
lodo Dio «tutti i giorni», tranne in «quello specifico giorno», in cui
«non posso pregarlo»! Chi lo fa, pecca, è da considerare
contaminato e un malfattore! Non viene in mente ai massimalisti che, già
per matematica, se alcuni giorni sono considerati tabù, allora non
sono «tutti i giorni».
Che logica bizzarra: visto che domani sarò in cammino e potrò
pregare Dio per strada, giorno per giorno, è inutile che lo preghi
all’inizio del cammino e lo ringrazi alla fine! Eppure gli uomini di Dio
lo fecero, pensando all’aiuto di Dio ricevuto durante il viaggio (Gdc
18,5s; Esd 8,21; cfr. Gn 24,40.42.56; 28,20; 35,3; Gs 24,17). Visto che,
costruendo la casa, posso pregare Dio passo per passo, è inutile che
affidi al Signore l’intera costruzione all’inizio e che lo ringrazia
alla fine! Eppure, vediamo preghiere all’inizio della costruzione del
tempio e preghiere di consacrazione alla fine! (1 Re 8,29; 9,3).
Vedo solo che i pregiudizi sono così radicali, che si ricorre
solo a sospetti e false motivazioni. Per tale rigorismo non c’è
medicina; si è affetti dalla «sindrome di Elia», pensando di
essere rimasto l’unico giusto nel Paese. Tale alto scanno nel sinedrio
mentale rende soltanto soli e infelici, oltre che fonte
d’infelicità per gli altri.
4.
{Claudio Bagno}
▲
■
Contributo: Anch’io, Nicola sono tra quelli, che stimano
tutti i giorni uguali. Come interpreti quel verso in Galati, quando.
Paolo dice: «Voi
osservate giorni, mesi, stagioni e anni! Io temo di essermi affaticato
invano per voi»
[Gal 4,10s; N.d.R.]. Non condanno chi augura «buon anno» o «buon
natale», ma per quanto mi riguarda proprio non mi riesce.
{31-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Paolo affrontava qui un problema specifico. I Galati erano Gentili e
avevano creduto all’Evangelo per mezzo di Paolo. Poi, però, partito
l’apostolo, erano stati «abbordati» dai giudaizzanti e indotti a
osservare la legge mosaica, comprese le leggi alimentari e quelle
cerimoniali (anno liturgico giudaico), poiché la grazia da sola non
sarebbe bastata. Paolo scrisse tale severa epistola, per rendere loro
chiaro, che se volevano raggiungere la
perfezione mediante la legge mosaica, Cristo non gli sarebbe servito
a nulla.
A chi mi dice «Buon Natale», non preferendo fare polemiche sul
«Natale», rispondo: «Dio ti benedica»; poi, se c’è l’opportunità, posso
spiegargli il vero significato della nascita di Cristo, che non è più
bambino da millenni. A chi mi dice «Buon anno», posso rispondere
«Dio ti benedica», o semplicemente ricambiare, magari con la seguente
versione: «Buon anno nel Signore (in Cristo, ecc.)». A benedire,
dire bene, desiderare il bene per l’altro non ci sono limiti.
Addirittura Gesù insegnò: «Benedite quelli che vi
maledicono, pregate per quelli che v’oltraggiano» (Lc 6,28). Perché
non farlo verso coloro, che
auspicano il nostro bene?
Il problema è
l’ideologia diffusa, che ha creato un consenso tale, che genera sensi di
colpa. Il tutto comincia già dall’ideologizzazione dell’etimologia di
termini come «augurare» e simili. [►
Auguri tra incertezze e ideologia] «Cristo ci ha liberati,
perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto
il giogo della schiavitù» (Gal 5,1). Ciò vale sia per il giogo giudaista
(e avventista), sia per quello delle tradizioni religiose, sia per quello
dell’ideologia massimalista, che genera solo dipendenza e sensi di colpa.
«Tutto è puro per quelli che sono puri» (Tt 1,15). Ciò vale anche per
incontri di ringraziamento, preghiera e comunione in qualsiasi momento
dell’anno, anche a Capodanno.
5.
{Donatella Nancy Festa}
▲
Anch’io ho stabilito in cuor mio che tutti i giorni sono uguali,
ma non disprezzo mai i periodi festivi da passare con la
famiglia. Sono occasioni, in cui si ha maggior tempo libero, nessun
impegno scolastico, o ridotti impegni lavorativi; e allora, quale
occasione migliore per fare cose, che di solito ci vengono più
difficili!? Si visitano parenti lontani, s’invitano amici a pranzo o
cena, ci si dedica maggiormente a qualche passatempo. L’unica cosa, che
tengo sempre a mente, è quella di
rendere grazie a Dio per ogni cosa e non dare culto a niente fuorché
a Lui. Ad esempio, m’invitano a un cenone? Se mi va di andarci,
ci vado, e rendo grazie a Dio, ma non m’immergo mai nello spirito di
questo mondo, perché tributa, più che tradizione, un culto alle date e
alle attività. Del resto, in questa vita, Dio ci dona molta libertà,
l’importante è non fare di questa libertà un manto per coprire la
malizia. Pace e saluti a tutti di cuore in Cristo. {31-12-2014}
6.
{Gianni Siena}
▲
Ciao
Nicola, auguri di un buon anno con le benedizioni del Signore... «Gesù
Cristo», tanto per non sbagliarmi! Ho aspettato a rispondere;
sinceramente non ne avevo nessuna voglia, ma ora ho desiderio di farlo.
Anch’io sono convinto di non dover festeggiare nessuna ricorrenza
estranea alla fede. Vivo ancora con un senso di stanchezza il
periodo Natale-Epifania; vorrei che non arrivasse mai, esso stravolge il
normale tran-tran quotidiano. Ho le mie abitudini da pensionato e vorrei
che tutti i giorni fossero «uguali», ma poi accetto la normale
alternanza calendariale del tempo.
Mi ha telefonato mio fratello Leonardo e m’ha fatto gli auguri
di Natale
e m’ha domandato se «poteva»... ho risposto di sì. Ho detto: «So che
Gesù non è nato il 25 dicembre, ma ti risparmio il predicozzo. Se una
persona, che mi vuole bene, pensa di farmi gli auguri per questo
periodo, li accetto come espressione dei suoi sentimenti d’affetto». Mio
fratello sa bene che sono evangelico e i miei genitori gli hanno parlato
più volte della loro fede in Cristo e della libertà rispetto ai giorni
di festa.
Sono abbondantemente al corrente delle implicazioni mitologiche
d’origine delle festività «cristiane» attuali, aggiustate dalla chiesa
cattolica; per distogliere i pagani forzati a convertirsi dai loro
precedenti idoli. Ma il panettone e lo spumante sono eccezionali: non è
il cibo che ci rende graditi al Signore. Il regno di Dio non consiste in
cibo e bevande. È anche accaduto che abbiamo rinunciato, come
chiesa a questa riunione: era morto un parente a uno di noi e non
abbiamo giudicato opportuno fare questa «festa»!
Anche noi parliamo, ancora, di queste feste «sentenziando» negativamente
sulle origini, ma per il Capodanno abbiamo l’abitudine
consolidata di riunirci e trascorrere le ultime ore dell’anno precedente
e le prime del successivo, mangiando e bevendo, pregando e lodando il
Signore. Poi trascorrendo le ultime ore insieme con gare di quiz
biblici, tirando a indovinare con quali tratti somatici e di chi
sono state costruite alcune facce molto improbabili. Ti assicuro che il
divertimento, più che sano, di tutti i presenti è incontenibile; una di
queste facce l’ho commentata stamattina all’una e qualcosa dicendo: «A
questa “racchiona” mancano solo i baffi». Molto «vero»... solo che nel
fotomontaggio il sorriso, un vero ghigno, era di mio figlio David.
Se vivessimo in un periodo di contrasto, come quello che vissero
i nostri predecessori, anch’io mi asterrei da queste «feste»,
completamente, anche dal Capodanno. Se la società si paganizzasse
nuovamente, sarebbe l’occasione per tagliare ogni ponte con tutto
questo. Tuttavia, il Capodanno è solo un momento di riflessione e
di comunione, di «agape» fraterna, con qualche concessione a passatempi
innocenti, che non scandalizzano nemmeno i
non-credenti: stanotte erano presenti circa dieci parenti di una
famiglia di fedeli. Hanno gradito questa riunione, che ha «abbracciato»
anche loro, senza nessuna discriminazione.
I «massimalisti» hanno anche un forte senso discriminatorio verso
gli estranei alla loro cerchia, in genere, verso i non-credenti. Ma
costoro hanno anche delle riserve verso credenti loro congeneri,
accusati di non vivere secondo uno standard biblico molto elevato...
«elaborato» appositamente da essi stessi! Situazioni del genere le ho
vissute e nella mia chiesa; vi sono credenti che un tempo
frequentavano questi gruppi: una di queste «chiese» oggi è interamente
confluita nel nostro mezzo, avendovi trovato amore, accoglienza e
comunione fraterna... non aggiungo altro.
Ieri sera,
31 dicembre 2014, l’impegno è cominciato presto per me e la mia
famiglia. Era serata di culto ordinario, ho contattato gli
anziani, non perfettamente autosufficienti, da trasportare con il
pullmino alla riunione. Ho usato la mia macchina per trasportare una
sola persona 87nne, gli altri hanno preferito restarsene a casa o erano
assenti dalla città. Dopo questa incombenza sono tornato a casa per
trasportare mia moglie e mio figlio con le teglie del
cibo preparato per la cena. Mia moglie aveva lavorato sino alle ore
15,00 e, stanca, era tornata a casa un’ora dopo per mettersi a
«spignattare».
Finita la riunione ho riaccompagnato l’anziana sorella a casa sua.
La mattina, dopo i festeggiamenti, abbiamo riaccompagnato a casa una
coppia di anziani fratelli in una zona della città, alquanto
difficoltosa da raggiungere, sulle alture del centro storico cittadino.
Al ritorno sono passato a riprendere mio figlio e per riaccompagnare
un’altra sorella, una giovane d’origine brasiliana, a casa sua. Con
sorpresa il locale era chiuso, avevano finito il suo riordino, ma il
pastore, con moglie e due bimbi piccoli «stramazzati» dal sonno, aveva
ospitato in macchina mio figlio a causa della rigida temperatura
notturna: per aspettare il mio ritorno. Insomma, siamo tornati a casa
intorno alle quattro del mattino, mi sono addormentato stanco e
felice di una nottata diversa dal solito, ma con la pace di Dio e
la consapevolezza d’aver seminato una buona impressione in una decina di
persone non-convertite, che hanno gradito, favorevolmente
impressionati, di essere stati partecipi di una riunione evangelica di
fine anno: una vera novità per essi tutti.
Non ho sentito
invocazioni ad altri dèi, nessuno aveva corna di cervo o si è mascherato
da «animale»; se v’è stato qualche scherzo, era nei limiti. Non vi sono
stati screzi e ci siamo congedati con la pace del Signore, com’è di
nostra consuetudine.
Nella mia chiesa, di cui sono membro, stiamo vivendo un buon
periodo spirituale. Vi sono conversioni e nuovi simpatizzanti, le
attività coinvolgono tutti e, in particolare, i più giovani: Vivendo e
mettendo in pratica la Parola di Dio persuadiamo gli altri a
riconciliarsi con Lui, ravvedendosi e accettando la grazia salvifica. Ma
certuni, in nome di una «ortodossia» che dovrebbe essere
applicata anche agli aspetti meno importanti della vita (soprattutto
degli altri), dico che costoro sarebbero capaci di distruggere le
fatiche di un’intera vita di lavoro edificatorio cristiano:
distruggerebbero un’intera comunità, pur di vedere realizzate
determinate loro vedute. […]
Perciò, non accetto «lezioni» di etica e ortodossia bibliche da
nessuno di costoro: sia profeti che filantropi improvvisati. Ancor più
non mi piego davanti alle dichiarazioni di certuni, su questioni
riguardanti il calendario, non la vita cristiana vissuta, che si
presentano con una aura di ortodossia «superiore»
a quella mostrata dal Signore nei brevi anni del suo mandato terreno.
Infatti qualcuno disse che: «Non si può essere più realisti del re», e
se poi il Re si chiama Gesù... non aggiungo altro. Ancora buon anno a
tutti, il Signore benedica ciascuno. {01-01-2015}
7.
{Stefano Comune}
▲
■
Contributo: Grazie, Nicola, per aver trattato questo
argomento. Sono rimasto edificato
anche dai contributi, persino dai massimalisti (nel prenderne le
distanze però).
Ormai da anni per me il capodanno è un occasione per rivedere amici
(di mia moglie principalmente, che stanno vicino a Stoccarda e dove
passiamo le vacanze dai suoi genitori).
Ho qualche
problema ad augurare, è vero, «buon anno», probabile retaggio
dell’ambiente in cui sono vissuto (chiesa dei Fratelli). Cerco
sinonimi validi, anche se non suonano granché bene.
L Se riesco, cerco di dire qual è l’ingrediente
essenziale, perché sia un buon anno, e di trasmettere speranze
certe per l’avvenire, perché se ne percepisce la mancanza intorno.
Per quanto riguarda i botti, da adolescenti mi piacevano un sacco
e usavo la mia paghetta per comprarli. Ora, a 35 anni di età (ma già da
parecchi anni), non comprerei neanche più una miccetta. È veramente uno
spreco, un divertimento malsano e pure pericoloso; e ringrazio Dio che
in quegli anni non mi sia successo mai niente, benché ci sia andato
molto vicino a farmi del male. Ora, dopo questo articolo e le
testimonianze che ho letto, comincio a pensare cosa dire a mio figlio,
quando entrerà nell’età in cui vorrà averli a tutti i costi. Qualche
consiglio? Ben accetto.
Un caro saluto e uno sprono a tenerci tutti molto stretti al Signore,
per esperimentare anche nel nuovo anno le sue benedizioni.
▬
Nicola Martella: Grazie della tua testimonianza. Ho già
mostrato sopra che nel benedire, dire del bene e
auspicare il bene al nostro prossimo non si può mai fare qualcosa di
sbagliato, visto che Gesù ce lo ha comandato addirittura per i nostri
nemici; allora figuriamoci, se non possiamo farlo per amici e
conoscenti! L’unico
errore, che si può fare, è dire banalità rituali e di circostanza.
Quanto ai
fuochi d’artificio, ne faccio a mano per principio. Non solo per
l’inquinamento dell’aria e della terra, che producono, oltre a
eventuali
danni fisici e materiali ai malcapitati, ma per l’insensatezza. Se
tutti gli italiani avessero donato i soldi spesi per i botti, avrebbero
potuto contribuire a sfamare una nazione del Terzo Mondo o
avrebbero aiutato magari la ricerca a debellare una delle malattie
perniciose. Per non dilungarmi, rimando al tema «Botti
da orbi».
8.
{Andrea Zappalà}
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■
Contributo: Né Gesù né gli apostoli si sarebbero mai
sognati di festeggiare una festa di indubbia origine
pagana, anche se fosse stata «ripulita» da sortilegi con il fuoco e riti
magici vari. Purtroppo a voi piace osservare le tradizioni degli
uomini. {07-01-2015}
▬
Nicola Martella:Vedo troppi giudizi sommari. Già
Romani 14,5s dovrebbe insegnarti diversamente. Chi ha parlato di «festeggiare
una festa»? Il titolo recita «Incontrarsi da cristiani a
Capodanno?». Pregare e vegliare «in ogni tempo» e «ogni giorno»,
non solo non è sbagliato, ma è comandato dalla Scrittura. Perché
dovrebbe essere allora sbagliato, se ciò accade a Capodanno? Non è esso
un giorno come gli altri?
Qualche domanda, a cui vorrei delle risposte oneste:
■ Tu festeggi il tuo compleanno? Se sì, dove è scritto nella
Bibbia?
■ Tu celebri la domenica come «giorno del Signore»? Se sì, dove è
comandato esplicitamente nella Bibbia: «Osserverete la domenica»? (non
voglio deduzioni derivate, ma un preciso comando apostolico).
■ Se tu sei sposato, tu festeggi il tuo
anniversario di matrimonio? Se sì, dove è scritto nella Bibbia?
Quindi, per questo a te «piace osservare le tradizioni
degli uomini»? Sii più serio e razionale, per favore.
Tra cielo e terra ci sono tante cose, che non sono sbagliate di per sé e
che la Parola di Dio non condanna, ma fanno parte dell’essere
uomini, che vivono all’interno di una società e di una cultura. I
massimalisti fanno di tutta l’erba un fascio; poi, buttano via il
bimbo con tutta l’acqua sporca. Al contrario, Paolo prescriveva: «Del
rimanente, fratelli, tutte le cosevere, tutte le cose
onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure,
tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle
in cui è qualche virtù e
qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri» (Fil
4,8).
9. {}
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10. {}
▲
11.
{Vari e medi}
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■
Jonathan Seitanidis: Mi è piaciuta la tua
riflessione, fratello. Mi è sembrata una visione equilibrata. Dio
benedica
nel 2015 te, la tua famiglia e la tua chiesa. Noi riponiamo la nostra
fiducia
non nell’anno nuovo, ma in Colui che ci rinnova il cuore ogni giorno
anche per il 2015! {31-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Le cose legittime, che possiamo fare ogni giorno e in ogni tempo
(lodare Dio, pregarlo, supplicarlo, curare la comunione e il pari
consentimento), come la Scrittura ci esorta, lo possiamo fare anche nei
giorni listati in nero dai massimalisti
e nei quali gli empi commettono nefandezze. Tutto è puro per i puri
(Tt 1,15), «chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è
santo
si santifichi ancora» (Ap 22,11b). E accada senza licenze ed
eccezioni.
■
Adamo Montalbini: Ci sono delle
feste pagane, che sono state cristianizzate, questo è un fatto storico
ammesso da più parti e documentato; ma non è il caso del capodanno. La
nostra libertà in Cristo ci permette di viverlo con uno spirito
nuovo . {01-01-2015}
■
Samuele Maodda:
Demonizzare tutto! Ecco la nuova moda! Il Signore ci benedica in
questo nuovo anno, che sta per entrare, concedendo ai suoi fede,
costanza, speranza e amore. {30-12-2014}
■
Elpidio Pezzella:
Ogni
eccesso farà sempre difetto, o quanto meno ci priverà di momenti, che
sarebbero potuti essere migliori e/o più pieni. {02-01-2015}
12. {Vari
e brevi}
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Creaco Silvano: Nicola, buon capodanno e divine
benedizioni, un abbraccio. {30-12-2014}
▬ Nicola Martella:
Buon capo e coda d’anno con tutto ciò, che sta in mezzo, ogni cosa
guidata dall’Onnipotente!
■
Gaetano Nunnari: Caro Nicola, grazie per questo
utilissimo articolo, che spazza via tutte le superstizioni, che si
annidano nelle argomentazioni massimaliste di sette e bigotti.
{31-12-2014}
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Edoardo Piacentini: Buon anno anche a te, caro
fratello Nicola. Dio ti benedica! {31-12-2014}
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Ida Fortunato: Noi a mezzanotte, invece di sparare,
abbiamo pregato ed è stata una bella serata. {01-01-2015}
■
Andrea Giorgianni: È bello, se lo trascorso in
preghiera, e poi è importante non eccedere. {01-01-2015}
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Claudia Biscotti: Felice Anno Nuovo
con il Signore a te, Nicola, e ai tuoi cari. {01-01-2015}
▬ Nicola Martella:
Felice Anno Nuovo
nel Signore anche a te!
■
Guerino De Masi: Che sia un anno, in cui le nostre
priorità siano quelle di
piacere al Signore. {01-01-2015}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Capod_crist_Lv.htm
01-01-2015; Aggiornamento:
07-01-2015 |