Prologo redazionale
Mi ha raggiunto il seguente articolo, scritto a quattro mani. Il
titolo originario era semplicemente «Il carnevale». Il nuovo titolo,
che ho dato, vuole esprimere che a Carnevale, oltre agli aspetti
folkloristici, si prende occasione per far
valere proprio la «carne» (lussuria, concupiscenza, ecc.); e
questo tanto più che tutto avviene dietro alla maschera, in
incognito. È una rinnovata occasione per riflettere su questo
aspetto della cultura specialmente dei paesi a maggioranza
cattolica.
Non aggiungerò nulla all’articolo stesso, se non le ovvie correzioni
redazionali per aumentarne la leggibilità e la comprensione,
confidando che coloro, che interverranno nella discussione,
contribuiranno in modo appropriato al tema. {Nicola Martella} | | |
1. Entriamo in tema
Il Carnevale ha una grande importanza in Italia e anche nei paesi
del Sudamerica. Soprattutto in Brasile è una festa, che ha grande
rilevanza, i carri e l’allegria si riversano per le strade. Bisogna
segnalare che tale periodo conta anche molti feriti ed è motivo di
confusione morale. Ci proponiamo di analizzare tale ricorrenza,
passandola al setaccio della lente d’ingrandimento biblica.
2. Origini del carnevale
La parola Carnevale deriva dal latino «carnem levare», che significa
astenersi dal
mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima. È una festa
che si collega alla confessione cattolica. Nel Medioevo venivano
offerti cibi e bevande ed era l’occasione per appagare certi
piaceri sensuali. Inoltre si bruciava il cosiddetto fantoccio,
fatto che si ricollega al Carnevale di Sciacca, dove si brucia l’ultimo
carro. Esso è anche collegato all’inizio dell’anno agricolo. Nel
mondo greco, in tale occasione si adorava il dio Dionisio, dio del vino.
A Roma si esaltava il dio Saturno, e per quel giorno non c’era più
nessuna differenza tra schiavo e padrone. Tutto ciò rappresentava,
quindi, una
valvola di sfogo concessa ai meno ricchi.
Il
travestimento inoltre, permetteva di nascondere la propria identità
e non permetteva agli altri di riconoscere chi si nascondesse sotto una
maschera, che variava a seconda dei gusti. L’attuale usanza di
mascherarsi prende a consolidarsi nel 1655, quando il Re Sole
comparve mascherato a una festa. Inoltre tutti i festeggiamenti legati
al periodo, oggi chiamato carnevale, hanno degli elementi in comune: la
propiziazione e il rinnovamento della fecondità, in particolare
della terra, attraverso l’esorcismo della morte.
3. Il carnevale oggi
Il carnevale è momento di festeggiamenti all’insegna dell’allegria.
Ieri come oggi, è manifestazione d’eccessi tra le gozzoviglie e
il gusto di mascherarsi; è un modo di vivere momenti all’insegna della
sregolatezza e della
lussuria.
Le manifestazioni sono tante dal famoso carnevale di Venezia a
quello di
Acireale, dove il folkloristico s’arriva a mischiare con il
divertimento. In motto è questo: «A carnevale ogni scherzo vale…».
Coriandoli, schiume e stelle filanti, accompagnano i carri, che
fanno sfoggio di fantasia e sono motivo di ritrovo. Diviene un corteo,
dove lo sfoggio del corpo e dell’eccesso sono al primo posto; basti
pensare il corteo di Rio de Janeiro, dove le ballerine si sfidano
a suon di samba. Tale festività è molto sentita in Italia. Varie
maschere, che nel tempo si sono venute a creare, sono ad esempio
Pulcinella o Arlecchino. Allora verrebbe spontaneo chiedersi: «Un
cristiano
cosa dovrebbe fare?».
4. Il carnevale alla luce della Bibbia
Spesso tali eventi sono occasione per lo «sballo», per il consumo
d’alcool, per eccessi sessuali e addirittura di stupri. Sicuramente
siamo chiamati a non conformarci a questo mondo (Romani 12,2) e
dobbiamo vivere in coerenza
con la Parola di Dio (Efesini 4,22s). Da figli di Dio, dobbiamo essere
irreprensibili e rifiutare ogni tipo di licenziosità. Bisogna
sicuramente rigettare tutto ciò, che di propiziatorio ancora
viene portato avanti dal cattolicesimo; si veda la simbologia cattolica
delle ceneri, che ripropone una prescrizione mosaica superata
dall’efficacia purificatoria del sacrificio di Gesù Cristo (Ebrei
9,11-14). Tuttavia, seppur non condivido tale festa, non possiamo
assumere un atteggiamento dogmatico nei confronti del carnevale.
La Parola ci dice che c’è «un tempo per piangere e un tempo per
ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare»
(Ecclesiaste 3,4); condividere dei momenti gioiosi in luoghi sani
non sono da condannare. L’apostolo Paolo ci dice, però, di non
abbandonarci alle opere della carne
o a gozzoviglie (Galati 5,19-21; Romani 13,13). Dio bada al perché
facciamo una determinata cosa. Si può arrivare a designare biblicamente
il carnevale come
cosa non gradita a Dio? Abbiamo visto quali sono le origini, ma le
Sacre Scritture non fanno menzione di tali festeggiamenti, né vi è fatto
riferimento nei principi di Romani 14. Quindi, c’è qualcosa di male
nel condividere dei momenti in allegria vestiti nei panni del proprio
personaggio preferito?
5. Aspetti conclusivi
Come abbiamo potuto vedere, la Bibbia ci dà delle indicazioni generali,
di non conformarci
alle dissolutezze del mondo. Oggigiorno, ci sono chiese che, pur
rigettando le origini di tale usanza, usano questi momenti per
organizzare delle feste in maschera in comunità, allo scopo
d’evangelizzare. In tali occasioni, molti scelgono vestiti da
clown, da principesse o da supereroi; per altri sarebbe ancora meglio se
si usassero dei vestiti per rappresentare il proprio personaggio biblico
preferito. Secondo loro, questi momenti dovrebbero essere motivo
d’unione; al riguardo ricordano che tutto è puro per quelli, che sono
puri (Tito 1,15); bisogna vagliare se Paolo intendesse cose del genere.
Altri preferiscono organizzare delle feste con rappresentazioni
teatrali, in cui la condivisione della Parola di Dio in modo
recitato diventa un modo alternativo per condividere l’Evangelo; questo
lo si può fare certo tutto l’anno.
Non dobbiamo sicuramente conformarci al mondo; e anche nei
festeggiamenti o nell’abbigliamento dobbiamo riflettere la nostra vita
redenta: «Soltanto, comportatevi in modo degno dell’Evangelo
di Cristo, affinché, sia che io venga a vedervi sia che io resti
lontano, senta dire di voi che state fermi in uno stesso spirito,
combattendo insieme con un medesimo animo per la fede dell’Evangelo»
(Filippesi 1,27).
Un nota finale redazionale
Non entro nel merito del fatto che in famiglia i bambini si
mascherino per gioco a carnevale o tutto l’anno; ciò ci porterebbe
lontani nella discussione. Qui i genitori credenti necessitano di
discernimento e sapienza per agire secondo il
timore di Dio e in modo conforme alla fede cristiana. Ciò che si semina,
si miete; e questo vale nell’etica sia per il massimalismo, sia per
il liberalismo.
Resta da riflettere se i locali della comunità siano il luogo
adatto per organizzare «carnevalate». Non credo che si possa
combattere così «insieme con un medesimo animo per la fede
dell’Evangelo» (Fil 1,27). Se il mondo entra nelle chiese,
mischiando così luce e tenebre, l’Evangelo risulterà annacquato e
quindi sterile e inefficace. L’alternativa biblica è di portare la
luce nel mondo.
Faccio presente che, al tempo del NT, i baccanali e feste
simili erano un grande richiamo folkloristico e sensuale anche per i
cristiani, che erano in pericolo di essere trascinati. Valga qui,
quindi, l’esortazione dell’apostolo Pietro: «Voi dunque, diletti,
sapendo queste cose innanzi, state in guardia, che talora,
trascinati anche voi dall’errore degli scellerati, non scadiate
dalla vostra fermezza» (2 Pt 3,17; cfr. 1 Cor 12,2).
Inoltre, mi preme concludere con questa esortazione dell’apostolo
Paolo: «Io vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio,
a presentare i vostri corpi
in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; il che è il vostro
culto razionale. E non siate conformi a questo mondo, ma
siate trasformati mediante il
rinnovamento del senno, affinché siate in grado di provare quale
sia la
volontà di Dio: quella buona e gradita e perfetta» (Rm
12,1s).
{Nicola Martella} |
►
Carnevale: carne vale sotto la maschera? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A2-Carneval_mascher_Mds.htm
23-02-2011; Aggiornamento: 04-03-2014 |