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La nostra meta nelle gare
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2. Lo sportivo per lo sportivo |
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LA NOSTRA META NELLE GARE: «Nonsapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben
tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo.
Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per
ricevere una corona corruttibile; ma noi, una incorruttibile»
(L’apostolo Paolo nella prima epistola alla chiesa di Corinzi 9,24-25). Questi due versetti sono fondamentali per un atleta al
fine di conoscere la via che deve percorrere per far sì che la sua corsa non sia
stata vana. Non so quanti di voi si ricordano delle «Olimpiadi» dell’88 a Seoul,
di quello che accadde nella disciplina della Maratona. Io allora vivevo in
Germania e mi ricordo di aver visto questa manifestazione in diretta. Dal 35°
chilometro in poi iniziava la vera corsa, e dopo un paio di chilometri, nella
fase decisiva, ci fu la selezione. Un africano si trovava da solo al comando
seguito da un altro africano e al terzo posto, dal nostro Gelindo Bordin. Il direttore della gara comincia a girarsi. Che cosa
sta succedendo? Nella Maratona si sa che un atleta, dal 35° chilometro in poi,
possa incappare nel cosiddetto «punto morto»; ciò significa che l’atleta ha
consumato tutto il suo carburante e che, quindi, il corpo non risponde più ai
comandi del suo cervello. Si ha bisogno di un certo periodo di tempo affinché il
corpo passi alle riserve, cioè ai grassi interni, e affinché questo avvenga il
corpo ha bisogno di un periodo di tempo dia circa 10-15 minuti. Questo tempo per
alcuni atleti può essere fatale per l’esito della corsa. Infatti, come avvenne
in questa Maratona, il primo atleta fu raggiunto dal secondo e subito dopo anche
dal terzo. Quest’ultimo vinse la gara. Io non so se qualcuno di voi si sia ma
chiesto che cosa sarà passato per la mente del primo atleta, divenuto poi terzo,
a fine gara o nei giorni successivi e quanto ci sia voluto per «digerire» questa
grande sconfitta. Avrà forse potuto dire: «Io ho combattuto un buon
combattimento, ho vinto la gara? Ho raggiunto la mia meta?» Forse per un po’
di tempo, questo l’avrà potuto pensare Gelindo Bordin, ma anche lui in quel bel
giorno della sua vita ha vinto solo una «corona corruttibile». Per un certo
periodo si parlò di tutto questo. Oggi, chi se ne ricorda? Dopo un tempo così
lungo, potrà forse anche Bordin esclamare: «Ho raggiunto la meta! Ho ricevuto
la corona incorruttibile!»? Oppure penserà come disse l’Apostolo Paolo nella sua
seconda lettera scritta a Timoteo: «Io ho combattuto il buon combattimento,
ho finito la corsa, ho serbata la fede; del rimanente mi è riservata la corona
di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e
non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione»
(2a epistola di Paolo a Timoteo 4,7-8). Tutti parlarono dei primi tre classificati. Che fine
avranno fatto tutti gli altri? Come mai nessuno ne parla? Hanno forse lavorato
meno dei primi tre? Eppure si sono preparati professionalmente come i primi tre.
Come mai nessuna manifestazione offre all’ultimo classificato la stessa corona
del primo? La Sacra Scrittura afferma che il giusto giudice assegnerà la corona
della vita a tutti quelli che corrono verso la sua meta. Sempre l’Apostolo Paolo affermò: «Io proseguo il
corso verso la meta per ottenere il premio della suprema vocazione di Dio in
Cristo Gesù» (epistola di Paolo ai Filippesi 3,14). Se vuoi una risposta a tutte queste domande, mettiti in
contatto con noi.
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2.
LO SPORTIVO PER LO SPORTIVO: Chi siamo? Atleti per Cristo. Siamo persone che conoscano l’atmosfera
delle gare, come la tensione delle vittorie e delle sconfitte. Tramite
la nostra personale esperienza conosciamo la risposta alla vostra
domanda per prendere la decisione più importante della vostra vita.
Questa nostra esperienza la vogliamo condividere con altri atleti di
qualsiasi disciplina tramite corsi, allenamento e gare. Conoscere il
nostro Creatore è importante, perché Dio conosce al meglio il nostro
corpo; e un atleta che ha conoscenza del suo Creatore e segue i consigli
di Dio per il proprio corpo, può dare il meglio in ogni gara... sì il
massimo per il Signore.
Per contatti, scrivere a Fausto Gaeta: a.#gaeta2#@tin.it (togliere #).
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A2-Atleta_gareggia_UnV.htm
15-03-2007-Aggiornamento: 11-11-2009 |