Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Società

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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È VIETATO PREGARE CON I PAZIENTI

Se chiedi al paziente di poter dire una preghiera, sei sospeso!

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  LA STRANA VICENDA DI CAROLINE PETRIE: Lei è un’infermiera inglese di 45 anni di Weston-Super-Mare,nel Somerset, appartenente alla chiesa battista e al servizio dei malati da più di vent’anni. Come riporta il Daily Mail (2 febbraio 2009), è stata sospesa dal servizio perché, durante le sue visite a domicilio, ha offerto il sostegno cristiano a May Phippen; in pratica ha chiesto all’anziana paziente di 79 anni di poter dire una preghiera per la sua salute. La signora le ha risposto: «No, grazie», e tutto sembrava finito lì per lì. La donna non solo è stata sospesa dal servizio, ma rischia ora il licenziamento, visto che contro di lei è stata aperta un’azione disciplinare. Infatti la direzione dell’ospedale accusa l’infermiera d’aver violato il codice deontologico, che impone di rispettare «personalmente e professionalmente l’uguaglianza e la diversità». I fatti iniziali hanno avuto luogo già nel dicembre del 2008.

     È incredibile come l’offerta di una semplice preghiera, per altro rifiutata dall’anziana donna, sia stata interpretata dai suoi superiori come una presunta violazione del codice comportamentale. A ciò si aggiunga che la paziente stessa non ha sporto nessuna lamentela in merito. L’anziana paziente aveva semplicemente raccontato tale episodio a un’altra infermiera il giorno dopo, e da lì è nato tutto. May Phippen, intervistata dal Daily Mail, ha detto: «Non mi sono sentita offesa, mi ha solo colpito il gesto, strano da parte di un’infermiera. Non vorrei vederla licenziata per quello che ha fatto». «Mi ha solo chiesto se volessi che pregasse per me. Io le ho detto di no, e lei è andata via. Tutto qua. Era la prima volta che la vedevo. Era una brava signora, gentile e premurosa. Spero che non la licenzino per una cosa del genere».

     La stessa infermiera, comprensibilmente incredula, ha dichiarato in merito: «Non capisco come la semplice offerta di preghiera possa essere considerata un oltraggio, mi sembra solo sia un bel gesto che possa dare speranza in un particolare momento di bisogno». Ella ha ammesso d’offrire sempre ai suoi pazienti la possibilità di pregare per loro, a meno che non siano palesemente di fede diversa da quella cristiana. Ha inoltre spiegato che non stesse tentando di inculcare negli altri la sua fede, ma che aveva solo offerto il proprio piccolo aiuto spirituale. Ha detto: «Credo che pregare possa sempre aiutare quando qualcuno sta male. Sento che è una cosa buona da chiedere e un buon modo di dare la speranza che le cose cambino». Il marito dell’infermiera, Stewart Petrie (48 anni), ingegnere delle telecomunicazioni, è stato duro: «Mi sembra ridicolo che mia moglie venga licenziata per questo, spero che il buon senso prevalga».

     Tale atto amministrativo dell’ospedale ha suscitato prevedibili proteste da parte dei cristiani e dei loro esponenti. Il reverendo John Andrews, che copre la diocesi del nord di Somerset, in cui è accaduto l’episodio, ha dichiarato: «La semplice offerta d’una preghiera è perfettamente in linea con i doveri di sostegno ai malati della chiesa e il fatto che Caroline Petrie venga sospesa per questo, è estremamente spiacevole». Secondo la comunità cristiana britannica, i suoi membri stanno diventando le persone più discriminate nella società.

     È confortante che il giornale ha iniziato una raccolta di firme in favore della infermiere. Ciò significa che nemmeno tali giornalisti abbiano capito l’incomprensibile decisione delle autorità sanitarie inglesi; anche ciò è confortante.

 

 

2.  APPROFONDIAMO LA QUESTIONE: Si afferma che per chi non crede, o crede diversamente, l’offerta altrui di pregare sarebbe quantomeno un atto imbarazzante, se non offensivo. Non sembra questo il caso di tale infermiera, che è stata molto delicata; neppure tale paziente si è sentita molestata. Chiedere a un paziente, durante una visita a domicilio, se desidera che si possa fare una preghiera, non discrimina né non danneggia nessuno; tanto più che l’altro può rifiutare. Licenziare un’infermiera per tale motivo, è esagerato, tanto più che la società inglese non sta proprio bene dal punto di vista morale. Sarebbe interessante sapere chi ci sia veramente dietro a tutto ciò. In nome di un falso perbenismo e con la scusa del rispetto delle regole, si vuole impedire a un’infermiera di chiedere ai pazienti, durante le visite a domicilio, se possa dire una preghiera; questo è mancanza di buon senso. Al di là se come paziente si crede o meno, la preghiera cristiana di tipo biblico dà un supporto anche dal punto di vista psicologico, visto che può consolare, confortare, risollevare, dare speranza. Inoltre, visto che è un’offerta che il paziente può rifiutare, come può la preghiera far venir meno ai propri doveri alle norme comportamentali? Tale infermiera non ha offerto di pregare al posto di fare il suo dovere d’assistenza, ma come un di più.

     Bisognerebbe parlare della differenza fra mestiere e vocazione. La fede di tale infermiera la rendeva compassionevole, piena d’umanità e d’amore verso i sofferenti; e la preghiera era una forma di aiuto morale, di cui si ha bisogno, oltre alle cure, quando si è malati nel corpo. Spesso avviene che i malati si sentono trattati solo come oggetti, se non addirittura come carne da macello. Biasimare tale infermiera, addirittura sospenderla o licenziarla è assurdo, visto che fa questo mestiere per vocazione e ama aiutare il prossimo in ogni maniera. Bisognerebbe biasimare invece tutti coloro che fra medici e infermieri fanno invece tale mestiere come un lavoro, uno come tanti, per non essere disoccupati. Quindi è assurdo punire chi fa qualcosa di buono e onorevole, mentre altre persone fanno il loro mestiere con sufficienza o disinteresse.

     E pensare che uno dei punti di lamentela odierno verso il sistema medico, paramedico e assistenziale nelle strutture sanitarie odierne è che sia difficile trovare delle persone che, oltre a curare le malattie, stiano veramente vicine ai pazienti. Non si capisce quindi perché trattare così chi lo fa. Invece di punire i veri colpevoli nella società (ladri, bruti, criminali), ci si accanisce contro chi intende fare del bene! È una logica storta.

 

 

3.  QUO VADIS INGHILTERRA?: L’Inghilterra è un paese di grandi contraddizioni. Sembrerà strano, ma l’Inghilterra non ha a tutt’oggi una costituzione scritta, con cui si possa decidere che cosa sia «costituzionale» o no. L’Inghilterra è anche la culla della massoneria. Le spinte antieuropeiste sono forti nel Paese. Devono sempre distinguersi, in qualche modo, fosse anche per avere lo sterzo a destra dell’auto e per guidare in modo diverso dal resto dell’Europa. Vogliono lavorare nel resto dell’Europa, ma scioperano quando una ditta straniera (p.es. italiana) vince legalmente un appalto in Inghilterra.

     Prendiamo atto che la società inglese sta diventando molto violenta, specialmente fra i giovanissimi (gang, accoltellamenti, omicidi) e stanno aumentando i casi inspiegabili di suicidio tra i ragazzi. In Inghilterra non è inusuale vedere gente ubriaca già dalle 5 del pomeriggio in poi. Non è strano essere tollerante verso chi ha i vizi più abietti e accanirsi verso chi intende fare del bene?

     Inoltre in Inghilterra c’è una grossa comunità islamica. Ricchi personaggi del mondo mussulmano stanno comprando ricche fette del patrimonio finanziario, imprenditoriale e immobiliare inglese; si parla già di «islam economy». Assistiamo a un’islamizzazione di alcuni settori della società (non pochi terroristi e kamikaze legati a Al Qaeda avevano passaporto inglese). Per riguardo verso i cittadini islamici viene scristianizzato pressoché ogni cosa nella società (si veda, ad esempio, la secolarizzazione delle vetrine e dei negozi in periodi di festività cristiane come nel tempo natalizio). Intanto nessuno protesta per le moschee che sorgono; e, come affermava la Fallaci, stiamo diventando «l’Eurabia».

 

 

4.  L’INIZIO DELLA FINE?: Speriamo che questi fatti non siano l’inizio di nuove persecuzioni contro i cristiani. Chi non ricorda che nell’ottobre del 2006 Nadia Eweida, una dipendente inglese della British Airways addetta al check-in, è stata sospesa dal lavoro dalla compagnia perché portava al collo una minuscola croce, per altro coperta da un foulard? Stranamente la British Airways permetteva, allo stesso tempo, l’uso del velo alle dipendenti mussulmane.

     Gesù Cristo disse ai suoi discepoli: «V’ho dette queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo» (Giovanni 16,33; cfr. Mt 5,10).

     L’apostolo Paolo ne sapeva qualcosa di angarie e persecuzioni e scriveva a Timoteo: «Sai quali persecuzioni ho sopportato; e il Signore mi ha liberato da tutte. E d’altronde tutti quelli che vogliono vivere pienamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti» (2 Tm 3,11ss; cfr. 1 Cor 4,12).

     L’apostolo Pietro insegnò ai cristiani giudaici, a quel tempo perseguitati: «Se uno patisce come cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Dio portando questo nome» (1 Pt 4,16).

 

Combattere le discriminazioni denunciandole {Nicola Martella} (A)

Discriminazione di cristiani biblici nella società {Nicola Martella} (T)

Gli evangelici e la libertà religiosa {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Vietato_pregare_pazienti_OiG.htm

10-02-2009; Aggiornamento: 16-02-2009

 

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