Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Società

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIFFONDERE VALORI, NON IDEOLOGIE

 

Nicola Martella

 

1.  DAI VALORI ALL’IDEOLOGIA?: Tu tale immagine ci sono alcuni «sì» e alcuni «no». Qualcuno mi ha chiesto, perché uso un facsimile dei logo per il referendum sulla costituzione, fissato per l’inizio di dicembre 2016. Il primo motivo è perché vedo che i cristiani si stanno polarizzando, chi sul «sì» e chi sul «no», facendo battaglie feroci, che sfociano spesso nella carne e creano fazioni nelle chiese e in Internet. Chi dissente, viene pesantemente attaccato sul piano personale; io stesso ne ho fatto le spese.

     Premetto che sia stato un grande errore aver indetto questo referendum popolare su una materia così delicata. Una grande massa non voterà sulla base di convinzioni, non avendo gli strumenti di analisi e comprensione, ma sulla base di slogan e di emotività. Per questo, una buona fetta di cittadini si asterranno dal voto. E molti di coloro, che si informeranno, saranno così confusi che, alla fine, decideranno istintivamente e all’ultimo momento. Il referendum sta portando una grave lacerazione sociale. Ai fatti si aggiungono mitologie ideologiche stravaganti e calunnie assortite. È mia convinzione che una materia così delicata doveva essere decisa soltanto in parlamento.

     Ora, anche tra i cristiani fedeli alla Scrittura ognuno può avere le proprie opinioni; tuttavia la militanza attiva per una o l’altra fazione è qualcosa di differente, specialmente quando si avversa chi non la pensa allo stesso modo. Allora, invece di predicare l’Evangelo e di dare una buona testimonianza e un «buon odore di Cristo» (2 Cor 2,15), alcuni si improvvisano «esperti» di politica, dando l’impressione che ci si trova dinanzi a degli «omuncoli cristiani» e a delle «fotocopie sbiadite» di discepoli originali, che hanno smesso di dare sapore e di brillare (Mt 5,13-16). Improvvisamente la luce del «mondo» attrae i seguaci di Cristo, invece di essere loro a brillare in esso. «Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita» (Fil 2,14ss).

     Improvvisamente, i cristiani biblici si reinventano come politologi (certo di terza categoria) e creano immani paure nel popolo e nelle chiese, come se tale referendum cambierà irrimediabilmente le sorti dell’Italia. Poi, ci si accorgerà che, chiunque vincerà, non cambierà molto nel Paese e che i problemi di prima saranno anche quelli di dopo. Intanto, però, quelli che sono saliti in modo militante su un carro o sull’altro e che hanno condotto accese battaglie contro l’altra parte, in estenuanti ping-pong pieni di ferimenti, ingiurie, aggressività e così via, si ritroveranno con una vita più vuota di prima, carichi di colpe e risentimenti, disfatti spiritualmente e moralmente.

     Se avessero seguito i dettami della sacra Scrittura, avrebbero potuto risparmiarsi tutto ciò! Alla fine, saranno delusi comunque, poiché, qualunque schieramento vinca, la montagna avrà partorito un topolino! Niente cambierà veramente nella loro vita. I danni fatti nella contesa politica con altri credenti, quelli sì che lasceranno profondi solchi e ferite, che non si rimangeranno così in fretta.

     ■ Non era la «nostra cittadinanza... nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore»? (Fil 3,20). Come mai allora confidiamo che un referendum cambierà le nostre sorti veramente, che vinca il «sì» o il «no»?

     ■ Paolo scongiurava Timoteo con solennità e rigore «di osservare queste norme senza pregiudizio e di non far mai nulla per favoritismo» (1 Tm 5,21; cfr. Gcm 3,17s). Chi si schiera in modo militante, perde tali peculiarità. Spesso obbliga altri a prendere posizione diversa, e così si creano divisioni, fazioni e partiti nelle assemblee (cfr. 1 Cor 1,10; 11,18s), che alimentano solo i moti della carne (cfr. Gal 5,20).

     ■ L’amore pubblicamente dichiarato per uno schieramento politico specifico non è paragonabile ad altre passioni, che creano dipendenza? Similmente «l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori» (1 Tm 6,10). Con ciò contrasta un altro programma: «Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose, e protenditi verso giustizia, devozione, fede, amore, costanza, dolcezza» (v. 11).

 

2.  IL COMPORTAMENTO DEI CREDENTI NEL «MONDO»: Questo si aggiunge a quanto detto sopra. Il comportamento del credente verso il «mondo» non è lineare o univoco, ma è determinato da un rapporto differenziato verso di esso. Ad esempio, esso è il luogo in cui egli vive, ma non l’oggetto delle sue speranze. È nel mondo, ma non è del mondo. Non si fa trascinare dalle alterne mode culturali, ma è capace di andare controcorrente. Si prodiga ad aiutare e soccorrere quanti sono nel mondo, ma non si accomoda in esso e nei suoi valori. Prega per coloro, che sono in autorità, ma non si aspetta tutte le risposte da loro; si augura un clima di pace nazionale, alfine di poter vivere tranquillamente la propria fede e devozione e poter far conoscere Dio e la salvezza (1 Tm 2,1-4). Si esercita a essere sale della terra e luce del mondo, quindi a dare una buona testimonianza alla società intorno a sé.

     Ecco alcuni altri principi, che accompagnano il suo comportamento nel mondo.

     ■ Il credente non vuole predicare bene e razzolare male. «Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato» (1 Cor 9,27s).

     ■ Il credente si esercita della lotta contro l’ingiustizia, cominciando dalla propria vita. «Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato» (Eb 12,4)

     ■ Il credente è pronto a pregare e a operare per il bene delle società. «Cercate il bene della città, dove io vi ho fatti portare in cattività, e pregate l’Eterno per essa; poiché dal bene d’essa dipende il vostro bene» (Gr 29,7; cfr. 1 Tm 2,1-4).

     ■ Il credente non si associa nella diffamazione pubblica di coloro, che sono in autorità. «Non andrai qua e là, facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono l’Eterno» (Lv 19,16).

     ■ Il credente ama la verità delle cose e non i pregiudizi, che vengono diffusi; perciò verifica le cose, prima di dare loro credito. «Perciò, amate la verità e la pace» (Zc 8,19). «Chi fra voi è sapiente e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza. [14] Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità» (Gcm 3,13s).

 

3.  DIFFONDERE VALORI BIBLICI: L’intento nella pubblicazione di tale immagine è, provocatoriamente, la promozione di valori cristiani soltanto. Tale utilizzo di un facsimile dei logo per il prossimo referendum si chiama uso dell’attualità al fine di comunicare «valori», un termine caduto in disuso fra molti.

     Noi cristiani biblici non dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti dalle decisioni delle masse, sia che vinca il «sì» o il «no», l’uno o l’altro schieramento democratico. Come si vede anche negli Evangeli, le masse un giorno possono dire «Osanna!», un altro giorno «Crocifiggilo». Di là dalle nostre convinzioni, dobbiamo usare l’occasione per comunicare valori biblici, che sono intramontabili e insindacabili. Le tornate politiche passano, i valori biblici no.

 

Ecco alcuni miei esempi sul piano sociale:

     ■ Dico «sì» all’Italia e prego per essa.

     ■ Dico «no» all’ingiustizia nella mia vita.

     ■ Dico «sì» alla pace sociale e opero per essa.

     ■ Dico «no» ai pubblici calunniatori.

     ■ Dico «sì» ai leali e agli onesti.

     ■ Dico «no» a coloro, che si arricchiscono con i beni pubblici e con la politica.

     ■ Dico «sì» a tutti coloro, che si adoperano per il bene comune.

     ■ Dico «no» ai corrotti e ai concussi.

     ■ Dico «sì» a coloro, che si battono per gli ultimi della società.

     ■ Dico «no» al potere accentuato in mano a pochi.

     ■ Dico «sì» a coloro, che cercano più il bene dell’Italia che quello della loro parte politica.

     ■ Dico «no» ai populisti, che alimentano le paure, creano odio sociale e propagano calunnie e fango contro i loro avversari, pur di arrivare al potere.

     ■ Dico «sì» a quanti si sono spesi finora per la nostra libertà.

 

 

Ecco alcuni miei esempi sul piano ecclesiale:

     ■ Dico «no» al peccato nella mia vita.

     ■ Dico «sì» alla verità e opero per essa.

     ■ Dico «sì» ai cristiani, che propagano valori biblici di base.

     ■ Dico «no» a coloro, che trasformano i pulpiti in tribune elettorali.

     ■ Dico «no» all’idolatria in qualsiasi forma.

     ■ Dico «sì» alla moltiplicazione delle chiese (anche in casa) e non all’accentramento in locali sempre più grandi e di lusso.

     ■ Dico «no» al buonismo cristianizzato, che presenta un Dio fatto a propria immagine.

     ■ Dico «sì» all’uso dei carismi effettivamente ricevuti, senza voler apparire «maestrini della leggina», facendo un arbitrario «copia e incolla» del lavoro altrui (senza neppure citare gli autori e le fonti).

     ■ Dico «no» a chi fa «versettologia» indebita (insalata di versetti), al fine di motivare le sue ideologie religiose.

     ■ Dico «sì» a chi fa l’esegesi contestuale, spiegando ogni testo nel suo contesto naturale.

 

4.  ASPETTI CONCLUSIVI: Fintantoché referendum ed elezioni rimangono in una logica democratica, cambieranno poco dell’assetto reale, essendoci in una democrazia pesi e contrappesi. Bisogna preoccuparsi delle derive populiste e dittatoriali. Quindi, il giorno dopo il referendum costituzionale, che vinca il «sì» o il «no», ci si accorgerà che non è scoppiato il diluvio universale, né è arrivata la fine del mondo. Improvvisamente, ci si accorgerà che il mondo va avanti lo stesso e che l’invasione degli alieni non c’è stata. Che vinca il «sì» o il «no», ci saranno problemi da grandi affrontare. Magari a quanti hanno militato con l’uno o l’altro schieramento, battendosi quasi fino al sangue, dopo alcuni giorni cadranno le scaglie dagli occhi, e si accorgeranno che sono stati strumentalizzati ideologicamente (anche da se stessi) per un’impresa, che non era proprio la «madre di tutte le battaglie», da cui dipendeva il destino della nazione, come gli avevano fatto credere, ma era solo una delle tante tappe della storia democratica, se non addirittura una tempesta in un bicchiere d’acqua.

     Perciò, vale la pena insistere sui valori biblici e militare per essi, affinché si diffondano, visto che essi sono impassibili e non soggetti ai corsi e ricorsi della politica.

     Concordi con i messaggi sull’immagine e con quelli aggiunti sopra? Magari anche tu vorresti dire «sì» ad alcuni valori positivi e dire «no» ad alcuni valori negativi di tipo spirituale e morale. Sul piano morale e spirituale, a che cosa diresti tu «sì» o «no», specialmente nella tua vita, ma anche nel cristianesimo, nelle chiese e nella cultura cosiddetta cristiana? (per favore lasciamo da parte qui la politica partitica e specialmente il referendum!).

 

Referendum e scenari apocalittici {Nicola Martella} (A)

Referendum e New World Order {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Val_ideol_OiG.htm

15-11-2016; Aggiornamento:

 

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