1. ENTRIAMO IN TEMA: Dopo aver pubblicato
l’articolo «
Fango sulla moralità del rabbino Gesù: Smentiamo le falsità
storiche», i lettori hanno reagito in modi diversi. Nell’annesso
tema di discussione «
Fango sulla moralità di Gesù? Parliamone» si potrà vedere
che alcuni mi hanno accusato ingiustamente di trattare temi che
offendono Dio e la sua Parola. Purtroppo si erano limitati a leggere
l’inizio dell’articolo nella forma dell’invito alla lettura ricevuto.
Qualcuno di loro, dopo aver seguito il mio invito a leggere l’intero
articolo, si sono resi conto di come stanno le cose e si sono scusati.
Altri però hanno fatto finta di nulla, sebbene i loro giudizi fossero
pesanti.
Secondo alcuni lettori, non bisogna affrontare certi temi né bisogna
rispondere alle accuse che di coloro che formulano tesi contro Dio, la
moralità di Gesù e la sana dottrina. Mi sono meravigliato leggere che
difendere la reputazione di Gesù rientri fra le «questioni
stolte» e non fra le «cose serie», come ha affermato un lettore.
Ho dovuto ancora una volta prendere atto che ci sono temi tabù
per alcuni tipi di cristiani. La seguente lettrice ha superato ogni
limite e mostra un certo tipo di approccio alla fede, fatto di
devozionalismo entusiastico, interiorismo mistico e religiosità
dualistica, con cui pretende di misurare ogni cosa e di dare pagelle di
spiritualità. Per questo motivo, sono stato costretto ad analizzare il
suo scritto e di risponderle dettagliatamente. Nonostante ciò, per
misericordia cristiana, ho preferito darle uno pseudonimo.
2. QUESTIONI INQUIETANTI: Nicola, shalom, mi fa
piacere che altri mi hanno preceduta, volevo dare il mio contributo
prima, ma non mi è stato possibile.
Ma ti rendi conto di ciò che pubblicizzi? Non dovresti neppure
rispondere a tali ingiurie
sopra il nome Santo di Gesù. Mi fa una rabbia e nel frattempo una
grande
tristezza leggere tutte quelle sconcezze, piene d’immoralità sul nome
Santo, tre volte Santo, di Gesù! Satana vuole questo ragionare,
pubblicare
fango su Gesù, e tu ci vai dietro, invece di tagliare corto, così
facendo tu fai il suo gioco, cioè screditare Gesù e rendere
pubbliche le sue
accuse, affinché anime instabili cadono nella rete, mettendo
dubbi e
incertezze sulla persona e divinità di Gesù.
Nicola, te lo ripeto, hai fatto male a pubblicare tutte quelle
dicerie del diavolo, a noi cristiani interessa vedere anime piegate
ai piedi di Gesù, pubblicare che Gesù salva, guarisce, ritorna... ma
stiamo scherzando? Questo è stato troppo!!!
La lettera uccide ma lo spirito vivifica! In tanti argomenti non sono
d’accordo con te! Su altri temi, come per i gay, perché portarla alla
lunga, basta citare le Scritture i passi biblici per i cavillatori e
ciarlatani, fai parlare la Parola, e inutile fare lunghe filastrocche,
in quanto è la Parola che colpisce fino al midollo delle ossa, e non
secondo filosofia o ragionamenti umani, basta rispondere: «Sta
scritto!». Gesù fece così! Troppi discorsi... invece di
leggere la Bibbia, si sta a leggere e scrivere su argomenti che
feriscono Dio e noi cristiani. Non volermene, mi conosci!
Amo troppo
Dio per essere insensibile a tutte queste lordure degne di
Satana e dei suoi seguaci. {Rosa Rapallo, ps.; 16-10-2008; le parole
in grassetto, sono state evidenziate dal redattore} A Tale
lettera inquietante ho risposto come segue: Cara Rosa, prima che
pubblico la tua lettera, mi puoi assicurare che hai letto l’intero
articolo sul sito? Dalle tue parole mi sembra di no, ma ti sei limitata
al suo inizio, corrispondente all’invito alla lettura. Se tu lo facessi,
ti renderesti conto che la Bibbia l’ho fatta parlare e come! Coloro che
lo hanno letto, me ne hanno dato conto. Quindi? {Nicola Martella}
Ella ha risposto come segue: Non ho letto tutto... un po’ qua e un po’
là! Lo stesso ti dico che, anche se hai citato le Scritture, e lo fai
sempre, però certi argomenti su Gesù non dovresti abbordarli!
Non dovresti né rispondere, né tanto meno pubblicarli! Satana vuole
questo: discutere... ragionare, affinché in altri, che non credono,
aumenta di più l’incertezza sulla santità di Gesù! {Rosa Rapallo, ps.;
16-10-2008}
3. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Quello espresso da
Rosa, è un sentimento diffuso fra certi tipi di cristiani con una fede
entusiastica. Bisogna darle atto di essere coraggiosa (anche un po’
viscerale e impetuosa) nell’esprimere le sue convinzioni. Leggendo le
sue riflessioni, ho dovuto pensare: «Santa ingenuità cristiana!». Quanto
qui segue non vuole rispondere solo a questa lettrice, ma a tutti coloro
che mi palesano gli stessi atteggiamenti.
Si vuole una «religione di buoni sentimenti», un umanesimo
spiritualista spesso cristianizzato, una devozione interiorista,
trasporti mistici e belle parole edificanti — tutto senz’altro utile dal
punto di vista di alcuni, ma per noi non è per nulla sufficiente. Questa
è anzi una fede ingenua, rimasta al latte, e non per «uomini fatti». Ai
Corinzi, che erano stati subornati da giudei gnostici quanto a una
religione misticheggiante, Paolo raccomandò quanto segue: «Fratelli,
non siate fanciulli per senno; siate pur bambini
quanto a malizia, ma
quanto a senno, siate uomini fatti»
(1 Cor 14,20). Chi è arrivato allo «stato d’uomini fatti, all’altezza
della statura perfetta [= matura] di Cristo» si comporta
diversamente dai «bambini, sballottati e portati qua e là da ogni
vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle
arti seduttrici dell’errore» (Ef 4,12s).
I bambini
tremano dinanzi a problemi presenti nella società e preferiscono
ritirarsi in luoghi sicuri; essi necessitano «i primi elementi degli
oracoli di Dio… di latte e non di cibo sodo» (Eb 5,12; 6,1 «l’insegnamento
elementare»). Infatti, «chiunque usa il latte non ha esperienza
della parola della giustizia, poiché è bambino» (v. 13). Al
contrario, «il cibo sodo è per uomini fatti; per quelli, cioè, che
per via dell’uso hanno i sensi esercitati a discernere sia il bene sia
il male» (v. 14).
Se guardiamo la vita di Gesù e degli apostoli, vediamo che essi non si
sono tirati indietro ad accettare le sfide e a dare risposte alle
domande presenti nella società. Essi hanno apostrofato le persone (Mt
23) e denunciato i comportamenti trasgressivi o quelli ipocriti. Essi
non conoscevano tale «religione di buoni sentimenti» e di sola
interiorità. La maggior parte delle epistole sono nate proprio nelle
situazioni concrete, in cui gli apostoli hanno preso posizione verso le
deformazioni della fede e contro i loro fautori. È molto ingenuo e
tantissimo pericoloso affermare che oggigiorno non dovremmo neppure
nominare certi argomenti e non dovremmo né trattarli né denunciarli. Se
facessi così, mi renderei colpevole dinanzi a Dio che mi ha chiamato a
tale funzione ministeriale.
Perché non riconoscere che il medesimo Spirito di Dio ha dato funzioni
ministeriali differenti? (Ef 4,11ss). Perché mettere la testa sotto
la sabbia, facendo finta che non esistono? Perché non dovremmo
insistere a tempo e fuor di tempo (2 Tm 4,2), nella speranza che le
nostre riflessioni bibliche anche su temi scabrosi tocchino la mente di
persone, immerse in tali situazioni, e che esse giungano al
ravvedimento? In internet si dibattono tali temi sia in modo pagano, sia
in modo pseudo-cristiano, e proprio noi cristiani biblici dovremmo
sottrarci dall’indicare il pensiero biblico proprio su tali temi
scabrosi e proprio su ciò che attiene l’onore e la reputazione del
nostro Signore Gesù Cristo? Ciò non solo è irrealistico, ma è malsano e
pericoloso! Dovremmo lasciare il campo alle falsità e alle mezze verità,
rifugiandoci nella nostra dorata devozione interiorista, che nulla deve
scuotere o turbare!?
Il NT parla di
lotta spirituale quotidiana, di soldati esercitati alla battaglia, di
armatura, di vegliare e di combattere il buon combattimento. Contro che
cosa deve accadere tutto ciò, se non contro le menzogne, contro il
«padre della menzogna» (Gv 8,44) e contro i propugnatori di falsità ben
congeniate?
Satana preferisce lavorare nelle tenebre, di nascosto, e, come il
lievito, predilige che lui e i suoi adepti operino in modo celato,
ignorati e indisturbati. Il diavolo teme che si denuncino lui e tutte le
sue macchinazioni, che si porti la menzogna alla luce, la si affronti e
la si confuti! Quando mi recai a Torino alcuni decenni or sono, ci andai
sapendo che era una delle città più occulte d’Europa. Notai dappertutto
manifesti su corsi di esoterismo e conferenze di gnosticismo, di
pratiche occulte e quant’altro, vidi sui muri evidenti segni esoterici
sparsi in tutta la città. Quando chiesi ai credenti riguardo alla
presenza occulta ed esoterica nella loro città, mi risposero che non ne
sapevano nulla!
Inoltre io non pubblicizzo cose, come mi rinfaccia la lettrice, ma le
denuncio. Quando stavo per pubblicare il libro «La
lieve danza delle tenebre», quanti cristiani mi
dissero di non farlo, poiché così si dava pubblicità alle opere di
Satana. Per questo misi all’inizio un articolo dal titolo: «Ignorare o
appurare la realtà» (pp. 3-6). Eppure questo è stato (ed è) uno dei miei
libri più letti. Simili avvertimenti li ho ricevuti per vari altri
libri; essi però hanno fatto un gran bene, aprendo gli occhi alla gente.
Similmente faceva Paolo. «Nessuno vi seduca con
vani ragionamenti; poiché è per
queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini disubbidienti. Non siate
dunque loro compagni! Infatti già eravate tenebre, ma ora [siete]
luce nel Signore. Conducetevi come
figli di luce… E non abbiate nulla in comune con le
opere infruttuose delle tenebre,
anzi, piuttosto mettetele a nudo; poiché ciò che accade di nascosto da parte
loro, già dirlo è raccapricciante. Ma tutto ciò, che è
messo a nudo dalla luce, diventa manifesto; poiché tutto ciò
che è manifesto, è luce» (Ef 5,6ss.11ss).
Nella sacra Scrittura fu data risposta alle ingiurie contro la
verità, la sana dottrina e contro il nome Gesù. «Le armi della nostra
guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a
distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i
ragionamenti e ogni
altezza che si eleva contro alla
conoscenza di Dio, e facciamo
prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo»
(2 Cor 10,4s). «Vi sono molti sediziosi, ciarlatani e seduttori di
menti, specialmente fra quelli della circoncisione,
ai quali bisogna turare la bocca» (Tt 1,10).
Che cosa vuole Satana? Vuole che tutti gettino fango sulla verità,
sulla sana dottrina e sul Signore Gesù e che i cristiani tacciano,
rifugiandosi in una devozione interiorista, che chiudano gli occhi,
mettano la testa sotto la sabbia e colpevolmente tacciano. E magari a
ciò si aggiunge la «sindrome di Sansone» con un atteggiamento
apocalittico del genere: «Che io muoia insieme coi Filistei!»
(Gdc 16,30). Paolo affermò invece che «noi non siamo sopraffatti da
Satana, poiché non ignoriamo le sue macchinazioni» (2 Cor 2,11). Il
cristianesimo del NT non era un devozionalismo ritirato e difensivo, ma
era una fede militante e d’attacco: «Rivestitevi della
completa armatura di Dio, affinché
possiate stare saldi contro
le insidie del diavolo; poiché il
nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i
principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di
tenebre, contro le
forze spirituali della malvagità,
che sono nei luoghi celesti. Perciò, prendete la
completa armatura di Dio, affinché
possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver
compiuto tutto il vostro dovere,
restare in piè…» (Ef 6,11ss). Sono questi i cristiani che il diavolo
teme!
La fine della prima lettera della lettrice è particolarmente pesante e
colpevole e risente di un atteggiamento mistico della fede. Satana non
teme un devozionalismo ingenuo, meramente spiritualista e
interiorista; egli non paventa una «religione di buoni sentimenti». Egli
teme uomini maturi nella fede che difendono l’onore di Dio, denunciano
il male e mettono a nudo le macchinazioni delle tenebre. Bisogna
denunciare le false dottrine, anche quelle su Gesù, e bisogna dare
risposte bibliche e logiche. Solo così si farà sì che tanti cristiani,
abituati al biberon, poiché rimasti bambini nella fede, non vengano
sballottati qui e là da ogni vento di dottrina (Ef 4,14), ma avendo
profonde radici (convinzioni, ammaestramento, maturità), possano essere
persone mature nella fede e cristiani militanti, che non solo
riconoscano le menzogne, ma anche le combattano.
►
Tacere o dialogare su questioni spinose? {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Temi_tabu_cristiani_S&A.htm
17-10-2008; Aggiornamento: 18-10-2008 |