Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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IL SIMBOLO DEL PESCE PRESO A PESCI IN FACCIA

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  LE QUESTIONI: Ho incontrato diverse volte le seguenti elucubrazioni e speravo che qualcuno prendesse posizione, ma non è accaduto; al contrario ho visto sempre più persone, che si solo lasciati incantare. Per questo ho deciso d’intervenire, creando un dibattito su di ciò. Ecco qui di seguito la nota più breve (lascio tutto come nell’originale, solo il grassetto è redazionale): «LO SAPEVATE CHE: Prima che il Cristianesimo adottasse il simbolo del pesce, questo simbolo personificava la “Grande Madre” e l’utero. Era disegnato verticale (girato a sinistra di 90°) e rappresentava la “VAGINA” della grande madre. Il legame alla fertilità, alla nascita e alla naturale forza delle donne era condiviso anche dai Celti e dalle altre culture pagane nel nord Europa. Le femministe lo usano adesso. Deuteronomio 4,15 Or dunque, siccome non vedeste alcuna figura il giorno che l’Eterno vi parlò in Horeb in mezzo al fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre, 16 affinché non vi corrompiate e vi facciate qualche... figura d’un pesce che vive nelle acque...».

     Tutto è a firma di un certo «Fratello Sergio» (29-09-2010) Seguono poi due link:

     ■ Link 1 (articolo più completo di «Aymon De Albatrus»).

     ■ Link 2 (Ministero Chiesa Secondigliano).

 

L’articolo più completo di «Aymon De Albatrus» (uno pseudonimo, da me conosciuto anni fa con l’alias «Aymon De Taglietten (anche con «m» finale)» e simili, ossia Aimone Fabbricotti) si trova qui: «Origine del Pesce “Cristiano”».

    Dopo questo mio articolo, ho preso atto che tale «Fratello Sergio» ha modificato la sua nota nella forma (per renderla più appetibile), ma la sostanza è rimasta la stessa.

 

 

2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Non ho molta passione per i simboli cristiani e ancor meno per bigiotteria e oggettistica varie, sebbene rispetti la sensibilità culturale altrui; di ciò ne abbiamo già discusso. [ Bigiotteria e oggettistica cristiana] Tuttavia, ciò che ho letto del cosiddetto del «Fratello Sergio» (Sergio chi?), ossia di ciò che lui riporta di tale fantomatico «Aymon De Albatrus», mi ha fatto solo scuotere la testa. Mi è sembrato di vedere un falso film della serie «Come costruirsi una realtà virtuale e chiamarla verità».

     Leggendo tali scritti, mi sono detto: Che menti sessualmente morbose devono avere coloro, che si nascondono dietro tali comode etichette, per affermare cose del genere. I cristiani dei primi secoli il pesce lo rappresentavano in modo naturalistico, come mostrano affreschi e rilievi su lampade ritrovati nelle catacombe. Essi non pensavano certo a una vagina femminile, quando, in tempo di persecuzione, crearono l’acronimo ichthys, che in greco forma il termine «pesce» e sta per «Gesù Cristo, di Dio Figlio, Salvatore».

     Cercando, cercando, si troverà sempre una sedicente analogia pagana per ogni simbolo cristiano, ma ciò non significa che ognuno d’essi derivi veramente da un originale politeista. Da che cosa di pagano deriva la «colomba» tanto amata specialmente dai cristiani pentecostali? Cerchiamo un culto, dove la colomba era l’animale sacro e il gioco è fatto! E da dove proviene nel paganesimo il «fuoco», che tanto piace specialmente ai carismatici? Non ci vuole tanta fantasia per trovarlo, poiché il fuoco era un elemento sacro per tanti antichi culti! Tuttavia, ciò non significa che i credenti abbiano preso questi e altri simboli semplicemente dal paganesimo, lavandoli poi col «sapone» della cristianizzazione! Le analogie sono spesso casuali, poiché certi elementi naturali e certi animali hanno un valore universale in pressoché tutte le religioni.

     Come si vede, con tale logica si prenderanno sempre fischi per fiaschi e si confonderà sempre la gente. Ci sono fenomeni culturali e religiosi indipendenti gli uni dagli altri, con una genesi differente e con significati solo apparentemente simili, ma nella sostanza molto differenti. O dovremmo cercare una sedicente analogia pagana per le seguenti pratiche ricorrenti nella Bibbia: la circoncisione giudaica, per il battesimo di Giovanni, per la Cena del Signore, per l’atto simbolico del lavaggio dei piedi, praticato da Gesù con i suoi discepoli, per l’imposizione delle mani, per l’unzione con l’olio, e così via? Per tutto ciò, che fa l’uomo in un settore cultural-religioso, si potranno trovare pallidi paralleli in altri culti, anche distanti vari migliaia di chilometri e centinaia o migliaia di anni gli uni dagli altri. Con tale logica poco seria e poco professionale facciamo solo ridere i famosi polli, oltre che gli avversari dell’Evangelo.

     Inoltre sembra che «Fratello Sergio» e «Aymon De Albatrus» mostrino qui un interesse alquanto morboso per la «ginecologia mitologica». Come bisogna valutare questo «indizio»? Usando la loro stessa assurda logica, mi verrebbe da chiedere: Che essi abbia un substrato pagano, magari celtico-gallico-galatico rimasto superstite tra le loro sinapsi? O che cerchino così di appagare i loro reconditi istinti voluttuosi inappagati verso la «Grande Madre» celeste (Cybele, Isis, ecc.), avendo essi un cosmico «complesso di Edipo»? Non lo possiamo sapere, visto che si nascondono dietro una comodissima etichetta. Forse gentilmente ce lo chiariranno essi stessi.

     Essi prendono elementi culturali e religiosi, che non hanno nulla a che fare tra loro (Celti, Greci, Romani, Indù, ecc.), creano fittizie e false analogie basate su apriorismi e sul falso sillogismo, e alla fine credono di aver dimostrato il grande «arcano». Peccato che hanno trascurato i Lapponi, gli Aztechi, i Mongoli, i Maya, i Sioux, e chissà quali popoli ancora; se cercano, anche lì troveranno qualche recondita analogia!

     Con tale co(s)mica e mitologica logica, dovremmo chiederci che, quando Salomone «parlò… degli animali, degli uccelli, dei rettili, dei pesci» (1 Re 4,33), chissà a quale mitologia pagana avrà mai attinto! E chissà quale simbolo pagano si nascondeva dietro alla «Porta dei Pesci», presente proprio in Gerusalemme, e se essa non fosse in onore di Dagon, divinità dal corpo di pesce, o non ricordasse simbolicamente addirittura la «vagina» di Astarte o della «Regina del cielo». Se così fosse, perché mai Nehemia (oh grande peccatore!) è tornato a ricostruire tale simulacro «ginecologico»? (Ne 3,3; 12,39). Il grido, che s’udrà un giorno proprio dalla «Porta dei Pesci» (Sf 1,10), non sarà perché la «Gran Madre» co(s)mica avrà le doglie? E non sarà che la «seconda cinta», ricorrente in tale verso, sia da interpretare come «[per] la seconda [volta] incinta»?

     Ho cercato di mostrare, con un pizzico di umorismo, come sono assurde tali costruzioni virtuali di tali «hobbisti della mitologia». Ogni vero studioso di antropologia culturale sorride di tali approssimazioni di «Fratello Sergio», di «Aymon De Albatrus» e dei loro accoliti, le quali sono tipiche dei dilettanti allo sbaraglio. Leggendo i contributi, che seguono a tali fantomatici articoli, prendo atto, purtroppo, che essi trovano quelli che si fanno incantare da tali specchi per le allodole.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Simbolo_pesce_Mds.htm

25-06-2011; Aggiornamento: 28-06-2011

 

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