1. ENTRIAMO IN TEMA: Si è liberi di avere differenti opinioni
rispetto al prossimo referendum sulla Costituzione. Tuttavia, bisogna conservare
l’onestà intellettuale nell’avvalorare la propria tesi; e questo specialmente se
si è cristiani biblici e si cita la sacra Scrittura. Il mio intento non è tanto
quello di sconfessare le convinzioni altrui in merito al referendum (anch’io ho
le mie), ma di analizzare i singolari ragionamenti, che ho letto in rete,
per avvalorare le proprie opinioni. Non so perché, ma ultimamente diverse
persone, che fino a ieri scrivevano al massimo pensieri spirituali in rete, si
sono messi a fare i politologi di seconda mano e a cercare di orientare
le opinioni altrui nella loro direzione, portando argomentazioni che
mostrano
scarsa preparazione e poca onestà intellettuale, ma alimentano solo immani
paure, come se stesse per accadere un’invasione di alieni. Così facendo, quasi
fossero moderni Zeloti, presentano tale prossimo referendum costituzionale in
termini quasi apocalittici, come se dovesse accadere un fatto senza
precedenti per la storia dell’universo, pari a una delle trombe, a uno dei
suggelli o a una delle coppe dell’Apocalisse. All’analisi critica appaierò anche
un po’ di satira, che sembra l’unico modo per aprire gli occhi a chi è
oramai intronato da siffatta ideologia politico-religiosa.
2. LE TESI: Ho letto il seguente pensiero in Internet. È solo uno
dei tanti, che vengono scritti in modo simile in questi giorni. Lo prendo,
perciò, solo come esempio di un atteggiamento, che si sta diffondendo fra i
moderni Zeloti apocalittici. Per questo lo lascio anonimo.
«Allora gli alberi dissero al fico: “Vieni tu a regnare su di noi”. Ma
il fico rispose loro: “E io dovrei rinunciare alla mia dolcezza e al mio frutto
squisito per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?” Poi gli alberi
dissero alla vite: “Vieni tu a regnare su di noi”. Ma la vite rispose loro: “E
io dovrei rinunciare al mio vino, che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad
agitarmi al di sopra degli alberi?” Allora tutti gli alberi dissero al pruno:
“Vieni tu a regnare su di noi”» (Giudici 9,10-14).
Un esempio poetico ma
significativo di come l’uomo (albero) possa scegliere (votare) per un altro
albero (uomo) per poter regnare su loro. Il cristiano deve influenzare la
politica in modo cristiano con amore verso il prossimo, quindi volere il bene
del popolo. Deve avere discernimento se, nel nostro caso del referendum,
possa portare benefici per il popolo Italiano. Secondo il mio discernimento in
una parte di questo referendum sono nascoste delle direttive che insieme alla
legge sulle votazioni «italicum» ex «porcellum» possa portare a cedere
interamente la sovranità a qualcun altro che potrebbe appianare la strada ad un
dittatore, e trovandoci negli ultimi tempi perché no all’anticristo.
{Federico Borromeo, ps.; 07-11-2016; formattazione redazionale}
3. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Si comincia citando la sacra Scrittura e si finisce per aggiogarla alle proprie
opinioni politico-religiose? Non sarebbe meglio lasciare da parte la Scrittura
per avvalorare le proprie tesi di parte, per non correre il rischio di diventare
colpevole dinanzi a Dio, per aver usato in modo strumentale la sua Parola?
■ Il sistema di governo in sé sarebbe la fonte d’ogni bene o d’ogni
male? Davide, Giosafat, Giosia e altri regnarono sul popolo di Dio in modo
monocratico, portando benedizione; altri, come Achaz, Manasse, Zedekia e
altri, fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno e portarono maledizione
al popolo di Dio. Il problema non è il sistema di governo, ma la moralità
delle persone, ossia l’aderenza alla giustizia.
Quindi, non citiamo brani biblici a sproposito, per poi usarli in
modo strumentale per la propria tesi politica. Ciò non ci renderà credibili,
quando parliamo di politica; ma non lo saremo neppure quando poi vorremo
insegnare la Scrittura nelle chiese. Se proprio vogliamo citare brani biblici
per argomenti etici, sociali e politici, dobbiamo tagliare prima rettamente la
Parola di verità, ossia dobbiamo fare una corretta esegesi contestuale e
scritturale, per essere così approvati dinanzi a Dio e per evitare di essere
operai confusi (2 Tm 2,15).
■ Questo referendum (è sulla Costituzione) non c’entra nulla con «l’Italicum»
(legge elettorale); non è su questo, che si è chiamati a esprimersi. E «l’Italicum»
non ha nulla a che fare con il «Porcellum», anzi ne è l’abrogazione. Chi indica
«l’Italicum» come «ex Porcellum», non credo che abbia afferrato le
questioni e sia egli stesso ferrato in una materia del genere. Perciò, è
immancabilmente destinato a fare brutte figure.
■ Riguardo al prossimo referendum bisogna proprio scomodare un «dittatore»
e addirittura «l’anticristo»? E questo magari dopo aver ipotizzato le
trame del «Nuovo Ordine Mondiale» (NWO) riguardo al referendum. Così ci si
attira solo ilarità e si diventa destinatario di satira. Magari si tratta
dell’influenza dei Venusiani o gli effetti dell’antimateria? Forse dobbiamo
aspettarci uno scenario alla «independence day»! Magari Matteo Renzi è lo
strumento eletto dagli extraterrestri, e il referendum è stato ispirato dagli
alieni! Suvvia, rimaniamo seri e realisti! Altrimenti, con tale fantapolitica
corriamo solo il rischio di far ridere i polli apocalittici e di mettere in
ombra i romanzi di fantascienza.
4. ASPETTI CONCLUSIVI:
Qualcuno ha fatto presente a Federico Borromeo (ps.): «Se l’anticristo
deve venire prima o poi, non sarà il nostro voto a fermarlo». Ecco che cosa ha
risposto lui: «Questo è vero che non sarà il nostro voto a fermare l’anticristo,
ma ci vuole discernimento tra ciò che è bene per la democrazia del popolo e ciò
che è male per la democrazia del popolo». Poi, non si sa per quale motivo, ha
aggiunto il seguente brano: «“Voi avete l’usanza che io vi liberi uno per la
Pasqua; volete dunque che vi liberi il re dei Giudei?” Allora gridarono di
nuovo: “Non costui, ma Barabba!” Ora, Barabba era un ladrone» (Giovanni
18,39-40).
Tutto ciò conferma quanto detto sopra. Sorvoliamo sull’espressione
«democrazia del popolo», che è un inutile pleonasmo, visto che «democrazia»
significa già «governo del popolo»; già questo mostra la mirabile competenza
sociopolitica di chi scrive. Stiamo dinanzi a un’analisi apocalittica
degli eventi correnti, tipica degli Zeloti del tempo di Gesù. Perseguendo tale
fine, non ci si fa scrupolo di abusare della Parola di Dio, suggerendo
addirittura che Matteo Renzi sia da paragonare a Barabba, l’antagonista di Gesù
dinanzi a Pilato! Così si falsa la storia (Pilato era il governatore in carica, non Barabba) e si storce la Scrittura (si suggerisce l’accostamento fra il «ladrone» e un personaggio politico attuale). Usare la Parola di Dio a questo modo, abusandone così,
rende solo colpevoli verso il Signore della Parola. Rimango solo scandalizzato
da questo arbitrio e da tale ingenua sfrontatezza.
L’accoppiata referendum e anticristo mostra che qui siamo proprio alla
paranoia politico-religiosa, come fu allora ai tempi del NT con gli Zeloti, i quali aizzarono così le folle con spauracchi apocalittici, da portare Gerusalemme e il tempio alla distruzione (70 d.C.). Mi viene da dire: «O care pecore del Signore, cambiate “erba” per favore!».
►
Diffondere valori, non ideologie {Nicola Martella} (A)
►
Referendum e New World Order
{Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Refer_apoc_Avv.htm
07-11-2016; Aggiornamento: 15-11-2016 |