Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Malattia e guarigione 1

 

Filosofia e fede

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

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REALTÀ E PROSPETTIVA IDEOLOGICA

 

 di Nicola Martella

 

 

1. Attenzione alle facili ideologie

     Ho trovato tale immagine in rete e vi ho fatto le mie osservazioni critiche su di essa. Si afferma: «Quando cambi il modo di osservare le cose, le cose che osservi cambiano». Poi si attribuisce ciò falsamente alla «fisica quantistica» e si firma il tutto con «Meditazioni e chakra»; l’autore è quindi un seguace della filosofia e della religione orientali.

     Tale affermazionenon è vera e non c’entra nulla con la fisica quantistica. La fisica quantistica non c’entra nulla con le meditazioni e i chakra! Si vuole fare solo effetto, per accreditarsi. Mentre la fisica quantistica ha a che fare con cose reali, la filosofia orientale vuol far credere che tutto sia illusione, ossia che uno non vedrebbe le cose reali, ma solo chimere. Tuttavia, l’oggetto non si può ridurre alla sua proiezione; questo sì che ce lo insegna la scienza.

     Le cose non cambiano sostanza, cambia soltanto la prospettiva di chi guarda. E se, osservando le cose, non si tengono presenti le altre prospettive, ma ci si fissa su una soltanto, si prenderanno solo cantonate. La sostanza rimane coerente con se stessa di là dalle nostre prospettive su di essa. Ad esempio, chi lavora in una fabbrica di cioccolato, non può pensare che questo suo modo di osservare le cose trasformi il mondo in cioccolata.

     Si tratta della solita tattica delle filosofie orientali, che strumentalizzano non solo la realtà, ma anche la scienza, per accreditarsi e accreditare le proprie illusioni. In pratica, si tratta di un falso sillogismo, usato per accreditare una prospettiva esoterica della realtà.

 

2. La realtà delle cose

     L’unica cosa vera di tale immagine, è quanto segue. Osservando le cose, non bisogna rigidamente credere che il proprio punto di vista coincida con tutta la realtà, ma bisogna avere la mente aperta, per cogliere le diverse angolazioni e sfumature e per addivenire a un’analisi e a una concezione il più globale possibile e il più vicino possibile alla realtà delle cose. Ad esempio, se si analizzano le molecole dell’H2O da tutti i punti di vista, si prenderà atto che sul nostro pianeta esse non si trovano soltanto allo stato liquido (acqua dal rubinetto), né soltanto a quello solido (ghiaccio nel frigo), né soltanto a quello gassoso (vapore nella sauna). Qui il modo di osservare le cose, non muta la realtà, ma arricchisce la nostra concezione d’essa.

 

3. Rimanere realisti

     Come abbiamo visto, si tratta di una concezione irrealistica e ideologica, basata sul falso sillogismo. Ad esempio, se nel nostro Paese la pressione fiscale è una delle più alte d’Europa, quando cambio il modo di osservare tale cosa, dovrebbe cambiare la cosa stessa; tuttavia il mio modo di guardare la pressione fiscale, non la fa abbassare né cambia il fatto che debba faticare per arrivare a fine mese.

     Se un fascista si mette a osservare un comunista, quest’ultimo non cambia per questo, ma magari il primo analizzando a fondo la dottrina del secondo si converte al comunismo.

     L’osservazione non muta le cose o un sistema, ma l’osservatore stesso; egli se tiene presente le varie prospettive della cosa o del sistema, può decidere di adeguarsi al meglio a esso o di farsi promotore di un cambiamento, se necessario. Se per arrivare alla strada principale, che in linea d’aria dista 50 metri da casa mia, non sarà il mio modo di osservare le cose a cambiarle, ma o accetto di fare tutto il lungo percorso per arrivarci, o mi faccio promotore che il comune costruisca finalmente una strada diretta. Questo è realismo. L’osservazione da sola non cambia nulla.

 

4. Uso corretto delle cose

     Certo, tale immagine si può usare correttamente per mostrare come esempio (metafora, similitudine) per rendere evidente la parzialità percettiva e, quindi, cognitiva della coscienza. Tuttavia, ciò è un’altra questione e non modifica le cose nella loro sostanza, ma asserisce che per addivenire a una concezione realistica della realtà, bisogna affinare i sensi, fare un’analisi più accurata e non fossilizzarsi soltanto sul proprio punto di vista. Ciò vale ad esempio in tutti i confronti e diatribe interpersonali, sociali, politiche, cliniche, scientifiche, eccetera.

     Ora, guardando tale oggetto, se uno afferma di vedere un cerchio e un altro un quadrilatero, l’oggetto non cambia di sostanza. Per sondare la realtà delle cose, si può chiedere alle persone coinvolte dapprima di prendere il punto di vista dell’altro; poi, si chiederà ad ambedue di prendere altri punti di osservazione rispetto all’oggetto; infine, si potrà suggerire alle persone coinvolte di toccare l’oggetto. Alla fine tutte le persone in causa addiverranno alla consapevolezza che si tratta di un cilindro. Quest’ultimo non è cambiato durante il processo cognitivo, ma soltanto il modo di osservarlo da parte dei partecipanti. Infatti, esiste il punto di vista dell’uno e dell’altro, poi esiste la realtà delle cose. Quindi, è sbagliato dire pure che «quando cambi il punto di osservazione, tutto cambia»; le cose reali rimangono uguali in se stesse, muta soltanto il modo di osservarle e ci si rende maggiormente conto della realtà.

     Neppure uno specchio mi modifica. Uno specchio anche dietro di me mi mostra ciò, che abitualmente non vedrei. Un filmato su di me mi rende consapevole di come mi vedono gli altri. Tuttavia, ciò non muta la mia sostanza, mi rende soltanto consapevole di me stesso e può indurmi a cambiare in meglio alcune cose nella mia vita. Il mio modo di guardarmi non cambia la mia sostanza di base, con la mia indole, i miei anni e così via. Anche mettermi nei panni degli altri, non mi rende gli altri, ma mi aiuta magari a comprenderli.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Real_prospet_MeG.htm

18-04-2013; Aggiornamento:

 

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