Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO E L’UMORISMO

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore La risposta

 

Un lettore, dopo aver letto l'articolo «Come ben riuscire di anno in anno» o almeno il corrispondente invito alla lettura, fa riferimento al terzo principio, ivi elencato: «Non permettere a nessuno, quindi neppure a te stesso, d’usare con leggerezza il Nome di Dio nelle tue parole e di trattare con disavvedutezza la sua Persona nei tuoi atti». Per la discussione di tale articolo si veda il tema «Come ben riuscire di anno in anno? Parliamone».

 

 

La questione del lettore 

 

Sagge regole.... ma che dire se Dio entra in una barzelletta? O solo San Pietro può esserlo? Gesù raccontava barzellette? Nei Vangeli appare sempre serio. Buon anno. {Emilio Spedicato; 31 dicembre 2008}

 

 

La risposta ▲

 

Nel giudaismo ci sono racconti in cui Dio compare e parla, magari in sogno o in visione; similmente ciò accade anche all’interno del cristianesimo. Si pensi al sogno in cui un uomo, visionando il suo passato, vede sulla sabbia le orme di due persone e sa che le une sono di Dio; poi, quando ne vede solo due, si lamenta con Dio d’essere stato abbandonato, mentre il Signore gli dice che quello era il momento in cui lo aveva preso in braccio. In ciò non c’è nulla di male. Certi racconti possono avere anche una leggera vena ironica di Dio verso l’uomo.

     Per altro nella stessa Bibbia Dio pensò di curare con l’ironia Giona, il cui prestigio il profeta vide incrinato in Israele, essendo stato mandato proprio a Ninive. Quando egli era al massimo dell’irritazione e voleva solo morire, Dio gli chiese con una certa vena ironica, magari velata: «Fai tu bene a irritarti così?» (Gna 4,4). E dopo che il ricino si seccò, gli chiese nuovamente: «Fai tu bene a irritarti così a motivo del ricino?» (v. 9). Al che Giona esplose in modo tragicomico: «Sì, faccio bene a irritarmi fino alla morte!». Solo quando il profeta malato d’ideologia era finalmente «scoppiato», Dio poté finalmente dargli una lezione sulla proporzione delle cose nella realtà e sul proprio essere (vv. 10s).

     In ogni modo, non si fa bene a fare umorismo col nome di Dio, poiché contraddirebbe il principio di non usare il nome di Dio invano. All’inizio del mio libro umoristico «Motti di spirito» traccio le linee dell’umorismo cristiano («Bibbia e “scienza gaia”»), mostrando che Dio ha humour e mostrandone vari casi, tra cui quello di Giona.

     Anche Gesù non mancò degli artifici tipici dell’umorismo, si pensi alla sua descrizione del pubblicano e del fariseo nel tempio (Lc 18,10ss). Si pensi alla reazione d’un levita e d’un sacerdote nei confronti di un uomo, che era stato assalito dai briganti, e come essi passarono oltre e cioè dal lato opposto della strada, mentre fu proprio un odiato Samaritano a soccorrerlo e a mietere la lode di Gesù (Lc 10,30ss). Si pensi anche ai ricchi e al kamelos (cammello e gomena) che deve passare nella cruna d’un ago! (Mt 19,24). Si pensi inoltre a come Gesù apostrofò pubblicamente i «rispettabili» Farisei, chiamandoli «ciechi», «guida di ciechi», «serpenti», «ipocriti», eccetera (Mt 15,14; 23,13ss). Si pensi alla reazione della gente a sentire che i Farisei pagavano perfino «la decima della menta e dell’aneto e del comino» (Mt 23,23), che colavano il moscerino e inghiottivano il cammello (v. 24), che pulivano il di fuori del calice e del piatto, mentre dentro c’era tutto il peggio possibile (v. 25), che assomigliavano a sepolcri imbiancati, belli di fuori, ma pieni di corruzione dentro (v. 27). Come non sobbalzava il cuore (e non solo) della gente a vedere tali falsi apostoli moralisti, ora apostrofati da Gesù?

     Quanto all’apostolo Pietro, egli (come tutti i veri credenti morti) è in Paradiso e attende la risurrezione. Lì i morti sono coscienti, ma non attivi, non avendo un corpo. La massima autorità nel Paradiso (che non è il Cielo) è Abramo (Luca 16,19ss). Quindi tutte le barzellette su «san Pietro» nell’aldilà sono sbagliate. Lo sono pure quelle che vedono nell’Inferno il diavolo e i demoni come tormentatori; il primo inquilino trascendentale dell’Inferno (dopo la «bestia» o dittatore escatologico e il falso profeta, Ap 19,20) sarà proprio il diavolo, unitamente ai suoi accoliti (Ap 20,10), i quali saranno essi stessi tormentati in eterno.

     Il comandamento «Non nominare il nome di Dio invano» vale quindi anche per l’umorismo gratuito, specialmente quello in cui l’Onnipotente viene reso ridicolo. {Nicola Martella}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Nome_Dio_umorismo_Mds.htm

31-12-2008; Aggiornamento:

 

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