Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MUSICA EQUIVOCA FRA SACRO E PROFANO

 

 di Nicola Martella

 

Una lettrice ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Caro Nicola, proprio recentemente mi è capitato di vedere sulle informazioni d’un noto cantante cristiano che, tra la musica che ama c’è Sting, Elton John e altri cantanti secolari. Volevo chiederti un parere riguardo a questo. Cosa pensi del fatto che un credente, coinvolto per giunta in un ministero d’adorazione, ascolti questo tipo di musica?

     Io e mio marito, sinceramente, da quando abbiamo lasciato al Signore la guida della nostra vita, abbiamo eliminato un certo tipo di musica. Credo che la musica abbia una forte influenza su tutta la persona, anima, corpo e spirito… non c’è musica neutrale. Sia io che mio marito veniamo da un passato di tossicodipendenza, il Signore ha fatto una grande opera nella nostra vita, siamo stati in un centro di riabilitazione cristiano, «L’Arca Teen Challenge», io nel 1989, mio marito nel 1998, e come puoi immaginare, la musica per noi era un vero legame, come diverse altre cose.

     Purtroppo ho constatato che ci sono diversi credenti che ascoltano musica cosiddetta «del mondo» e, sinceramente, a volte, mi chiedo, se siamo noi a essere troppo radicali. Vorrei scrivere un messaggio a questo fratello, perché so che ha anche scritto dei libri sul ministero dell’adorazione e tiene, credo, anche dei seminari. Tu cosa mi consigli di scrivergli. In ogni modo, prima di tutto, dimmi il tuo parere, magari non sei d’accordo con noi; se così, avrai sicuramente delle motivazioni che gradirei ascoltare. Se ci sono degli articoli che vuoi consigliarmi, ti ringrazio. Grazie. Che la pace di Cristo Gesù sia con te… {Gabriella Ciriaco; 1 gennaio 2010}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

 

1.  LA MUSICA PROFANA: Quello della musica profana è un campo minato: ciò che si potrà dire, risulterà per gli uni un toccasana, per gli altri veleno. Per questo bisogna mantenere un grande equilibrio. Ammetto di non conoscere molto lo scenario musicale odierno; in genere non giudico tanto la musica (che spesso è legata ai gusti), quanto i testi.

     In ogni tempo i musicisti e cantautori cristiani hanno attinto i loro generi alla cultura circostante (si pensi a Johann Sebastian Bach, a Georg Friedrich Händel). Tale «contaminazione» risulta da un confronto fra la loro musica e quella del loro tempo. Ciò non è neppure errato, visto che come cristiani dobbiamo imprigionare ogni cosa e renderla soggetta a Cristo. «Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,4s).

     Nelle canzoni profane ci sono alcune cose buone e altre meno buone. Da una parte non si può buttare via il bambino con tutta l’acqua sporca. Ci sono canzoni d’amore bellissime. A me piacciono quelle antiche e specialmente quelle napoletane; evito di cantare (o canticchiare) però tutto ciò che ha elementi di amoralità.

     Dall’altra parte, non possiamo partecipare «alle opere infruttuose delle tenebre» (Ef 5,11), ma dobbiamo esaminare anche in ciò «che cosa sia accetto al Signore» (v. 10). Personalmente a me non piace ascoltare musica di cantanti o gruppi associati all’occultismo (musica metal, ecc.). Evito anche coloro che cantano testi pieni di equivocità e trivialità morali. Faccio un esempio. Tempo fa un amico e un’amica tessevano in rete le lodi per una canzone di Elton John, poiché era piena di romanticismo. Feci notare loro che tale canzone valeva per il compagno del cantante omosessuale. Perciò una musica può essere bella e le parole piene di sentimento, ma personalmente non voglio ascoltare un cantante omosessuale né cantare le sue canzoni. Che «un noto cantante cristiano» ami la musica di un cantante omosessuale, per me non è di grande testimonianza. Se poi mi accorgo che ne imita pure lo stile, mi sarà anche di scandalo.

     Lo stesso valga per «l’Ave Maria» di Franz Schubert: è una melodia bellissima, ma è un canto mariolatra; perciò non l’ascolto. Con le parole di una preghiera rivolta a Gesù, sarebbe perfetto. Lo stesso vanga per le «Ave Marie» di altri compositori e interpreti (Charles Gounod, Gaetano Donizetti, Renato Zero, Fabrizio De André).

     Ha ragione la mia interlocutrice, quando afferma che «non c’è musica neutrale» e che la musica può costituire un «vero legame». Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. Ciò che ha un’influenza su di noi, ci domina. Da ragazzo cantavo molto con altri le canzoni di Fabrizio De Andrè, la cui musica ci piaceva e i cui temi erano affascinanti. Il problema è che col tempo ci si abitua; si ascolta o si canta una canzone passabile, poi se ne ascolta o canta una più equivoca e infine si arriva a eroicizzare il mondo delle prostitute, oltre a considerare come «bigotto» non solo ciò che è tale, ma anche tutto ciò che è veramente morale (cfr. lo sviluppo nel Sal 1,1: camminare, fermarsi e sedersi).

 

 

2.  CANTAUTORI CRISTIANI: LUCI E OMBRE: Chi scrive inni e canzoni spirituali ha un importante ministero, pieno di responsabilità. Non sempre però i cantautori sono anche dei grandi conoscitori di dottrina; il problema è che, sentendosi «ispirati», non permettono ad altri neppure di correggere i loro testi. Ci sono, perciò, canti pieni di errori di grammatica, di sintassi, di logica, di teologia e di banalità. Alcuni inni del genere io non li canterei mai. Quando ho suggerito a qualcuno di cambiare i loro testi, dando loro precise indicazioni o riscrivendo i versi equivoci, ci si può immaginare la reazione di tali «persone ispirate». Sotto il manto della «licenza poetica» si vorrebbero propagare contenuti dottrinali o morali equivoci!?

     Chi ha un ministero fra le chiese, scrive «libri sul ministero dell’adorazione» e tiene anche seminari in merito, deve avere una funzione esemplare. L'apostolo Paolo, dopo aver parlato dei conduttori, riguardo ai servitori disse che siano uomini «che ritengano il mistero della fede in pura coscienza. E anche questi siano prima provati; poi assumano l’ufficio di servitori se sono irreprensibili» (1 Tm 3,9). Se essi stessi non hanno discernimento spirituale e morale, saranno un laccio per chi li ascolta, per chi li segue e li ritiene un modello.

     Chi fa il cantautore cristiano, possiede un ministero «profetico» nel senso di «proclamatorio, ispirato» (non nel senso di preveggenza!). Allora le possibilità sono due: o è un profeta legittimo, che attinge soltanto alla dottrina biblica chiara ed evidente; o è un falso profeta, che scrive e canta di cose non presenti nella sacra Scrittura o addirittura contrarie a essa. Ad esempio, se tale cantautore ha scritto dei canti rivolti allo Spirito Santo, cosa che non trovo in nessuna parte della sacra Scrittura, ritengo che lui sia almeno un falso maestro; io non canterò mai un inno del genere. La Scrittura ci insegna a pregare (e cantare) a Dio Padre nel nome di Gesù (che è presso Dio) e mediante l’azione dello Spirito Santo (che è presso di noi). Ci sono raramente anche preghiere a Gesù (At 7,59s), ma mai allo Spirito Santo; non potrebbe essere diversamente, visto che Egli è attualmente colui che suscita in noi le preghiere e intercede per noi (Rm 8,26s). [► Pregare lo Spirito Santo?]

     Non so chi sia tale cantautore, che la mia interlocutrice ha in mente (né intendo chiederle chi sia). Come un cantautore possa trasformarsi in un ideologo e in uno che usa i suoi concerti e seminari per indottrinare i credenti riguardo alla cosiddetta «riforma neoapostolica» del carismaticista Peter Wagner, lo abbiamo mostrato sul sito a proposito di Corrado Salmé.

     Abbiamo affrontato anche la questione delle canzoni estatiche (worship), legate a volte anche alla danza estatica. [► Worship, unzione ed esperienze iperestetiche; ► Musica, danza e teatro]

     La cosa curiosa (e tragica) è che tali cantautori, invece di prendersi le loro responsabilità, pretendano chel’autore reale delle loro musiche e canzoni sia lo stesso Spirito Santo! Così scrive, ad esempio, lo stesso Corrado Salmé: «Testi e Musica dello Spirito Santo ispirati a Corrado Salmé»! [► Testo e musica dello Spirito Santo] Così fanno anche altri cantautori. [► L’ispirazione innologica] È soltanto un modo equivoco di agire e di presentare la realtà delle cose.

 

Inni che evito di cantare {Nicola Martella} (A)

Inni che evito di cantare! Parliamone {Nicola Martella} (T)

Musica equivoca fra sacro e profano? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Musica_sacro_profan_Mt.htm

06-01-2010; Aggiornamento: 02-08-2010

 

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