Una lettrice ci ha presentato le seguenti questioni.
Caro Nicola, proprio recentemente mi è capitato di vedere sulle informazioni
d’un noto cantante cristiano che, tra la musica che ama c’è Sting, Elton
John e altri cantanti secolari. Volevo chiederti un parere riguardo a questo.
Cosa pensi del fatto che un credente, coinvolto per giunta in un ministero
d’adorazione, ascolti questo tipo di musica? Io e mio marito, sinceramente, da quando abbiamo
lasciato al Signore la guida della nostra vita, abbiamo eliminato un certo tipo
di musica. Credo che la musica abbia una forte influenza su tutta la persona,
anima, corpo e spirito… non c’è musica neutrale. Sia io che mio marito veniamo
da un passato di tossicodipendenza, il Signore ha fatto una grande opera nella
nostra vita, siamo stati in un centro di riabilitazione cristiano, «L’Arca Teen
Challenge», io nel 1989, mio marito nel 1998, e come puoi immaginare, la musica
per noi era un vero legame, come diverse altre cose. Purtroppo ho constatato che ci sono diversi
credenti che ascoltano musica cosiddetta «del mondo» e, sinceramente, a
volte, mi chiedo, se siamo noi a essere troppo radicali. Vorrei scrivere un
messaggio a questo fratello, perché so che ha anche scritto dei libri sul
ministero dell’adorazione e tiene, credo, anche dei seminari. Tu cosa mi
consigli di scrivergli. In ogni modo, prima di tutto, dimmi il tuo parere,
magari non sei d’accordo con noi; se così, avrai sicuramente delle motivazioni
che gradirei ascoltare. Se ci sono degli articoli che vuoi consigliarmi, ti
ringrazio. Grazie. Che la pace di Cristo Gesù sia con te… {Gabriella Ciriaco; 1
gennaio 2010}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
1. LA MUSICA PROFANA: Quello della musica profana è
un campo minato: ciò che si potrà dire, risulterà per gli uni un
toccasana, per gli altri veleno. Per questo bisogna mantenere un grande
equilibrio. Ammetto di non conoscere molto lo scenario musicale odierno;
in genere non giudico tanto la musica (che spesso è legata ai gusti),
quanto i testi. In ogni tempo i musicisti e cantautori cristiani hanno
attinto i loro generi alla cultura circostante (si pensi a Johann
Sebastian Bach, a Georg Friedrich Händel). Tale «contaminazione» risulta da un
confronto fra la loro musica e quella del loro tempo. Ciò non è neppure errato,
visto che come cristiani dobbiamo imprigionare ogni cosa e renderla soggetta a
Cristo. «Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel
cospetto di Dio a
distruggere le fortezze; poiché
distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza
di Dio, e facciamo
prigioniero
ogni pensiero traendolo
all’ubbidienza di Cristo» (2
Cor 10,4s). Nelle canzoni profane ci sono alcune cose buone
e altre meno buone. Da una parte non si può buttare via il bambino con tutta
l’acqua sporca. Ci sono canzoni d’amore bellissime. A me piacciono quelle
antiche e specialmente quelle napoletane; evito di cantare (o canticchiare) però
tutto ciò che ha elementi di amoralità. Dall’altra parte, non possiamo partecipare «alle
opere infruttuose delle tenebre» (Ef 5,11), ma dobbiamo esaminare anche in
ciò «che cosa sia accetto al Signore» (v. 10). Personalmente a me non
piace ascoltare musica di cantanti o gruppi associati all’occultismo (musica
metal, ecc.). Evito anche coloro che cantano testi pieni di equivocità e
trivialità morali. Faccio un esempio. Tempo fa un amico e un’amica tessevano in
rete le lodi per una canzone di Elton John, poiché era piena di
romanticismo. Feci notare loro che tale canzone valeva per il compagno del
cantante omosessuale. Perciò una musica può essere bella e le parole piene di
sentimento, ma personalmente non voglio ascoltare un cantante omosessuale né
cantare le sue canzoni. Che «un noto cantante cristiano» ami la musica di un
cantante omosessuale, per me non è di grande testimonianza. Se poi mi accorgo
che ne imita pure lo stile, mi sarà anche di scandalo. Lo stesso valga per «l’Ave Maria» di Franz
Schubert: è una melodia bellissima, ma è un canto mariolatra; perciò non
l’ascolto. Con le parole di una preghiera rivolta a Gesù, sarebbe perfetto. Lo
stesso vanga per le «Ave Marie» di altri compositori e interpreti (Charles
Gounod, Gaetano Donizetti, Renato Zero, Fabrizio De André). Ha ragione la mia interlocutrice, quando afferma che
«non c’è musica neutrale» e che la musica può costituire un «vero legame».
Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. Ciò che ha un’influenza su di noi, ci
domina. Da ragazzo cantavo molto con altri le canzoni di Fabrizio De Andrè, la
cui musica ci piaceva e i cui temi erano affascinanti. Il problema è che col
tempo ci si abitua; si ascolta o si canta una canzone passabile, poi se ne
ascolta o canta una più equivoca e infine si arriva a eroicizzare il mondo delle
prostitute, oltre a considerare come «bigotto» non solo ciò che è tale, ma anche
tutto ciò che è veramente morale (cfr. lo sviluppo nel Sal 1,1: camminare,
fermarsi e sedersi).
2. CANTAUTORI CRISTIANI: LUCI E OMBRE: Chi scrive
inni e canzoni spirituali ha un importante ministero, pieno di
responsabilità. Non sempre però i cantautori sono anche dei grandi
conoscitori di dottrina; il problema è che, sentendosi «ispirati», non
permettono ad altri neppure di correggere i loro testi. Ci sono, perciò,
canti pieni di errori di grammatica, di sintassi, di logica, di teologia
e di banalità. Alcuni inni del genere io non li canterei mai. Quando ho
suggerito a qualcuno di cambiare i loro testi, dando loro precise
indicazioni o riscrivendo i versi equivoci, ci si può immaginare la
reazione di tali «persone ispirate». Sotto il manto della «licenza
poetica» si vorrebbero propagare contenuti dottrinali o morali
equivoci!?
Chi ha un
ministero fra le chiese, scrive «libri sul ministero dell’adorazione» e
tiene anche seminari in merito, deve avere una funzione esemplare.
L'apostolo Paolo, dopo aver parlato dei conduttori, riguardo ai
servitori disse che siano uomini «che ritengano il mistero della fede
in
pura coscienza. E anche questi
siano prima provati;
poi assumano l’ufficio di servitori
se sono irreprensibili»
(1 Tm 3,9). Se essi stessi non hanno discernimento spirituale e morale,
saranno un laccio per chi li ascolta, per chi li segue e li ritiene un
modello.
Chi fa il cantautore cristiano, possiede un ministero «profetico» nel senso di
«proclamatorio, ispirato» (non nel senso di preveggenza!). Allora le
possibilità sono due: o è un profeta legittimo, che attinge
soltanto alla dottrina biblica chiara ed evidente; o è un falso
profeta, che scrive e canta di cose non presenti nella sacra
Scrittura o addirittura contrarie a essa. Ad esempio, se tale cantautore
ha scritto dei canti rivolti allo Spirito Santo, cosa che non trovo in
nessuna parte della sacra Scrittura, ritengo che lui sia almeno un
falso maestro; io non canterò mai un inno del genere. La Scrittura ci
insegna a pregare (e cantare) a Dio Padre nel nome di Gesù (che è
presso Dio) e mediante l’azione dello Spirito Santo (che è presso
di noi). Ci sono raramente anche preghiere a Gesù (At 7,59s), ma mai
allo Spirito Santo; non potrebbe essere diversamente, visto che Egli è
attualmente colui che suscita in noi le preghiere e intercede per noi
(Rm 8,26s). [►
Pregare lo Spirito Santo?]
Non so chi sia tale cantautore, che la mia interlocutrice ha in mente
(né intendo chiederle chi sia). Come un cantautore possa trasformarsi
in un ideologo e in uno che usa i suoi concerti e seminari per
indottrinare i credenti riguardo alla cosiddetta «riforma neoapostolica»
del carismaticista Peter Wagner, lo abbiamo mostrato sul sito a
proposito di
Corrado Salmé.
Abbiamo affrontato anche la questione delle canzoni estatiche
(worship), legate a volte anche alla danza estatica. [►
Worship, unzione ed esperienze iperestetiche; ►
Musica, danza e teatro]
La cosa curiosa (e tragica) è che tali cantautori, invece di prendersi
le loro responsabilità, pretendano chel’autore reale delle loro musiche e canzoni sia lo stesso Spirito Santo!
Così scrive, ad esempio, lo stesso Corrado Salmé: «Testi e Musica
dello Spirito Santo ispirati a Corrado Salmé»! [►
Testo e musica dello Spirito Santo] Così fanno anche altri cantautori. [►
L’ispirazione innologica] È soltanto un modo equivoco di agire e di presentare la realtà delle cose.
►
Inni che evito di cantare {Nicola Martella} (A)
►
Inni che evito di cantare! Parliamone {Nicola Martella} (T)
►
Musica equivoca fra sacro e profano? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Musica_sacro_profan_Mt.htm
06-01-2010; Aggiornamento: 02-08-2010 |