Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Ateismo

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MISTIFICAZIONI ATEISTE

 

 di Nicola Martella

 

La malafede dei nuovi atei militanti

     Ho ricevuto da un certo Sergio Martella una singolare cartolina elettronica dal titolo «Mors_tua_card.doc». Egli è seguace di un ateismo militante chiamato «axteismo» (o «ateismo dell’ascia»), il cui motto è «Tagliamo la testa a Dio».

     Sull’immagine appare un neonato dai tipici tratti europei (carnagione chiara, capelli biondi, occhi azzurri), pacifico e sorridente e coperto solo con una specie di panno di lino. Insomma una di quelle tante immagini di legno o gesso, raffigurante anacronisticamente e in modo kitsch un «bambinello» o «Gesù bambino».

     Si potrebbe dire che non c’è niente di fuori del comune, visto che rientra nella «presepiologia» cattolica che a ogni natale vuole ciclicamente riportare Gesù in una mangiatoia e dar da baciare una siffatta opera ai fedeli a mezzanotte. Sennonché l’autore ateo si è divertito ad aggiungere alcuni particolari che col «bambinello» non hanno direttamente nulla a che fare: vi ha messo dietro una specie di croce stilizzata, ha disegnato chiodi nelle mani e in un (!) piede, facendovi uscire abbondante sangue, e ha simulato anche un taglio nel costato. Se ciò non bastasse vi ha aggiunto a lato un proverbio latino: «Mors tua, vita mea» (morte tua, vita mia). E se ciò non bastasse, ha scritto sotto uno dei motti dell’ateismo militante: «Si può uccidere un figlio per “amore”? I cristiani credono di sì!».

     L’effetto psicologico e mediatico è garantito! Anche i malfattori più incalliti diventano teneri dinanzi a un neonato. Ma è chiaro che tale immagine resa così kitsch non solo è anacronistica, ma è falsa e mistificatoria.

     Infatti a parlare è proprio «axteismo» che si presenta come «ateismo dell’ascia» (con tratti di «ateismo del fascio»), il cui motto è «Tagliamo la testa a Dio». Proprio loro vogliono presentarsi come propositori di buoni sentimenti che parlano di «decapitare»? Proprio loro vogliono apparire come oppositori di un infanticidio (che esiste solo nella loro mente) che vogliono riportare il mondo in un neo-paganesimo? Ciò è veramente sorprendente.

     Ricordiamo che l’infanticidio rituale fu praticato in tutto il mondo pagano per propiziarsi la buona sorte o per allontanare quella avversa. Fu proprio il cristianesimo con la predicazione dell’Evangelo a mettere fine a una tale pratica. La mala fede e la mistificazione dei nuovi atei militanti è palese. Tutto ciò mostra anche l’ignoranza storica, biblica e teologica.

 

I fatti come risultano dai documenti biblici

     Quando Gesù di Nazareth iniziò il suo ministero non era più da decenni un neonato: «Gesù, quando cominciò anch’egli a insegnare, aveva circa trent’anni» (Lc 3,23). Egli aveva una grande consapevolezza di sé e del suo mandato. Egli sapeva di dover adempiere alle predizioni fatte dai profeti centinaia di anni prima. Con lo stupore dei discepoli egli annunciò loro diverse volte quanto gli avrebbero fatto i capi religiosi: «Il Figlio dell’uomo [= Gesù stesso in quanto Messia] sta per esser dato nelle mani degli uomini; e l’uccideranno e al terzo giorno risusciterà» (Mt 17,22s). «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi sacerdoti e degli scribi; ed essi lo condanneranno a morte, e lo metteranno nelle mani dei Gentili per essere schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà» (Mt 20,18s).

     La reazione dei discepoli fu che «essi ne furono grandemente contristati» (Mt 17,23). Già la prima volta che «Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrir molte cose dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed esser ucciso, e risuscitare il terzo giorno» (Mt 16,21), Pietro lo prese da parte e lo rimproverò, ma Gesù lo trattò duramente come uno che non aveva «il senso delle cose di Dio» (vv. 23s).

     Nell’ora in cui queste cose si avverarono, i discepoli lo abbandonarono, Giuda lo tradì e Pietro lo rinnegò. Nessuno di loro aveva previsto la morte di Gesù Messia e nessuno l’aveva capita, quando accadde. Nessuno si aspettava la risurrezione di Gesù. Quando essa avvenne, si ricordarono della parole di Gesù (cfr. Lc 24,5ss). Gesù dovette rimproverare i due discepoli che si recarono a Emmaus, perché essi non avevano capito la portata degli eventi; perciò spiegò loro le scritture profetiche che parlavano della sua morte e della sua risurrezione (Lc 24,25ss). L’apostolo Paolo sintetizzò così i fatti accaduti dopo la risurrezione: «Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa [= Pietro], poi ai Dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me…» (1 Cor 15,3-8). Si noti che ognuno poteva appurare personalmente i fatti della risurrezione, chiedendo personalmente a testimoni oculari, visto che la maggior parte di loro viveva ancora, quando Paolo scrisse.

     Fu Gesù un martire del destino e degli eventi? Niente di tutto ciò. Egli avendo più di trent’anni aveva una consapevolezza chiara e precisa di ciò che Egli era. Egli scelse tale via, conscio del valore della sua morte e della risurrezione che ne sarebbe seguita. Gesù disse: «Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore. […] io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho podestà di deporla e ho podestà di ripigliarla» (Gv 10,14.17s).

     Continuamente i suoi avversari cercarono di ucciderlo, ma Gesù aveva autorità per impedirlo, finché non venisse il suo momento. Nel Getsemani Gesù, dopo un’immane lotta in preghiera, decise di bere quel calice amaro, dicendo a Dio: «Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi» (Mt 26,39). Quando poi Giuda lo tradì e venne insieme agli avversari di Gesù per consegnarlo nelle loro mani, è scritto: «Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: “Chi cercate?”. Gli risposero: “Gesù il Nazareno!”. Gesù disse loro: “Sono io”. E Giuda, che lo tradiva, era anch’egli là con loro. Come dunque ebbe detto loro: “Sono io”, indietreggiarono e caddero in terra» (Gv 18,4ss).

     A Pietro che lo voleva difendere con la spada, espresse la sua decisione (per Pietro incomprensibile) di fare la volontà del Padre (Gv 18,11). Poi disse a Pietro: «Credi tu forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest’istante più di dodici legioni d’angeli? Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?» (Mt 26,53s). Poi Gesù si rivolse per l’ultima volta alle turbe: «Voi siete usciti con spade e bastoni come contro ad un ladrone, per pigliarmi. Ogni giorno sedevo nel tempio ad insegnare, e voi non m’avete preso; ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le scritture dei profeti» (Mt 26,55s). Gesù ormai aveva scelto di andare fino in fondo per quella via.

     Anche quando si trovò dinanzi a Pilato, evidenziò: «Gesù gli rispose: “Tu non avresti potestà alcuna contro di me, se ciò non ti fosse stato dato da alto [= da Dio]”» (Gv 19,11).

     Gesù Risorto disse di sé: «Io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli» (Ap 1,18).

 

Un avvertimento per gli atei militanti

     Concludo con le parole di Gesù rivolte a Pietro e che gli «atei dell’ascia» farebbero bene a prendere a cuore: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periscono per la spada» (Mt 26,52). È un dato di fatto che la vita di tutti gli avversari militanti di Gesù sia finita male. Nietzsche che aveva decretato la morte di Dio, finì pazzo. Temiamo per coloro che ora vogliono tagliare la testa a Dio. Come disse uno scrittore biblico: «È cosa spaventevole cadere nelle mani del Dio vivente» (Eb 10,31).

     Il Messia fu paragonato a una «pietra angolare». Gesù avvertiva che chi lo rifiutava e lo avversava, come facevano allora i Giudei, sarebbe successo loro questo: «E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà» (Mt 21,42ss). Chi milita contro Cristo, milita contro la propria vita. Dio è lento all’ira, ma non terrà l’empio per innocente (Nu 14,18; Nahum 1,3). Si tratta della parola d’onore di Cristo stesso: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24,35).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Mistificazioni_ateiste_OiG.htm

11-02-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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