Questo articolo prende spunto dal seguente articolo:
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Lezioni dalla storia 3: La storia della chiesa da Costantino alla prima crociata {Argentino Quintavalle}. Leggendolo, mi sono posto delle domande e ciò
mi ha portato alle seguenti riflessioni. Lo scopo è quello di continuare
a dialogare nella ricerca della verità. Tralasciamo molte delle
questioni che si potrebbero porre e ci limitiamo solo ad alcune
rilevanti. Per le altre obiezioni rimandiamo ai seguenti articoli:
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La questione della «cultura biblica» alla luce del giudaismo 1;
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La questione della «cultura biblica» alla luce del giudaismo 2.
■ L’antisemitismo (anzi l’anti-giudaismo) è da
condannare in tutte le sue forme. Gli uomini che in nome di «Cristo» (quello
della dogmatica) hanno agito contro le parole del Cristo storico e della Bibbia,
sono indegni di essere chiamati «cristiani», ossia seguaci di Cristo. Qualsiasi
tipo di razzismo è sbagliato: sia quello contro gli Ebrei (antisemitismo), sia
quello di alcuni gruppi di Ebrei (sionismo). Chiunque ha ucciso non per
difendere la propria vita, usando la legittima difesa, ma in nome della
religione di riferimento, mostra non solo di essere un fanatico, ma di essere
indegno della religione che professa, chiunque egli sia e qualunque sia la sua
religione.
■ L’accumulo di citazioni anti-giudaiche di esponenti
cristiani del passato senza il contesto storico e letterario, in cui ciò fu
detto, dà l’impressione di un continuo accanimento irrazionale e furibondo dei
cristiani contro gli Ebrei. Così si decontestualizza la storia e si dà
l’impressione che i Giudei erano sempre e solo innocenti e puri, sempre vittime
e mai carnefici. La verità storica è proprio questa? I Giudei non hanno mai
discriminato gli altri? Non sono mai stati razzisti? Non hanno mai perseguitato
nessuno? Leggendo il Talmud e gli altri scritti giudaici si evince un'altra
impressione. Facendo un accumulo di citazioni anti-cristiane, tratte dagli
scritti giudaici, si potrebbe avere un'impressione inversa, ossia di un
accanimento continuo del giudaismo contro il cristianesimo. Questa però non
sarebbe la verità riguardo a un costante atteggiamento di tutti i Giudei in
tutti i tempi. Come cristiani biblici dobbiamo simpatizzare con tutti
coloro che sono stati ingiustamente discriminati, angariati, perseguitati e
torturati, siano essi cristiani, giudei o appartenenti ad altri popoli e
religioni.
■ Le «crociate» sono una pagina oscura e sanguinaria
del cristianesimo clericalizzato e politicizzato. Si tenga però presente che la
visione anti-giudaica dei crociati è solo un aspetto della questione. Bisogna
notare che i «crociati» (perlopiù mercenari e avventurieri) non ebbero pietà
neppure dei cristiani incontrati sulla loro via. Dopo che furono accolti dai
cristiani di Costantinopoli, questi ultimi fecero una cattiva fine. Tutto
diventava occasione per spogliare le genti trovate sul loro cammino. Dietro ai
motivi religiosi si nascondevano l’avidità e la cupidigia. Questi sentimenti
ricorrevano anche in chierici e laici che accusavano altri cristiani di
«eresia», al fine di mettere le mani sui loro possedimenti. Cuori non veramente
convertiti a Cristo, sebbene occupino posizioni di prestigio in gerarchie
religiose, nasconderanno sempre le loro nefandezze, ammantandole con motivi
religiosi e dottrinali.
■ La strumentalizzazione politica della religione e la
strumentalizzazione religiosa della politica ci sono sempre state e perdurano
fino a tutt’oggi, e sono sempre da condannare, quando sono praticate sia dal
sinedrio (cfr. Atti), sia da un sinodo cristiano o da un altro organo religioso.
■ Quando il cuore degli uomini (giudei, cristiani) si
allontanano dalla Parola di Dio e dal doppio comandamento dell’amore (verso Dio
e verso il prossimo), allora essi sono in grado di compiere atrocità in nome
della religione che pretendono di difendere. Allora la religione diventa
fanatismo, chiunque siano i religiosi (giudei, cristiani o altri).
■ Chi si appella a Dio per le proprie manovre politiche
(guerre, discriminazioni, persecuzioni), deve rimanere sospetto, chiunque egli
sia (politico o religioso). L’integralismo religioso di qualunque tipo che si fa
referente politico e la commistione fra Stato e religione non hanno mai portato
del bene alla società e al mondo, qualsiasi sia stata la forma di Stato,
qualsiasi sia stata la religione. Qui, oltre all’islam, non fa eccezione neppure
il giudaismo o il cristianesimo.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Cultura_biblica_giudaismo3_EnB.htm
16-02-2007; Aggiornamento: 30-06-2010 |