Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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LA QUESTIONE DELLA «CULTURA BIBLICA»

ALLA LUCE DEL GIUDAISMO 3

 

 di Nicola Martella

 

Questo articolo prende spunto dal seguente articolo: ► Lezioni dalla storia 3: La storia della chiesa da Costantino alla prima crociata {Argentino Quintavalle}. Leggendolo, mi sono posto delle domande e ciò mi ha portato alle seguenti riflessioni. Lo scopo è quello di continuare a dialogare nella ricerca della verità. Tralasciamo molte delle questioni che si potrebbero porre e ci limitiamo solo ad alcune rilevanti. Per le altre obiezioni rimandiamo ai seguenti articoli:

La questione della «cultura biblica» alla luce del giudaismo 1;

La questione della «cultura biblica» alla luce del giudaismo 2.

 

     ■ L’antisemitismo (anzi l’anti-giudaismo) è da condannare in tutte le sue forme. Gli uomini che in nome di «Cristo» (quello della dogmatica) hanno agito contro le parole del Cristo storico e della Bibbia, sono indegni di essere chiamati «cristiani», ossia seguaci di Cristo. Qualsiasi tipo di razzismo è sbagliato: sia quello contro gli Ebrei (antisemitismo), sia quello di alcuni gruppi di Ebrei (sionismo). Chiunque ha ucciso non per difendere la propria vita, usando la legittima difesa, ma in nome della religione di riferimento, mostra non solo di essere un fanatico, ma di essere indegno della religione che professa, chiunque egli sia e qualunque sia la sua religione.

     ■ L’accumulo di citazioni anti-giudaiche di esponenti cristiani del passato senza il contesto storico e letterario, in cui ciò fu detto, dà l’impressione di un continuo accanimento irrazionale e furibondo dei cristiani contro gli Ebrei. Così si decontestualizza la storia e si dà l’impressione che i Giudei erano sempre e solo innocenti e puri, sempre vittime e mai carnefici. La verità storica è proprio questa? I Giudei non hanno mai discriminato gli altri? Non sono mai stati razzisti? Non hanno mai perseguitato nessuno? Leggendo il Talmud e gli altri scritti giudaici si evince un'altra impressione. Facendo un accumulo di citazioni anti-cristiane, tratte dagli scritti giudaici, si potrebbe avere un'impressione inversa, ossia di un accanimento continuo del giudaismo contro il cristianesimo. Questa però non sarebbe la verità riguardo a un costante atteggiamento di tutti i Giudei in tutti i tempi. Come cristiani biblici dobbiamo simpatizzare con tutti coloro che sono stati ingiustamente discriminati, angariati, perseguitati e torturati, siano essi cristiani, giudei o appartenenti ad altri popoli e religioni.

     ■ Le «crociate» sono una pagina oscura e sanguinaria del cristianesimo clericalizzato e politicizzato. Si tenga però presente che la visione anti-giudaica dei crociati è solo un aspetto della questione. Bisogna notare che i «crociati» (perlopiù mercenari e avventurieri) non ebbero pietà neppure dei cristiani incontrati sulla loro via. Dopo che furono accolti dai cristiani di Costantinopoli, questi ultimi fecero una cattiva fine. Tutto diventava occasione per spogliare le genti trovate sul loro cammino. Dietro ai motivi religiosi si nascondevano l’avidità e la cupidigia. Questi sentimenti ricorrevano anche in chierici e laici che accusavano altri cristiani di «eresia», al fine di mettere le mani sui loro possedimenti. Cuori non veramente convertiti a Cristo, sebbene occupino posizioni di prestigio in gerarchie religiose, nasconderanno sempre le loro nefandezze, ammantandole con motivi religiosi e dottrinali.

     ■ La strumentalizzazione politica della religione e la strumentalizzazione religiosa della politica ci sono sempre state e perdurano fino a tutt’oggi, e sono sempre da condannare, quando sono praticate sia dal sinedrio (cfr. Atti), sia da un sinodo cristiano o da un altro organo religioso.

     ■ Quando il cuore degli uomini (giudei, cristiani) si allontanano dalla Parola di Dio e dal doppio comandamento dell’amore (verso Dio e verso il prossimo), allora essi sono in grado di compiere atrocità in nome della religione che pretendono di difendere. Allora la religione diventa fanatismo, chiunque siano i religiosi (giudei, cristiani o altri).

     ■ Chi si appella a Dio per le proprie manovre politiche (guerre, discriminazioni, persecuzioni), deve rimanere sospetto, chiunque egli sia (politico o religioso). L’integralismo religioso di qualunque tipo che si fa referente politico e la commistione fra Stato e religione non hanno mai portato del bene alla società e al mondo, qualsiasi sia stata la forma di Stato, qualsiasi sia stata la religione. Qui, oltre all’islam, non fa eccezione neppure il giudaismo o il cristianesimo.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Cultura_biblica_giudaismo3_EnB.htm

16-02-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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