▲ 1.
ENTRIAMO IN TEMA:
Un lettore cristiano mi ha, posto tempo fa, una domanda specifica, a cui
poi ho risposto; riferendosi a tale questione, ha riportato l’opinione
di quello che egli ha definito «un mio amico e fratello in Cristo, di
professione teologo, molto bravo nella conoscenza della Parola di Dio»
{19 gennaio 2009}. Mi sono incuriosito e, dopo la mia risposta, gli ho
chiesto: «Sono curioso che cosa faccia uno che ha come “professione”
quella di teologo; questo tuo amico insegna in una scuola biblica,
un’accademia teologica o in qualche struttura del genere? In pratica,
chi è di specifico?».
Tale lettore mi ha risposto come segue: «Per quanto riguarda il mio
amico, si chiama Pietro Mongiello che ha scritto dei libri come per
esempio: “La luce dell’Essere”, che puoi trovare a questo
link. […]» {31 gennaio 2009}.
Per andare sul sicuro con la mia analisi, gli ho scritto, tra altre
cose, quanto segue: «Sul sito che mi hai segnalato ci sono stato. Prima
di darti le mie impressioni, puoi dirmi per favore dove sta il tuo amico
e che cosa fa? Frequenta una chiesa e quale? Se sì, che cosa fa in essa?
Qual è il tuo rapporto con lui? Che cosa conosci del suo pensiero e
della sua filosofia di vita e di fede?».
Egli mi ha risposto in merito, tra altre cose, quanto segue: «Questo mio
amico, Pietro Mongiello, lo conosco tramite internet. Abita a Bologna ed
è stato anche pastore di una chiesa libera pentecostale, da cui poi è
stato messo fuori per questioni dottrinali. Lui per il momento non
frequenta nessuna chiesa e si è dedicato a scrivere libri, come per
esempio: “La luce dell’Essere”, che ho anche letto. Lui in questo libro
scrive la storia della sua vita, la sua fede e le difficoltà che ha
avuto nelle chiese pentecostali. Avendolo ascoltato diverse volte e
conoscendo i suoi insegnamenti, non lo ritengo un pentecostale, anche se
lui si dichiara tale. Diciamo che le sue dottrine si avvicinano molto a
quelle delle chiese dei Fratelli, ma comunque lui è per l’ecumenismo».
{1 febbraio 2009}
Questo accostamento fra Pietro Mongiello e le chiese dei Fratelli mi ha
meravigliato alquanto, visto che — appartenendo io stesso a queste
ultime — posso assicurare che tra di loro ci sono anni luce. Per il
resto rimando agli aspetti conclusivi.
▲ 2.
L’ANALISI: Sono stato sul sito che mi ha segnalato il lettore.
L’impressione è che questo suo amico sia uno gnostico, a cui interessa
la spiritualità esoterica... Altro che teologo cristiano! I termini che
ricorrono su tale sito, in cui è inserito il suo libro, sono «arcani ed
esoterici misteri», mistero, apologhi gnostici, gnosi, simboli e miti,
tradizione sciamanica, ecc. Perciò, ancor prima di visionare «La luce
dell’Essere», non mi sarei meravigliato che fosse un’opera gnostica o
esoterica, magari farcita di terminologia cristiana. Gli gnostici, gli
esoteristi e gli occultisti (spesso massoni) negano Gesù venuto in carne
(Gv 1,1ss.14), la risurrezione della carne (cfr. 1 Cor 15) e che Gesù
sia il Figlio di Dio diventato uomo; l’intera epistola della 1 Giovanni
è indirizzata a contrastarli.
Gli esoteristi cristianizzati e i cristiani con idee esoteriche, pur
aderendo all’ideologia di base dello gnosticismo, fanno delle miscele
personalizzate fra esoterismo e dottrina biblica, secondo la convenienza
e l’opportunità; basta vedere in merito le varie ideologie dottrinali
nel mondo del carismaticismo (non è da confondere con pentecostalismo
classico).
Una volta visionato il libro di Pietro Mongiello, ho constatato quanto
mi aspettavo, ossia che «se stesso» e «Dio», «infinito» e «proprio
essere» si confondono; per questo può dire nella sua «realtà
trascendente incolore» che «Dio è dentro di me!», ossia prodotto della
sua mente; infatti nella gnosi e nell’esoterismo «Dio» e «se stessi»
sono la stessa cosa, come pure «dimorare in Dio» e «in se stesso». La
massima dell’antica gnosi e del corrente esoterismo è la seguente:
«Tutto è Dio, Dio è tutto, perciò io sono Dio».
Tragico è quando tali persone portano la loro spiritualità esoterica nel
cristianesimo e la rivestono di concetti biblici, come avviene a volte
negli ambienti carismaticisti. Questo è confermato dal sottotitolo del
libro di Pietro Mongiello: «Riflessione esoterica con risonanze
bibliche». Ha proprio colto nel segno!
Tale autore è, in effetti, un esoterista vestito da carismaticista. Lo
confermano le sue stesse parole: «Ho dedicato oltre 30 anni della mia
vita con passione e impegno alla ricerca e alla esegesi delle Sacre
Scritture, nonché alla conoscenza e
quindi alla sperimentazione di fenomeni “carismatici” e di “energie
sottili”» (dal
sommario sul suo sito personale). Questo è il tipico
linguaggio «energetico» gnostico ed esoterico, riscontrabile oggigiorno,
ad esempio, nell’antroposofia e nella teosofia! [Si veda in Nicola
Martella, Dizionario delle
medicine alternative,
Malattia e guarigione 2(Punto°A°Croce,
Roma 2003), gli articoli: «Antroposofia»,
pp. 53-57; «Energia cosmica o
vitale», pp. 139s; «Energie
e loro attivazione», pp. 140ss; «Teosofia», pp. 527s; e articoli
connessi.]
L’esoterismo di Pietro Mongiello si vede nel suo linguaggio rivestito di
spiritualismo biblicizzato, ma distante dalla rivelazione scritturale,
ad esempio, quando parla dell’«uomo nuovo, quello che vive nella luce
dello Spirito, ascoltando in ultima istanza la “Parola Creatrice” nel
profondo del proprio Essere»; questo è misticismo gnostico rivestito di
concetti cristianizzati. Così si vuole cercare Dio in se stesso e si
espropria la sacre Scritture per i propri intenti con un linguaggio
spiritualista, sebbene esoterico: «Un ascolto del Vangelo non più come
dottrina che viene imposta dall’esterno, ma come essenza spirituale,
come “Parola creatrice dentro di noi”, nel profondo dell’Essere... Solo
in questo modo, quando s’ascolta la “Parola Creatrice” alla Sorgente
dell’Essere, solo allora si potrà pervenire alla vera e autentica
libertà, quella che ci permetterà di vivere una vita esuberante vissuta
alla massima espressione e nella piena Consapevolezza» (dalla
prima pagina). Un esoterista non poteva dirlo meglio: s’usano
concettualità pseudo-cristiane, ma s’intende il cammino iniziatico
dell’esoterismo, in cui ognuno pretende di diventare «Cristo» (o «Dio»)
e ognuno pretende, in fin dei conti, di salvare se stesso. Già
visionando in generale il suo libro, ho tratto conferma per tutto ciò.
Coloro che rifiutano la «sana dottrina» (1 Timoteo 1,10; Tito 1,9; 2,1),
ossia «la fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi
andranno» (Giuda 1,3), andranno avanti così: «Per prurito d’udire
si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e
distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2
Timoteo 4,3). Per tali persone si adatta, in qualche modo, la seguente
parola: «Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine;
a loro è riserbata la caligine delle tenebre. Infatti con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze
carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da
coloro che vivono nell’errore,
promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono
schiavi della corruzione» (2 Pietro 2,17s).
C’è solo da decidere: è un carismaticista esoterico o un esoterista
carismatico?
▲ 3.
APPROFONDIMENTI: Ho mandato parte di quanto ho scritto sopra a
tale lettore. Con mia meraviglia, mi ha risposto, tra altre cose, quanto
segue: «Per quando riguarda Pietro Monciello non lo ritengo né gnostico
e neanche esoterico, sono certo che è una tua impressione, dato che io
l’ho ascoltato diverse volte. […] Ho letto tutto il libro di Pietro
Mongiello. Nel suo libro lui racconta tutto il suo passato, l’incidente
grave che ha avuto e le sue esperienze che ha avuto con i pentecostali.
Comunque vale la pena leggere questo libro, anche per conoscere chi è
questa persona e quali sono i suoi insegnamenti. {6 febbraio 2009}
Eppure gli avevo scritto di aver scaricato tale libro «Alla riscoperta
dell’Essere» e che una sua lettura panoramica mi aveva confermato la
genesi carismatico-esoterica delle concezioni di Pietro Monciello.
In ogni modo, gli ho risposto, facendogli predente che ho scritto vari
libri sull'occultismo, sull'esoterismo, sul misticismo, sul
carismaticismo e affini. So quindi riconoscere un libro carico di
spiritualità esoterica in breve tempo. Pur avendo dato precedentemente
una visione generale al libro di Mongiello, per scrupolo l'ho analizzato
più da vicino per ore e la mia valutazione della sua concezione non solo
è stata confermata, ma oltremodo rafforzata. Pietro Mongiello è imbevuto
completamente di esoterismo e ha cercato di esprimere tutto ciò con
etichette bibliche, facendo una tremenda e pericolosa commistione,
cercando di salvare capre e cavoli. Alla fine ci ha rimesso la verità
biblica. Egli è oramai sedotto dalla spiritualità esoterica, dal
suo universalismo religioso e dal suo messaggio
di auto-redenzione dell'uomo; perciò con tale libro è altresì un sottile
seduttore di coloro che non conoscono l'esoterismo come fenomeno
occulto, ma che rimarranno affascinati dallo spiritualismo umanista,
intriso di concettualità bibliche. Il fatto che il lettore non se ne sia
accorto, mi mostra come sia sottile tale seduzione, poiché egli ha letto
nel libro cose, interpretandole con canoni biblici, mentre l'autore le
intende in senso dell'evoluzione spiritualista dell'esoterismo. Spero
che lui e altri apriranno gli occhi al riguardo e si distanzieranno da
una tale via, che non coincide con la rivelazione biblica.
Qui di seguito faccio quindi seguire ancora un’analisi statistica e
terminologica di tale libro.
■ Esoterico: È il sottotitolo dell’opera: «Riflessione esoterica
con risonanze bibliche sul tema» (p. 2.). Anche a p. 89 parla di «questa
riflessione di carattere esoterico».
■ Occulto: Come gli occultisti, che vedono in Dio solo una
suprema energia, egli afferma: «…questa realtà “occulta” che regola
l’universo, è ben presente nel profondo della nostra coscienza come
presenza energetica…» (pp. 71s). Egli parla di «elementi “occulti” di
forza liberatrice» (p. 90). Poi stranamente parla anche negativamente di
certi cristiani, attribuendo a loro «infezioni occulte» (pp. 95s).
■ Energia: Questo è un termine molto amato da spiritualisti
esoterici, il cui teorema è il seguente: «Tutto è energia, Dio è
energia, l’uomo è energia, l’uomo è Dio». Parlando della Parola scritta
di Dio, indicata come «lettera che uccide» (diversamente da ciò che
intendeva Paolo), le contrappone la «sostanza energetica di quel
messaggio spirituale» (p. 4). Perciò «la testimonianza biblica… potrà
avvenire solamente dentro di noi, come presenza energetica di natura
spirituale» (p. 5). Anche la «Parola vivente» diviene una fonte
spiritualista «capace d’infondere energia e dinamismo», eccetera (pp.
15s). L’Evangelo, la sacra Scrittura, Dio, Cristo e quant’altro
diventano «l’energia divina che agisce dentro ogni essere umano» e
«presenza spirituale» (p. 16). Lo stesso Spirito Santo diventa un
prodotto antropologico di ogni essere umano, essendo ridotto anche lui a
una mera energia: «A questo riguardo potremmo dire che l’uomo, così
com’è, ha in sé energie spirituali e attributi divini, quello che
comunemente forse chiamiamo Spirito» (p. 21). Chi, in fondo, considera
che l’uomo sia divino al punto di essere una specie di Dio e che Dio
sia, in fondo, l’energia divina che permea tutto, può dire: «Credo di
poter sostenere, sia pure a livello di ipotesi, che l’umanità è davvero
l’espressione della vita dell’Essere Spirito, che è innanzitutto
“ENERGIACREATIVA”. L’uomo, dunque, è sì un elemento fisico e
come tale soggetto ad ogni possibile mutamento, ma è anche realtà
spirituale e cioè: “ENERGIA CREATIVA – ENERGIA DIVINA”» (p. 26).
Uno spiritualista esoterico non poteva esprimerlo meglio!
Dire «energia», dire «divino» e dire «magico» è un tutt’uno. Perciò egli
parla dell’«elemento “divino”, da dove scaturisce la percezione del
“magico” e della energia creativa, della coscienza cosmica e del
pensiero ultraterreno» (p. 27). La materia sarebbe «solamente energia
solidificata… una realtà apparente… La forza spirituale è invece
innanzitutto energia eterea, sconosciuta nella sua globalità» (p. 73).
Così si esprimono anche famosi esoteristi. A loro non interessa il Dio
personale, ma le «Energie dell’Essere» (p. 80), non interessa veramente
la salvezza mediante la croce, ma che dall’uomo stesso nasca tale
auto-redenzione, ossia lasciar «emergere dal nostro vero essere
rinnovato quell’energia armoniosa che crea a sua volta benessere e
positività» (p. 81). Nello spiritualismo esoterico tutto diventa
«sostanza energetica di quel messaggio di amore, di positività e di
forza» (p. 99). Tutto è al servizio dell’evoluzione spirituale
dell’umanità e del progresso della civiltà. Perciò si afferma da
spiritualista esoterico che Dio, lo Spirito o Cristo o come si voglia
chiamare «quella forza di cui stiamo parlando non è lontana da noi. Non
è al di sopra, e nemmeno al di sotto di noi, ma è dentro di noi come
energia spirituale, come forza liberatrice, per farci vivere da veri
esseri umani all’insegna della positività, della fiducia e dell’armonia»
(pp. 105s). Infatti di questo si tratta, ossia di «quell’energia vitale
che lo rende in piena armonia con se stesso e con Dio» (p. 108). Si
tratta quindi di «energia vitale», ossia di un mistico prodotto
antropologico sulla via dell’evoluzione spirituale dell’umanità.
Infatti, come recita uno dei titoli, è «l’uomo energia creativa» (p.
26). Per questo l’autore ritiene di essere «una persona che ha dedicato
oltre trent’anni della sua vita con passione e impegno alla ricerca e
alla esegesi delle Sacre Scritture, nonché alla conoscenza e quindi alla
sperimentazione di fenomeni “carismatici” e di “energie sottili”» (p.
131). Il termine «energie sottili» è molto caro all’esoterismo. Abbiamo
dubbi seri circa la sua «esegesi delle Sacre Scritture».
■ Lo Spirito: Questo termine ricorre 83 volte nello scritto. Come
abbiamo visto sopra «Spirito» ed «energia» s’intrecciano e si
corrispondono nel «pensiero olistico» degli esoteristi. Aggiungo qualche
altro elementi: «La salvezza dunque è una creazione dello Spirito
Divino, Energia vitale, Energia creatrice!» (p. 64). Lo Spirito o il
«mondo invisibile dello Spirito» viene ridotta a «realtà “occulta” che
regola l’universo… presente nel profondo della nostra coscienza come
presenza energetica» (pp. 71s). Si tratta del «mondo dello Spirito come
energia vitale, forza divina, Parola Creatrice» (p. 105), a cui l’uomo
divino attinge da sé, non di Cristo crocifisso nella pienezza dei tempi.
È interessante che «Spirito di Dio» non ricorre mai nello scritto, per
evitare che si intenda una persona concreta e non un’energia divina.
Solo una volta cita 2 Cor 3,17-18, dove Paolo parlò dello «Spirito del
Signore», Tuttavia l’autore vuole parlare al proposito solo dello
«Spirito Divino, forza creatrice, vita e sostegno di tutte le cose,
visibili e invisibili» (p. 14); similmente ricorre nella citazione di
Is 42,7 (p. 68). Si tratta di un «esso» (p. 64) e non di un «lui
personale», essendo «lo Spirito Divino stesso la forza creatrice,
sostenitrice e aggregante» (p. 77). Non ci si inganni, quando egli parla
«dell’azione rigeneratrice dello Spirito Divino» (p. 83).
■ Il peccato: Questo termine ricorre nel libro solo in citazioni
della sacra Scrittura (Rom 3,19-20; p. 5). Egli preferisce parlare col
linguaggio dello spiritualismo esoterico di «disarmonia», sebbene poi
usa le Parole di Paolo per chiamare tale «organismo di disarmonia» uno
«Strumento di iniquità al peccato» (p. 30). Se ne parla in modo confuso
alle seguenti pagine: 38
Il termine «peccatori» ricorre solo nella citazione di Gal
2,14ss! Di «colpa» dinanzi a un Dio personale non si parla, ma
solo di «sensi di colpa» (pp. 13. 40. 43. 70. 92. 116), spesso nel senso
della psicologia esoterica, sebbene a volte rivestito con concetti
cristiani (riconciliazione). Inutile cercare i termini «trasgressione
/i» e «trasgredire», «violazione».
■ La salvezza: Essa coincide con l’evoluzione spirituale
dell’uomo e dell’umanità. La salvezza non è dal giudizio sui
peccati, ma auto-redenzione dai sensi di colpa nel senso della
psicologia esoterista: «Questo è il processo di salvezza: la guarigione
dal senso di colpa!» (p. 43). In tale evoluzione spiritualista anche la
cosiddetta «forza dinamica dello Spirito» serve solo a «porre ogni cosa
al servizio dell’uomo, libero e signore delle proprie scelte» (p. 76).
Il futuro è già qui per gli spiritualisti, inutile attendere una
«risurrezione della carne» (termine che mai ricorre) e un regno venturo
del Messia. «Credo si debba sottolineare che il mondo nuovo verso il
quale il Signore ci chiama a vivere e ad operare non è “al di là”, come
se si trattasse di un pianeta lontano! Credo, in base a moltissime
indicazioni bibliche, che il mondo nuovo sia qui, dentro noi stessi» (p.
108). Un esoterista non l’avrebbe detto meglio. Una volta si parla di
«corpo di resurrezione», ma ciò è svincolato dall’«esistenza terrena» e
viene fatto coincidere con una fumosa «immortalità» (p. 83).
■ Il diavolo: Egli è «un’entità mitica» (p. 38). Ricorre solo
qui.
■ La Legge: Questo termine ricorre solo in citazioni bibliche
(Rom 3,19-20; p. 5; Gal2, 14ss; p. 56; Mt 22,37-40, p. 57; Rom
8,15, p. 64). E solo per dire altro, ossia ciò che porta acqua al
proprio mulino spiritualista. E nonostante ciò, l’autore vuole essere un
«esegeta biblico», che parla di «regole esegetiche» (p. 10), di «seria
analisi di esegesi biblica» (p. 56) e di «esegesi delle Sacre Scritture»
(p. 131). Chi non parla di peccato e derivati (in 648 versi nella
Bibbia), di empi e derivati (289), di giusti, giustizia e derivati
(765), di ingiusti, ingiustizia e derivati (23), di Legge (425), di
giudizio (158) e di ira di Dio (362) e così di seguito, che ne sa di
«esegesi biblica»?
■ Armonia e disarmonia: Come gli esoteristi, l’autore parla di «disarmonia
e negatività» (p. 96), non di verità e di menzogna, o di peccato e di
giustizia. Scimmiottando il linguaggio biblico parla una sola volta di
giustizia, affermando in senso spiritualista: «In tal caso egli sarà
“creato” come strumento di giustizia per la vita, strumento di
armonia» (p. 30; il termine ricorre 24 volte in tutto); tanto
«l’uomo, in quanto “entità” anche spirituale, potrà porsi all’ascolto
del suo essere supremo, all’ascolto della Parola creatrice che risuona
dentro di lui, e armonizzarsi ad Essa». Come si vede è tutto un
interiorismo spiritualista, in cui Dio e uomo si fondono; la «Parola
creatrice» è l’intuizione dell’uomo che prende coscienza di essere lui
stesso «Divino», come direbbero gli esoteristi. Non si tratta tanto di
essere salvati dal giudizio divino a causa della corruzione del peccato
né si tratta di passare dalla menzogna alla verità, ma di passare dalla
disarmonia (o negatività) all’armonia: «Il fatto saliente è che questo
messaggio di armonia e positività ci viene proposto per guarire
definitivamente le nostre “disarmonie”, la nostra “negatività”, e per
affrontare quella altrui all’esterno del nostro essere» (pp. 80s);
similmente alle pp. 95s.
■ Verità: Nello spiritualismo non si tratta tanto della verità
biblica, ossia della «fede, che è stata una volta per sempre
tramandata ai santi» (Gd 1,3), ma di «verità universali» (v. 10).
Anche nella Bibbia non si tratterebbe di verità oggettive, ma di «alcune
verità fondamentali delle antiche tradizioni» (pp. 35s), tutt’al più di
una «verità pratica» mediante le parabole (v. 36). Dio ci «ha voluto
comunicare tante verità e suggerimenti per il nostro progresso civile e
spirituale», non mediante i suoi profeti e apostoli, ma tramite i «tanti
geni a noi sconosciuti» (p. 41). La «grande verità, quasi svelare un
segreto», non è che l’uomo debba cercare e trovare Dio per essere
liberato da Lui, ma che sarebbe «necessario trovare se stessi» (p. 49);
questa è la salvezza spiritualista!
■ Gesù Cristo: Gesù ricorre 32 volte e «Cristo» 36. Non si pensi
che l’immagine che se ne traccia sia proprio quella biblica, ossia del
«Logos, Dio presso Dio», divenuto carne (Gv 1,1ss.14), morto per i
nostri peccati, risorto fisicamente per la nostra giustificazione e
fisicamente asceso al cielo per essere nostro Mediatore e da dove
fisicamente tornerà alla fine dei tempi per la redenzione finale. Egli
viene incorporato all’interno di un discorso spiritualista
dell’auto-redenzione dell’uomo. Mai si parla di Gesù venuto in carne e
morto in croce, concetti lontani per gli spiritualisti. Egli non è mai
descritto come Mediatore, poiché per gli esoteristi ognuno è maestro e
mediatore verso il «divino» e la «parola creativa», che è in loro
stessi, quindi verso la propria auto-redenzione.
Non bisogna farsi ingannare, quando egli parla di «vero incontro col
Cristo vero, Parola Eterna - che è Dio stesso, unico Maestro e Signore»
(p. 47); nello spiritualismo esoterico si intende con ciò ben altro
rispetto alla rivelazione biblica. Sono concetti spiritualistici del
«divino» che si ha in se stessi. Poi l’autore volentieri mischia
concetti biblici con quelli dello spiritualismo esoterico.
Che cosa rimane di Gesù, se non soprattutto un modello da imitare? «Gesù
rimane un modello di testimonianza nella storia da non perdere di vista,
per quanto riguarda sia il rapporto laico nella società organizzata sia
quello religioso, almeno per coloro che credono di essere Suoi seguaci»
(p. 61).
■ Parola di Dio: Mentre Dio chiama i costumi dei popoli «vanità»
e i loro racconti li definisce «miti» o «favole», il nostro autore
afferma che tali racconti «per quei popoli rappresentavano la “Parola
del Signore”» (p. 40). Le loro tradizioni sono chiamate «Rivelazione
Divina» (p. 41). Quindi, quando egli parla di «Parola del Signore»,
intende ben altro rispetto alla «rivelazione speciale» della sacra
Scrittura dei cristiani.
■ Termini tipici: Nella spiritualità esoterica ricorrono alcuni
termini particolari; verifichiamone la ricorrenza nello scritto:
olistico e derivati (4); coscienza cosmica (1); coscienza (59);
consapevolezza (38); visione (16); Parola Creatrice (12); energia vitale
(4); energia e derivati (19); divino e derivati (40); spirituale /ità
(101); evolutivo e derivati (8); evoluzione (5); e così via. Basta
leggere qualunque libro di New Age o di spiritualità esoterica per
accorgersene.
■ Termini atipici: Nel libro non si parla mai riguardo al
credente di ubbidire e ubbidienza, né di sottomissione e sottomettersi a
Dio e alla sua Parola; solo una volta si parla di usare strumenti «nella
sottomissione allo Spirito Divino», ma quest’ultimo non è la persona
dello Spirito Santo, che come tale non ricorre mai nel libro. Non si
parla mai neppure dei seguenti termini: santificazione e santificare. Di
«croce» si parla solo in una citazione biblica (pp. 61), che lui usa (e
abusa) per le sue tesi spiritualistiche, e come «simbolo di un
messaggio» universalista (pp. 115s). Del sangue di Cristo non si parla
mai, come neppure della sua umiliazione.
L’analisi potrebbe continuare, ma per necessità di cose mi fermo qui.
La filosofia del libro è tipicamente quella della spiritualità
esoterica, ma impacchettata con concettualità filo-bibliche per renderle
più appetibili. Non c’è da ingannarsi, quando si legge di «comunione»,
«riconciliazione», di «tempio dello Spirito», «salvezza», «redenzione» e
così via; l’autore intende ben altro rispetto a quello che afferma
veramente la Parola di Dio. Anche la citazione di versi biblici non deve
ingannare, poiché essi sono snaturati rispetto al contesto originario e
riempiti di altri significati. È tipico degli spiritualisti esoterici.
La sua critica ai gruppi carismatici contiene elementi condivisibili
(p.es. pp. 115); egli è rimasto scottato con gruppi del genere. La cura
del male è però peggio della malattia. Lo spiritualismo universalista e
pan-religioso dell’esoterista è tanto grave quanto le tante esagerazioni
dei carismaticisti.
▲ 4.
ASPETTI CONCLUSIVI: Tale approccio alla Bibbia è completamente
diverso da ciò che essa afferma di se stessa senza i filtri gnostici ed
esoterici. La distinzione di un discepolo di Cristo non sta nel suo
interiorismo, ma nella sua ubbidienza ai comandamenti del Signore,
chiamati nel nuovo patto «legge di Cristo» (1 Corinzi 9,21; Galati 6,2).
Gesù parlò non di viaggi onirici, di introspezioni mistiche e di
interpretazioni spiritualistiche, ma di croce: «Se uno vuol venire
dietro a me, rinunzi a se stesso e
prenda la sua croce e mi segua. Perché
chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la
sua vita per amor mio, la troverà» (Matteo 16,24s). L’apostolo Paolo
contrappose l’Evangelo alla filosofia: «I Giudei chiedono miracoli, e
i Greci cercano sapienza; ma noi predichiamo
Cristo crocifisso, che per i Giudei è
scandalo, e per i Gentili,
pazzia; ma per quelli i quali sono chiamati, tanto Giudei quanto
Greci, predichiamo Cristo, potenza
di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1,22ss). È ciò che predicò
dinanzi ai filosofi epicurei e stoici e ad altri nell’areopago di Atene
(Atti 17,18ss; cfr. Colossesi 2,8ss). Perciò metteva in guardia i
Colossesi da falsi maestri, che chiedevano riverenza e che si seguissero
le proprie visioni: «Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro
premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi alle
proprie visioni, gonfiato di vanità dalla mente della sua carne»
(Col 2,18).
Possibile che tale lettore, pur avendo letto il libro di Pietro
Mongiello, non si sia accorto del contenuto esoterico di tale
pubblicazione!? In fondo non c’è da fargli colpa, non conoscendo
probabilmente il particolare mondo dello gnosticismo e dell’esoterismo,
il loro linguaggio spiritualista e il loro uso di «etichette»
biblicizzate e cristianizzate. In ogni modo, quanto al chiamare «mio
amico e fratello in Cristo» un esoterista (cfr. 1 Cor 5,11s), ho dovuto
pensare alle parole di Paolo: «Non vi mettete con gli infedeli sotto
un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la
giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E
quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e
l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi
siamo il tempio del Dio vivente» (2 Cor 6,14ss). Mi meraviglio che
un esoterista passi per «teologo», pur essendo stato estromesso da una
chiesa per motivi dottrinali (sarebbe interessante sapere quali) e pur
vivendo attualmente senza una chiesa locale.
Ho descritto tutto ciò nella mia opera «Malattia
e guarigione 1-2» (Punto°A°Croce, Roma 2003) a
proposito delle cosiddette «medicine alternative» e dell’esoterismo. Nel
primo volume si veda specialmente il seguente articolo: «Commistioni
fra guarigione ecclesiale e paranormale», pp. 92-104; nel secondo
volume si vedano specialmente i seguenti articoli: «Energie
e loro attivazione», pp. 140ss; «Esoterismo: natura e sviluppi»,
pp. 148-155; «Esoterismo e
guarigione», pp. 155ss; «Esoterismo e Bibbia», pp. 157-164; e
articoli connessi.
Per la dottrina occulta ed esoterica e il suo contrasto con la dottrina
biblica, evinta dall’esegesi contestuale, si veda nel mio libro «La
lieve danza delle tenebre» (Veritas, Roma 1992),
l’articolo: «La dottrina occulta e la Bibbia», pp. 389-420.
Per molti dei punti di collegamento fra il carismaticismo e l’esoterismo
si veda il mio libro «Carismosofia»
(Punto°A°Croce, Roma 1995), specialmente la sezione «Carismaticismo ed
esoterismo», pp. 127-190.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Carismaticisti_esoteristi_MeG.htm
04-02-2009; Aggiornamento: 05-04-2009 |