Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Malattia e guarigione 1

 

Occultismo-esoterismo

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CARISMATICISTI ESOTERICI O ESOTERISTI CARISMATICI

 

 di Nicola Martella

 

 

▲ 1.  ENTRIAMO IN TEMA: Un lettore cristiano mi ha, posto tempo fa, una domanda specifica, a cui poi ho risposto; riferendosi a tale questione, ha riportato l’opinione di quello che egli ha definito «un mio amico e fratello in Cristo, di professione teologo, molto bravo nella conoscenza della Parola di Dio» {19 gennaio 2009}. Mi sono incuriosito e, dopo la mia risposta, gli ho chiesto: «Sono curioso che cosa faccia uno che ha come “professione” quella di teologo; questo tuo amico insegna in una scuola biblica, un’accademia teologica o in qualche struttura del genere? In pratica, chi è di specifico?».

     Tale lettore mi ha risposto come segue: «Per quanto riguarda il mio amico, si chiama Pietro Mongiello che ha scritto dei libri come per esempio: “La luce dell’Essere”, che puoi trovare a questo link. […]» {31 gennaio 2009}.

     Per andare sul sicuro con la mia analisi, gli ho scritto, tra altre cose, quanto segue: «Sul sito che mi hai segnalato ci sono stato. Prima di darti le mie impressioni, puoi dirmi per favore dove sta il tuo amico e che cosa fa? Frequenta una chiesa e quale? Se sì, che cosa fa in essa? Qual è il tuo rapporto con lui? Che cosa conosci del suo pensiero e della sua filosofia di vita e di fede?».

     Egli mi ha risposto in merito, tra altre cose, quanto segue: «Questo mio amico, Pietro Mongiello, lo conosco tramite internet. Abita a Bologna ed è stato anche pastore di una chiesa libera pentecostale, da cui poi è stato messo fuori per questioni dottrinali. Lui per il momento non frequenta nessuna chiesa e si è dedicato a scrivere libri, come per esempio: “La luce dell’Essere”, che ho anche letto. Lui in questo libro scrive la storia della sua vita, la sua fede e le difficoltà che ha avuto nelle chiese pentecostali. Avendolo ascoltato diverse volte e conoscendo i suoi insegnamenti, non lo ritengo un pentecostale, anche se lui si dichiara tale. Diciamo che le sue dottrine si avvicinano molto a quelle delle chiese dei Fratelli, ma comunque lui è per l’ecumenismo». {1 febbraio 2009}

     Questo accostamento fra Pietro Mongiello e le chiese dei Fratelli mi ha meravigliato alquanto, visto che — appartenendo io stesso a queste ultime — posso assicurare che tra di loro ci sono anni luce. Per il resto rimando agli aspetti conclusivi.

 

 

▲ 2.  L’ANALISI: Sono stato sul sito che mi ha segnalato il lettore. L’impressione è che questo suo amico sia uno gnostico, a cui interessa la spiritualità esoterica... Altro che teologo cristiano! I termini che ricorrono su tale sito, in cui è inserito il suo libro, sono «arcani ed esoterici misteri», mistero, apologhi gnostici, gnosi, simboli e miti, tradizione sciamanica, ecc. Perciò, ancor prima di visionare «La luce dell’Essere», non mi sarei meravigliato che fosse un’opera gnostica o esoterica, magari farcita di terminologia cristiana. Gli gnostici, gli esoteristi e gli occultisti (spesso massoni) negano Gesù venuto in carne (Gv 1,1ss.14), la risurrezione della carne (cfr. 1 Cor 15) e che Gesù sia il Figlio di Dio diventato uomo; l’intera epistola della 1 Giovanni è indirizzata a contrastarli.

     Gli esoteristi cristianizzati e i cristiani con idee esoteriche, pur aderendo all’ideologia di base dello gnosticismo, fanno delle miscele personalizzate fra esoterismo e dottrina biblica, secondo la convenienza e l’opportunità; basta vedere in merito le varie ideologie dottrinali nel mondo del carismaticismo (non è da confondere con pentecostalismo classico).

     Una volta visionato il libro di Pietro Mongiello, ho constatato quanto mi aspettavo, ossia che «se stesso» e «Dio», «infinito» e «proprio essere» si confondono; per questo può dire nella sua «realtà trascendente incolore» che «Dio è dentro di me!», ossia prodotto della sua mente; infatti nella gnosi e nell’esoterismo «Dio» e «se stessi» sono la stessa cosa, come pure «dimorare in Dio» e «in se stesso». La massima dell’antica gnosi e del corrente esoterismo è la seguente: «Tutto è Dio, Dio è tutto, perciò io sono Dio».

     Tragico è quando tali persone portano la loro spiritualità esoterica nel cristianesimo e la rivestono di concetti biblici, come avviene a volte negli ambienti carismaticisti. Questo è confermato dal sottotitolo del libro di Pietro Mongiello: «Riflessione esoterica con risonanze bibliche». Ha proprio colto nel segno!

     Tale autore è, in effetti, un esoterista vestito da carismaticista. Lo confermano le sue stesse parole: «Ho dedicato oltre 30 anni della mia vita con passione e impegno alla ricerca e alla esegesi delle Sacre Scritture, nonché alla conoscenza e quindi alla sperimentazione di fenomeni “carismatici” e di “energie sottili”» (dal sommario sul suo sito personale). Questo è il tipico linguaggio «energetico» gnostico ed esoterico, riscontrabile oggigiorno, ad esempio, nell’antroposofia e nella teosofia! [Si veda in Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2(Punto°A°Croce, Roma 2003), gli articoli: «Antroposofia», pp. 53-57; «Energia cosmica o vitale», pp. 139s; «Energie e loro attivazione», pp. 140ss; «Teosofia», pp. 527s; e articoli connessi.]

     L’esoterismo di Pietro Mongiello si vede nel suo linguaggio rivestito di spiritualismo biblicizzato, ma distante dalla rivelazione scritturale, ad esempio, quando parla dell’«uomo nuovo, quello che vive nella luce dello Spirito, ascoltando in ultima istanza la “Parola Creatrice” nel profondo del proprio Essere»; questo è misticismo gnostico rivestito di concetti cristianizzati. Così si vuole cercare Dio in se stesso e si espropria la sacre Scritture per i propri intenti con un linguaggio spiritualista, sebbene esoterico: «Un ascolto del Vangelo non più come dottrina che viene imposta dall’esterno, ma come essenza spirituale, come “Parola creatrice dentro di noi”, nel profondo dell’Essere... Solo in questo modo, quando s’ascolta la “Parola Creatrice” alla Sorgente dell’Essere, solo allora si potrà pervenire alla vera e autentica libertà, quella che ci permetterà di vivere una vita esuberante vissuta alla massima espressione e nella piena Consapevolezza» (dalla prima pagina). Un esoterista non poteva dirlo meglio: s’usano concettualità pseudo-cristiane, ma s’intende il cammino iniziatico dell’esoterismo, in cui ognuno pretende di diventare «Cristo» (o «Dio») e ognuno pretende, in fin dei conti, di salvare se stesso. Già visionando in generale il suo libro, ho tratto conferma per tutto ciò. Coloro che rifiutano la «sana dottrina» (1 Timoteo 1,10; Tito 1,9; 2,1), ossia «la fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi andranno» (Giuda 1,3), andranno avanti così: «Per prurito d’udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2 Timoteo 4,3). Per tali persone si adatta, in qualche modo, la seguente parola: «Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine; a loro è riserbata la caligine delle tenebre. Infatti con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore, promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione» (2 Pietro 2,17s).

     C’è solo da decidere: è un carismaticista esoterico o un esoterista carismatico?

 

 

▲ 3.  APPROFONDIMENTI: Ho mandato parte di quanto ho scritto sopra a tale lettore. Con mia meraviglia, mi ha risposto, tra altre cose, quanto segue: «Per quando riguarda Pietro Monciello non lo ritengo né gnostico e neanche esoterico, sono certo che è una tua impressione, dato che io l’ho ascoltato diverse volte. […] Ho letto tutto il libro di Pietro Mongiello. Nel suo libro lui racconta tutto il suo passato, l’incidente grave che ha avuto e le sue esperienze che ha avuto con i pentecostali. Comunque vale la pena leggere questo libro, anche per conoscere chi è questa persona e quali sono i suoi insegnamenti. {6 febbraio 2009}

     Eppure gli avevo scritto di aver scaricato tale libro «Alla riscoperta dell’Essere» e che una sua lettura panoramica mi aveva confermato la genesi carismatico-esoterica delle concezioni di Pietro Monciello.

    In ogni modo, gli ho risposto, facendogli predente che ho scritto vari libri sull'occultismo, sull'esoterismo, sul misticismo, sul carismaticismo e affini. So quindi riconoscere un libro carico di spiritualità esoterica in breve tempo. Pur avendo dato precedentemente una visione generale al libro di Mongiello, per scrupolo l'ho analizzato più da vicino per ore e la mia valutazione della sua concezione non solo è stata confermata, ma oltremodo rafforzata. Pietro Mongiello è imbevuto completamente di esoterismo e ha cercato di esprimere tutto ciò con etichette bibliche, facendo una tremenda e pericolosa commistione, cercando di salvare capre e cavoli. Alla fine ci ha rimesso la verità biblica. Egli è oramai sedotto dalla spiritualità esoterica, dal suo universalismo religioso e dal suo messaggio di auto-redenzione dell'uomo; perciò con tale libro è altresì un sottile seduttore di coloro che non conoscono l'esoterismo come fenomeno occulto, ma che rimarranno affascinati dallo spiritualismo umanista, intriso di concettualità bibliche. Il fatto che il lettore non se ne sia accorto, mi mostra come sia sottile tale seduzione, poiché egli ha letto nel libro cose, interpretandole con canoni biblici, mentre l'autore le intende in senso dell'evoluzione spiritualista dell'esoterismo. Spero che lui e altri apriranno gli occhi al riguardo e si distanzieranno da una tale via, che non coincide con la rivelazione biblica.

     Qui di seguito faccio quindi seguire ancora un’analisi statistica e terminologica di tale libro.

 

     ■ Esoterico: È il sottotitolo dell’opera: «Riflessione esoterica con risonanze bibliche sul tema» (p. 2.). Anche a p. 89 parla di «questa riflessione di carattere esoterico».

 

     ■ Occulto: Come gli occultisti, che vedono in Dio solo una suprema energia, egli afferma: «…questa realtà “occulta” che regola l’universo, è ben presente nel profondo della nostra coscienza come presenza energetica…» (pp. 71s). Egli parla di «elementi “occulti” di forza liberatrice» (p. 90). Poi stranamente parla anche negativamente di certi cristiani, attribuendo a loro «infezioni occulte» (pp. 95s).

 

     ■ Energia: Questo è un termine molto amato da spiritualisti esoterici, il cui teorema è il seguente: «Tutto è energia, Dio è energia, l’uomo è energia, l’uomo è Dio». Parlando della Parola scritta di Dio, indicata come «lettera che uccide» (diversamente da ciò che intendeva Paolo), le contrappone la «sostanza energetica di quel messaggio spirituale» (p. 4). Perciò «la testimonianza biblica… potrà avvenire solamente dentro di noi, come presenza energetica di natura spirituale» (p. 5). Anche la «Parola vivente» diviene una fonte spiritualista «capace d’infondere energia e dinamismo», eccetera (pp. 15s). L’Evangelo, la sacra Scrittura, Dio, Cristo e quant’altro diventano «l’energia divina che agisce dentro ogni essere umano» e «presenza spirituale» (p. 16). Lo stesso Spirito Santo diventa un prodotto antropologico di ogni essere umano, essendo ridotto anche lui a una mera energia: «A questo riguardo potremmo dire che l’uomo, così com’è, ha in sé energie spirituali e attributi divini, quello che comunemente forse chiamiamo Spirito» (p. 21). Chi, in fondo, considera che l’uomo sia divino al punto di essere una specie di Dio e che Dio sia, in fondo, l’energia divina che permea tutto, può dire: «Credo di poter sostenere, sia pure a livello di ipotesi, che l’umanità è davvero l’espressione della vita dell’Essere Spirito, che è innanzitutto “ENERGIACREATIVA”. L’uomo, dunque, è sì un elemento fisico e come tale soggetto ad ogni possibile mutamento, ma è anche realtà spirituale e cioè: “ENERGIA CREATIVA – ENERGIA DIVINA”» (p. 26). Uno spiritualista esoterico non poteva esprimerlo meglio!

     Dire «energia», dire «divino» e dire «magico» è un tutt’uno. Perciò egli parla dell’«elemento “divino”, da dove scaturisce la percezione del “magico” e della energia creativa, della coscienza cosmica e del pensiero ultraterreno» (p. 27). La materia sarebbe «solamente energia solidificata… una realtà apparente… La forza spirituale è invece innanzitutto energia eterea, sconosciuta nella sua globalità» (p. 73). Così si esprimono anche famosi esoteristi. A loro non interessa il Dio personale, ma le «Energie dell’Essere» (p. 80), non interessa veramente la salvezza mediante la croce, ma che dall’uomo stesso nasca tale auto-redenzione, ossia lasciar «emergere dal nostro vero essere rinnovato quell’energia armoniosa che crea a sua volta benessere e positività» (p. 81). Nello spiritualismo esoterico tutto diventa «sostanza energetica di quel messaggio di amore, di positività e di forza» (p. 99). Tutto è al servizio dell’evoluzione spirituale dell’umanità e del progresso della civiltà. Perciò si afferma da spiritualista esoterico che Dio, lo Spirito o Cristo o come si voglia chiamare «quella forza di cui stiamo parlando non è lontana da noi. Non è al di sopra, e nemmeno al di sotto di noi, ma è dentro di noi come energia spirituale, come forza liberatrice, per farci vivere da veri esseri umani all’insegna della positività, della fiducia e dell’armonia» (pp. 105s). Infatti di questo si tratta, ossia di «quell’energia vitale che lo rende in piena armonia con se stesso e con Dio» (p. 108). Si tratta quindi di «energia vitale», ossia di un mistico prodotto antropologico sulla via dell’evoluzione spirituale dell’umanità. Infatti, come recita uno dei titoli, è «l’uomo energia creativa» (p. 26). Per questo l’autore ritiene di essere «una persona che ha dedicato oltre trent’anni della sua vita con passione e impegno alla ricerca e alla esegesi delle Sacre Scritture, nonché alla conoscenza e quindi alla sperimentazione di fenomeni “carismatici” e di “energie sottili”» (p. 131). Il termine «energie sottili» è molto caro all’esoterismo. Abbiamo dubbi seri circa la sua «esegesi delle Sacre Scritture».

 

     ■ Lo Spirito: Questo termine ricorre 83 volte nello scritto. Come abbiamo visto sopra «Spirito» ed «energia» s’intrecciano e si corrispondono nel «pensiero olistico» degli esoteristi. Aggiungo qualche altro elementi: «La salvezza dunque è una creazione dello Spirito Divino, Energia vitale, Energia creatrice!» (p. 64). Lo Spirito o il «mondo invisibile dello Spirito» viene ridotta a «realtà “occulta” che regola l’universo… presente nel profondo della nostra coscienza come presenza energetica» (pp. 71s). Si tratta del «mondo dello Spirito come energia vitale, forza divina, Parola Creatrice» (p. 105), a cui l’uomo divino attinge da sé, non di Cristo crocifisso nella pienezza dei tempi.

     È interessante che «Spirito di Dio» non ricorre mai nello scritto, per evitare che si intenda una persona concreta e non un’energia divina. Solo una volta cita 2 Cor 3,17-18, dove Paolo parlò dello «Spirito del Signore», Tuttavia l’autore vuole parlare al proposito solo dello «Spirito Divino, forza creatrice, vita e sostegno di tutte le cose, visibili e invisibili» (p. 14); similmente ricorre nella citazione di Is 42,7 (p. 68). Si tratta di un «esso» (p. 64) e non di un «lui personale», essendo «lo Spirito Divino stesso la forza creatrice, sostenitrice e aggregante» (p. 77). Non ci si inganni, quando egli parla «dell’azione rigeneratrice dello Spirito Divino» (p. 83).

 

     ■ Il peccato: Questo termine ricorre nel libro solo in citazioni della sacra Scrittura (Rom 3,19-20; p. 5). Egli preferisce parlare col linguaggio dello spiritualismo esoterico di «disarmonia», sebbene poi usa le Parole di Paolo per chiamare tale «organismo di disarmonia» uno «Strumento di iniquità al peccato» (p. 30). Se ne parla in modo confuso alle seguenti pagine: 38

     Il termine «peccatori» ricorre solo nella citazione di Gal 2,14ss! Di «colpa» dinanzi a un Dio personale non si parla, ma solo di «sensi di colpa» (pp. 13. 40. 43. 70. 92. 116), spesso nel senso della psicologia esoterica, sebbene a volte rivestito con concetti cristiani (riconciliazione). Inutile cercare i termini «trasgressione /i» e «trasgredire», «violazione».

 

     ■ La salvezza: Essa coincide con l’evoluzione spirituale dell’uomo e dell’umanità. La salvezza non è dal giudizio sui peccati, ma auto-redenzione dai sensi di colpa nel senso della psicologia esoterista: «Questo è il processo di salvezza: la guarigione dal senso di colpa!» (p. 43). In tale evoluzione spiritualista anche la cosiddetta «forza dinamica dello Spirito» serve solo a «porre ogni cosa al servizio dell’uomo, libero e signore delle proprie scelte» (p. 76). Il futuro è già qui per gli spiritualisti, inutile attendere una «risurrezione della carne» (termine che mai ricorre) e un regno venturo del Messia. «Credo si debba sottolineare che il mondo nuovo verso il quale il Signore ci chiama a vivere e ad operare non è “al di là”, come se si trattasse di un pianeta lontano! Credo, in base a moltissime indicazioni bibliche, che il mondo nuovo sia qui, dentro noi stessi» (p. 108). Un esoterista non l’avrebbe detto meglio. Una volta si parla di «corpo di resurrezione», ma ciò è svincolato dall’«esistenza terrena» e viene fatto coincidere con una fumosa «immortalità» (p. 83).

 

     ■ Il diavolo: Egli è «un’entità mitica» (p. 38). Ricorre solo qui.

 

     ■ La Legge: Questo termine ricorre solo in citazioni bibliche (Rom 3,19-20; p. 5; Gal2, 14ss; p. 56; Mt 22,37-40, p. 57; Rom 8,15, p. 64). E solo per dire altro, ossia ciò che porta acqua al proprio mulino spiritualista. E nonostante ciò, l’autore vuole essere un «esegeta biblico», che parla di «regole esegetiche» (p. 10), di «seria analisi di esegesi biblica» (p. 56) e di «esegesi delle Sacre Scritture» (p. 131). Chi non parla di peccato e derivati (in 648 versi nella Bibbia), di empi e derivati (289), di giusti, giustizia e derivati (765), di ingiusti, ingiustizia e derivati (23), di Legge (425), di giudizio (158) e di ira di Dio (362) e così di seguito, che ne sa di «esegesi biblica»?

 

     ■ Armonia e disarmonia: Come gli esoteristi, l’autore parla di «disarmonia e negatività» (p. 96), non di verità e di menzogna, o di peccato e di giustizia. Scimmiottando il linguaggio biblico parla una sola volta di giustizia, affermando in senso spiritualista: «In tal caso egli sarà “creato” come strumento di giustizia per la vita, strumento di armonia» (p. 30; il termine ricorre 24 volte in tutto); tanto «l’uomo, in quanto “entità” anche spirituale, potrà porsi all’ascolto del suo essere supremo, all’ascolto della Parola creatrice che risuona dentro di lui, e armonizzarsi ad Essa». Come si vede è tutto un interiorismo spiritualista, in cui Dio e uomo si fondono; la «Parola creatrice» è l’intuizione dell’uomo che prende coscienza di essere lui stesso «Divino», come direbbero gli esoteristi. Non si tratta tanto di essere salvati dal giudizio divino a causa della corruzione del peccato né si tratta di passare dalla menzogna alla verità, ma di passare dalla disarmonia (o negatività) all’armonia: «Il fatto saliente è che questo messaggio di armonia e positività ci viene proposto per guarire definitivamente le nostre “disarmonie”, la nostra “negatività”, e per affrontare quella altrui all’esterno del nostro essere» (pp. 80s); similmente alle pp. 95s.

 

     ■ Verità: Nello spiritualismo non si tratta tanto della verità biblica, ossia della «fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi» (Gd 1,3), ma di «verità universali» (v. 10). Anche nella Bibbia non si tratterebbe di verità oggettive, ma di «alcune verità fondamentali delle antiche tradizioni» (pp. 35s), tutt’al più di una «verità pratica» mediante le parabole (v. 36). Dio ci «ha voluto comunicare tante verità e suggerimenti per il nostro progresso civile e spirituale», non mediante i suoi profeti e apostoli, ma tramite i «tanti geni a noi sconosciuti» (p. 41). La «grande verità, quasi svelare un segreto», non è che l’uomo debba cercare e trovare Dio per essere liberato da Lui, ma che sarebbe «necessario trovare se stessi» (p. 49); questa è la salvezza spiritualista!

 

     ■ Gesù Cristo: Gesù ricorre 32 volte e «Cristo» 36. Non si pensi che l’immagine che se ne traccia sia proprio quella biblica, ossia del «Logos, Dio presso Dio», divenuto carne (Gv 1,1ss.14), morto per i nostri peccati, risorto fisicamente per la nostra giustificazione e fisicamente asceso al cielo per essere nostro Mediatore e da dove fisicamente tornerà alla fine dei tempi per la redenzione finale. Egli viene incorporato all’interno di un discorso spiritualista dell’auto-redenzione dell’uomo. Mai si parla di Gesù venuto in carne e morto in croce, concetti lontani per gli spiritualisti. Egli non è mai descritto come Mediatore, poiché per gli esoteristi ognuno è maestro e mediatore verso il «divino» e la «parola creativa», che è in loro stessi, quindi verso la propria auto-redenzione.

     Non bisogna farsi ingannare, quando egli parla di «vero incontro col Cristo vero, Parola Eterna - che è Dio stesso, unico Maestro e Signore» (p. 47); nello spiritualismo esoterico si intende con ciò ben altro rispetto alla rivelazione biblica. Sono concetti spiritualistici del «divino» che si ha in se stessi. Poi l’autore volentieri mischia concetti biblici con quelli dello spiritualismo esoterico.

     Che cosa rimane di Gesù, se non soprattutto un modello da imitare? «Gesù rimane un modello di testimonianza nella storia da non perdere di vista, per quanto riguarda sia il rapporto laico nella società organizzata sia quello religioso, almeno per coloro che credono di essere Suoi seguaci» (p. 61).

 

     ■ Parola di Dio: Mentre Dio chiama i costumi dei popoli «vanità» e i loro racconti li definisce «miti» o «favole», il nostro autore afferma che tali racconti «per quei popoli rappresentavano la “Parola del Signore”» (p. 40). Le loro tradizioni sono chiamate «Rivelazione Divina» (p. 41). Quindi, quando egli parla di «Parola del Signore», intende ben altro rispetto alla «rivelazione speciale» della sacra Scrittura dei cristiani.

 

     ■ Termini tipici: Nella spiritualità esoterica ricorrono alcuni termini particolari; verifichiamone la ricorrenza nello scritto: olistico e derivati (4); coscienza cosmica (1); coscienza (59); consapevolezza (38); visione (16); Parola Creatrice (12); energia vitale (4); energia e derivati (19); divino e derivati (40); spirituale /ità (101); evolutivo e derivati (8); evoluzione (5); e così via. Basta leggere qualunque libro di New Age o di spiritualità esoterica per accorgersene.

 

     ■ Termini atipici: Nel libro non si parla mai riguardo al credente di ubbidire e ubbidienza, né di sottomissione e sottomettersi a Dio e alla sua Parola; solo una volta si parla di usare strumenti «nella sottomissione allo Spirito Divino», ma quest’ultimo non è la persona dello Spirito Santo, che come tale non ricorre mai nel libro. Non si parla mai neppure dei seguenti termini: santificazione e santificare. Di «croce» si parla solo in una citazione biblica (pp. 61), che lui usa (e abusa) per le sue tesi spiritualistiche, e come «simbolo di un messaggio» universalista (pp. 115s). Del sangue di Cristo non si parla mai, come neppure della sua umiliazione.

 

L’analisi potrebbe continuare, ma per necessità di cose mi fermo qui. La filosofia del libro è tipicamente quella della spiritualità esoterica, ma impacchettata con concettualità filo-bibliche per renderle più appetibili. Non c’è da ingannarsi, quando si legge di «comunione», «riconciliazione», di «tempio dello Spirito», «salvezza», «redenzione» e così via; l’autore intende ben altro rispetto a quello che afferma veramente la Parola di Dio. Anche la citazione di versi biblici non deve ingannare, poiché essi sono snaturati rispetto al contesto originario e riempiti di altri significati. È tipico degli spiritualisti esoterici.

     La sua critica ai gruppi carismatici contiene elementi condivisibili (p.es. pp. 115); egli è rimasto scottato con gruppi del genere. La cura del male è però peggio della malattia. Lo spiritualismo universalista e pan-religioso dell’esoterista è tanto grave quanto le tante esagerazioni dei carismaticisti.

 

 

▲ 4.  ASPETTI CONCLUSIVI: Tale approccio alla Bibbia è completamente diverso da ciò che essa afferma di se stessa senza i filtri gnostici ed esoterici. La distinzione di un discepolo di Cristo non sta nel suo interiorismo, ma nella sua ubbidienza ai comandamenti del Signore, chiamati nel nuovo patto «legge di Cristo» (1 Corinzi 9,21; Galati 6,2). Gesù parlò non di viaggi onirici, di introspezioni mistiche e di interpretazioni spiritualistiche, ma di croce: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà» (Matteo 16,24s). L’apostolo Paolo contrappose l’Evangelo alla filosofia: «I Giudei chiedono miracoli, e i Greci cercano sapienza; ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia; ma per quelli i quali sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1,22ss). È ciò che predicò dinanzi ai filosofi epicurei e stoici e ad altri nell’areopago di Atene (Atti 17,18ss; cfr. Colossesi 2,8ss). Perciò metteva in guardia i Colossesi da falsi maestri, che chiedevano riverenza e che si seguissero le proprie visioni: «Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla mente della sua carne» (Col 2,18).

     Possibile che tale lettore, pur avendo letto il libro di Pietro Mongiello, non si sia accorto del contenuto esoterico di tale pubblicazione!? In fondo non c’è da fargli colpa, non conoscendo probabilmente il particolare mondo dello gnosticismo e dell’esoterismo, il loro linguaggio spiritualista e il loro uso di «etichette» biblicizzate e cristianizzate. In ogni modo, quanto al chiamare «mio amico e fratello in Cristo» un esoterista (cfr. 1 Cor 5,11s), ho dovuto pensare alle parole di Paolo: «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente» (2 Cor 6,14ss). Mi meraviglio che un esoterista passi per «teologo», pur essendo stato estromesso da una chiesa per motivi dottrinali (sarebbe interessante sapere quali) e pur vivendo attualmente senza una chiesa locale.

     Ho descritto tutto ciò nella mia opera «Malattia e guarigione 1-2» (Punto°A°Croce, Roma 2003) a proposito delle cosiddette «medicine alternative» e dell’esoterismo. Nel primo volume si veda specialmente il seguente articolo: «Commistioni fra guarigione ecclesiale e paranormale», pp. 92-104; nel secondo volume si vedano specialmente i seguenti articoli: «Energie e loro attivazione», pp. 140ss; «Esoterismo: natura e sviluppi», pp. 148-155; «Esoterismo e guarigione», pp. 155ss; «Esoterismo e Bibbia», pp. 157-164; e articoli connessi.

     Per la dottrina occulta ed esoterica e il suo contrasto con la dottrina biblica, evinta dall’esegesi contestuale, si veda nel mio libro «La lieve danza delle tenebre» (Veritas, Roma 1992), l’articolo: «La dottrina occulta e la Bibbia», pp. 389-420.

     Per molti dei punti di collegamento fra il carismaticismo e l’esoterismo si veda il mio libro «Carismosofia» (Punto°A°Croce, Roma 1995), specialmente la sezione «Carismaticismo ed esoterismo», pp. 127-190.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Carismaticisti_esoteristi_MeG.htm

04-02-2009; Aggiornamento: 05-04-2009

 

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