Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

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■ Registro delle voci
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CANNIBALISMO, EUCARISTIA E BIBBIA

 

 di Emilio Spedicato - Nicola Martella

 

1. Le tesi {Emilio Spedicato}

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Emilio Spedicato, professore presso l’università di Bergamo e cultore di misteriosofia, ha reagito all’articolo «Cremazione dei morti», ricordando che, oltre a quanto già da me elencato, esiste anche la criopreservazione (o conservazione mediante l’ibernazione) e il cannibalismo. Il primo aspetto si trova unitamente a un mia risposta nel tema di discussione «Cremazione dei morti? Parliamone». Qui di seguito affrontiamo la seconda questione. Fatti di cannibalismo sono stati riportati dalle cronache anche per la nostra «civile» Europa; in più occasioni la polizia ha trovato congelatori pieni di resti umani destinati a diventare cibo per i cultori di antropofagia. Alla base c'è spesso un'ideologia animista o esoterica, secondo cui mangiando il corpo altrui ci si impossessa della sua «forza vitale». Che cosa dice la Bibbia in merito? Il cannibalismo è una delle tante opzioni possibili e legittime o è una cosa assolutamente esecranda? Che cosa deve pensare il cristianesimo biblico sull'antropofagia? Alcuni non cristiani, identificando i cristiani col solo cattolicesimo romano, ritengono che i cristiani in genere siano «cannibali», poiché sarebbero convinti che mangiando l'eucaristia, praticherebbero antropofagia (mangerebbero il corpo di Gesù, in quanto uomo), sì teofagia (mangerebbero Dio, essendo Cristo tale). Che cosa pensarne come cristiani biblici?

 

 

1. Le tesi {Emilio Spedicato}

 

Ai possibili usi del corpo del defunto vanno aggiunti i seguenti:

     ■ Criopreservazione

     ■ Uso come commestibile, come praticato da millenni e millenni dall’umanità, il cosiddetto cannibalismo rituale, ancora ammesso a Fatu Hiva prima della seconda guerra, come testimoniato da Heyerdhal. Ed infatti, cosa è meglio, che il corpo si reintegri in qualche modo nei parenti e amici, o che sia lasciato a ingrassare vermi e altri esseri? Questa la saggia domanda rivolta ai bianchi.

     È uscito in Spagna uno splendido libro sul cannibalismo scritto da un medico. A Leningrado durante l’assedio furono fucilati 280 responsabili d’omicidi per produrre carne umana. S’esumarono i cadaveri dai cimiteri e si mangiarono tritati in varie ricette... ma chi ne mangiò morì.

     E poi cosa è l’eucaristia se non una forma estrema di antropofagia e teofagia, se Gesù è Dio, opinione di Atanasio ma non di Ario? {11-08-2008}

 

 

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Come già detto, qui ci limitiamo solo all'antropofagia, tema che contiene diverse questioni.

 

     ■ Sacrificio rituale umano: Il sacrificio rituale di persone umane era contrario al sentimento comune degli Israeliti. Il re di Moab — sapendosi oramai alla mercé degli Israeliti, che l’assediavano — credé di scampare mediante qualcosa di esecrante: «Allora prese il suo figlio primogenito, che doveva succedergli nel regno, e l’offerse in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s’impadronì degli Israeliti, che s’allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese» (1 Re 3,26s).

 

     ■ Cannibalismo: Quanto al cannibalismo rituale o di cadaveri d’uomini, esso era sconosciuto agli Israeliti. Era una pratica pagana. La legge mosaica non permetteva neppure il consumo di ogni qualsivoglia animali, ma solo di quelli puri. La Torà dichiarava i cadaveri umani impuri e già chi li toccava si contaminava (figuriamoci poi a mangiarli!), era impuro per sette giorni ed era considerato altamente contaminante (nessuno si accostava a lui e veniva isolato); inoltre egli era sotto giudizio divino, se non si purificava nei modi e nei tempi stabiliti (Numeri 19,11ss).

     Dio parlò mediante Mosè dell’eventualità del cannibalismo, ma solo come estremo gesto ignobile di un popolo disubbidiente all’Eterno, quando sarà assediato dai nemici e prossimo alla morte. Si noti il contrasto fra gente delicata che, partita oramai di testa, compie atti considerati inconsulti: «E durante l’assedio e nella distretta alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dati. L’uomo più delicato e più molle tra voi guarderà di mal occhio il suo fratello, la donna che riposa sul suo seno, i figli che ancora gli rimangono, non volendo dare ad alcun d’essi delle carni dei suoi figli delle quali si ciberà, perché non gli sarà rimasto nulla in mezzo all’assedio e alla distretta alla quale i nemici t’avranno ridotto in tutte le tue città. La donna più delicata e più molle tra voi, che per mollezza e delicatezza non si sarebbe attentata a posare la pianta del piede in terra, guarderà di mal occhio il marito che le riposa sul seno, il suo figlio e la sua figlia, per non dar loro nulla della placenta uscita dal suo seno e dei figli che metterà al mondo, perché, mancando di tutto, se ne ciberà di nascosto, in mezzo all’assedio e alla penuria alla quale i nemici t’avranno ridotto in tutte le tue città» (Deuteronomio 28,53-57).

     E le cose avvennero poi storicamente così come Dio aveva loro paventato. Durante l’assedio di Samaria, quando la fame e la morte giravano per le strade della capitale di Efraim, una donna chiese aiuto al re Jehoram (figlio di Achab) in una questione contro la sua rivale: «Questa donna mi disse: “Da’ qua il tuo figlio, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio”. Così cocemmo il mio figlio, e lo mangiammo. Il giorno seguente io le dissi: “Da’ qua il tuo figlio, che lo mangiamo”. Ma essa ha nascosto il suo figlio» (2 Re 6,24-29). Ecco la reazione del re: «Quando il re ebbe udite le parole della donna, si stracciò le vesti» (v. 30), ossia in segno di sdegno e orrore.

     Tutto ciò mostra che il cannibalismo era fuori della sfera culturale e religiosa d’Israele. Dove avveniva era in seguito al giudizio storico di Dio e come segno di estrema disperazione di persone oramai al limite della vita e della ragione.

 

     ■ Teofagia eucaristica?: Quanto all’eucaristia nella concezione cattolico-romana, essa è effettivamente una forma presunta di antropofagia e teofagia, presunta perché si tratta di una questione puramente ideologica (dogmatica), non reale (scientificamente accertabile). In effetti per la concezione ebraica non esiste una tale transustanziazione degli elementi. L’ultima «cena del Signore» fu una Pasqua, in cui nulla si trasformò (Gesù era lì presente e vivente). Pane e vino rimasero tali, ma divennero il ricordo del corpo e del sangue che Gesù avrebbe offerto in croce.

     In un’altra occasione, ai discepoli scandalizzati per il linguaggio di Gesù — «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Giovanni 6,54; v. 57 «chi mi mangia, vivrà») — che egli intendeva in senso allegorico, ma che essi presero per reale, egli disse: «È lo Spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita» (v. 63). Il suo scopo era spronare i suoi seguaci a fare sul serio, separando i veri discepoli da quelli falsi, poiché, come Gesù disse loro: «Fra voi ve ne sono alcuni che non credono» (v. 64); anzi c’era anche il traditore. Perciò, «d’allora molti dei suoi discepoli si ritrassero indietro e non andavano più con lui» (v. 66). E anche dopo che rimasero i Dodici e Pietro riconobbe pubblicamente che Gesù fosse il Messia-Re promesso (vv. 67ss), Gesù dichiarò loro che uno di loro era «un diavolo», intendendo Giuda Iscariota (vv. 70s).

     Il NT non conosce una transustanziazione degli elementi della «cena del Signore». L’antropofagia quale teofagia proviene dalle «religioni dei Misteri», in cui il mysterion o sacramentum consisteva, ad esempio, nel ricoprire di pasta un neonato, nel cuocerlo e nel mangiarlo fra gli iniziati con la concezione ideologica che fosse diventato la carne del dio di riferimento. Tali concezioni gnostiche furono poi assimilate da parti della chiesa, cristianizzate e poi anche rese dogma. Le chiese protestanti e quelle evangeliche rifiutano assolutamente una concezione simile, poiché estranea all’AT, al giudaismo, alla chiesa primordiale e al NT.

     Abbiamo detto che la transustanziazione è una questione puramente ideologica e non reale, dogmatica e non scientificamente accertabile. Quando Gesù tramutò l’acqua in vino avvenne una transustanziazione, ossia la trasformazione di una sostanza in un’altra e ciò fu accertato da uno che se ne intendeva. «E quando il maestro di tavola ebbe assaggiata l’acqua, che era diventata vino, (ora egli non sapeva da dove venisse, ma ben lo sapevano i servitori che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: “ Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto largamente, il meno buono; tu, invece, hai serbato il vino buono fino ad ora”» (Giovanni 2,9s). Ciò risultò dall’analisi organolettica di un esperto e dalla testimonianza dei presenti alle nozze di Cana, che di quel vino ne bevvero. Un’analisi chimica avrebbe attestata tale realtà. Nessuna analisi scientifica potrà invece mai attestare una presunta transustanziazione dell’eucaristia, visto che avviene solo nelle menti dei dogmatici cattolico-romani.

     In un’altra occasione Gesù disse: «Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gettato fuori nella latrina?» (Matteo 15,17). Quello che l’uomo mangia non lo può contaminare né santificare in senso morale. A santificare tutti i veri seguaci di Cristo bastano già la Parola di Dio (Giovanni 17,17; Ef 5,26; 1 Timoteo 4,5) e lo Spirito Santo (1 Corinzi 6,11; 2 Tessalonicesi 2,13; 1 Pietro 1,2). Ambedue hanno la capacità di penetrare nel cuore (interiore, mente) delle persone e di agire profondamente in loro.

 

Su Emilio Spedicato si veda la mia ricerca fatta in internet: Emilio Spedicato, matematico e misteriosofo {Nicola Martella}(A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Cannibal_eucaristia_BB_MeG.htm

13-08-2008; Aggiornamento: 17-08-2008

 

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