Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Società

 

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

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Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BRUCIATE LO STRANIERO!

 

 di Nicola Martella

 

Sono stati chiamati i «razzisti del sabato sera» quelli che hanno dapprima accecato con una bomboletta spray un uomo proveniente dall’India, che dormiva su una panca della stazione di Nettuno (RM), poi lo hanno pestato a sangue, lo hanno completamente ricoperto di benzina e quindi dato alle fiamme. Infine i tre hanno lasciato il poveretto lì solo a bruciare all’interno della stazione. È stato detto che per i tre (17, 20 e 30 anni) prima c’è stata una serata da sballo, probabilmente a base d’alcool e droga, poi verso le quattro della mattina avrebbero deciso di concludere tutto sfogando la loro rabbia contro un senzatetto. Una volta individuati dalle forze dell’ordine, hanno spiegato che volevano fare un «gesto eclatante». Dopo tale crimine, hanno mandato SMS in giro agli amici, vantandosi e parlando del poveretto con termini tali come se fosse stato un animale da sopprimere o un’erbaccia da estirpare. L’Indiano, è stato salvato dai carabinieri, ma i medici hanno constatato ustioni sul 40 per cento del suo corpo.

     Negli ultimi anni, questo specifico fenomeno di dare alle fiamme uno straniero o un «diverso» (p.es. un barbone), ha avuto vari casi accaduti sul suolo nazionale.

     Che dire? Che squallore!!! Gente che vuol fare un «gesto eclatante» verso una persona, disprezzandone la vita. E poi non si capisce perché, in tali articoli di cronaca e in trasmissioni televisive, persone di 20-30 anni siano chiamate «ragazzi»; mi sembra proprio un «pregiudizio» tutto italiano. Con l’avvento della maggiore età, si diventa «adulti». Che gente senza morale e senza ideali si mette a fare un «gesto eclatante» del genere, mostra come il clima morale in Italia si sia talmente abbassato, che non si sente più orrore ad alzare la mano contro un essere vivente. Che miseria umana!

     Italiani che fanno gesti del genere, come chi abusa di persone deboli e inermi, sono una vergogna per l’intero popolo italiano. Certamente il sentimento che viene è che bisognerebbe estradarli tutti in un’isola disabitata e con coste scoscese in mezzo all’oceano Pacifico e lasciarli lì fra di loro, senza possibilità di ritorno.

     In che miseria umana devono trovarsi persone del genere, mettendosi a fare cose che mai neppure un animale farebbe mai. Che involuzione psichica e che corruzione mentale! Sadismo, crudeltà, empietà, abuso e quant’altro vengono praticati con sfrontatezza e senza sentirsi minimamente colpevoli. C’è solo da temere per la nostra società, se cose del genere si moltiplicheranno e se si daranno pene blande ai carnefici rimasti e chiamati «ragazzi».

     Come è distante tutto ciò dai comandamenti di Dio. Egli dichiarò già nell’Antico Testamento: «L’Eterno, il vostro Dio... ama lo straniero e gli dà pane e vestito. Amate dunque lo straniero» (Deuteronomio 10,17-19). E lanciò questo anatema: «Maledetto chi conculca il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova!» (Deuteronomio 27,19).

     Anche Gesù Cristo ricordò il comandamento divino: «Ama il tuo prossimo come te stesso» (Evangelo di Matteo 19,19; 22,39). La stessa cosa fu ribadita dagli apostoli del Signore, aggiungendo: «Chi ama il prossimo ha adempiuto la legge... L’amore non fa male alcuno al prossimo; l’amore, quindi, è l’adempimento della legge» (Romani 13,8-10). L’apostolo Pietro dichiarò dinanzi al romano Cornelio e alla gente in casa sua: «Voi sapete come non sia lecito a un Giudeo d’avere relazioni con uno straniero o d’entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo impuro o contaminato» (Atti degli apostoli 10,28).

     È chiaro che tale gente che ha fatto un gesto così odioso verso un essere vivente, non conosce Dio, né la sua grazia e il suo amore, non ha un cuore rigenerato dallo Spirito di Dio, non conosce l’Evangelo né ha accettato personalmente Gesù Cristo quale Salvatore e Signore. A chi fa gesti così crudeli, s’adatta la parola di Gesù, che Egli pronuncerà alla fine dei tempi quale giudice: «Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi messaggeri! Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui forestiero e non m’accoglieste; ignudo, e non mi rivestiste; infermo e in prigione, e non mi visitaste» (Matteo 25,41-43).

     L’apostolo Paolo ha descritto come una società, un gruppo e una singola persona possano involversi moralmente: «E siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati a una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti, essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, d’omicidio, di contesa, di frode, di malignità; delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori, insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati; i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette» (Romani 1,28-32). L’apostolo ha anche presentato cose del genere come segni della fine dei tempi: «Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, senz’affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza» (2 Timoteo 3,1-5).

     Sul piano spirituale e morale, è l’Evangelo che può cambiare i cuori e rigenerarli, portando così ad amare Dio e il prossimo, chiunque egli sia, e perfino i nemici. Sul piano sociale sono leggi giuste e la loro puntuale applicazione a impedire che il male rovini la società come la cancrena. Quando una società si mostra indulgente verso i carnefici, sta preparando la prossima catastrofe nazionale. Quando si occupa invece di rendere sano e forte il più debole dei suoi anelli, la società sarà una catena robusta e solidale.

 

Razzismo e legge del branco {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Bruciate_straniero_Esc.htm

04-02-2009; Aggiornamento: 06-02-2009

 

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