1. CIÒ CHE VIENE TENUTO NASCOSTO (Nicola Martella):
La
morte di Babbo Natale è una di quelle notizie che ti arriva come uno
schiaffo in faccia e ti butta a terra. Allora sai che il mondo non sarà
più lo stesso, che un pezzo di te se ne va per sempre, che le luci si
spengono sul sipario, che alba e tramonto non avranno più tutto quel
fascino, che a fine anno non saprai più che cosa fare con lo «spirito
del Natale», visto che tale persona cara, che ha alimentato i tuoi
sogni, non esiste più. Ti senti deluso e amareggiato, sì tradito e con
un nodo in gola. Come potremo mai continuare a vivere sereni, ora che
Babbo Natale non c’è più?
Andiamo per ordine. Dopo tutti i guai con la crisi e lo spettro della
recessione, ora ci giunge pure questa triste notizia, che fa
traboccare il vaso: secondo la famosa rivista investigativa «Cronaca
Verace», al vero Babbo Natale hanno fatto, già da tempo, il funerale; e
che quello, che si vede in giro, è solo una
controfigura, usata per far risuonare gli euro nella borsa dei
commercianti. Ci sono conferme e smentite. Le
conferme vengono da importanti storici, sociologi e dal medico che gli
avrebbe praticato l’autopsia. Le
smentite provengono specialmente dalla Coca Cola e da varie associazioni
di commercianti. Le associazioni dei consumatori non si sbilanciano,
sebbene a qualcuno, credendo spenti i microfoni, è sfuggito che la
notizia è vera. È stata presentata una mozione nel parlamento per
accertare la verità; si farà una
commissione d’inchiesta. Le potenti lobby sono intenzionate a tenere in
piedi Babbo Natale, fosse anche artificialmente o per clonazione. Si
preannunciano già scioperi e cortei a favore e contro. È probabile che
il governo metterà l’ennesima fiducia per bloccare la commissione
d’inchiesta; si sospettano forti interessi di alcuni ministri in lobby a
favore del mito di Babbo Natale. Probabilmente si arriverà a un
referendum, come hanno confermato i «Radicali Liberi».
Per approfondire le circostanze della morte del vero Babbo Natale
passiamo alla nostra redazione locale, dove è giunta la seguente
lettera degli assassini con esplicite minacce alla Befana…
2. BABBO NATALE È MORTO (Stefano Gotta): Sì, Babbo
Natale
è morto, beh, almeno nella mia famiglia, ma credo e spero anche in
tantissime altre.
A casa nostra confesso,
l’ho ucciso io, premeditatamente, con la complicità di mia moglie. Non è
stato poi così difficile, e devo dire che nonostante le tante sentenze
di condanna ricevute per questo crimine, ancora oggi
non provo rimorso; lo rifarei in qualsiasi momento, anzi, mi sono pentito
piuttosto di non aver osato farlo prima.
È successo una sera di circa otto anni fa, qualche giorno prima di
Natale in pieno clima natalizio. Ho convocato una solenne riunione di
famiglia, contro la volontà di tutto il parentado allargato, e l’ho
fatto. Davanti ai miei figli attoniti e increduli
ho confessato che Babbo Natale è una truffa, un pupazzo inventato dalla
ditta della Coca Cola per appropriarsi, a scopo di lucro, del clima
natalizio. Ho dichiarato che Babbo Natale è un usurpatore che non
c’entra nulla con la vera storia di Gesù. Ho confessato che i regali
sotto l’albero li ho sempre messi io a Natale, eccetera.
Dopo un momento di silenzio pieno d’incredulità, subito ci fu un
tentativo di ribellione, per cercare di scacciare, negandola, quella che
però si stava oramai palesando come una
verità disarmante e inconfutabile, suggellata da una confessione con la
canna fumante. Poi ci fu la resa. Il tentativo di negazione fu presto
soppiantato da un sentimento di
delusione e d’impotenza; ma ormai il dolce incantesimo della menzogna era
infranto. Babbo Natale era morto e non c’era più nessun modo per
resuscitarlo.
La verità fa sempre male, ma poi produce i suoi frutti. Infatti, quella
drammatica sera fu l’inizio d’una nuova stagione, il preludio d’una
grande vittoria. Da quel giorno i bambini (ora ragazzi) hanno preso più
sul serio le verità riguardanti Gesù, hanno potuto distinguere meglio
tra le
favole inventate dagli uomini e le testimonianze della vita di persone,
che hanno camminato con Dio, contenute nella Bibbia.
Certo, per questo siamo stati accusati di cinismo, d’essere dei
soffocatori dell’immaginazione dei bambini, dei ladri di sogni e altro.
Che dire? Rivendichiamo tutta la
responsabilità dell’atto compiuto. Forse è vero, abbiamo prodotto
disillusione e dubbi nel cuore di minorenni indifesi riguardo a certe
favole o semplicemente luoghi comuni; tuttavia, allo stesso tempo,
abbiamo potuto veder crescere nei nostri figli una fiducia concreta, non
finta nella persona di Gesù e nei fatti testimoniati nelle Scritture.
E se uccidessimo anche la Befana? {27-12-2009}
3. BEFANA A RISCHIO (Nicola Martella): Ricordo per
la cronaca che ella, prima di sposarsi, faceva di cognome «Epifania»,
poi assunse il cognome «Natale» (molti, perciò, la denominano Mamma
Natale); e, ora, da quando è rimasta vedova, tutti la chiamano «Befana».
Da una avvenente donna s’è trasformata in una vecchia strega. Eppure
tutti si aspettano da lei
regali e, per rito, tutti appendono una calza…
Ora, però, come già ricordato, da tempo la stessa Mamma Natale si è
stregata per il dolore a causa della morte del consorte ed è
diventata una
vecchia befana, malata e moribonda. Sarà anche lei prossima alla
tomba?
Dappertutto s’alzano voci di personaggi della cultura, dello spettacolo
e della politica, che fanno appello, perché lei non si lasci
morire per inedia o eutanasia. Sono state firmate petizioni e raccolti
fondi a sostegno della vecchia signora vestita di nero. In internet ci
sono siti e blog a favore e contro.
Minacce di morte contro Mamma Natale, alias Befana, sono arrivate alla
nostra redazione. Temiamo drammatici sviluppi. Per precauzione la
vecchia Befana è stata portata in un luogo segreto, dove è protetta dai
servizi segreti. Per non farla morire, un gruppo di medici l’assiste, è
stata messa in
coma farmacologico e viene alimentata artificialmente. Voci di palazzo
non confermate affermano che non c’è oramai molta speranza; alcuni la
danno già per spacciata…
I bambini di tutto il mondo già
piangono e, singhiozzando, dicono: «Chi riempirà ora le calze che
appenderemo al camino, ai termosifoni o alle porte?». I
commercianti in coro supplicano l’ONU: «Salvateci la vecchia signora!».
Questo articolo viene discusso in questo tema: «Babbo
Natale».
►
Crisi di Natale e Natale con la crisi {Tonino Mele} (A)
►
L’albero di Natale {Nicola Martella} (D)
►
Natale fra dubbi, attese e contorno {Nicola Martella} (T)
►
Scrupoli natalizi e di fine anno {Nicola Martella} (D)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Babbo-Natale_Befana_Mt.htm
29-12-2009; Aggiornamento: 09-12-2014 |