Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.
Caro Nicola, la pace sia con te. Ti ringrazio per le risposte.
M’accorgo che alcuni temi sono molto complessi da trattare.
■ 1. Purtroppo, pur avendo smontato a mio fratello la teoria di
Darwin, che è molto «rozza» a confronto delle moderne scoperte
scientifiche, il discorso si complica quando egli mi tira fuori
teorie come la «speciazione» o il neo-darwinismo.
■ 2. Mio fratello è un frequentatore del forum UAAR, quindi
questo basta a dire tutto per il tipo di «indottrinamento».
■ 3. È pienamente convinto che l’uomo sia pari agli animali
derivando da essi, infatti crede che i maltrattamenti a questi siano
dovuti dalle varie religioni (in particolar modo il cristianesimo,
ti pareva!). Infatti afferma: «La negazione della nostra “animalità”
(in sensu strictu) porta a discriminazioni molto visibili. Il
maltrattamento animale è un sottoprodotto della religione ed è
visibile anche nel linguaggio comune, quando s’usa l’avverbio
“umanamente” oppure “in modo umano”, dando l’idea che trattare
qualcuno in modo umano sia sinonimo di trattarlo in modo decente
rispettando i diritti fondamentali dell’uomo (concepiti dalla mente
di filosofi umanisti e non teologi)».
■ 4. L’altra domanda a cui non ho saputo rispondere è la seguente:
«L’unica motivo a cui s’adduce come motivazione al credere nel
cristianesimo è perché viene minacciata una sanzione: “Andrai in
Paradiso o all’Inferno…”. Io sono per una morale laica, non credo ad
alcun «dio», però mi comporto bene. Perché dovrei credere? Che
vantaggio avrei?».
Fraterni saluti in Gesù Messia… {Vincenzo Russillo; 1 settembre
2009}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
Dapprima volevo chiamare questo articolo: «Spiegare i colori a un
giovane razionalista, cieco di logica e infarinato di ateismo»; ma era
troppo lungo. Poi ho pensato al seguente: «Un giovane razionalista
gratta la superficie dell’iceberg e afferma di aver capito la
quintessenza dell’universo»: anche questo titolo a effetto sarebbe stato
troppo protratto. Di chi e di che parliamo? Il fratello adolescente di
un assiduo lettore di «Fede controcorrente» è un abituale frequentatore
di siti atei e agnostici. Attingendo da essi, cerca di misurarsi col
fratello maggiore, che è un credente biblico, e di porre difficoltà alla
sua fede in Cristo. Ho numerato i paragrafi ed evidenziato alcuni
termini per rispondervi meglio. Le seguenti questioni sono connesse (e
successive) all’articolo «Come
si moltiplicarono i figli d’Adamo e d’Eva?», nato
anch'esso dalle rimostranze del giovane pronipote di Darwin.
■ 1. Riguardo all’evoluzionismo, rimando alla rubrica «Proiezioni
Culturali» e al «Dizionario
sull’evoluzione», ambedue a cura di Fernando De
Angelis. Nelle
questioni scientifiche bisogna distinguere fra «scienza» e opinioni (o
tesi) scientifiche; purtroppo ciò viene spesso confuso. Dire che
l’evoluzionismo è scienza, è affermare uno sproposito che nessuno
scienziato serio e oggettivo farebbe. L’evoluzionismo è una tesi e come
tale rimane indimostrata. «Scientifico» è solo ciò che si può analizzare
e replicare in laboratorio, in modo controllato e con un esperimento.
L’evoluzionismo è per alcuni una «religione sostitutiva»; alcuni
credono a esso, come altri credono a Dio.
■ 2. Sulla
UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ho messo in
rete alcuni articoli e temi di discussione a proposito degli «ateobus»
(si veda la lista degli articoli e dei temi nella rubrica «Ateismo»).
Dietro alla UAAR c’è una potente lobby anticristiana internazionale.
Essa non cerca la verità, ma solo di far fuori il cristianesimo. E tutti
i mezzi sono buoni: si attaccano anche agli autobus e ai tram! E poi è
un po’ un non senso: Se Dio per loro non c’è, perché avversarlo? [►
Ateobus:
Quando gli atei s’attaccano al tram]
Un cristiano biblico del Belgio aveva avuto un confronto epistolare
con uno dei dirigenti della UAAR. Ricevetti l’intero epistolario. Era
sferzante e sprezzante tale ateo, ma tale cristiano belga gli rispondeva
con gentilezza e fermezza biblica. Dopo tanto lavoro per presentare il
tutto in modo corretto, tale dirigente della UAAR mi ha fatto togliere
ogni cosa dal sito, non autorizzandomi alla pubblicazione delle sue
lettere! Perché tale manovra, se era così convinto delle sue idee atee e
le esponeva con tanta tracotanza? Sono rimasto alquanto deluso da tale
«illuminato»!
Secondo la Parola di Dio, l’uomo è stato creato secondo la specie di Dio
(a sua immagine e somiglianza; Gn 1,26ss) e non deriva dagli animali.
È scritto che Adamo non trovò tra gli animali un suo pari (Gn 2,18ss).
■ 3. Secondo la Bibbia a maltrattare gli animali sono gli empi, a
causa della loro crudeltà (Pr 12,10). La Bibbia non ha mai incoraggiato
a disprezzare o maltrattare gli animali. Essi sono chiamati «anime (o
esseri) viventi» (Gn 1,20s.24) e non sono considerate cose senz’anima.
Dopo la creazione di ogni macro-categoria (animali acquatici, volativi e
terrestri), Dio considerò ciò «buono» (Gn 1,21.25) e diede a
tutta la creazione nel suo complesso il suo sigillo di garanzia: «È
molto buono» (Gn 1,31). Dopo l’uscita dall’arca, Dio stipulò un
patto creazionale con gli uomini e gli animali (Gn 9,12). Per
l’approfondimento esegetici e tematici degli aspetti creazionali,
rimando alla mia opera «Le
origini 1-2» (Punto°A°Croce, Roma 2006); nel primo volume si
vedano specialmente i seguenti articoli: «L’uomo quale immagine di Dio»,
pp. 134-145; «La Genesi e la scienza», pp. 181-196; «Relazione fra
animali e uomo nella creazione», pp. 359-367.
Un’immagine classica della Bibbia è quella del buon pastore, che
si cura del suo gregge e lo difende a costo della sua vita. Davide
sapeva prendersi cura delle sue pecore, tanto da difenderle con
coraggio. Quando volle affrontare Goliat, il campione dei Filistei,
popolo che opprimeva da lungo tempo Israele, egli rispose così alle
obiezioni di Saul: «“Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre; e
quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora di mezzo al
gregge, io gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la
preda; e se quello mi si rivoltava contro, io lo pigliavo per le
ganasce, lo ferivo e l’ammazzavo. Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e
l’orso; e questo incirconciso Filisteo sarà come uno di quelli, perché
ha coperto d’obbrobrio le schiere del Dio vivente”. E Davide soggiunse:
“L’Eterno che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso,
mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo”» (1 Sm 17,34-37).
Che avrebbe fatto qui un ateo, un agnostico o un seguace della UAAR?
Sia Dio nell’AT (Ez 34), sia Gesù nel NT (Gv 10) usarono l’allegoria del
buon pastore per descrivere la loro cura verso i suoi seguaci,
denunciando i «mercenari» che non si curano del gregge e lo abbandonano
al primo sentore di pericolo.
La questione della «animalità» è solo un paravento ideologico.
Perché tale illuminato e giovane fratello dell’amico lettore non va a
spiegare a un orso bruno, a un leone o a un branco di lupi che è
pregiudiziale usare il termine «umanità» a discapito di «animalità»?
Vuoi vedere che alla fine tali agnostici, che si fanno difensori della
«animalità», siano diventati tanti buddisti! Inoltre bisognerebbe vedere
come gli atei e gli agnostici trattano i loro propri animali.
Bisognerebbe dare un’occhiata anche alla «animalità» della loro dieta:
se l’uomo è pari agli animali, perché atei e agnostici non praticano il
cannibalismo? Oppure, al contrario, vuoi vedere che sono diventati tutti
vegetariani!
■ 4. Il cristiano biblico non crede nel cristianesimo, ma
in Gesù Messia, il Figlio del Dio vivente. Non si crede principalmente
in Dio per la speranza del Paradiso o per la paura dell’Inferno, ma
perché Egli è il Creatore, la massima autorità nel creato (Altissimo,
Onnipotente) e il Dio di grazia per chiunque crede (Salvatore,
Riscattatore). Dio ci ha creati per avere comunione con Lui. Siamo fatti
a sua somiglianza e solo in contatto con Lui possiamo trovare riposo e
appagamento. La sua rivelazione è la bussola in questa vita. Senza di
Lui l’esistenza perde senso.
Chi non crede nel Dio vivente, se ne fa altri: se stesso, il mondo, le
cose, il prestigio, la fama, la potenza, le ricchezze e quant’altro.
Nessuno è veramente agnostico; chi non cerca il Dio vivente, Creatore
del cielo e della terra, scade prima o poi nell’idolatria, nelle
ideologie idolatriche e nelle ideologie totalitarie. Chi vive senza il
Dio vivente, fonte di forza e consolazione, prima o poi si sfascerà,
poiché si svierà in uno dei tanti labirinti ideologici che si costruirà;
altri, non avendo un’istanza morale sopra di sé, si corrompono in vizi
esagerati o si pervertono, recando male e desolazione su se stessi e
sugli altri. Oltre che guardare alle idee di atei e agnostici (veri e
presunti tali), bisogna analizzare la loro vita morale, e cioè a lunga
scadenza. Chi o cosa sarà il giovane fratello filo-agnostico del lettore
fra 15 anni? Chi non ha il timore di Dio, non sente in genere il bisogno
d’avere una vita morale e giusta, che rispetti la vita e gli interessi
del proprio prossimo e specialmente dei deboli. In genere fra i «senza
Dio» vige la legge della giungla e quella del branco dei lupi: il più
forte soggioga i più deboli, almeno fintantoché riesce a stare a galla.
È incredibile pure la superstizione che si trova spesso tra atei e
agnostici: non credono in Dio, ma hanno paura di tante cose ignote e
misteriose. Esistono pure dei cosiddetti agnostici che affermano di non
sapere se Dio esiste veramente, intanto però frequentano indovini e
maghi o si interessano di ufologia e parapsicologia. Anche i satanisti
sono, per certi aspetti degli «a-tei» (o «senza Dio»), avendo deciso di
vivere senza (e contro) il Dio della Bibbia.
Alla fine del suo libro Qohelet riassume tutta la sua trattazione,
dicendo: «Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso:
“Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è tutto l’uomo”.
Infatti Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto,
sia bene, sia male» (Ec 12,15s). Ciò rende l’uomo veramente tale
(ebr. «tutto l’uomo»), è riconoscere con timorosa riverenza Dio
come autorità sopra di sé, facendo la sua volontà e sapendo che un
giorno dovrà rendere conto a Lui, sia delle cose risapute, sia delle
cose nascoste e segrete. Inoltre una tale persona si guarderà di fare
del male al suo prossimo. Amando Dio sopra ogni cosa, amerà il suo
prossimo come un altro se stesso. Ecco
qui di seguito una riflessione finale.
In tutte le discussioni con razionalisti, atei e agnostici bisogna tener
presente quanto segue: non sono gli argomenti migliori a convincerli, ma
tutt’al più essi servono per scardinare i loro «palazzi in aria» fatti
di ideologie. Chi punta specialmente sulla psiche (o mente) per capire o
far capire, fallirà. L’apostolo Paolo ricordava quanto segue: «Ora un
uomo psichico non riceve ciò che è dello Spirito di Dio, perché gli
è pazzia; e non lo può riconoscere, perché lo
si distingue spiritualmente» (1 Cor 2,14). «L’uomo psichico»è
colui che tenta di venir a capo della realtà complessa con la sua
piccola mente e le sue scoperte, che resteranno pur sempre relative; pur
grattando appena sulla superficie dell’iceberg, pensa di poter dire come
stanno veramente le cose e di poter «assicurare» che Dio non c’è! In
effetti, fa discorsi senza vera logica, vista la complessità del
macrocosmo e del microcosmo. In ogni cellula c’è così tanta complessità
e progettualità, che essa smentisce tutte le sue ipotesi di
auto-creazione della vita. Nonostante ciò «l’uomo psichico» rifiuta la
testimonianza dello Spirito di Dio alla sua coscienza; avendo escluso il
Dio vivente, è incapace di percepire il suo «programma», proveniente
proprio dal creato (cfr. Rm 1). Invece di affidarsi alla rivelazione di
Dio, è abbandonato a se stesso e alla logica di chi continuerà a
grattare sulla superficie dell’iceberg e ad affermare che il creato e la
vita sono sorti da sé e che non esiste un Dio creatore. Più che
razionalismo questa è follia! Per dovere di logica, dovrebbero almeno
ammettere che esiste un «disegno intelligente» dietro alla incredibile
complessità del creato e che «Qualcuno» deve necessariamente pur averlo
concepito e realizzato.
In ogni modo, il miglior libro illustrato, con cui un vero
seguace di Cristo possa trasmettere la presenza del Signore e il suo
amore agli increduli, è la sua coerente vita morale e spirituale in
conformità con la sacra Scrittura. Se egli cammina in modo «spirituale»,
ossia condotto dallo Spirito Santo, produrrà così il «frutto dello
Spirito» e sarà anche di testimonianza per gli increduli. Una tale vita
trasformata dal Signore parla spesso di più di mille parole.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Ateo_razional_fratello_Ori.htm
04-09-2009; Aggiornamento: |