Qui di seguito riprendiamo il discorso trattato nell’articolo «Le
traduzioni della Bibbia sono fiori e spine». Alcuni
lettori ci hanno inviato i loro contributi che discutiamo qui di seguito.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
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sottostante
1.
{Stefano Ferrero}
▲
Ritengo che la Bibbia migliore sia la Nuova
Diodati, non tanto perché è una buona traduzione, ma perché si basa solo sul
sano
Textus Receptus senza tenere conto del testo greco modernista costruito
a tavolino con criteri illuministici e storico-critici dagli spiritisti e
parapsicologi luciferini Westcott e Hort, da cui viene il deturpato testo greco
Nestlè-Aland, su cui si basano purtroppo le altre traduzioni. {21-05-2007}
2.
{Nicola Martella}
▲
Che
mega-frase! E in essa viene consacrato il «textus receptus» e sentenziata
la pericolosità «diabolica» di Westcott e Hort, dei loro testi e che il testo
greco di Nestlè-Aland sia «deturpato». Troppa carne a cuocere! E senza una
briciola di dimostrazione. Un «luogo comune»? Una «leggenda metropolitana»?
Dobbiamo continuare a idealizzare Desiderio Erasmo da Rotterdam, ossia in
realtà Geert Geertsz (1466-1536), un umanista e teologo che si tenne a distanza
dalla Riforma? Egli optò nel guidare il suo movimento puramente intellettuale e
borghese. Per Lutero Erasmo era un umanista
affetto da codardia, incapace di assumersi le proprie responsabilità. Nel suo
De Servo Arbitrio, Lutero attaccò Erasmo in modo diretto e affermo
che quest’ultimo non sarebbe neppure stato un cristiano.
Il varie versioni del
Textus Receptus
furono dedicate da Erasmo a Papa Leone X, considerato patrono della cultura.
Sono state sollevate varie critiche all’accuratezza del Textus Receptus:
▪
1) Erasmo aveva potuto consultare solo pochi
manoscritti, perlopiù greci e di tarda origine;
▪
2) Egli stesso ammise che si trattava di
un’edizione «fatta in fretta anziché redatta».
▪
3) Che dopo di lui altri intrapresero il
lavoro testuale (p.es. i tedeschi Griesbach e Lachmann), mostra che il suo
lavoro non era senza pecche.
3.
{Maurizio Maniscalco}
▲
Ti ringrazio dei chiarimenti sulle varie
traduzioni bibliche, tengo in considerazione che nessuna traduzione è perfetta e
che la Riveduta è la più vicina alla traduzione originale. {22-05-2007}
4.
{Nicola Martella}
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Chi voglia studiare seriamente la Bibbia deve far uso di
più traduzioni contemporaneamente. Ritengo che in ambiente evangelico
la Riveduta (o Luzzi) sia quella meno problematica nella maggior parte dei
casi. In ambito cattolico ritengo che la migliore sia quella della CEI, se
si omettono gli apocrifi e alcuni brani pochi in tipico stile
filo-cattolico. Certamente neanche la Riveduta è perfetta in
tutti gli aspetti. Ad esempio nella prima epistola di Giovanni — dove viene
fatta in greco una differenza tra «aoristo» (azione puntuale o singola) e
«presente» (azione continua) — è alquanto fuorviante aver tradotto: «Chiunque
è nato da Dio non pecca» (= «presente continuo»; 1 Gv 5,18; come se ciò non
potesse mai avvenire), ma è meglio tradurre: «Chi è nato da Dio non vive [o
persiste] nel peccato». Infatti qui la Riveduta crea una contraddizione con
altri brani (cfr. 1 Gv 1,10 «Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo
bugiardo…»). Queste due azioni possono ricorrere nello stesso verso: «Figliuoli
miei, io vi scrivo queste cose affinché non viviate nel peccato [= presente
continuo]; e se alcuno peccasse [= aoristo], noi abbiamo un avvocato presso il
Padre: Gesù Cristo, il giusto» «l’aoristo». Contrariamente a questa
traduzione, la Riveduta è qui ambigua. Basandosi su di essa, dei cristiani
(anche in vista) hanno affermato cose strane, come ad esempio:
▪ 1) Un vero
cristiano non può più peccare;
▪ 2) A peccare non è
la «nuova creatura», ma solo il «vecchio uomo»; ecc.
Chi non ha la capacità
di controllare in greco, come ho appena fatto, usi più di una traduzione per
evitare di fissarsi su un certo tipo d’espressione e di trarre da ciò un certo
tipo di convincimento e dottrina.
5.
{Antonio Tuccillo}
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Caro Nicola ti ringrazio per questo articolo, e anche perché hai cercato di far
comprendere che alcune nuove traduzioni vengono fatte secondo la teologia di chi
le scrive, forse non tanto nei testi ma soprattutto nei commenti, nei studi
allegati, purtroppo è triste assistere a dibattiti che sconvolgono tutto ciò che
si era già assodato e tutto grazie a queste belle e grandi nuove traduzioni
riformate - calviniste che girano sul mercato e a traduzioni di letteratura
riformata che vengono inviate nelle nostre chiese facendole passare per libri
che aiutano a essere più coerenti nella fede.
Spero veramente che i
credenti aprano gli occhi e che questa ondata non faccia molti danni nelle
nostre chiese (visto che alcune hanno già cambiato modo di vedere, e alcuni
fratelli sono stati costretti a cambiare comunità per restare fedeli a ciò che
credevano). {22-05-2007}
6.
{Nicola Martella}
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Non entro in merito alle «nuove traduzioni riformate - calviniste», anche
perché personalmente non ne conosco nessuna. Diodati, a suo tempo, aveva
aderito alla Riforma protestante. La «Nuova Diodati» (figlia della
King James) è nata in ambiente pentecostale. Alla «Nuova Riveduta»
hanno lavorato persone provenienti specialmente dalla Chiesa dei fratelli. Prendo invece spunto dal tuo riferimento ad «alcune
nuove traduzioni [che] vengono fatte secondo la teologia di chi le scrive». Ecco
qualche esempio qui di seguito:
■ Per avvallare l’idea che la Bibbia prescriva la domenica come
«giorno del Signore» e come giorno per la «Cena del Signore», la «Nuova
Diodati» — nata in ambito pentecostale — non ha avuto timore nel proiettare
tale convinzione nel testo biblico: «rompere il pane» in At 20,7 un’espressione
comune nel giudaismo per «prendere un boccone» (Lc 24,30; At 2,42.46), è
interpretata come «Cena del Signore»; qui «primo «giorno della settimana» è
interpretato come domenica mattina (in verità era sabato sera dopo il tramonto
(poi Paolo insegna fino a mezzanotte). Il verso ad alta manipolazione e
proiezione è questo: «Poi risalì, spezzò il pane e prese cibo; e dopo aver
ragionato lungamente sino all'alba, partì» (v. 11). Alcune edizioni della
«Nuova Diodati» hanno qui «spezzò il pane [con loro]», suggerendo la Cena
del Signore, che però il contesto non avvalla. Qui la «Nuova Diodati», invece di
tradurre, interpreta secondo un certo convincimento dottrinale. ■ In 1 Cor 7,15 la «Nuova Riveduta» — nata in ambito della
teologia dei Fratelli — vuole suggerire che se un non credente si separa dal
credente, quest’ultimo non può più risposarsi. Infatti traduce un termine
tecnico («non è schiavizzato» nel senso non è più legato legalmente all’altro
coniuge, quindi è libero) così: «il fratello o la sorella non sono obbligati
a continuare a stare insieme». Si suggerisce: possono separarsi, ma non
risposarsi. Ma ou dedoulotai (perf. pass. di doulóo
«rendere schiavo; schiavizzare») intende «non essere legato in modo
schiavistico», quindi suggerisce la fine del matrimonio quale reciproco
asservimento volontario all’altro (cfr. v. 4). Qui la Nuova Riveduta, invece di
tradurre, interpreta secondo un certo convincimento etico.
Ritengo che, di là
dalle convinzioni dottrinali ed etiche che si possono nutrire, esse non devono
indurre a manipolare il testo a proprio piacimento, facendogli dire che più
aggrada.
7.
{Daniele Guadagnino}
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Siccome, ultimamente mi sono dedicato
all’acquisto di Bibbie parecchie antiche, sopratutto in latino (Vulgata), e sto
anche imparando a leggere correttamente dallo stesso latino, volevo chiederti
che attendibilità hanno le stesse. Possiedo una Vulgata del 1548 e mi piace
studiare da questa. Pensi che come attendibilità sia superiore alle traduzioni
in Italiano? Ti prego di rispondermi perchè per me è molto importante...
{22-05-2007}
8.
{Nicola Martella}
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Le
traduzioni latine (compresa la Vulgata) hanno alcuni vantaggi, ad esempio
queste: ▪ 1) sono
state fatte nei primi secoli d.C.;
▪ 2) sono perciò più
vicine ai testi originali; ▪
3) sono antecedenti al cosiddetto «textus receptus», che proviene specialmente
dall’umanista Desiderio
Erasmo da Rotterdam (1466-1536) e da cui
dipendono diverse odierne traduzioni (p.es. la Nuova Diodati). C’è però da
presumere che l’AT rispecchi più la Settanta che il testo ebraico. Io stesso posseggo un NT greco-latino che
consulto volentieri. Può certamente essere un arricchimento insieme ad altre
traduzioni antiche (p.es. quella di Lutero) e moderne. Il latino appare come una
lingua aulica; è interessante come un verso appaia particolare se letto in
latino. Ad esempio: «In principio erat verbum, et verbum erat apud Deum, et
Deus erat verbum» (Gv 1,1 si noti come Deus sia determinato per
posizione).
Oppure: «Ego sum alpha et omega, principium et finis, dicit Dominus Deus: qui
est, et qui erat, et qui venturus est, omnipotens» (Ap 1,8 si noti come
Dominus Deus… venturus est, omnipotens).
In ogni modo, le versioni latine non sono
«ispirate», ma sono solo traduzioni, al pari di altre. Sono utili a capire la
struttura del periodo, la posizione e il significato delle parole.
9.
{Mariano G.}
▲
Quanto esponi sulle diverse traduzioni della Bibbia, è un’ottima osservazione,
ma che però crea «sfiducia» nella Parola di Dio, poiché tramite quanto tu dici
induci la persona a non prendere come «assoluto» ciò che vi è scritto nelle
diverse traduzioni.
Però Dio non poteva lasciarci nella confusione! Ecco perché Egli ci
ha mandato un «profeta», un «rivelatore divino della Parola di Dio scritta». E
tramite il profeta noi possiamo (se lo vogliamo; se siamo umili per accettarlo;
e se siamo preordinati ad accettarlo e a vederlo) sapere con ESTREMA ESATTEZZA
qual è la PERFETTA Parola di Dio.
William Marrion Branham è il nome di questo profeta del
Signore. {21-05-2007}
10.
{Nicola Martella}
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È veramente singolare quanto scrive questo
lettore. Dopo il primo periodo mi sarei aspettato che discutesse di critica
testuale per accertare il testo migliore. All’inizio del secondo periodo mi
sarei aspettato che suggerisse una particolare traduzione. Invece fa pubblicità
a un «profeta». Visto che sul mio sito ho già scritto di fantomatici e
auto-nominati «profeti» (e «apostoli»), la mia curiosità è aumentata. Ma che
delusione! Mi viene riscaldato William Marrion Branham: un carismatico
che di false dottrine ne ha da vendere! (p.es. è anti-trinitario; Gesù è sia il
Padre che lo Spirito Santo; false predizioni; negazione delle pene eterne). [►
La concezione modalista di Dio]
[Per una presa di posizione critica cfr. anche
http://lanuovavia.org/indibranhamiti.html] No grazie! E poi non c’entra
nulla con l'attuale tema di discussione.
11.
{Anna Raffaella Vaira}
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Caro nella grazia, ti ringrazio di questa e-mail, nella quale manifesti una
titubanza che avevo avuta anch’io: se la nostra fede si fonda sulle Scritture,
perché non impegnarsi in nuovi traduzioni? D’altronde per quanto chi si è
impegnato in passato è stato brillante e scrupoloso, è pur sempre un essere
umano con i suoi limiti... non è assodato che la traduzione sia impeccabile!
{29-05-07}
►
Traduzioni della Bibbia? Parliamone (2)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-TraduzioniBB_Ori.htm
21-05-2007; Aggiornamento: 12-09-2008
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