Nel seguente tema discutiamo alcuni aspetti rimasti aperti nell’articolo «Sciogliere e legare». Il primo lettore chiede di approfondire lo
«sciogliere e legare» riguardo ai legami occulti. Il secondo rileva un
particolare della confessione dei discepoli riguardo a Gesù quale Messia.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema
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1.
{Guerino De Masi}
▲
Ho affrontato in passato le questioni dello sciogliere e legare, giungendo alle
stesse spiegazioni, che tu fedelmente trai dalla Parola. Non più tardi d’ieri
sera, mi è stata posta la domanda: Si può sciogliere ancora oggi? Non ho
potuto che rispondere affermativamente! Ovviamente in riferimento a quanto tu ci
hai così bene riportato, ho risposto facendo riferimento a quanto produce la
predicazione dell’Evangelo che, quando viene recepita, dà all’anima la
liberazione e la vita eterna sin da ora e per l’eternità.
Tuttavia mi piacerebbe che tu intervenissi non solo
sullo sciogliere, peculiarità d’ogni figlio di Dio e non solo del clero
cattolico, ma sullo sciogliere da legami satanici, che spesso e
volentieri pseudo detentori di particolari doni pretendono di praticare! ▪ 1. Ci
sono
legami spirituali satanici? ▪ 2. Ci si può essere
liberati? ▪ 3. Chi possiede il «dono» di sciogliere
da questi legami?
Il tuo libro «
La lieve danza delle tenebre» contiene molte risposte, lo so, ma
mi piacerebbe avere un tuo intervento diretto. Grazie. Il Signore ti benedica.
{08-03-2010}
2.
{Nicola Martella}
▲
Che esistano «pseudo detentori di particolari doni», è vero. Sebbene essi
pretendano, tra altre cose, di cacciare demoni nel nome di Gesù, il Signore li
chiamerà «operatori d’iniquità» e li escluderà dal regno (Mt 7,21ss). Ciò che
mostra se l’albero è buono, non sono i carismi, ma il «frutto dello Spirito».
Tuttavia, dove ci sono le imitazioni e surrogati, ci sono le cose vere e
genuine; dove ci sono gli scimmiottamenti, ci sono gli originali. Qui di seguito
ricalco la numerazione delle domande del lettore.
■ 1. Che ci siano diversi tipi e gradi di
demonizzazione, ce lo dice il NT. Non a caso Gesù e gli apostoli si
confrontarono con le potenze del male.
■ 2. Dove si predica l’Evangelo di Gesù quale Cristo, è
immancabile che si venga a contatto con anime desiderose d’accettare Gesù quale
Salvatore e Signore, ma essendo legate, non sono in grado di realizzarlo. La mia
e l’altrui pratica pastorale mi mostra che si possa essere liberati. Ecco
un’illustrazione che può aiutare a capire tale fenomeno. Prendiamo due recinti,
in cui c’è un animale per ognuno; l’uno è legato a una catena e l’altro no.
Quando si apre la porta, l’uno potrà subito uscire, l’altro no, essendo legato;
bisogna prima scioglierlo, affinché possa uscire. Così accade nella cura
pastorale. Due persone desiderano che Gesù Cristo diventi il Signore e Salvatore
della loro vita. Nell’uno l’esercizio della fede porta subito alla
rigenerazione; nell’altro c’è un legame che lo impedisce, che bisogna prima
confessare al Signore e da cui bisogna essere da Lui sciolto.
■ 3. In linea generale, tutti i credenti maturi e
ubbidienti alla Parola hanno tale capacità di liberare dai legami spirituali; in
particolare sono i conduttori di chiesa ad avere tale incombenza. Che ciò
non sempre avvenga, è motivato da alcuni fattori: Si ha paura di tale mondo e di
tali fenomeni; non si ha esperienza al riguardo; volentieri si demanda ciò a
particolari «esperti».
Il luogo ideale per tale cura pastorale speciale
è un posto riservato all’interno della chiesa locale. Le
persone da coinvolgere sono credenti maturi, consacrati al Signore, sobri e
non suggestionabili; è meglio la qualità che la quantità.
Diffido da tutti coloro che spettacolarizzano
tali fenomeni, creano particolari riunioni pubbliche di liberazione e usano
mezzi impropri (p.es. una «pastorale esorcistica», in cui si parla con i
demoni). Tutto ciò serve per alimentare solo il narcisismo e la presunta potenza
d’esorcisti, santoni e guru.
Per approfondire tali tematiche in senso dottrinale ed
operativo rimando alla mia seguente letteratura:
■ Nicola Martella,
Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996). Si veda qui in particolare, nella seconda parte, la
seconda sezione «Consulenza specifica» (pp. 215-260). Per una presa di posizione
contro la «pastorale esorcistica» in ambienti sia evangelici sia cattolici, si
vedano le pagine 348-367. Si vedano qui anche i «Fatti, casi ed eventi», pp.
368-280.
■ Nicola Martella,
Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995). Si veda qui in particolare la mia presa di posizione
contro la «pastorale esorcistica» in ambienti carismaticisti: «La pastorale
esorcistica», pp. 205-212; «La pastorale esoterica: guarigione interiore», pp.
213-219; «La strategia di una “guerriglia” spirituale», pp. 220-224. Si vedano
qui anche i «Casi di cura d’anime», pp. 246-255.
Per l'approfondimento si vedano i seguenti scritti presenti sul sito:
►
Un ex-occultista sull’esoterismo cristianizzato {Stefano Frascaro} (A)
►
Uscire dalla morsa dell’occultismo {Nicola Martella} (T)
3.
{Simone Monaco}
▲
Volevo domandarti una cosa riguardo a ciò che tu affermi: «In Matteo 16,19 si
riferì storicamente a Pietro, essendo che egli qui per primo confessò
pubblicamente che Gesù era il Messia promesso».
Però, se non erro,
Pietro non fu il primo a confessare chi Gesù fosse veramente, ma l’ultimo.
Infatti nella vicenda dove Gesù camminò sul mare, gli altri apostoli lo avevano
già confessato: «Allora quelli che erano nella barca lo adorarono, dicendo:
“Veramente tu sei Figlio di Dio!”» (Mt 14,33) {16-03-2010}
4.
{Nicola Martella}
▲
È vero, in Matteo 14,33 i discepoli confessarono
come gruppo che Gesù fosse il Messia promesso, conformemente al patto
davidico, ma lo fecero sotto choc e una forte impressione per gli eventi
drammatici vissuti durante la tempesta e l’esperienza di vedere Gesù camminare
sull’acqua. Poi passò del tempo e ci furono vari altri eventi e la distanza fra
Gesù e Farisei e Sadducei aumentava (Mt 15,1ss; 16,1ss). I discepoli si
aspettavano, però, un’acclamazione popolare sempre maggiore di Gesù quale
Messia, fino al suo riconoscimento pubblico quale Re dei Giudei; ma le cose non
andarono così.
In Matteo 16, però, nel caso di Pietro, c’era una confessione della
fede personale che si distingueva da ciò che la gente diceva (v. 14) ed era
frutto d’una rivelazione divina (v. 17). Fu infatti qui che Gesù fece la sua
promessa a Pietro sulla base della sua dichiarazione di fede.
Inoltre fu da questo momento in poi che Gesù passò all’ultima fase del
suo ministero: dichiarò ai suoi discepoli che la via verso la gloria
(risurrezione) sarebbe passata attraverso la sua passione e morte (v. 21).
Questo era un discorso che non trovava collocazione neppure nei canoni
dottrinali e nelle attese di Pietro (vv. 22s). Anche per lui Gesù era e doveva
rimanere soltanto il Messia promesso, conformemente al patto davidico, il Re dei
Giudei. Nonostante ciò, la confessione di Pietro era una cesura importante
nella vita e nel ministero di Gesù, visto che inaugurava l’ultima fase.
5.
{Pietro Zanca}
▲
■ Contributo:
Dopo letto articolo, credo che ci sia ben chiaramente espresso lo studio.
La cosa che riflettevo è il «possedere le chiavi». Se io posseggo
le chiavi d’una «casa», ne sono curatore o possessore... È chiaro che su
ciò v’è parecchio da dire, perché in quanto curatore-custode debbo dare
conto e ragione al Titolare prima di legare o sciogliere... Meglio non
essere troppo
precipitosi nel legare! {06-03-2010}
▬
Risposta:
In effetti è vero, è meglio non essere
troppo precipitosi nel legare; infatti ciò potrebbe rendere colpevoli di
leggerezza e irresponsabilità. Diversi credenti mi hanno riferito di «figuri»
che si ritengono particolarmente «unti» e che perché contrastati quanto alle
opinioni espresse in rete, hanno affermato di avere un immenso «potere» da parte
di Dio e hanno minacciato tali loro detrattori di poter far uso di tale
«potenza» per fare del male ai loro avversari. Questo è un esempio di falsa
autorità e di gestione magica di presunti carismi divini. Di là da tali esempi
di folli e arbitrarie bizzarrie, effettivamente i conduttori di chiesa fedeli
alla Parola e sottomessi al Signore possono chiedere al Signore di «legare»
alcune persone, che tanto male stanno facendo alla testimonianza dell’Evangelo e
alla verità biblica; poi, Dio è sovrano di agire nella sua sovranità. Si fa bene
a essere cauti in tali cose. Per prima cosa Dio vuole il ravvedimento e il
recupero del ribelle e degli umani avversari. Con la potenza di Dio non si deve
scherzare.
{Nicola Martella}
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Il potere delle chiavi: La remissione dei peccati nel Catechismo cattolico e nella Bibbia {Alfredo Terino} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/T1-Sciogliere_legare_EnB.htm
16-03-2010; Aggiornamento: 14-01-2012 |