Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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In prima linea — Entrare nella breccia 1:

   Qui sono contenuti i principi di cura d’anime generale. Ecco le parti principali:
■ Gli aspetti generali
■ La consulenza
■ Gli aspetti dottrinali
■ I problemi della consulenza

 

Fare fronte — Entrare nella breccia 2:

   Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Eccole parti principali:
■ Consulenza specifica
■ Approfondimento delle problematiche
■ Aspetti critici
■ Fatti, casi ed eventi
■ Dizionarietto dei termini
■ Fogli d’analisi
■ Excursus: Rimostranze verso fratelli  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

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SCIOGLIERE E LEGARE? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nel seguente tema discutiamo alcuni aspetti rimasti aperti nell’articolo «Sciogliere e legare». Il primo lettore chiede di approfondire lo «sciogliere e legare» riguardo ai legami occulti. Il secondo rileva un particolare della confessione dei discepoli riguardo a Gesù quale Messia.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Guerino De Masi

2. Nicola Martella

3. Simone Monaco

4. Nicola Martella

5. Pietro Zanca

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Guerino De Masi}

 

Ho affrontato in passato le questioni dello sciogliere e legare, giungendo alle stesse spiegazioni, che tu fedelmente trai dalla Parola. Non più tardi d’ieri sera, mi è stata posta la domanda: Si può sciogliere ancora oggi? Non ho potuto che rispondere affermativamente! Ovviamente in riferimento a quanto tu ci hai così bene riportato, ho risposto facendo riferimento a quanto produce la predicazione dell’Evangelo che, quando viene recepita, dà all’anima la liberazione e la vita eterna sin da ora e per l’eternità.

     Tuttavia mi piacerebbe che tu intervenissi non solo sullo sciogliere, peculiarità d’ogni figlio di Dio e non solo del clero cattolico, ma sullo sciogliere da legami satanici, che spesso e volentieri pseudo detentori di particolari doni pretendono di praticare! ▪ 1. Ci sono legami spirituali satanici? ▪ 2. Ci si può essere liberati? ▪ 3. Chi possiede il «dono» di sciogliere da questi legami?

     Il tuo libro « La lieve danza delle tenebre» contiene molte risposte, lo so, ma mi piacerebbe avere un tuo intervento diretto. Grazie. Il Signore ti benedica. {08-03-2010}

 

 

2. {Nicola Martella}

 

Che esistano «pseudo detentori di particolari doni», è vero. Sebbene essi pretendano, tra altre cose, di cacciare demoni nel nome di Gesù, il Signore li chiamerà «operatori d’iniquità» e li escluderà dal regno (Mt 7,21ss). Ciò che mostra se l’albero è buono, non sono i carismi, ma il «frutto dello Spirito». Tuttavia, dove ci sono le imitazioni e surrogati, ci sono le cose vere e genuine; dove ci sono gli scimmiottamenti, ci sono gli originali. Qui di seguito ricalco la numerazione delle domande del lettore.

 

     ■ 1. Che ci siano diversi tipi e gradi di demonizzazione, ce lo dice il NT. Non a caso Gesù e gli apostoli si confrontarono con le potenze del male.

 

     ■ 2. Dove si predica l’Evangelo di Gesù quale Cristo, è immancabile che si venga a contatto con anime desiderose d’accettare Gesù quale Salvatore e Signore, ma essendo legate, non sono in grado di realizzarlo. La mia e l’altrui pratica pastorale mi mostra che si possa essere liberati. Ecco un’illustrazione che può aiutare a capire tale fenomeno. Prendiamo due recinti, in cui c’è un animale per ognuno; l’uno è legato a una catena e l’altro no. Quando si apre la porta, l’uno potrà subito uscire, l’altro no, essendo legato; bisogna prima scioglierlo, affinché possa uscire. Così accade nella cura pastorale. Due persone desiderano che Gesù Cristo diventi il Signore e Salvatore della loro vita. Nell’uno l’esercizio della fede porta subito alla rigenerazione; nell’altro c’è un legame che lo impedisce, che bisogna prima confessare al Signore e da cui bisogna essere da Lui sciolto.

 

     ■ 3. In linea generale, tutti i credenti maturi e ubbidienti alla Parola hanno tale capacità di liberare dai legami spirituali; in particolare sono i conduttori di chiesa ad avere tale incombenza. Che ciò non sempre avvenga, è motivato da alcuni fattori: Si ha paura di tale mondo e di tali fenomeni; non si ha esperienza al riguardo; volentieri si demanda ciò a particolari «esperti».

     Il luogo ideale per tale cura pastorale speciale è un posto riservato all’interno della chiesa locale. Le persone da coinvolgere sono credenti maturi, consacrati al Signore, sobri e non suggestionabili; è meglio la qualità che la quantità.

     Diffido da tutti coloro che spettacolarizzano tali fenomeni, creano particolari riunioni pubbliche di liberazione e usano mezzi impropri (p.es. una «pastorale esorcistica», in cui si parla con i demoni). Tutto ciò serve per alimentare solo il narcisismo e la presunta potenza d’esorcisti, santoni e guru.

     Per approfondire tali tematiche in senso dottrinale ed operativo rimando alla mia seguente letteratura:

     ■ Nicola Martella, Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996). Si veda qui in particolare, nella seconda parte, la seconda sezione «Consulenza specifica» (pp. 215-260). Per una presa di posizione contro la «pastorale esorcistica» in ambienti sia evangelici sia cattolici, si vedano le pagine 348-367. Si vedano qui anche i «Fatti, casi ed eventi», pp. 368-280.

     ■ Nicola Martella, Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995). Si veda qui in particolare la mia presa di posizione contro la «pastorale esorcistica» in ambienti carismaticisti: «La pastorale esorcistica», pp. 205-212; «La pastorale esoterica: guarigione interiore», pp. 213-219; «La strategia di una “guerriglia” spirituale», pp. 220-224. Si vedano qui anche i «Casi di cura d’anime», pp. 246-255.

 

Per l'approfondimento si vedano i seguenti scritti presenti sul sito:

Un ex-occultista sull’esoterismo cristianizzato {Stefano Frascaro} (A)

Uscire dalla morsa dell’occultismo {Nicola Martella} (T)

 

 

3. {Simone Monaco}

 

Volevo domandarti una cosa riguardo a ciò che tu affermi: «In Matteo 16,19 si riferì storicamente a Pietro, essendo che egli qui per primo confessò pubblicamente che Gesù era il Messia promesso».

     Però, se non erro, Pietro non fu il primo a confessare chi Gesù fosse veramente, ma l’ultimo. Infatti nella vicenda dove Gesù camminò sul mare, gli altri apostoli lo avevano già confessato: «Allora quelli che erano nella barca lo adorarono, dicendo: “Veramente tu sei Figlio di Dio!”» (Mt 14,33) {16-03-2010}

 

 

4. {Nicola Martella}

 

È vero, in Matteo 14,33 i discepoli confessarono come gruppo che Gesù fosse il Messia promesso, conformemente al patto davidico, ma lo fecero sotto choc e una forte impressione per gli eventi drammatici vissuti durante la tempesta e l’esperienza di vedere Gesù camminare sull’acqua. Poi passò del tempo e ci furono vari altri eventi e la distanza fra Gesù e Farisei e Sadducei aumentava (Mt 15,1ss; 16,1ss). I discepoli si aspettavano, però, un’acclamazione popolare sempre maggiore di Gesù quale Messia, fino al suo riconoscimento pubblico quale Re dei Giudei; ma le cose non andarono così.

    In Matteo 16, però, nel caso di Pietro, c’era una confessione della fede personale che si distingueva da ciò che la gente diceva (v. 14) ed era frutto d’una rivelazione divina (v. 17). Fu infatti qui che Gesù fece la sua promessa a Pietro sulla base della sua dichiarazione di fede.

    Inoltre fu da questo momento in poi che Gesù passò all’ultima fase del suo ministero: dichiarò ai suoi discepoli che la via verso la gloria (risurrezione) sarebbe passata attraverso la sua passione e morte (v. 21). Questo era un discorso che non trovava collocazione neppure nei canoni dottrinali e nelle attese di Pietro (vv. 22s). Anche per lui Gesù era e doveva rimanere soltanto il Messia promesso, conformemente al patto davidico, il Re dei Giudei. Nonostante ciò, la confessione di Pietro era una cesura importante nella vita e nel ministero di Gesù, visto che inaugurava l’ultima fase.

 

 

5. {Pietro Zanca}

 

Contributo: Dopo letto articolo, credo che ci sia ben chiaramente espresso lo studio. La cosa che riflettevo è il «possedere le chiavi». Se io posseggo le chiavi d’una «casa», ne sono curatore o possessore... È chiaro che su ciò v’è parecchio da dire, perché in quanto curatore-custode debbo dare conto e ragione al Titolare prima di legare o sciogliere... Meglio non essere troppo precipitosi nel legare! {06-03-2010}

 

Risposta: In effetti è vero, è meglio non essere troppo precipitosi nel legare; infatti ciò potrebbe rendere colpevoli di leggerezza e irresponsabilità. Diversi credenti mi hanno riferito di «figuri» che si ritengono particolarmente «unti» e che perché contrastati quanto alle opinioni espresse in rete, hanno affermato di avere un immenso «potere» da parte di Dio e hanno minacciato tali loro detrattori di poter far uso di tale «potenza» per fare del male ai loro avversari. Questo è un esempio di falsa autorità e di gestione magica di presunti carismi divini. Di là da tali esempi di folli e arbitrarie bizzarrie, effettivamente i conduttori di chiesa fedeli alla Parola e sottomessi al Signore possono chiedere al Signore di «legare» alcune persone, che tanto male stanno facendo alla testimonianza dell’Evangelo e alla verità biblica; poi, Dio è sovrano di agire nella sua sovranità. Si fa bene a essere cauti in tali cose. Per prima cosa Dio vuole il ravvedimento e il recupero del ribelle e degli umani avversari. Con la potenza di Dio non si deve scherzare. {Nicola Martella}

 

 

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Il potere delle chiavi: La remissione dei peccati nel Catechismo cattolico e nella Bibbia {Alfredo Terino} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/T1-Sciogliere_legare_EnB.htm

16-03-2010; Aggiornamento: 14-01-2012

 

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