Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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NON FATE POSTO AL DIAVOLO

 

 a cura di Nicola Martella

 

Ciao, Nicola. Ho una domanda da porti. In Efesini 4,27 è scritto: «Non fate posto al diavolo». Il verso 26 recita: «Adiratevi e non peccate il sole non tramonti sopra la vostra ira». In che modo si dà posto al diavolo? Che significa «non fate posto al diavolo»? Ti faccio questa domanda, perché ho notato che in alcuni credenti regna una menzogna come fosse verità accertata; ha qualcosa in comune con «non fate posto al diavolo»? Fraterni saluti. {Nunzio Nicastro; 26-02-2012}

 

1. Il senso letterario del testo

     Quando si analizza qualcosa, bisogna tener presente il testo nel suo contesto immediato. Qui Paolo dà una serie di precetti pratici di natura spirituale e morale. Nel brano indicato la Luzzi traduce: «Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio e non fate posto al diavolo» (Ef 4,26s); così fa all’incirca anche la NR («la vostra ira»). Nella parte finale altri traducono con «e non date occasione al diavolo» (CEI), «E non date luogo al diavolo» (D, ND).

     Ecco una possibile traduzione letterale: «Adiratevi e non peccate. Il sole non tramonti sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo» (così p.es. la tedesca Elberferder). Singolarmente Lutero traduce alla fine: «E non date spazio al calunniatore»; inteso è il termine greco di diabolos nella sua etimologia di calunniatore (cfr. Ap 12,10 per tale sua «professione»).

 

2. L’interpretazione del testo

     Quindi, la corretta interpretazione è di non alimentare l’ira, quanto giustificata possa essere, e di non portarla da un giorno all’altro, ma di risolvere le situazioni. L’ira mette in una situazione spirituale, mentale e morale tale, che ci fa apparire la realtà diversa da quella che in effetti è. L’ira prolungata ci rende vulnerabili verso il «calunniatore» (il diavolo), che attizzerà maggiormente il fuoco in noi, ricamerà a modo suo sui nostri sentimenti alterati, ci darà ragione nei nostri punti di vista, farà apparire gli altri come unici colpevoli e ci suggerirà sentimenti carnali e indegni, trame di vendetta e strategie «spiritualizzate» per punire o danneggiare chi ci tedia.

 

3. La questione della menzogna

     Quello, appena visto, è il significato immediato. Che in «alcuni credenti regna una menzogna come fosse verità accertata» non ha a che fare direttamente con tale brano. Al riguardo rimanderei a un’altra specialità del «calunniatore», che Gesù rivelò, rivolgendosi ai Giudei, suoi contemporanei, che lo rifiutavano come Messia: «Voi siete progenie del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna» (Gv 8,44).

     Che il diavolo introduca varie menzogne e false interpretazioni della realtà, quando gli si dà spazio, è vero; tuttavia, nel brano in esame (Ef 4,26s) esse sono tutt’al più un aspetto derivato e un prodotto secondario rispetto al fatto, che egli si fa breccia nella vita del credente, laddove egli alimenta l’ira prolungata nella sua vita. L’esperienza mostra che è difficile accendere il fuoco, ma quando è a regime, quasi tutto brucia su di esso e pressoché tutto fa da combustibile.

I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Lella Niccolai

2. Nicola Carlisi

3. Sandro Carini

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1. {Lella Niccolai}

 

Contributo: Nicola, il reiki è un’energia positiva, che tutti abbiamo e che col diavolo non c’entra nulla. Informati grazie. {27-03-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Questa è la tua opinione. Io ne conosco le radici e ne ho scritto pure, quindi, ne sono ben informato. In Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003), vedi gli articoli: Reiki 1: presentazione, p. 482; Reiki 2: osservazioni critiche, pp. 482s.

     Gli spiriti, che uno invoca, sono quelli che lo porteranno, prima o poi, alla distruzione. Invece, «avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato» (Atti 2,21; Romani 10,13). Il Signor Gesù Cristo è venuto al mondo per «per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli, che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita» (Ebrei 2,14s).

 

 

2. {Nicola Carlisi}

 

Si può dare posto al diavolo in tanti modi. Dopo la caduta di Adamo, il primo a dare luogo a Satana è stato Caino, uccidendo suo fratello Abele, e dicendo a Dio di non sapere dove era suo fratello, mentre egli lo sapeva (Gentile 2,10-11).

     Censire il popolo, per vedere quale forza si ha, questo è stato l’errore di Davide (2 Sam 24,9-10).

     Mentire è ciò, che fecero Anania e Zaffira; Pietro disse a Anania: «Perché ha Satana riempito il cuor tuo, per mentire allo Spirito Santo, e frodare del prezzo della possessione?» (Atti 5,3,4).

     Quando Pietro, preso da paura per la vita di Gesù, trattolo da parte, cominciò a riprenderlo dicendo: «Signore tolga ciò Iddio; questo non ti avverrà mai», Gesù, rivoltosi verso Pietro, gli disse: «Vattene indietro da me, Satana; tu mi sei di scandalo, poiché tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini» (Matt 16,22-23). Ciò avvenne anche quando Pietro rinnegò per tre volte il Signore Gesù (Matt 26,74-75). {27-03-2012}

 

 

3. {Sandro Carini}

 

Da quanto affermi consegue che, vivendo in questo mondo, è facile anche per noi credenti cadere in questo diabolico tranello; e cosa altrettanto vera e interessante è che non ce ne rendiamo conto. E allora come possiamo venirne fuori, una volta caduti in questa trappola, dove più cerchiamo di sciogliere i nodi intricati e più li stringiamo? I versetti seguenti sono la nostra salvezza, specialmente l’ultimo di questo capitolo: «Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo» (Efesini 4,32). Che ognuno di noi possa mettere in pratica questi insegnamenti divini; amen. {27-03-2012}

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/T1-No_posto_diav_EnB.htm

06-03-2012; Aggiornamento: 31-03-2012

 

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