Tanti anni fa ero stato invitato a parlare in una conferenza ecclesiale
sull’occultismo. È probabile che abbia anche accennato al fatto che purtroppo
non pochi cristiani vanno dietro ai sogni, credendoli sempre una fonte
d’ispirazione trascendentale. Avrò parlato anche dell’oniromanzia, ossia della
divinazione mediante i sogni, e del fatto che anche vari cristiani si facciano
influenzare da cosiddetti «libri dei sogni». Dopo la conferenza, la padrona di casa, che mi aveva
ospitato, mi chiese fra le pareti domestiche: «È vero che quando si sogna l’uva
con gli acini piccoli significa che succederà qualcosa ai bambini?». Rimasi
perplesso, anche perché la donna mi raccontò altri tali dettagli
sull’interpretazione casareccia dei sogni. «Quando si sogna questo, avviene
quello. Quando si sogna quest’altro, avviene quell’altro», insisteva la donna. È
veramente così? I sogni sono veramente premonitori? Oppure è la mente che
realizza ciò che si accetta come una sorta di vaticinio o di profezia?
Che valore dare, quindi, ai sogni? Sono sempre di
origine divina? Oppure Dio non usa mai i sogni per trasmettere qualcosa agli
uomini? (p.es. ammonimenti, avvertimenti). Ci sono altre fonti e spiegazioni per
i sogni? Che cosa afferma la Bibbia su questo soggetto? Su questo tema vorrei
discutere con i lettori.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Nicola Martella} ▲
Dio può guidare alla fede mediante i sogni
Dio può servirsi di sogni per rivelarsi in contesti, in cui la pubblica
predicazione dell’Evangelo è proibita? Ho letto riguardo a due eventi, in cui la
rivelazione onirica è stata decisiva. In un articolo del mensile «Porte Aperte»
(Marzo 2006) si leggeva questo titolo: «Molti musulmani si convertono a Cristo
per mezzo di sogni».
■ Un giovane egiziano sognò di fare una telefonata. Quando la mattina si
svegliò, fece realmente quella telefonata, perché si ricordava ancora del numero
telefonico che aveva sognato. Era il numero segreto di un pastore che lo aveva
dato soltanto ai suoi amici più intimi.
Stupito per quella telefonata, il pastore domandò a quel giovane come era
riuscito ad avere il suo numero di telefono. Naturalmente il giovane gli
raccontò del suo sogno. Poi cominciò a fare al pastore tutte quelle domande che
da molto tempo lo tormentavano. Era arrivato per lui il momento di conoscere la
Verità
■ Una notte, un giovane musulmano molto serio, che aveva già fatto il
pellegrinaggio alla Mecca, vide in sogno, molto chiaramente, quattro persone.
Nel sogno gli veniva rivelato che queste persone gli avrebbero fatto incontrare
Dio. Successivamente andò al mercato per comprare delle verdure. Poi, mentre
ritornava a casa, vide una donna che stava tornando a casa con la spesa. Il
giovane la fermò e le disse: «Io la conosco, l’ho vista in sogno. Lei deve
aiutarmi a trovare Dio». Le raccontò il sogno e la donna lo invitò a casa per
parlare col marito. Il marito era la seconda persona che aveva visto nel suo
sogno. Quell’uomo gli diede una Bibbia e quel giovane si impegnò per un mese a
leggere tutto il Libro. Successivamente andò di nuovo a fare una visita a quella
coppia, la quale lo invitò ad andare in una chiesa. Nella chiesa incontrò la
terza persona del suo sogno, che in seguito lo affidò alla quarta per altre cure
pastorali. Adesso questo giovane è un fedele discepolo di Gesù.
Criteri di genuinità e di inattendibilità dei sogni
Bisogna ricordarsi che la fonte dei sogni può essere biblicamente triplice e
distinta: ▪ 1) Dio; ▪ 2) Il diavolo; ▪ 3) La mente umana (Ec 5,3). Esistono
alcuni criteri che mostrano se i sogni sono genuini o meno.
■ In genere Dio non si rivela mediante sogni, ma mediante la sua Parola, letta o
predicata. «La fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola
di Cristo» (Rm 10,17; cfr. At 6,7).
■ Eccezionalmente Dio può rivelarsi a qualcuno e dargli avvertimenti o
ammonimenti mediante un sogno. Elihu affermò: «Dio parla, bensì, una volta ed
anche due, ma l’uomo non ci bada; parla per via di sogni, di visioni notturne,
quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono
assopiti; allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli
ammonimenti, per distoglier l’uomo dal suo modo d’agire e tener lungi da lui la
superbia; per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dal dardo mortale» (Gb
33,14ss). Si legge a volte quanto segue: «Dio venne, di notte, in un sogno,
ad Abimelek, e gli disse: “Ecco, tu sei morto, a motivo della donna che ti sei
presa; perché è una [donna] che appartiene a un marito”» (Gn 20,3.6; cfr.
31,24; 1 Re 3,5; Mt 1,20). Oppure può farlo «l’angelo di Dio» (Gn 31,11; Mt
2,12s.19.22). Normalmente Dio si rivelava ai profeti mediante visioni e sogni
(Nu 12,6). Cfr. anche Gb 7,14.
■ Un criterio di genuinità è la spontaneità dell’evento. L’evento viene
inaspettato e la persona interessata non ha fatto nulla per influenzare tale
evento. In tutti i casi riportati dalla Bibbia, in cui Dio o il suo angelo sono
apparsi a qualcuno, l’evento risultava inaspettato.
■ Anche nel caso della spontaneità di un sogno, il suo contenuto non dev’essere
in contrasto con la Parola di Dio. I morti, ad esempio, non sono deputati a
rivelare alcunché ai vivi. False dottrine mostrano una falsa fonte di un sogno
anche quando gli esseri che si manifestano in esso al sognatore pretendono di
provenire da Dio (Dt 13,1-5). I sogni possono diventare perciò fonte di falsa
profezia e, come tali, stanno sotto il giudizio divino (cfr. Gr 23,25ss.32;
27,9; 29,8). Un sogno non ha di per sé un contenuto di verità, essendo di fonte
differente, e come in ogni altra cosa si applica questo principio: «Parlino
due o tre profeti, e gli altri giudichino» (1 Cor 14,29).
■ L’andare dietro ai sogni come normale attitudine è un segno allarmante e
preoccupante. Tale persona diventerà dipendente da un fenomeno incontrollabile e
sarà facilmente imbrogliabile.
■ L’oniromanzia è una forma di divinazione mediante i sogni e, come tale, viene
condannata dalla Scrittura.
■ Il saggio Qohèlet ammoniva: «Poiché, se vi son delle nullità nella
moltitudine dei sogni, ve ne sono anche nella moltitudine delle parole; perciò
temi Dio!» (Ec 5,7). Zaccaria affermava che «i sogni mentiscono e danno
un vano conforto», sviando chi ci si applica (Zc 10,2). L’evanescenza del
sogno e della visione notturna è presa in molti brani a paragone (Is 29,7s).
2.
{JJ BB - chikkalinna} ▲
[…] Questo piccolo dibattito che è stato aperto, mi ha incuriosita tanto...
quindi vorrei dare il mio parere senza offendere a nessuno... È vero quando dici
che sono tanti i cristiani che «cadono nella trappola dei sogni», cercando i
loro significati nei famosi libri dei sogni fondati tutti per costume (folclore)
e molti non si rendono conto che sia diabolico questa cosa, perche con esso
cercano di conoscere (azzeccare) un futuro diciamo prossimo (scusate ma in
spagnolo si dice adivinar - tratar de conoscer). Questo è abominevole a
Dio; perche il futuro è solo di Dio... quindi dobbiamo stare molto attenti. Da un’altra parte il Signore Dio, ha mostrato il futuro
a tante persone come, ad esempio, al faraone quando Giuseppe aveva il dono di
interpretazione dei sogni. Se mettiamo questo caso a parte, ci sono stati altri
casi, mediante i quali il Signore ci mostra tra sogni e visioni come va la
nostra vita spirituale, o quale problema affronterà la chiesa, o come sta
spiritualmente, anche talvolta ci esorta. Porto un esempio: e questo non so se era una visione o
un sogno... ero in salotto e pregavo, all’improvviso vidi venire un uomo, come
se provenisse dalla camera accanto, si avvicinò a me e mi toccò le spalle, io
avevo paura, ero terrorizzata, veramente non capivo perché, mi dicevo tra me e
me, la porta di casa è chiusa a chiave. Questo uomo mi disse: «Non avere paura»
e mi tranquillai, poi mi disse: «Guarda dietro di te». Avevo visto una creatura
mostruosa diabolica che era incatenata a una parete con delle catene che nessuno
poteva rompere, urlava frasi incomprensibili con odio e disprezzo per la vita.
Quando vidi questa creatura mi nascosi dietro a questo uomo e mi disse: «Lui non
fa niente altro che urlare per spaventarti, non ti può toccare». Solo allora mi
svegliai. Comunque i sogni sono oggetto di una promessa di Dio, e
uno dei segnali degli ultimi tempi lo puoi leggere nel libro degli Atti 2,17.
Solo Dio ci dà a conoscere quello che lui crede. [...]
3.
{Nicola Martella} ▲
Faccio alcune osservazioni sul contributo precedente. Certamente non possiamo
sindacare sull’evento onirico di questa credente, essendo un fenomeno soggettivo
e personale. Si può presumere che la fonte sia divina e che il criterio di
genuinità sia dato dal fatto che l’evento sia stato spontaneo e inaspettato e
che la persona, almeno come mostra, non abbia ricercato tali fenomeni. Da esso
non si può trarre (e non si deve trarre) alcuna affermazione dottrinale valida
per tutti. Probabilmente Dio l’ha voluta incoraggiare. Al riguardo non bisogna
neppure dimenticare gli aspetti psicologici in cui l’autrice si trovava in tale
periodo. Quanto ad At 2,17 facciamo notare che questo
brano, come mostra l’originale in Gioele 2,28ss [= 3,1ss], riguarda i seguenti
fatti:
■ 1) È descritta la fine estrema dei tempi (Gle 2,31), ossia la
grande tribolazione; ciò permetterà agli Ebrei (quando la chiesa sarà ormai
rapita dal Signore) di riconoscere Gesù quale loro Messia-Re (Zc 12,10; Ap 1,7). ■ 2) Il brano riguarda strettamente il popolo ebraico («vostri»). ■ 3) A Pentecoste venne data una caparra di ciò; lì erano
tutti Ebrei, sebbene venuti da ogni dove per la Pasqua; non c’era gente
delle nazioni.
■ 4) Perciò da ciò non si può
trarre un principio per i credenti gentili per il periodo della chiesa e
affermare che per essi verso la fine aumenterà il fenomeno onirico di origine
divina. Questo sarebbe un abbaglio. La chiesa ha la Parola di Dio come autorità
e fonte di rivelazione (Eb 1,1s).
4.
{Gaetano Nunnari} ▲
Sono d’accordo con il pensiero di Nicola, i sogni hanno una triplice origine,
umana diabolica, divina. Sta a noi valutare attraverso le Scritture (unico metro
di misura infallibile) se un sogno è da Dio o meno. Nelle mie esperienze ho
potuto constatare che molte persone si affidano ai sogni per farsi guidare in
certe situazioni, mentre la Bibbia ha già la risposta.
Ho visto persone che, desiderando ardentemente dei beni
materiali (case, automobili, ecc...), affermano che Dio abbia loro rivelato in
sogno i particolari di questo oggetto di desiderio. Premetto però che non si
trattava di un bene di necessità, ma di un capriccio: «Dio mi vuole donare una
Mercedes...» ho sentito dire una volta ad un uomo. Quest’uomo aveva già un
automobile, ma lui desiderava uno dei modelli di lusso di Mercedes. Che
assurdità! Che vuoto spirituale!
So anche di un’altra persona che aveva bisogno di un
automobile per potersi recare al suo nuovo posto di lavoro, parecchio distante
da casa sua, e necessitava di un’auto propria per poter svolgere i turni
pianificati dal suo datore in orari poco favorevoli, questa persona non aveva i
soldi per permettersi l’auto, così chiese a Dio di provvedere se fosse stata la
sua volontà; e il Signore proprio pochissimi giorni prima che cominciasse a
lavorare gli fece avere un’auto d’occasione a un prezzo di favore e che avrebbe
poi pagato a rate, e non era una Mercedes! Ma gli permise di poter lavorare!
Dove riconosciamo la mano di Dio, di quel Padre che
provvede per i suoi figli? A voi la decisione...
5.
{Matteo Ricciotti} ▲
La rivelazione di Dio è completa in Gesù Cristo. Infatti nell’epistola agli
Ebrei, cap. 1 versi da 1 a 3, è scritto: «Dio,
dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo
dei profeti,
in questi ultimi giorni ha
parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha
costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l’universo.
Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che
sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la
purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi
altissimi».
Tutta la volontà di Dio è rivelata in Gesù e nella sua
parola vivente e permanente (1 Pietro 1,23ss). Lo scrittore agli Ebrei tiene a
informare i lettori, che i modi con cui Dio parlava e rivelava la sua volontà
agli uomini nell’antichità, con la venuta di Cristo, sono terminati. Oggi Dio ci
parla solo per mezzo di Cristo, e quindi della sua Parola. Questo nuovo modo con
cui Dio ci parla è anche migliore del primo, perché nel passato (prima di
Cristo, nel vecchio patto) ci sono stati falsi profeti che hanno usato i sogni
per rivendicare un’autenticazione divina del loro falso ministero: «Ho avuto
un sogno! ho avuto un sogno!» (Gr 23,25). C’è ancora da evidenziare che nel
passato la rivelazione di Dio non era data a chicchessia, ma ai profeti, i quali
dovevano trasmetterla al popolo. Se poi il profeta era falso, pur dicendo: «Così
parla l’Eterno», si basava spesso sui suoi sogni. [N.d.R.: L’Eterno
ribadì spesso di non aver mandato tali impostori che avevano la pretesa di
parlare in suo nome (Gr 14,14s; 23,32; 27,15; 29,9; Ez 13,6).]
I capitoli da 23 a 29 del libro di Geremia ritengo che
siano molto utili da studiare a proposito di questo argomento.
«Infatti così dice l’Eterno degli eserciti, Dio
d’Israele: “I vostri profeti, che sono in mezzo a voi, e i vostri indovini non
v’ingannino, e
non date retta ai sogni che fate”»
(Gr 19,8).
6. {}
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7. {}
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8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {}
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12. {}
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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/T1-Dio_sogni_Oc.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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