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Presentazione del problema
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Soluzione |
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PRESENTAZIONE DEL PROBLEMA: «Allora s’adempì quel che fu detto
dal profeta
Geremia: “E presero i trenta
sicli d’argento, prezzo di colui che era stato messo a prezzo, messo a prezzo
dai figli d’Israele; e li dettero per il campo del vasaio, come me l’aveva
ordinato il Signore”». È Zaccaria che testualmente riporta una frase simile
in Zc 11,12s e non Geremia. Il fatto che Matteo attribuisca questo brano a
Geremia è un vero rompicapo.
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2.
SOLUZIONE
2.1. SOLUZIONE STORICAMENTE PROPOSTA: La soluzione
comunemente proposta, e che non sostiene il classico errore del copista, è la
seguente: la Bibbia ebraica era divisa in tre parti: la Legge, gli Agiografi e i
Profeti. Gli Agiografi erano anche chiamati comunemente Salmi (Lc 24,44), perché
il libro dei Salmi era il primo di quella raccolta. Per la stessa ragione
Matteo, citando un brano del profeta Zaccaria, lo indica come preso da Geremia,
perché gli scritti di quel profeta erano i primi del volume dei Profeti (così
sosteneva il Rabbino David Kimchi). Anche il vescovo J.B. Lightfoot, considerato
uno degli uomini più colti dell’ultimo mezzo millennio, era della stessa
opinione.
2.2. SOLUZIONE ALTERNATIVA: Si dovrebbe osservare che non è
accurato dire che Mt 27,9 citi esclusivamente Zc 11,12s. Infatti egli si
discosta sia dal Testo Masoretico che dalla Settanta (LXX). L’adempimento al
quale allude Matteo si riferisce alla compera del terreno del vasaio, come ci
riferisce Gr 32,6-9, il quale narra appunto la compera del campo per un dato
numero di sicli. Si veda anche Gr 18,2ss che parla di un vaso che si ruppe in
casa del vasaio. Similmente Gr 19,2 parla di un vasaio che lavorava per il
tempio e possedeva la sua bottega nella valle di Hinnom. In Gr 19,11 leggiamo: «Così
parla l’Eterno degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come
si spezza un vaso di vasaio, che non si può più accomodare; e si seppelliranno i
morti a Tofet». Perciò il gesto con cui Zaccaria gettò le monete al
vasaio del tempio fu semplicemente la ripetizione di un antico simbolo
datato sin dal tempo di Geremia. Notiamo altresì che fu a causa del peccato
(idolatria) che il terreno di Tofet fu trasformato in un cimitero (Gr
19,11), e fu a causa del peccato di Giuda che il campo del vasaio era stato
convertito in un cimitero (Mt 27,7), per perpetuare il ricordo del peccato
commesso contro il Messia. In questo contesto, la valle del massacro
(Gr 19,6) si trova in parallelo con Acheldama, il Campo di sangue, ed
entrambi hanno preso il loro nome dopo le rispettive tragedie. Una
tradizione dice che il Campo di sangue si trovasse nella valle di Hinnom.
Dal momento che Matteo 27 combina insieme tanto
Geremia (dal quale trae il termine «campo» che fu acquistato) quanto
Zaccaria, l’evangelista nomina solo Geremia, perché era il più antico e il
più importante dei due profeti. Un diretto parallelo di tale procedura si
rinviene in Mc 1,2s dove la citazione incomincia con Mal 3,1 e segue con Is
40,3, ma Marco parla solo di Isaia come fonte della citazione perché è la
sorgente originale della profezia. I Profeti Minori sono raramente citati
per nome nel Nuovo Testamento, nonostante che i loro brani vengano spesso
utilizzati. Osea, Gioele e Giona sono gli unici citati per nome, gli altri
sono citati senza farne il nome. N.d.R.: I Profeti Minori (Os-Mal) nel testo ebraico non
erano separati e distinti, ma costituivano semplicemente un solo volume,
quello dei «Dodici [Profeti]».
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Trenta_sicli_Mt.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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