Il testo di Zaccaria 11,8 recita come segue: «E sterminai i tre pastori in un mese.
L’anima mia perdette la pazienza con loro, e anche l’anima loro m’aveva preso a
sdegno».
Il contesto del capitolo indica che il profeta Zaccaria
personificava il Messia che doveva venire. Infatti i vv. 12s parlano della
reiezione e del tradimento di Gesù Cristo. Quindi il v. 8 descrive esattamente
quel clima di tensione e di ostilità che venne a crearsi tra Gesù e le autorità
giudaiche del suo tempo. Immediatamente non è facile capire a cosa queste parole
si riferiscano e soprattutto come intenderle, perché non ne viene data
l’identità. Questi pastori vengono sterminati (letteralmente «fare in modo che
scompaiono» o «distruggere in modo da non lasciarne traccia») dal vero pastore,
il quale mostra che non vuole che dei falsi pastori governino il popolo. Si
contano più di quaranta interpretazioni espresse dai più famosi studiosi
liberali. Tutta questa confusione dimostra come il significato evidente e
centrale del capitolo, venga ignorato. In questo caso è normale che qualsiasi
spiegazione diventa impossibile. Innanzitutto essi non sono solo «tre pastori»,
ma «i tre pastori» (in ebraico c’è l’articolo). Questo indica una
leadership completa. In secondo luogo, l’anima del pastore di Dio perse la
pazienza con loro. Terzo, le loro anime si erano stancate di lui. Di chi è
questa descrizione? Chiediamoci: chi aveva la triplice leadership ai giorni di
Cristo? Nei confronti di chi Gesù ha mostrato intolleranza? Chi erano coloro che
si erano stancati di lui? A questo punto diventa facile fare il collegamento con
le tre classi di pastori riconosciuti che hanno dominato la vita d’Israele
durante il ministero di Cristo, cioè gli anziani, i capi sacerdoti e gli scribi:
«Bisogna che il Figlio dell’uomo soffra molte cose, e sia reietto dagli
anziani e dai capi sacerdoti e dagli
scribi» (Lc 9,2; cfr. Mt 26,57). È particolarmente significativo che Gesù li ha
nominati, dicendo che sarebbero stati loro a rifiutarlo. Durante il suo
ministero, Gesù Cristo li ha sempre zittiti in ogni disputa; e dopo la conquista
romana della Giudea non sono stati più ripristinati.
Che cosa significa l’espressione:
in un mese? Una tale espressione, nella profezia, significa un periodo
breve di tempo (Os 5,7). Possiamo vederci un doppio significato:
■ 1) il semplice fatto che l’attività del vero pastore
fu di breve durata; in questo caso lo sterminio è da intendersi in senso morale;
■ 2) il periodo dell’assedio di Gerusalemme (che è
durato all’incirca lo stesso periodo del ministero pubblico di Gesù), quando le
autorità all’interno della città volgevano alla fine del loro ufficio; in questo
caso lo sterminio è da intendersi in senso letterale. Entrambe le
interpretazioni sono vere, in quanto essi hanno subito una doppia sconfitta, sia
morale che materiale.
Per l’approfondimento del libro di Zaccaria cfr. Nicola Martella,
Radici 5-6 (Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 144-151. |
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Tre_pastori_R56.htm
01-06-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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