Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 3-4

 

Antico Testamento

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca nazionale e l’Epoca Assira.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca nazionale («Libri storici e profetici I»: dalla conquista all’esilio):
■ I Libri Storici in generale
■ L’epoca Premonarchica
■ Giosuè
■ Giudici
■ Rut
■ L’epoca Monarchica
■ Samuele
■ Re
■ Cronache
■ I Libri Profetici in generale.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca assira («Libri storici e profetici II»):
■ L’epoca assira in generale
■ Abdia
■ Gioele
■ Giona
■ Osea
■ Amos
■ Isaia
■ Michea
■ Nahum.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SHALMANESER HA CONOSCIUTO JEHU?

 

 di Argentino Quintavalle

 

Il dott. O.T. Allis scrive in The Old Testament: Its claims and its critics (NJ: Presbyterian & Reformed Pub. Co, Phillipsburg 1972): «L’Obelisco Nero di Shalmaneser contiene, oltre a brevi racconti dei primi 32 anni del suo regno, venti piccoli rilievi, con annotazioni, che descrivono il pagamento del tributo da parte di cinque regioni conquistate. Una di queste annotazioni, disposta sopra un rilievo, descrive un re prostrato che rende omaggio a Shalmaneser, e vi è scritto: “Tributo di Ja-u-a figlio di Hu-um-ri”. Nessuna data viene indicata; e Jaua non viene citato in nessuna altra parte dell’Obelisco, benché venga menzionato altrove su un frammento d’una lista d’annali. È stato generalmente supposto che questo si riferisse a Jehu d’Israele, anche se come nel caso della battaglia di Karkar non c’è menzione di quest’evento nell’Antico Testamento. Sarà bene dunque esaminare con attenzione le annotazioni. Il primo è chiamato “Tributo di Sua, il Gilzanita”. L’unica menzione d’un tale tributo nel testo dell’iscrizione è nell’annotazione del 30° anno (un evento molto recente); e lì si può leggere: “Il tributo d’Upu il Gilzanita… ho ricevuto”. Sua è succeduto a Upu nel corso d’un anno? Il quinto rilievo è descritto come “Il tributo di Karparunda di Hattina”. Tuttavia l’annotazione del 28° anno (anche questa relativamente recente) ci dice che Shalmaneser ha costituito Sasi, figlio degli Uzziti, re sopra di loro ed essi gli hanno inviato “dei regali senza misura”». Come può essere spiegato questo?

      Secondo l’argomento di Allis che sembra ci siano contraddizioni importanti sull’Obelisco Nero tra i racconti e le annotazioni, che possono indicare che i due siano stati composti in tempi differenti tra loro e certamente mette in dubbio qualsiasi ipotesi che ritiene che il regno di Shalmaneser sia preciso.

     Allis continua: «Ritornando di nuovo alle menzione di Jaua, noi osserviamo che egli è chiamato “il figlio di Humri”. Ciò mostra l’inesattezza delle informazioni di Shalmaneser. Se Jaua è Jehu, quindi Jehu è chiamato figlio d’Omri, di cui il nipote Jehoram è stato assassinato da Jehu. Jehu non era di discendenza reale; era un usurpatore».

     Allis ora ritorna su una seconda iscrizione di Shalmaneser, risalente al suo 18° anno, in cui dice che ha ricevuto il tributo da J-a-ua mar Hu-um-ri-i (Jehu figlio d’Omri). Allis scrive: «Inoltre, l’identificazione di Jaua con Jehu è incerta. Tiglath-Pileser chiama Achaz, Jaua-hazi, ciò indica che lo conosceva come Jehoachaz. Così Jaua potrebbe essere un diminutivo di Jehoachaz o di Jehoash, proprio come il nome Hadad (1 Re 11,14) dato al principe Edomita del periodo di Salomone è un diminutivo, forse, dei più familiari Ben-Hadad o Hadad-ezer. Se Shalmaneser conosceva così poco Jehu da chiamarlo figlio d’Omri, egli avrebbe potuto facilmente confonderlo con Jehoachaz o Jehoas. Questo farebbe sì che il 18° anno di Shalmaneser (840 a.C.) corrisponda a un evento della fine del regno di Jehoachaz o dell’inizio di quello di Jehoas d’Israele, secondo la cronologia d’Ussher. La descrizione biblica non fa menzione dell’Assiria, nel racconto della vita di Jehu. Hazael di Damasco era il nemico principale di Jehu (2 Re 10,32,33) e questo non poteva essere il caso se Hazael era in quel periodo seriamente minacciato dall’Assiria».

     «Ci sono allora buoni motivi per accettare la dichiarazione di Geoge Smith (The Eponym Assyrian Canon) per quanto riguarda Jehu: “Senza avanzare alcuna teoria per l’identificazione del re accennato nelle iscrizioni assire, direi che l’identità di Jehu della Bibbia con lo Jaua delle iscrizioni non è dimostrata e che le relative supposizioni non sono sufficienti per costringerci a modificare tutte le nostre date bibliche”» (Smith, p. 190).

     Allis aggiunge in una nota, che un motivo della generale accettazione di Jaua con Jehu «è che molti studiosi della Bibbia l’hanno vista come una conferma benvenuta delle annotazioni bibliche con le fonti extra-bibliche e quindi hanno prestato poca o nessuna attenzione alle gravi conseguenze di questa e altre identificazioni, le quali hanno contribuito alla distruzione della cronologia biblica generalmente accettata. L’immagine di Jehu, figlio d’Omri che si prostra davanti a Shalmaneser si trova in molti libri biblici. Ma al lettore non vengono detti gli ostacoli che ci sono per quest’identificazione» (p. 485).

     Ritornando alla parte principale del libro di Allis, troviamo che egli suggerisce un evento del regno di Jehoachaz che potrebbe adattarsi meglio alla dichiarazione dell’Obelisco Nero riguardo Jaua, considerando che l’Obelisco Nero potrebbe non riguardare alcun Israelita: «La dichiarazione che “l’Eterno diede un liberatore agli Israeliti” (2 Re 13,5) in risposta alla preghiera di Joachaz (856-839 a.C.) può riferirsi a un’invasione di Shalmaneser III che “ha rotto il potere di quel monarca (re di Siria) per un certo tempo e così ha fatto respirare gli israeliti”» (Smith, p. 191). E dobbiamo ricordare ancora una volta che non c’è alcuna menzione dell’Assiria nei racconti biblici dei regni di Achab e di Jehu. L’argomento del silenzio può essere spesso debole e inconcludente, ma nel caso d’eventi importanti come quelli che sono registrati negli annali di Shalmaneser, se vi sono inclusi dei re d’Israele, il silenzio delle registrazioni bibliche a loro proposito deve essere considerato come significativo». (Allis, pp. 417ss).

 

Conclusione

     Di fatto, quasi tutti gli studiosi moderni sono d’accordo con il Canone Eponimo Assiro e con diverse altre iscrizioni assire, secondo cui nel 18° anno di Shalmaneser, questi fu vittorioso sopra Jehu d’Israele e sopra Hazael di Siria. Il risultato di queste identificazioni è che o il Canone Eponimo Assiro è in errore, oppure bisogna ricostruire la cronologia dei re dell’Antico Testamento. Gli studiosi moderni sono rapidi a scegliere la seconda via, accettando quello che il mondo antico propone, sfidando così la Bibbia, con il risultato che tutti i dizionari e le enciclopedie bibliche considerano il Canone Eponimo Assiro come legge e propongono delle revisioni nella cronologia biblica dei re d’Israele e Giuda.

     Le iscrizioni di Shalmaneser, dimostrano parecchia ignoranza riguardo le nazioni a lui lontane. Egli chiama «Jehu», figlio d’Omri. Evidentemente, egli o il suo scriba, ha supposto che i re della terra d’Omri fossero tutti discendenti d’Omri. Poiché «Jehu» non era un figlio d’Omri e gli Assiri hanno utilizzato il nome Jaua per altri re Israeliti, può benissimo essere che «Jaua, figlio d’Omri» sia riferito da Shalmaneser a Joachaz, e in effetti è proprio così. Troviamo infatti che il riferimento di Shalmaneser a «Jaua figlio d’Omri» s’adatta esattamente al periodo di tempo di Jaua-achaz (Jehoachaz). Data l’ignoranza assira sulle nazioni lontane, non possiamo pretendere che queste iscrizioni siano perfettamente precise. «Jehu figlio d’Omri» potrebbe indicare molta gente, ma il più probabile è Joachaz.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Shalmaneser_Jehu_R34.htm

17-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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