Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 3-4

 

Antico Testamento

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca nazionale e l’Epoca Assira.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca nazionale («Libri storici e profetici I»: dalla conquista all’esilio):
■ I Libri Storici in generale
■ L’epoca Premonarchica
■ Giosuè
■ Giudici
■ Rut
■ L’epoca Monarchica
■ Samuele
■ Re
■ Cronache
■ I Libri Profetici in generale.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca assira («Libri storici e profetici II»):
■ L’epoca assira in generale
■ Abdia
■ Gioele
■ Giona
■ Osea
■ Amos
■ Isaia
■ Michea
■ Nahum.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SALMO 22 (3a parte)

«PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?» (Marco 15,34)

 

 di Desiderio Bereani

 

Articoli: [1] [2] [3] [4]

 

3a PARTE: SALMO 22,19-31

 

1. Il testo

2. L’esposizione

 

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1.  IL TESTO: Anche di questa seconda parte del salmo, ne trascriviamo integralmente il testo.

     «19 Ma tu, Signore, non allontanarti, tu che sei la mia forza, affréttati a soccorrermi. ▪ 20 Libera la mia vita dalla spada, e salva l’unica vita mia dall’assalto del cane;21 salvami dalla gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali. ▪ 22 Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. ▪ 23 O voi che temete il Signore, lodatelo! Voi tutti, discendenti di Giacobbe, glorificatelo, temetelo voi tutti, stirpe d’Israele!24 Poiché non ha disprezzato né sdegnato l’afflizione del sofferente, non gli ha nascosto il suo volto; ma quando quello ha gridato a lui, egli l’ha esaudito. ▪ 25 Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea; io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono. ▪ 26 Gli umili mangeranno e saranno saziati; quelli che cercano il Signore lo loderanno; il loro cuore vivrà in eterno. ▪ 27 Tutte le estremità della terra si ricorderanno del Signore e si convertiranno a lui; e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno in tua presenza. ▪ 28 Poiché al Signore appartiene il regno, egli domina sulle nazioni. ▪ 29 Tutti i potenti della terra mangeranno e adoreranno; tutti quelli che scendono nella polvere e non possono mantenersi in vita s’inchineranno davanti a lui. ▪ 30 La discendenza lo servirà; si parlerà del Signore alla generazione futura. 31 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia, e al popolo che nascerà diranno com’egli ha agito» (Sal 22,19-31).

 

 

2.  L’ESPOSIZIONE

     ■ «Ma tu, o Signore, non allontanarti, tu che sei la mia forza, affréttati a soccorrermi. Libera la mia vita dalla spada, e salva l’unica vita mia dall’assalto del cane; salvami dalla gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali» (vv. 19-21): Il primo miracolo è il permanere della fede: nonostante tutto e tutti, contro tutto e tutti. Fede, intesa come convinzione che Dio esiste, che ci ama e che ci risolleverà. Ora la preghiera cessa di essere un grido quasi disperato; cessa perfino di essere un lamento e riacquista la certezza dell’esaudimento. Ancora si è «nella polvere della morte», ma con la convinzione che presto Dio ci libererà.

In questa seconda parte si realizza un parallelismo con la prima come quando, sulla via del ritorno, si incontra di nuovo quanto visto all’andata. Nella prima parte avevamo trovato «tori» (v. 12), «leone» (v. 13) e «cani» (v. 16); nel risalire ora troviamo l’ordine inverso: «cane» (v. 20), «leone» (v. 21a) e «bufali» (21b), quest’ultimi parenti stretti dei tori e come loro dotati di pericolose corna.

     ■ «Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea» (v. 22): Dopo il ristabilirsi di una relazione di fiducia con Dio, anche il rapporto con gli uomini cambia e, chi era «il disprezzato dal popolo» e il beffato da «chiunque» (vv. 6-7), già si vede annunciatore di Dio e suo lodatore pubblico (come viene anche detto al v. 25). Per farlo — e per farlo in modo credibile — deve necessariamente esserci già stata quella risposta del Signore che lo ha liberato dall’oppressione e dal ridicolo.

     ■ «Temetelo voi tutti, stirpe d’Israele! Poiché non ha disprezzato né sdegnato l’afflizione del sofferente, non gli ha nascosto il suo volto; ma quando quello ha gridato a lui, egli l’ha esaudito» (vv. 23-24): Se si isola questo brano e si legge fuori dal suo contesto, sembra che descriva una risposta che arrivi immediatamente. Tenendo presente tutto il salmo, invece, si vede che fra preghiera e risposta è intercorso un tempo molto critico. Certo, c’è una stretta concatenazione fra la preghiera a Dio e la sua risposta; Dio comincia a preparare subito l’esaudimento, ma ha i suoi tempi e i suoi modi. Ci si può già far conto («sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto», 1 Gv 5,15), ma non arriva immediatamente.

Quando un figlio, per esempio, chiede un albero, il padre comincia a pensare dove e come preparare la buca, poi metterà il seme: il padre ha subito risposto, ma l’albero si vedrà più tardi; è in questo senso, evidentemente, che va intesa la prontezza e la pienezza della risposta di Dio.

     ■ «Tutte le estremità della terra si ricorderanno del Signore e si convertiranno a lui; e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno in tua presenza (v. 27): Le afflizioni appartengono ormai al passato. Quel Dio che appariva sordo e impotente, ora viene visto con una tale maestà, forza e bontà, che tutta la Terra arriverà ad adorarlo, sia da parte dei potenti, che da parte degli umili (vv. 26 e 29).

     ■ «Poiché al Signore appartiene il regno, ed egli domina sulle nazioni» (v. 28): Quando i malfattori si prendono gioco e distruggono i servi di Dio, è difficile percepire e credere che Dio tutto vede e che tutto è del Signore, quando invece riscatta i suoi fedeli e fa giustizia, allora è più facile vedere la sua immensa maestà.

     ■ «La discendenza lo servirà; si parlerà del Signore alla generazione futura. Essi verranno e proclameranno la sua giustizia, e al popolo che nascerà diranno com’egli ha agito» (v. 30-31): Ci saranno sempre persone con una vita di fede reale, che adorano Dio e ne parlano. Ci saranno pure dei giovani che ascolteranno queste testimonianze, ne rimarranno attratti e decideranno di vivere la loro vita con Dio.

Cristo ha espresso un pensiero simile quando ha detto (Mt 16,18, versione TILC) che «la potenza della morte» non potrà distruggere la chiesa (cioè l’unione dei credenti). Tutti i cristiani dei secoli passati sono morti, ma il loro posto non è rimasto vuoto anzi, si è dovuto aggiungere sempre qualche sedia in più. Nonostante tutte le loro debolezze e i loro errori, alcuni giovani sono sempre riusciti a vedere nei credenti qualche riflesso della bellezza di Dio: come (per usare una nota immagine) quando il sole si riflette negli stagni.

Quando, alla fine di un percorso, ci si rende conto che Dio ha ben agito (sebbene attraverso vie che non immaginavamo), allora si desidera raccontarlo e lasciarne memoria. Proprio quelle persone che si erano sentite abbandonate, così, proclameranno ai giovani in modo convincente la bellezza delle azioni di Dio.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Salmo22,19-31_R34.htm

06-04-07; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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