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Offensiva intorno a Gesù 1

 

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
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«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

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 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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GESÙ DISSE AI SUOI DISCEPOLI DI PRENDERE UN BASTONE OPPURE O NO? (Mc 6,8; Mt 10,9s; Lc 9,3)

 

 di Argentino Quintavalle (e Nicola Martella)

 

1. Entriamo in tema

2. Il problema alla portata di tutti

3. Il problema per gli esperti

 

Clicca sulle frecce iniziali per andare avanti e indietro.

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Assodiamo per prima cosa che si tratti dello stesso episodio:

■ Mt 10,1.9s = i dodici discepoli

■ Mc 6,7s = i dodici discepoli

■ Lc 9,1.3 = i dodici discepoli — Lc 10,1.4 = i settanta discepoli.

 

Poiché quest’ultimo brano non fu riportato dai primi due Evangelisti, si trattava effettivamente dello stesso episodio. Il problema verrà ora affrontato in due modi: dapprima in senso generale, e poi per coloro che conoscono un po’ di greco o sono, in genere, più esperti.

 

 

2.  IL PROBLEMA ALLA PORTATA DI TUTTI: Ora passiamo a mostrare le questioni apparentemente contraddittorie.

     ■ Possono prendere un bastone: «E comandò loro di non prendere nulla per viaggio, se non un bastone soltanto: non pane, non sacca, non danaro nella cintura» (Mc 6,8).

     ■ Non possono prendere un bastone: «Non fate provvisione né d’oro, né d’argento né di rame nelle vostre cinture, né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento» (Mt 10,9s). ● «E disse loro: “Non prendete nulla per viaggio: né bastone, né sacca, né pane, né danaro, e non abbiate tunica di ricambio”» (Lc 9,3).

 

Come si può risolvere questa difficoltà? Analizziamo il testo greco.

 

Mt 10,10

Testo Critico: μηδε ραβδον → «neppure un bastone» (alcuni manoscritti [minuscole] hanno μηδε ραβδους «neppure bastoni»)

Textus Receptus: μηδε ραβδους → «neppure bastoni» (cfr. la versione King James «nor yet staves»)

 

Lc 9,3

Testo Critico: μητε ραβδον → «né bastone»

Textus Receptus: μητε ραβδους → «né bastoni» (cfr. la versione King James «neither staves» )

 

La soluzione è molto semplice, almeno per chi è un estimatore del Textus Receptus: un bastone singolo poteva essere portato (Marco), più di uno no (Matteo / Luca); dovevano partire con quello che avevano. Come non dovevano portare due tuniche, così non dovevano portare due bastoni. Tutti dovevano partire così come stavano.

 

 

3.  IL PROBLEMA PER GLI ESPERTI: Anche se non è necessario, si può arrivare alla stessa conclusione facendo un’analisi del testo. Il ragionamento è assai complicato, comunque lo presento lo stesso:

     In Mc 6,8 e in Lc 9,3 ricorre il verbo airō «prendere». In Mt 10,9 ricorre il verbo ktaomai «fare provviste». In superficie, la «contraddizione» sembra evidente: Matteo e Luca sembrano concordare che Gesù proibì ai discepoli di prendere un bastone, mentre secondo Marco permise loro di prenderne uno.

     Dobbiamo chiarire il fatto che i tre evangelisti utilizzarono due parole differenti per «prendere»; perché? Proviamo a stabilire quello che le parole significavano per gli autori.

     ■ Matteo utilizzò il verbo ktaomai, che significava «acquistare». Ma questa non era la parola che Matteo usava, quando parlava di un «acquisto con denaro», poiché in questo caso egli utilizzava il termine agorazo (un termine talvolta utilizzato anche da Luca). Ad esempio: «Ma i capi sacerdoti, presi quei sicli, dissero: “Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché sono prezzo di sangue”. E tenuto consiglio, comprarono [agorazo] con quel danaro il campo del vasaio da servire di sepoltura ai forestieri» (Mt 27,6s; cfr. anche Mt 14,15 e 25,9s). Nel testo che stiamo esaminando, Matteo non usò questa parola che indicava l’atto di «acquistare / comprare», ma fece uso di una parola più generale che dava l’idea di «procurare». Di conseguenza, la proibizione di Matteo era rivolta all’andare alla ricerca di un bastone (presumo a causa dell’urgenza della missione).

     ■ Marco utilizzò il verbo airō che indicava in genere «prendere, raccogliere e portare» (p.es. fisicamente dei bagagli), come nei seguenti brani. «Che cosa è più agevole, dire al paralitico: “I tuoi peccati ti sono rimessi”, oppure dirgli: “Lèvati, togli [airō] il tuo lettuccio e cammina”?» (Mc 2,9; il concetto era: «raccoglierlo da terra e portarlo via»). ▪ «I discepoli di Giovanni, udita la cosa, andarono a prendere [airō] il suo corpo e lo deposero in un sepolcro» (Mc 6,29; il concetto era «sollevarono il corpo morto e lo misero…»). ▪ «In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati [airō] nel mare» (Mc 11,23; il concetto è «prenditi e portati via»). ▪ «Chi sarà nel campo non torni indietro a prendere [airō] la sua veste» (Mc 13,16; il concetto è «andare a recuperare»). Così, Gesù in Marco permise di «raccogliere e portare» il bastone da viaggio (probabilmente quello che essi avevano già).

     ■ Sembra che Luca fosse molto vicino a Matteo qui, anche se usò la stessa parola di Marco (airō). Luca si avvicinò a Matteo poiché entrambi usarono degli imperativi (mentre Marco aveva una costruzione grammaticale subordinata e usò il congiuntivo). Ma Luca non poté usare il verbo di Matteo (ktaomai) in questo brano, perché ktaomai indicava qualcosa di differente per Luca (e presumibilmente per coloro ai quali scriveva). Ktaomai in Luca riguardava più che altro le «cose acquistate e possedute con denaro» (quello che per Matteo era agorazo — in altre parole Matteo e Luca usavano ktaomai con due significati diversi). Ad esempio: «Costui dunque acquistò [ktaomai] un campo col prezzo della sua iniquità» (Atti 1,18). Il concetto è quello dell’acquisto, e va notato che Luca utilizza ktaomai, ma Matteo agorazo per descrivere lo stesso episodio! ▪ «Io digiuno due volte la settimana; pago la decima di tutto quello che posseggo [ktaomai]» (Lc 18,12; il concetto è quello di una rendita finanziaria). Così, Luca, non poté usare ktaomai perché egli lo utilizzò altrove col senso di «acquistare finanziariamente» e sarebbe stato fuorviante se Luca avesse detto che Gesù ordinava ai suoi discepoli di acquistare del denaro. Allora scelse airō, un termine più generale. Ma il verbo airō non aveva (spesso) lo stesso significato per Luca e per Marco!

     Che Luca non usasse airō con lo stesso significato di Marco, lo si deduce da un simile argomento in Luca 10,4. In questo brano — la missione dei 70 — Luca usò il verbo bastazo (che ha una gamma di significati più ristretta di airō) per indicare l’azione del «portare»: «non portate [bastazo] né borsa, né sacca…» (per lo stesso significato Mc 6,8 usò airō).

     È interessante comparare la descrizione del «prendere e portare la croce»: Marco usò airō (Mc 8,34), ma Luca usò bastazo (Lc 14,27). Questo significa che spesso l’airō di Marco non era uguale a quello di Luca.

     Così, può essere che l’airō di Luca sia utilizzato nel senso di ktaomai di Matteo (= «andare alla ricerca di»). Se può essere, l’argomento è risolto, poiché sappiamo che l’airō di Marco non è lo stesso del ktaomai di Matteo. Così, l’ultimo pezzo del rompicapo è capire perché Luca ha utilizzato airō in Lc 9,3. Il motivo è l’urgenza della missione.

     Il verbo airō fu utilizzato certamente in quel modo («andare alla ricerca di») in Lc 17,31: «In quel giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà la sua roba in casa, non scenda a prenderla; e parimenti, chi sarà nei campi non torni indietro». Anche qui esprime l’urgenza!

 

Arriviamo quindi ad alcune conclusioni:

     ■ In Matteo, Gesù disse ai discepoli di non «fare preparativi» — il viaggio era troppo urgente per «andare a procurarsi beni da viaggio» (cfr. Lc 17,31). Bisognava confidare soltanto sulla provvidenza di Dio!

     ■ In Marco, Gesù disse ai discepoli di «prendere» (nel senso di raccogliere) il bastone da viaggio che si trova vicino a loro e partire!

     ■ In Luca, Gesù disse loro la stessa cosa come in Matteo, ossia «non fate preparativi», ma Luca usò una parola differente da Matteo. E sebbene usi la stessa parola di Marco, i significati erano diversi, come abbiamo visto dagli esempi sopra. Così il ktaomai di Matteo era qui equivalente all’airō di Luca e l’airō di Marco era diverso da quello di Luca (l’airō di Marco era equivalente al bastazo di Luca).

 

In Matteo e Luca, Gesù ordinò ai discepoli di non andare alla ricerca di denaro, di pane, di sacca, di una seconda tunica, di sandali, di bastone. In Marco, Gesù sapendo che i discepoli avevano già un bastone, disse loro di non andare alla ricerca di pane, sacca, danaro, tunica di ricambio ma di calzarsi di sandali (Mc 6,9). Essi dovevano partire soltanto con quello che avevano.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Prendere_bastone_OiG.htm

24-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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