Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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NT: Persone e contingenza

 

 

 

 

Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PELLEGRINAGGI AL TEMPO DI GESÙ

 

 di Argentino Quintavalle

 

1. Entriamo in tema

2. Una volta all’anno

3. Scopo del pellegrinaggio

4. Gesù a Gerusalemme

5. Durata della permanenza

6. Triste note d’attualità

 

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  1.  ENTRIAMO IN TEMA: Di Gesù si legge: «I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. E, quando egli compì dodici anni, essi salirono a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa. Terminati quei giorni, mentre essi ritornavano, il fanciullo rimase in Gerusalemme; ma Giuseppe e sua madre non lo sapevano» (Lc 2,41ss).

     Luca dice che Giuseppe e Maria facevano un pellegrinaggio a Gerusalemme ogni Pasqua. La richiesta di fare questo pellegrinaggio al tempio si trova in quei passi delle Scritture che trattano delle tre feste annuali. In Es 23,17 è scritto: «Tre volte all’anno tutti i tuoi maschi compariranno davanti al Signore, l’Eterno». Es 34,23 ripete questo comando quasi alla lettera, e il libro del Deuteronomio aggiunge ulteriori dettagli: «Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all’Eterno, il tuo Dio, nel luogo che egli ha scelto: nella festa dei pani azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; nessuno di essi si presenterà davanti all’Eterno a mani vuote» (Dt 16,16).

     Ai tempi di Gesù questi versi non venivano interpretati nel senso che si era costretti a fare un pellegrinaggio a Gerusalemme tre volte all’anno, ma che il pellegrinaggio era associato a queste feste. Così il comandamento «di andare» a Gerusalemme poteva essere osservato una volta all’anno.

 

 

2.  UNA VOLTA ALL’ANNO: Molte tradizioni rabbiniche riferiscono che le persone erano piuttosto scrupolose nell’osservanza del comandamento del pellegrinaggio a Gerusalemme, tuttavia veniva fatto al massimo una volta all’anno e non tre volte come è scritto nella Bibbia. Una tale tradizione è trovata nel racconto midrascico (omiletico) del pellegrinaggio di Elkanah, il padre di Samuele, al tabernacolo di Sciloh e indica che il pellegrinaggio di una volta all’anno era abbastanza accettabile. Essa si basa su 1 Sm 7,3: «Ogni anno quest’uomo saliva dalla sua città per adorare e offrire sacrifici all’Eterno degli Eserciti a Sciloh».

     Il racconto di Luca concorda con tali tradizioni giudaiche di individui o famiglie di giusti che facevano il pellegrinaggio ogni anno.

 

 

3.  SCOPO DEL PELLEGRINAGGIO: Esso non era solo per adorare. Il giovane Gesù ha sfruttato il pellegrinaggio a Gerusalemme per interrogare i sapienti insegnanti sull’interpretazione della Scrittura, come pure per esprimere le proprie opinioni personali. Questo conferma anche la motivazione rabbinica che uno degli scopi più importanti del pellegrinaggio era quello di studiare la Parola di Dio.

   

4.  GESÙ A GERUSALEMME: Lo studio della Parola di Dio in concomitanza con il pellegrinaggio a Gerusalemme concorda con gli eventi della vita di Gesù così come sono descritti negli Evangeli. Gesù andò a Gerusalemme per la Festa della Dedicazione e insegnò nel tempio sotto il Portico di Salomone (Gv 10,22ss). Quando Gesù andò a Gerusalemme per la Festa dei Tabernacoli, egli insegnò nel tempio (Gv 7,14). E quando andò a Gerusalemme per l’ultima volta, a Pasqua, egli si sedette di fronte alla cassa del tesoro del tempio e insegnò (Mc 12,41; Lc 21,1; Gv 8,2).

     Quando Gesù infine fu arrestato, egli rimproverò i suoi sequestratori di essere venuti a prenderlo in tarda ora, quando ogni giorno egli era seduto nel tempio a insegnare (Mt 26,55; Mc 14,48s; Lc 22,52s; cfr. Gv.18,20s). Quando andava a Gerusalemme, Gesù insegnava nel tempio.

 

 

5.  DURATA DELLA PERMANENZA: In Lc 2,43 è scritto che i genitori di Gesù sono ritornati a casa quando hanno «terminato i giorni». Questo implica che non sono stati a Gerusalemme solo il giorno di Pasqua, ma sono rimasti per più giorni.

     Quando la Bibbia parla del sacrificio pasquale, aggiunge: «E al mattino te ne potrai andare e rientrare alle tue tende» (Dt 16,7). In altre parole, il pellegrino poteva ritornare alla propria casa dopo il primo dei sette giorni festivi.

     Tuttavia la tradizione rabbinica ha interpretato «al mattino» come non facente riferimento al primo giorno della festa, ma all’intera festa di sette giorni: «La Scrittura si riferisce a tutti i giorni della Pasqua come un solo giorno» (Talmud Babilonese, Zevahim 97a).

     Così, al tempo dei genitori di Gesù, riguardo al pellegrinaggio di Pasqua, non si ritornava dopo il primo giorno della festa, ma solo dopo che «i giorni erano terminati». Una famiglia di pellegrini rimaneva a Gerusalemme per sette giorni interi durante la Festa di Pasqua, o per otto giorni durante la Festa dei Tabernacoli.

 

 

6.  TRISTE NOTE D’ATTUALITÀ: Nelle Marche, la Chiesa Cattolica organizza annualmente un famoso pellegrinaggio che va da Macerata a Loreto. Si osservino però queste differenze:

     ■ Il pellegrinaggio biblico è comandato da Dio nella sua Parola, quello cattolico no.

     ■ Il pellegrinaggio biblico ha per scopo l’adorazione di Dio, quello cattolico no.

     ■ La Chiesa Cattolica autorizza e stimola un pellegrinaggio fatto per rendere il culto a un essere umano.

     ■ Maria, quando era in vita, si atteneva alle norme sui pellegrinaggi, comandate dalla Parola di Dio.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Pellegrinaggi_NT_Mt.htm

24-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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