Nel
suo ministero i miracoli e le guarigioni di Gesù lo hanno portato a volte in
conflitto con le istituzioni religiose dei suoi tempi. Una delle controversie
più interessanti ha riguardato l’accusa d’un gruppo di Farisei — definiti «scribi
discesi da Gerusalemme» nell’Evangelo di Marco — i quali hanno sostenuto che
Gesù aveva guarito un uomo indemoniato, cieco e muto, con l’aiuto di Beelzebub,
il principe dei demoni (Mt 12,22-30; Mc 3,22-27; Lc 11,14-23).
Gesù rispose: «Ma se io scaccio i demoni col dito [Matteo: «Spirito»] di Dio,
il regno di Dio è dunque giunto fino a voi» (Lc 11,20; Mt 12,28).
Il riferimento di Gesù al «dito di Dio» (in ebraico: ’eṣba’ ’ælōhîm)
è un’espressione che ricorre solo tre volte nel Vecchio Testamento: Es 8,19;
31,18; Dt 9,10.
Commento rabbinico
L’espressione «dito di Dio» ricorre anche in un passo d’un antico
commento rabbinico sull’Esodo che viene recitato ogni anno come parte
dell’Haggadah di Pasqua: «Disse Rabbi Jose il Galileo, “Come facciamo a sapere
che gli Egiziani sono stati afflitti in Egitto con dieci piaghe, ma nel Mar
Rosso con cinquanta piaghe?”. A questa domanda egli rispose che in Egitto è
scritto: “I maghi dissero al Faraone: questo è il dito di Dio”; ma
riguardo al mare è scritto: “Israele vide la grande potenza che l’Eterno
aveva mostrato contro gli Egiziani, e il popolo temette l’Eterno e credé
nell’Eterno e in Mosè suo servitore” (Es 14,31). Ora, Rabbi Jose argomenta
così: «Se per toccarli con un dito sono stati colpiti da dieci piaghe, si
deduce, perciò, che in Egitto sono stati colpiti con dieci piaghe e nel mare
[quando sono stati toccati dalla mano di Dio] con cinquanta piaghe”» (Mechilta,
Beshallah 6; su Es 14,31).
La tendenza dei rabbini del primo secolo è stata quella d’allargarsi sulla
grandezza della liberazione divina d’Israele dall’Egitto, sottolineando
l’importanza di quest’evento nella fede giudaica. Quelli che hanno ascoltato il
riferimento di Gesù al «dito di Dio», avrebbero però riconosciuto la sottile
indicazione all’opera redentiva di Dio.
Profondità dell’insegnamento di Gesù
Gesù rispose ai suoi accusatori che se Dio era responsabile della liberazione
d’un uomo indemoniato, cieco e muto dalla schiavitù di Satana, allora il regno
di Dio era giunto fino a loro. In questo breve passaggio del Nuovo Testamento
possiamo sentire non solo le parole ebraiche di Gesù — be’eṣba’ ’ælōhîm
«col dito di Dio» — ma anche il loro significato redentivo che rende partecipi
del regno di Dio.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Dito_di_Dio_Mt.htm
28-03-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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