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La cronologia biblica 02: La storia della cronologia biblica
L'insidia dello gnosticismo per la fede biblica Oggi, la cronologia biblica non viene
ritenuta di grande importanza teologica. È stata minimizzata nel XIX
secolo ed è stata ignorata nel XX secolo. Lo scopo di questo studio è
quello di provare, al contrario, che essa è molto importante per la
teologia. Per mostrare che ciò è vero,
abbiamo bisogno di considerare la grande contraffazione della vera
religione (sia ebraica sia cristiana) da parte di una ideologia
religiosa, che possiamo chiamare «gnosticismo», sorto nei secoli
iniziali della chiesa. Lo gnosticismo è la tendenza a sostituire la
storia con l’ideologia. Gli gnostici del periodo iniziale
della chiesa ritenevano che gli eventi della vita, della sofferenza,
della morte e della risurrezione di Cristo non fossero particolarmente
importanti sul piano storico. Gli gnostici volevano una religione di
idee. Essi non avevano fiducia in una serie di eventi storici, ma in un
insieme di idee considerate eterne. Gli dèi dello gnostico morivano e
risuscitavano continuamente, e le storie erano considerate semplicemente
dei miti indicanti il carattere ciclico del tempo, in quanto ripetizione
di un’eternità statica. Contro questa idea la chiesa
cristiana prese posizione, specialmente con il credo Apostolico e il
credo Niceno. Il credo dichiarava che Gesù è «nato dalla vergine Maria»,
«morto sotto Ponzio Pilato», «è stato crocifisso e il terzo giorno
risuscitato», «siede alla destra di Dio da dove verrà a giudicare i vivi
e i morti». Queste dichiarazioni sono delle affermazioni storiche.
Affermano che Cristo è venuto in questo mondo ed è morto («sotto Ponzio
Pilato») ed è poi risuscitato dalla morte in un tempo cronologico
reale («nel terzo giorno»). Ciò non può essere ripetuto: Cristo non
muore e non risuscita di nuovo; ma Egli viene a giudicare il mondo.
▲«Tempo sacro» e «luogo sacro» Quanto detto sopra era per gli gnostici
un'assurdità. Per loro la storia non era reale. Solo il regno eterno
delle idee era reale. Il loro sistema ideologico diceva che c’erano due
generi di tempo e di spazio. C’erano il tempo sacro e lo spazio sacro, e
c’erano il tempo profano e lo spazio profano. Per loro gli eventi
religiosi avevano luogo nel tempo sacro e nello spazio sacro, che
esistevano in un altro mondo. Per gli gnostici, il tempo sacro
non era il tempo come lo conosciamo noi. Per esprimere questo, essi
parlavano di eventi in un tempo sacro che comprendeva milioni di anni
istantaneamente. Neppure lo spazio sacro era lo stesso di quello
terreno, ma un’altra dimensione. Anche nella Bibbia c’è un spazio
sacro e un tempo sacro, ma in un senso completamente diverso. Lo
spazio sacro, nel Vecchio Testamento, era un’area fisica delimitata. Il
tempo sacro era la cronologia di tempo che ha luogo in quello spazio. Durante il diluvio lo spazio
sacro era costituito dall’arca, le cui dimensioni erano state dettate
con attenzione da Dio. Genesi 7-8 dà la cronologia del diluvio in
rapporto all’arca. Con la chiamata di Abramo lo «spazio sacro» si
realizzava all’interno della comunità di una speciale gente sacerdotale:
i patriarchi. Il relativo tempo sacro fu misurato con gli anni dei
patriarchi. Al tempo di Mosè lo spazio sacro era il Tabernacolo. La
cronologia venne data nei termini del Tabernacolo e del Tempio
(costruito 480 anni dall’Esodo). Quando il Tempio fu costruito, il
palazzo del re era adiacente al Tempio. La cronologia biblica di questo
periodo fu legata ai re, i rappresentanti del governo di Dio. Dopo la
caduta del regno, lo spazio sacro fu concentrato sulla persona del
Messia venturo e la cronologia (cfr. le «settanta settimane» di Daniele)
fu legata alla sua venuta. Negli Evangeli, lo spazio sacro
divenne palese nella persona di Gesù Cristo, il Messia, e la cronologia
fu legata agli eventi della sua vita. Con l’ascensione di Gesù Cristo lo
«spazio sacro» fu posizionato in cielo. In questo periodo non c’è più
una «terra santa» sulla terra. Allo stesso modo, il «tempo sacro» è
posizionato in cielo, e di conseguenza il Nuovo Testamento non è
interessato a fornire una cronologia particolareggiata degli eventi dopo
la Pentecoste. Tuttavia, la cronologia del Nuovo Patto viene
«registrata» in cielo. [N.d.r.: D’altra parte, facciamo notare che Gesù
Cristo è diventato storicamente significativo proprio per la cronologia
umana: il suo tempo fu considerato «la pienezza» (Gal 4,4) ed egli
stesso fu considerato lo spartiacque fra il «vecchio» (avanti Cristo) e
il nuovo (dopo Cristo), in attesa del tempo della fine.]
▲La rilevanza per l'oggi Tutto questo mostra la grande
importanza teologica della cronologia biblica. La storia sacra, nelle
sue diverse forme, non è la storia di un altro mondo, come nello
gnosticismo. La cronologia è la spina dorsale
della storia e la principale cronologia del mondo è quella biblica (cfr.
Gn 4s; 10s tavole dei popoli). I cristiani devono sapere che le
registrazioni storiche dei pagani sono ingarbugliate e impregnate della
tendenza pagano-gnostica a esagerare di molto nei numeri per scandire il
«tempo sacro» mitico. Lo gnosticismo è oggi entrato
anche nella chiesa evangelica. Una volta, per la maggior parte degli
studiosi evangelici era vero che i sette giorni della creazione erano
sette giorni letterali. Oggi sembra che la posizione «ortodossa» sia
quella che i sette giorni della Genesi non sono giorni ma «ere» o «sette
grandi idee». In ambienti calvinisti questo è stato spinto da Meredith
G. Kline e i suoi simpatizzanti. La storia dell’Antico Testamento in
questi ambienti è diventata una serie di «intrusioni» di Dio. Il Nuovo
Testamento è interpretato come una specie di «grazia comune» statica,
che un giorno sarà improvvisamente interrotta da una «intrusione»
finale. Naturalmente, bisogna aggiungere
che nessun evangelico spinge queste idee ai limiti e Meredith G. Kline
non è uno gnostico, ma le idee gnostiche si stanno sottilmente
infiltrando nelle chiese e la cronologia biblica viene considerata cosa
insignificante. La religione biblica, tuttavia,
non è una ideologia. Non è l’ideologia legalista dei Farisei, né
l’ideologia politica degli Zeloti, né l’ideologia contemplativa degli
gnostici. La religione biblica, piuttosto,
è il dono del Regno, una nuova vita in un nuovo mondo. Questo dono e
questa vita sono entrati nella storia con degli eventi storici
misurabili cronologicamente. Per questa ragione, la cronologia è di
grande importanza per recuperare fiducia e combattere l’influenza dello
gnosticismo.
{Rivisto e adattato da Nicola Martella}
Per approfondire questo tema, anche da altri punti di vista, cfr. Nicola
Martella, «La cronologia biblica», Radici 5-6 (Punto°A°Croce,
Roma 1995), pp. 9-24. ● Cfr. in
Manuale Teologico dell’Antico Testamento
i seguenti articoli: • «Credo storico», pp. 125s. •
«Gesta storiche di Dio», pp. 204-209. • «Patriarchi (Cronologia dei ~», pp. 253.
• «Storia d'Israele e Dio», pp. 343s. • «Storia della salvezza», pp. 344.
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La cronologia biblica 04: La capitolazione della cronologia
biblica
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Crono_biblica03-R34.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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