Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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LA CRONOLOGIA BIBLICA 2

 LA STORIA DELLA CRONOLOGIA BIBLICA

 

 di Argentino Quintavalle

 

La cronologia biblica  01: La problematica

 

La cronologia biblica è veramente importante? Molti moderni biblisti cristiani pensano di no. La maggior parte crede che non è rilevante ai fini della teologia e ritiene che in essa ci siano degli «spazi vuoti». A loro è stato insegnato che nessuno oggi crede più nella «cronologia» di Ussher e ciò ha creato in loro l’idea che il vescovo Ussher faceva qualcosa di poco conto quando pubblicò la sua cronologia biblica, datando la creazione al 4004 a.C. Questo non deve però essere il nostro caso.

     Per prima cosa, la cronologia biblica è molto importante teologicamente, come cercheremo di dimostrare. Il cristianesimo è una religione di storia, e la cronologia è la spina dorsale della storia. Purtroppo è la tendenza gnostica che si è infiltrata, a minare la fiducia in ciò e che sta dietro le concezioni moderne della cronologia biblica. Inoltre, la cronologia biblica non è solo la cronologia centrale della storia, ma è anche la cronologia di come la Parola di Dio si è manifestata nella storia del Vecchio Testamento. Per questa ragione, essa è importante nella comprensione della teologia del Vecchio Patto.

     C’è un motivo teologico specifico perché la Bibbia dà una cronologia dalla creazione fino alla croce, ma è molto avara di informazioni cronologiche per il periodo dopo la croce. Oltre questo, poi, c’è il fatto che nella storia della chiesa cristiana, la cronologia biblica è sempre stata accettata. Fu solo nel diciannovesimo secolo che ci fu una allontanamento da essa.

     Attualmente, l’argomento non è preso seriamente. Nel ventesimo secolo gli evangelici hanno allegramente ignorato l’argomento, supponendo senza alcuna buona ragione che non è un soggetto che meriti molta considerazione.

     Ora, guardiamo la storia della Chiesa al riguardo.

 

 

La cronologia biblica e la chiesa

     Che cosa ci dice la storia? Nella chiesa antica possiamo guardare le due grandi scuole di Antiochia e di Alessandria. Teofilo di Antiochia, fondatore dell’istituto Antiocheno di teologia esegetica, metteva la data della creazione nel 5509 a.C. Utilizzando la Septuaginta (la traduzione greca del Vecchio Testamento) la sua cronologia è diversa da quella della Bibbia ebraica. Agostino d’Ippona, un seguace della scuola d’interpretazione di Alessandria, ha accettato la cronologia biblica e ha lavorato per costruirla sistematicamente, cercando di chiarire i problemi creati dalla versione della Septuaginta.

     La chiesa cristiana d’Oriente ha dunque posto la data della creazione nel 5509 a.C., malgrado il tentativo di Eusebio di accorciarla. L’Occidente ha prodotto una cronologia più breve. Beda ha posto la creazione nel 3952 a.C., e questa è stata considerata la data della creazione prima della Riforma.

     Per quanto riguarda la Riforma protestante, Martin Lutero ha fatto una valutazione positiva della cronologia. Queste sono le sue osservazioni su Genesi 11: «Ma Noè ha visto i suoi discendenti fino alla decima generazione. Egli è morto quando Abramo aveva circa cinquantotto anni. Sem ha vissuto circa trentacinque anni dopo Abramo. Sem ha quindi vissuto fino ai circa 110 anni di Isacco e fino ai circa 50 anni di Esaù e Giacobbe. Doveva essere stata una chiesa molto benedetta quella diretta per così tanto tempo da tanti patriarchi che sono vissuti insieme per così tanti anni» (Martin Lutero, Commentario su Genesi).

     Giovanni Calvino fu molto impegnato nella cronologia biblica. Nelle sue «Istituzioni» egli ha scritto: «Il mondo, non è ancora arrivato a seimila anni». In un altro passo, Calvino ha paragonato la verità della cronologia alle dottrine della trinità e della predestinazione: «Gli uomini profani, lo ammetto, nell’argomento della predestinazione fanno molte obiezioni e se ne fanno beffe. Ma se la loro sfacciataggine ci scoraggia, noi non dovremo tenere segrete le principali dottrine della fede, o chiedere il loro permesso. Una persona ostinata non sarebbe meno insolente quando sente che all’interno dell’essenza di Dio ci sono tre Persone e gli viene detto che Dio ha previsto tutto quello che avverrebbe all’uomo sin da quando lo ha creato. Ed essi non si asterranno dalle sghignazzate quando li informerete che poco più di cinquemila anni sono passati dalla creazione dell’universo».

     Il cronologista biblico più noto fu naturalmente il protestante Ussher, un arcivescovo d’Irlanda (1581-1656). Egli scrisse «Gli Annali del Mondo», un lavoro di 2000 pagine. Siccome la «cronologia» di Ussher, è spesso oggetto di derisione, vale la pena dare qualche notizia sull’uomo:

     Egli fu educato al Trinity College di Dublino; divenne professore di teologia, e poi arcivescovo di Armagh nel 1625. Ha scritto su un’ampia varietà di argomenti, tra cui la Septuaginta, la storia delle origini e le leggi d’Irlanda. Ha scritto anche riguardo alle lettere di Ignazio, in cui egli ha distinto le sette originali dalle altre, la cui esistenza aveva dapprima discreditato anche quelle vere. I suoi lavori mostrano capacità critica e originalità creativa. Nella teologia egli era un convinto Calvinista. Fu anche uno dei vescovi invitati all’Assemblea di Westminster, sebbene sembri che non vi abbia partecipato. Fu un uomo di grande cultura, e Cromwell, alla sua morte, gli fece un funerale di Stato all’Abbazia di Westminster.

     Osservazioni sulla cronologia biblica possono essere trovate nelle opere dei puritani John Owen e Matthew Henry, F. Keil e F. Delitzsch hanno accettato completamente la cronologia biblica. Nel ventesimo secolo, il «padre della teologia biblica riformata», Geerhardus Vos, era un seguace della cronologia biblica. Egli scrisse: «La cronologia è collegata alla linea di Seth».

     Così, la tradizione della Chiesa Cristiana è abbastanza chiara su questo argomento. Tristemente, i moderni studiosi evangelici hanno supposto che l’argomento è stato chiarito nel diciannovesimo secolo per opera di W.H. Green e B.B. Warfield, nessuno dei quali sono molto persuasivi, dato che vedremo più avanti i loro argomenti. Di conseguenza, le istituzioni evangeliche hanno ignorato o evitato l’argomento.

 

{Rivisto e adattato da Nicola Martella}

 

Per approfondire questo tema, anche da altri punti di vista, cfr. Nicola Martella, «La cronologia biblica», Radici 5-6 (Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 9-24.

La cronologia biblica  03: La teologia della cronologia biblica

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Crono_biblica02-R12.htm

06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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