Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 5-6

 

NT: Persone e contingenza

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca Babilonese e l’Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus:
■ I nomi ebraici di Dio
■ Il patto, i patti e i testamenti
■ La Bibbia fra criticismo e modernismo.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»):
■ L’epoca babilonese in generale
■ Sofonia
■ Habacuc
■ Geremia
■ Lamentazioni
■ Daniele
■ Ezechiele
■ Il tempo dell’esilio. 

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»):
■ L’epoca persiana in generale
■ Esdra-Nehemia
■ Ester
■ Aggeo
■ Zaccaria
■ Malachia
■ L’epoca intertestamentaria.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DA TE, O BETLEMME

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

Da luogo insignificante a luogo rinomato

     Quando Dio doveva scegliere un luogo, dove doveva nascere il Messia-Re poteva scegliere Roma (città imperiale), Atene (centro di cultura ellenista) o almeno Gerusalemme (luogo di culto e città santa). Egli decise però di scegliere Betlemme, un piccolo villaggio di Giuda, proprio l’antico paese natio di Davide.

     Ogni zona del paese aveva i suoi mille soldati per formare l’esercito d’Israele, ma Betlemme era così insignificante che poteva offrire solo un piccolo aiuto alla sua nazione.

     La rinomanza di Betlemme doveva quindi risiedere altrove. Come nell’antichità era rinomata come luogo di nascita del re Davide, nel futuro doveva salire alla ribalta come luogo, dove avrebbe visto la luce un «nuovo Davide», il Messia-Re d’Israele. Sette secoli prima di Gesù, Dio annunciava per bocca del profeta Michea: «Ma da te, o Betlemme Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni» (Mi 5,1).

 

L’esempio di Gesù

     Perché Gesù nascesse in Betlemme (Giudea), visto che Giuseppe e Maria risiedevano in Nazareth (Galilea), Dio spinse l’imperatore Cesare Augusto a comandare un censimento; ciò costrinse Giuseppe e Maria a recarsi nella città dei loro avi, proprio nel periodo in cui la donna era molto avanzata nella gravidanza. Gesù, pur essendo il Messia-Re, nacque da una umile famiglia, dopo la nascita fu posto in una mangiatoia e fu visitato per prima da umili pastori.

     Certamente qui troviamo un principio spirituale, insegnato da Dio e ripetuto spesse volte nelle Scritture: «Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili» (1 Pt 5,5). Ciò valse per suo Figlio, per Betlemme e per i pastori. Dio Padre, per innalzare suo Figlio nella storia, lo mandò dapprima in una condizione umile: «Cristo Gesù…, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, 7ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; 8ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce» (Fil 2,5-8).

     Questa via del Messia-Re verso il basso nella storia permise a Dio Padre di innalzare suo Figlio nella storia, per dargli un significato senza confronti: «Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, 10affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, 11e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre» (Fil 2,9ss).

     Il principio divino per chi accetta la scuola del timor dell’Eterno è questo: «L’umiltà precede la gloria» (Pr 15,33; 18,12; cfr. 22,4) e «Chi s’abbassa sarà innalzato» (Lc 14,11; 18,14).

 

Le conseguenze per Betlemme

     La nascita del Messia in Betlemme portò alla ribalta questo piccolo villaggio. Se nel testo ebraico del profeta Michea era scritto che tale luogo era «piccolo per essere tra le migliaia di Giuda», Matteo citando il testo greco della Settanta riportò invece: «E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei per nulla la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un Principe, che pascerà il mio popolo Israele» (Mt 2,6).

     Sulle sue colline si levò la gloria dell’Eterno, sui suoi pascoli si udì il canto degli angeli, che gridavano: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini che Egli gradisce!» (Lc 2,14).

     Betlemme è divenuto un luogo notevole in tutto il mondo. Migliaia di persone visitano quell’umile contrada. Chi visita quel villaggio, che dista poco da Gerusalemme, sente sempre l’eco delle parole del profeta Michea: «Da te…», come per voler dire a Gerusalemme e alle grandi città di questo mondo: «Non da te».

     Se un villaggio così umile, fu così esaltato e onorato perché visitato da Dio, quanto più sarà esaltato quell’umile cuore che riconosce in Gesù il proprio Messia-Re, ossia lo accetta come Signore e Salvatore della sua vita.

 

Le conseguenze per l’uomo

     È bene non farsi illusioni: Dio non onorerà i grandi, i potenti e superbi di questo mondo, ma solo coloro che sono umili di cuore e si sottomettono a Lui. Maria, dopo la visita dell’angelo, si rivolse a Dio con queste parole: «Egli ha riguardato alla bassezza della sua serva... ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del cuore loro; ha tratto giù dai troni i potenti, e ha innalzato gli umili» (Lc 1,48-52).

     Maria, questa giovane ebrea, che si umiliò dinanzi all’Altissimo, si dispose all’ubbidienza come sua serva, ebbe il privilegio di diventare madre di Gesù e di passare così alla storia. Ciò mostra che cosa possa fare Dio di un luogo insignificante e di una donna sconosciuta. Per una simile ragione Pietro consigliò ai suoi lettori: «Umiliamoci dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli ci innalzi a suo tempo» (1 Pt 5,6). E Giacomo gli fece eco: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio […] Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi. […] Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà» (Gcm 4,7s.10).

     Che Dio possa trovare il cuore d’ognuno così umile al suo cospetto da potergli dire personalmente: «Di te, vaso d’argilla, farò un “vaso per uso nobile”, uno dei “vasi di misericordia… già innanzi preparati per la gloria” mia» (Rm 9,21.23).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Betlemme_mutamento_R56.htm

10-07-2007; Aggiornamento:  30-06-2010

 

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