Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dall’avvento alla parusia

 

NT: Testo biblico

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LE UNZIONI DI GESÙ

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Caro Nicola, quando hai qualche minuto mi potresti verificare se, secondo te, i brani di Mt 26,6; Mc 14,3; Lc 7,36 e Gv 12,1, inerenti alla donna che porta a Gesù l’alabastro d’olio odorifero, parlano dello stesso episodio oppure sono due episodi distinti? Ti ringrazio anticipatamente. Shalom… {Salvatore Magnano; 26 marzo 2010}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Il ministero di Gesù era stato molto intenso, pieno di spostamenti ed eventi. Com’è ovvio, Egli ripeté spesso i suoi messaggi, adattandoli alla situazione contingente; e i fatti che accadevano a mano a mano, avevano una certa somiglianza con quelli giù accaduti precedentemente (moltiplicazione dei pani, guarigione di ciechi, zoppi, lebbrosi, ecc.). A ciò si aggiunga che ogni autore biblico riportò d’ogni evento quegli aspetti particolari che più lo avevano colpito o che più intendeva evidenziare. Quella dell’unzione è una pratica culturale a noi distante, ma ricorrente nella cultura ebraica. Lo stesso dicasi del lavaggio dei piedi degli ospiti e cose simili. Non meraviglia quindi che Gesù possa aver sperimentato un’unzione in due momenti distinti del suo ministero.

 

 

2.  I FATTI A CONFRONTO

     Giovanni: Egli collocò l’episodio a Betania, dove c’erano Lazzaro, Marta e Maria (Gv 12,1s). Gesù era giunto a Betania «sei giorni avanti la Pasqua» (v. 1). L’autore non disse che ciò fosse accaduto a casa loro; fu detto che «Marta serviva» (v. 2), ma ciò poteva riferirsi al fatto che lavorasse o aiutasse in casa d’altri e la menzione potrebbe riferirsi al particolare legame di Gesù con lei, Lazzaro e Maria. Come in casi del genere, si trattava d’una cena esclusiva fra uomini; le donne si radunavano per conto loro, sebbene magari origliassero. Meraviglia l’insistenza su «Lazzaro era uno di quelli ch’erano a tavola con lui» (v. 2), visto che, se fosse stato a casa loro, sarebbe stato scontato; tale accentuazione deriva dal fatto che l’autore voleva alquanto evidenziare che si trattava proprio del «Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti» (v. 1; cfr. v. 9). Qui fu Maria «l’intrusa», ossia colei che realizzò l’unzione (v. 3); ella «unse i piedi di Gesù» (v. 3). La reazione di Giuda era probabilmente tipica (vv. 4ss).

 

     Matteo: Egli collocò l’episodio anche a Betania, ma «in casa di Simone il lebbroso» (Mt 26,6). Il tempo era appena prima della Pasqua (v. 17) e, quindi, prima della crocifissione di Gesù. Qui egli parlò semplicemente d’una «donna» (v. 7). Si noti riguardo all’olio che ella «lo versò sul capo di lui» (v. 7). Qui la reazione sulla perdita fu attribuita a tutti i discepoli (vv. 8ss); è probabile che l’istigatore fosse qui Giuda, visto che poi si recò a tradire Gesù (v. 14).

 

     Marco: In questo Evangelo lo schema e gli elementi erano gli stessi di Matteo; sulla perdita economica egli parlò d’una generico «alcuni, sdegnatisi...» (Mc 14,4). Riguardo all’olio affermò che la donna «glielo versò sul capo» (v. 3).

 

     Luca: In questo Evangelo l’episodio dell’unzione risulta molto anticipato rispetto agli altri due Sinottici (Mt e Mc; Lc 7,36ss). L’ultimo villaggio menzionato era Capernaum (v. 1), città della Galilea (Lc 4,31), ma non era per forza quello il luogo dell’unzione, visto che poi sono menzionate altre cose. Luca affermò, infatti, che la fama di Gesù «si sparse per tutta la Giudea e per tutto il paese circonvicino» (Lc 7,17). Qui Luca parlò semplicemente di «uno dei Farisei» (v. 36), poi chiamato Simone da Gesù (v. 40); visto che tale nome era abbastanza comune, è difficile dire se si trattasse dello stesso, soprannominato altrove come il «lebbroso». S’aggiunga però che tale «donna, che era in quella città», fosse «una peccatrice» (v. 37; cfr. v. 39), ossia una prostituta. L’unzione avvenne dei piedi, di dietro a Gesù (v. 38; egli era accovacciato o coricato a terra). Poi Luca fece seguire molti particolari. Facciamo notare che Luca ci teneva molto alla cronologia e a raccontare i fatti in dettaglio.

 

 

3.  ALCUNE CONCLUSIONI: Da quanto mi è dato di riconoscere, l’episodio descritto da Luca è diverso nel tempo e nel luogo da quello di Matteo e di Marco. Luca e Giovanni parlarono d’una unzione dei piedi, mentre Matteo e Marco indicarono soltanto il capo.

     Nell’Evangelo di Giovanni, vista la comunione speciale e la familiarità fra Gesù, Lazzaro, Maria e Marta, come s’evince da tale Evangelo (Gv 11,1s.5.19ss.24.28-32.39.45), il fatto potrebbe essere avvenuto in un altro momento; Giovanni non seguiva sempre uno schema cronologico, ma teologico, ossia metteva degli episodi in un certo luogo per dare loro un significato particolare dal punto di vista teologico. Si noti che già in Giovanni 11,2 si legge: «Maria era quella che unse il Signore d’olio odorifero e gli asciugò i piedi con i suoi capelli»; sembra che Giovanni parlasse d’un fatto noto, già successo in precedenza. Anche Luca parlò d’una visita a casa loro da parte di Gesù (Lc 10,38-42); era quindi difficile che Maria fosse la prostituta, di cui parlarono Matteo e Marco. Da ciò mi sembra che si possa dire che ci siano state due unzioni: una abbastanza vicina all’inizio del ministero di Gesù e una verso la fine della vita del Signore.

     Per un confronto nel merito, non mi resta che mettere il tutto all’attenzione d’altri fratelli, capaci d’esercitare un’esegesi contestuale e di esprimere non tanto facili impressioni personali, ma convincimenti sorretti da dimostrazioni probatorie.

 

Le unzioni di Gesù? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Unzioni-di-Gesu_Avv.htm

01-04-2010; Aggiornamento: 07-04-2010

 

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