Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.
Caro Nicola, quando hai qualche minuto mi
potresti verificare se, secondo te, i brani di Mt 26,6; Mc 14,3; Lc 7,36 e Gv
12,1, inerenti alla donna che porta a Gesù l’alabastro d’olio odorifero, parlano
dello stesso episodio oppure sono due episodi distinti? Ti ringrazio
anticipatamente. Shalom… {Salvatore Magnano; 26 marzo 2010}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
1.
ENTRIAMO IN TEMA: Il ministero di Gesù era stato molto
intenso, pieno di spostamenti ed eventi. Com’è ovvio, Egli ripeté spesso i suoi
messaggi, adattandoli alla situazione contingente; e i fatti che accadevano a
mano a mano, avevano una certa somiglianza con quelli giù accaduti
precedentemente (moltiplicazione dei pani, guarigione di ciechi, zoppi,
lebbrosi, ecc.). A ciò si aggiunga che ogni autore biblico riportò d’ogni evento
quegli aspetti particolari che più lo avevano colpito o che più intendeva
evidenziare. Quella dell’unzione è una pratica culturale a noi distante, ma
ricorrente nella cultura ebraica. Lo stesso dicasi del lavaggio dei piedi degli
ospiti e cose simili. Non meraviglia quindi che Gesù possa aver sperimentato
un’unzione in due momenti distinti del suo ministero.
2. I
FATTI A CONFRONTO
■
Giovanni: Egli collocò l’episodio a
Betania, dove c’erano Lazzaro, Marta e Maria (Gv 12,1s). Gesù era giunto a
Betania «sei giorni avanti la Pasqua» (v. 1). L’autore non disse che ciò
fosse accaduto a casa loro; fu detto che «Marta
serviva» (v. 2), ma ciò poteva riferirsi al fatto che lavorasse o aiutasse
in casa d’altri e la menzione potrebbe riferirsi al particolare legame di Gesù
con lei, Lazzaro e Maria. Come in casi del genere, si trattava d’una cena
esclusiva fra uomini; le donne si radunavano per conto loro, sebbene magari
origliassero. Meraviglia l’insistenza su «Lazzaro
era uno di quelli ch’erano a tavola con lui» (v. 2), visto che, se fosse
stato a casa loro, sarebbe stato scontato; tale accentuazione deriva dal fatto
che l’autore voleva alquanto evidenziare che si trattava proprio del «Lazzaro
che egli aveva risuscitato dai morti» (v. 1; cfr. v. 9). Qui fu Maria
«l’intrusa», ossia colei che realizzò l’unzione (v. 3); ella «unse i
piedi di Gesù» (v. 3). La
reazione di Giuda era probabilmente tipica (vv. 4ss).
■
Matteo: Egli collocò l’episodio
anche a Betania, ma «in casa di Simone il lebbroso» (Mt 26,6). Il
tempo era appena prima della Pasqua (v. 17) e, quindi, prima della
crocifissione di Gesù. Qui egli parlò semplicemente d’una «donna» (v. 7).
Si noti riguardo all’olio che ella «lo versò sul
capo di lui» (v. 7). Qui la
reazione sulla perdita fu attribuita a tutti i discepoli (vv. 8ss); è probabile
che l’istigatore fosse qui Giuda, visto che poi si recò a tradire Gesù (v. 14).
■
Marco: In questo Evangelo lo schema
e gli elementi erano gli stessi di Matteo; sulla perdita economica egli parlò
d’una generico «alcuni, sdegnatisi...» (Mc 14,4). Riguardo all’olio
affermò che la donna «glielo versò sul
capo» (v. 3).
■
Luca: In questo Evangelo l’episodio
dell’unzione risulta molto anticipato rispetto agli altri due Sinottici (Mt e
Mc; Lc 7,36ss). L’ultimo villaggio menzionato era Capernaum (v. 1), città della
Galilea (Lc 4,31), ma non era per forza quello il luogo dell’unzione, visto che
poi sono menzionate altre cose. Luca affermò, infatti, che la fama di Gesù «si
sparse per tutta la Giudea e per tutto il paese circonvicino» (Lc 7,17). Qui
Luca parlò semplicemente di «uno dei Farisei» (v. 36), poi chiamato
Simone da Gesù (v. 40); visto che tale nome era abbastanza comune, è difficile
dire se si trattasse dello stesso, soprannominato altrove come il «lebbroso».
S’aggiunga però che tale «donna, che era in quella città», fosse «una
peccatrice» (v. 37; cfr. v. 39), ossia una prostituta. L’unzione avvenne dei
piedi, di dietro a Gesù (v. 38; egli
era accovacciato o coricato a terra). Poi Luca fece seguire molti particolari.
Facciamo notare che Luca ci teneva molto alla cronologia e a raccontare i fatti
in dettaglio.
3.
ALCUNE CONCLUSIONI: Da quanto mi è dato di riconoscere,
l’episodio descritto da Luca è diverso nel
tempo e nel
luogo da quello di Matteo e di
Marco. Luca e Giovanni parlarono d’una unzione dei
piedi, mentre Matteo e Marco
indicarono soltanto il capo.
Nell’Evangelo di Giovanni, vista la comunione speciale e la familiarità fra
Gesù, Lazzaro, Maria e Marta, come s’evince da tale Evangelo (Gv
11,1s.5.19ss.24.28-32.39.45), il fatto potrebbe essere avvenuto in un
altro momento; Giovanni non seguiva sempre uno schema cronologico, ma
teologico, ossia metteva degli episodi in un certo luogo per dare loro un
significato particolare dal punto di vista teologico. Si noti che già in
Giovanni 11,2 si legge: «Maria era quella che unse il Signore d’olio
odorifero e gli asciugò i piedi con i suoi capelli»; sembra che
Giovanni parlasse d’un fatto noto, già
successo in precedenza. Anche Luca parlò d’una visita a casa loro da
parte di Gesù (Lc 10,38-42); era quindi difficile che Maria fosse la prostituta,
di cui parlarono Matteo e Marco. Da ciò mi sembra che si possa dire che ci siano
state due unzioni: una abbastanza vicina all’inizio del ministero di Gesù
e una verso la fine della vita del Signore.
Per un
confronto nel merito, non mi
resta che mettere il tutto all’attenzione d’altri fratelli, capaci d’esercitare
un’esegesi contestuale e di esprimere non tanto facili impressioni personali, ma
convincimenti sorretti da dimostrazioni probatorie.
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Le unzioni di Gesù? Parliamone {Nicola Martella} (T)
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URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Unzioni-di-Gesu_Avv.htm
01-04-2010; Aggiornamento: 07-04-2010 |