Nicola, a cosa si riferisce Gesù in Matteo 7,20-23? Chi sono questi
cristiani? Ho un grande dubbio. {Maurizio Di Franco; 17-07-2012} |
1. Il testo in esame
Al tempo in cui Gesù pronunciò tali parole, non esistevano ancora i «cristiani»
(cfr. At 11,26). Strettamente parlando, si tratta di Giudei all’inizio
del regno messianico («in quel giorno»,
v. 22), che pretendono di aver fatto opere particolari nel nome di Gesù
(proclamare, cacciare demoni, fare molte opere potenti), senza appartenergli
veramente e senza osservare la parola di Cristo. In effetti, Gesù stava parlando
dei «falsi profeti, i quali vengono a voi in vesti da pecore,
ma dentro son lupi rapaci» (v. 15). Gesù insegnò che bisogna guardare
ai loro frutti (vv. 16-20) e di non farsi incantare dal fatto che
prendono il nome del Signore sulle labbra (v. 21). Infatti, a entrare nel
regno messianico saranno soltanto coloro, che fanno la volontà del Padre.
Tali Giudei rimarranno per Gesù dei «malfattori», e perciò Egli li
caccerà fuori dal suo regno al suo ritorno (v. 23).
2. Il reperto del NT
Di Giudei che usarono in modo magico-esoterico il nome di Gesù ce ne sono sempre
stati. Nel NT si parla, ad esempio, dei sette figli del sacerdote Sceva,
che in Efeso facevano esorcismi, usando il nome di Gesù; ma andò loro
male (At 19,13ss).
Un gruppo di tali Giudei taumaturgici entrarono nella chiesa di Corinto,
cristianizzarono le loro pratiche esoteriche, si accreditarono come particolari
«apostoli» e «ministri di Cristo» (2 Cor 11,22s), imbrogliarono un’intera
chiesa con le loro false dottrine di perdizione e spacciarono tali cose per
particolari carismi divini. Paolo li chiamò seduttori e propagatori
di false dottrine, provenienti da un falso spirito (2 Cor 11,3ss), «falsi
apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di
Cristo» (v. 13) e da «ministri di giustizia» (vv. 14s).
Bisogna anche menzionare i seguaci di Balaam, i Nicolaiti (ambedue
i termini di base significano, rispettivamente in ebraico e greco, «dominatore
di popolo») e la falsa profetessa Iezabel. Essi imperversavano come
santoni gnostici fra le chiese e portavano in esse false dottrine. Tale nome è
messo qui a posta per ricordare la moglie del re Achab, la quale introdusse
idolatria e fornicazione in onore di Baal in Israele (1 Re 16,31ss). La «dottrina
di Balaam» consisteva appunto nell’indurre all’idolatria
e alla fornicazione (Ap 2,14). Essa era simile alla «dottrina dei
Nicolaiti» (v. 15), le cui opere erano odiate dal Signore (v. 6). Similmente «quella
donna, Iezabel,… si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori,
perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate agli idoli»
(Ap 2,20). Tale donna (il nome proviene dall’AT!) e i suoi seguaci interrogavano
i demoni, parlando della conoscenza derivata come le «profondità di
Satana» (Ap 2,24); oggi ciò si chiama gnosi o
esoterismo. Molti di questi falsi maestri provenivano dal giudaismo, come
mostrano le lettere ai Corinzi, ai Galati e ai Colossessi. Come abbiamo visto,
nell’Apocalisse tali Giudei furono descritti come cultori dell’esoterismo
(come poi faranno la gnosi, l’alchimia, la cabala), che prendevano i contatti
col mondo occulto, da cui pretendevano ottenere potere e sapienza. Le chiese
dell’Asia (specialmente quelle di Smirne e di Filadelfia) erano tribolate e
calunniate spesso da loro, ma Gesù li chiama «sinagoga di Satana»
(Ap 2,9; 3,9).
3. L’analogia odierna
La stessa cosa accade oggigiorno con i santoni carismaticisti, che
provengono da ambienti esoterici (p.es. sudamericani, asiatici), cristianizzano
le pratiche della loro cultura religiosa dominante (taoismo, buddismo, induismo,
macumba, umbanda, vudù, ecc.) e le accreditano come pratiche apostoliche e
bibliche. Si pensi allo gnosticismo dell’antitrinitario
William M. Branham, alle pratiche occultistiche di Kathryn Kuhlman,
al mesmerismo di
Benny Hinn; si pensi a personaggi come
Carlos Annacondia e ad altri carismaticisti di spicco, che in effetti
hanno cristianizzato pratiche, secondo i casi, di magia bianca, esoteriche,
occultistiche, eccetera, ingannando se stessi e gli altri.
Anche oggigiorno, diverse dottrine carismaticiste
sono nate dal fatto che alcuni santoni si sono messi a interrogare i demoni,
durante gli esorcismi, nella falsa pretesa di carpire da loro conoscenze sul
mondo, sulla dottrina e sull’aldilà. In tal modo, dando credito al «padre della
menzogna» (Gv 8,44), sono stati sedotti e traviati e sono diventati strumento di
seduzione dottrinale e morale.
Qui rientra anche la falsa «teologia della prosperità», che faceva
ingrassare già i falsi apostoli di Corinto (2 Cor 11,3 «operai
truffatori») e che oggigiorno
ingrassa i santoni carismaticisti odierni. «A causa di lucro si sono gettati
nei traviamenti di Balaam» (Gd 1,11).
Non meraviglia che un giorno, all’inizio del suo regno, Gesù rifiuterà
siffatti esoteristi cristianizzati. «E allora
dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; allontanatevi
da me, voi tutti operatori d’iniquità» (Mt 7,23).
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URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Taumaturghi_Mt7_20ss_MeG.htm
27-07-2012; Aggiornamento: |