Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dall’avvento alla parusia

 

Interpretazione biblica

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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POCO SPETTACOLO E MOLTE (S)VISTE

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  LE QUESTIONI: Caro Nicola, mi puoi spiegare per quale motivo la parola «spettacolo» in italiano viene usata in questi quattro brani biblici, mentre mi sembra di vedere che il greco (che ignoro) dica cose differenti l’una dall’altra?

 

     ■ Lc 23,48: E {καὶ} tutta {πάντες} la {οἱ} folla {ὄχλοι} che assisteva {συμπαραγενόμενοι} a {ἐπὶ} questo {ταύτην} spettacolo {τὴν θεωρίαν}, vedute {θεωρήσαντες} le cose che {τὰ} erano accadute {γενόμενα}, se ne tornava {ὑπέστρεφον} battendosi {τύπτοντες} il {τὰ} petto {στήθη}.

 

     ■ 1 Cor 4,9: Poiché {γάρ} io ritengo {δοκῶ} che {-} Dio {ὁ θεὸς} abbia messo in mostra {ἀπέδειξεν} noi {ἡμᾶς}, gli {τοὺς} apostoli {ἀποστόλους}, ultimi {ἐσχάτους} fra {-} tutti {-}, come {ὡς} uomini {-} condannati a morte {ἐπιθανατίους}; poiché {ὅτι} siamo diventati {ἐγενήθημεν} uno spettacolo {θέατρον} al {τῷ} mondo {κόσμῳ}, agli angeli {ἀγγέλοις} e {καὶ} agli uomini {ἀνθρώποις}.

 

     ■ Col 2,15: ha spogliato {ἀπεκδυσάμενος} i {τὰς} principati {ἀρχὰς} e {καὶ} le {τὰς} potenze {ἐξουσίας}, ne {-} ha fatto un pubblico {ἐν παρρησίᾳ} spettacolo {ἐδειγμάτισεν}, trionfando {θριαμβεύσας} su di loro {αὐτοὺς} per mezzo della {ἐν} croce {αὐτῷ}.

 

     ■ Eb 12,21: Tanto {οὕτω} spaventevole {φοβερὸν} era {ἦν} lo {τὸ} spettacolo {φανταζόμενον}, che {-} Mosè {μωϋσῆς} disse {εἶπεν}: «Sono {εἰμι} spaventato {ἔκφοβός} e {καὶ} tremo {ἔντρομος}». | {καί}

 

Ricapitolando:

     ■ Luca: spettacolo {τὴν θεωρίαν}

     ■ 1 Corinzi: spettacolo {θέατρον}

     ■ Colossesi: spettacolo {ἐδειγμάτισεν}

     ■ Ebrei: spettacolo {φανταζόμενον}

 

Ti sono grato {Sandro Bertone; 24-09-2013}

 

 

2.  LE RISPOSTE

 

2.1.  ENTRIAMO IN TEMA: Sono un po’ singolari le versioni interlineari, che intendono associare a ogni parola italiana il termine greco, o viceversa, visto che spesso originale e traduzione in certi punti non si corrispondono per nulla o non abbastanza! A ciò si aggiunga che la traduzione italiana usata in tali testi interlineari, spesso non è letterale, ma è solo una parafrasi del testo greco. Quindi, tale corrispondenza fittizia fra termini greci e italiani potrebbe, a volte, far accapponare la pelle a ogni studioso delle lingue originali.

     Che in quattro locuzioni greche differenti, vocaboli o locuzioni verbali diversi siano tradotti in italiano con un solo termine (qui «spettacolo»), mostra non solo la difficoltà di tradurre a volte, ma anche quanta semplificazione abbiano usato i traduttori.

 

2.2.  L’ANALISI DEI TESTI

     ■ Lc 23,48: Qui troviamo la locuzione ἐπὶ τὴν θεωρίαν ταύτην [epì tḕn theōrían taútēn], che letteralmente significa «[E tutte le folle radunate] per questa visione». Theōría significa «l’osservare, l’esaminare, il vedere; l’assistere (a qualcosa), quindi l’oggetto: festa, spettacolo, processione; deputazione, ambasceria; ufficio di deputato; considerazione, contemplazione, speculazione (teorica, teoria), osservazione»; si trova solo qui nel NT. Subito dopo ricorre il verbo corrispondente theōréō «guardare, scorgere, osservare, contemplare, esaminare, assistere, essere spettatore; investigare, giudicare, paragonare; andare come deputato». L’italiano manca di un termine diretto, corrispondente al greco, e «la vista, la veduta, la guardata, la visuale» non rendono abbastanza (cfr. invece eng. show da to show «mostrare»); ciò è mostrato dagli infiniti sostantivati nel significato.

 

     ■ 1 Cor 4,9: Qui troviamo la locuzione ὅτι θέατρον ἐγενήθημεν τῷ κόσμῳ [hóti théatron eghenḗthēmen tõ kósmõ] «poiché un teatro fummo resi al mondo [, e agli angeli, e agli uomini]». Théatron significa «teatro, anfiteatro, spettacolo».

 

     ■ Col 2,15: Qui troviamo la locuzione ἐδειγμάτισεν ἐν παρρησίᾳ [edeigmátisen en parrēsía] «[li] espose in pubblico». Deigmatízō intende «esporre o proporre come esempio; fornire saggio o prova; intrans. apparire, mostrarsi». Mancando un complemento oggetto, è possibile anche la traduzione intransitiva «si mostrò in pubblico [, trionfando su di loro per mezzo della stessa {croce}]»

 

     ■ Eb 12,21: Qui troviamo la locuzione καί, οὕτως φοβερὸν ἦν τὸ φανταζόμενον [kaí, hoútōs foberòn ẽn tò fantazómenon] «E, tanto era spaventosa la manifestazione». Il verbo fantázō intende «far vedere (apparire), mostrare, indicare, rendere visibile, esporre alla vista, ecc.»; il pres. pt. pass. sostantivato tò fantazómenon significa «l’apparenza, la vista, la manifestazione, lo spettacolo».

 

2.3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Come si vede, la lingua greca è ricca di termini. Spesso i traduttori hanno difficoltà a trovare i termini corrispondenti in italiano, oppure sono troppo pigri o frettolosi per cercarli. È forse per questo che in italiano abbiamo più revisioni che vere traduzioni. Ed è verosimilmente per questo che le Bibbie in italiano non riportano in genere un elenco dei traduttori! Infatti, in genere sono «arrangiatori» di revisioni già esistenti!

     Per tali questioni, proposte dal lettore e che possono apparire di per sé marginali rispetto alla verità generale della Bibbia, ho dovuto lavorare parecchio, per approfondirle. Tuttavia ogni questione esegetica è importante, ai fini di appurare la verità. Spero ora che chi mi ha posto la domanda possa trarre da ciò l’arricchimento, che necessitava o a cui mirava.

     Se ci sia un filo rosso, che unisca questi brani, e se vi sia una logica misteriosa, che li attraversa, oltre al termine «spettacolo» nelle traduzioni italiane, lo lascio all’analisi dei lettori. Constatiamo che la Parola ci parla legittimamente, qualora accostiamo brano a brano in modo debito, quindi senza praticare una «versettologia indebita».

     Ecco il mio tentativo. Tutto ciò che Cristo ha fatto e farà, ciò che gli è accaduto e ciò che i credenti fanno, non avviene solo in segreto, ma ha un aspetto pubblico. Come gli occhi degli amici e degli avversari di Gesù erano puntati su di Lui, alcuni con gioia, altri con irritazione o costernazione, ora lo sono sui credenti. Il mondo immanente e quello trascendentale ci osservano e ci studiano in tutti i modi, per alcuni per capire, per altri per farsi beffe, per altri per trovare una debolezza da addebitare o da sfruttare come tallone di Achille contro di noi, e così via. I credenti si trovano come in un anfiteatro, sempre in scena e sotto i riflettori; non possono quindi permettersi di distrarsi o di prestare il fianco. Come Cristo ha trionfato sui suoi avversari trascendentali, mostrandoli (o mostrandosi) pubblicamente in trionfo, così anche noi possiamo partecipare a ciò per fede, trionfare già adesso con Lui (Rm 8,37), sapendo che anche noi un giorno saremo manifestati con Lui in gloria (Col 3,4; 1 Gv 3,2). Allora, in futuro, la visione delle cose, che il Signore manifesterà, sarà spaventevole per gli avversari, ma motivo di esultanza per i figli di Dio.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Spettacolo_Avv.htm

09-10-2013; Aggiornamento:

 

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