Prima di porre una domanda, il lettore
si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede
controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento
in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento
all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà
dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla
domanda del lettore.
|
1.
{La questione del lettore}
▲
Il Kollaerion è l’impasto che Gesù usa nella
guarigione del cieco nato. Volevo saperne di più di quest’usanza e della
credenza che la saliva abbia proprietà terapeutiche (del resto confermate anche
dalla moderna medicina). Sto finendo di preparare un messaggio sul cieco di
Betsaida. Se puoi inviarmi alcune chicche sulle usanze degli Ebrei sull’usa
della saliva; si dice che il Talmud ne parla. Grazie… {Stefano Sgambellone;
04-06-2008}
2.
{Nicola Martella}
▲
Il Kollaerion non era l’impasto che Gesù usò nella guarigione dei ciechi,
trattandosi invece, secondo il Talmud, di un impasto di farina con liquidi quale
latte umano e chiara d’uovo; ambedue questi liquidi hanno proprietà
antisettiche.
Felice D’Onofrio, docente di
medicina interna a Napoli, ha scritto quanto
segue riguardo alla guarigione dei ciechi (Betsaida
e cieco nato): «Interessante anche l’applicazione
della saliva per sfruttare l’effetto antibatterico del solfocianamide di
potassio contenuto nella saliva di un soggetto a digiuno. Ma la guarigione del
cieco di Betsaida rivela anche un’altra dinamica a sostegno della storicità e
della scientificità dell’episodio. Dopo avergli imposto la saliva sugli occhi,
Gesù gli domanda: “Vedi qualcosa?”. E il cieco risponde: “Vedo gli uomini,
poiché vedo come alberi che camminano”. Questa è un’esperienza comune per i
soggetti che hanno riacquistato la vista dopo un lungo periodo di cecità e
percepiscono le prime immagini come bastoncelli in movimento» {Intervista
di Stefano Andrini a Felice D’Onofrio, «I
miracoli di Gesù medico», Avvenire
(07-10-1999); punteggiatura adattata}.
È interessante come la
moderna medicina confermi in modo sperimentale quanto Gesù fece in modo
pragmatico.
3.
{Argentino Quintavalle}
▲
La saliva di Gesù (Mc 7,32-37; 8,22-26; Gv 9,6)
Marco e Giovanni riportano l’uso di tecniche curative taumaturgiche che non
ricorrono in Matteo e in Luca, ma che hanno dei paralleli nelle storie
ellenistiche, dove l’operatore di miracoli si serve della saliva per guarire.
Un parallelo impressionante fa riferimento a un uomo cieco, Alceto, che ebbe una
visione nella quale gli apparve il dio Asclepio (dio della medicina) che gli
toccò gli occhi con le dita, con il risultato che le prime cose che vide erano
gli alberi del recinto del tempio. Sia Tacito che Svetonio narrano che
Vespasiano abbia ridato la vista a un cieco con la sua saliva. [N.d.R.:
Ciò mostra che c’è una base comune di verità nell’uso della saliva
nell’antichità.]
La saliva era nota come cura per i problemi agli occhi anche nella letteratura
rabbinica; ne parla il Talmud Babilonese nel trattato di Baba Kama 126b e
s’usava comunemente. Secondo questa tradizione, la saliva del figlio primogenito
d’un padre ha potere curativo, ma non quella del primogenito d’una madre.
Un aneddoto racconta: «Rabbi Meir stava seduto a insegnare in una sera di
sabato. C’era una donna che s’era fermata ad ascoltarlo; poi è andata a casa e
ha trovato le candele del sabato consumate. Suo marito gli disse: “Dove sei
stata?”. Sono stata, disse lei, ad ascoltare la voce d’un predicatore. Suo
marito gli disse: “Non entrare in casa finché non vai a sputare in faccia a
colui che ti ha trattenuto in giorno di sabato”. Dopo tre settimane, le sue
donne vicine riescono a convincerla e a incoraggiarla a farlo, e va in sinagoga.
Ora, la storia era giunta alle orecchie di Rabbi Meir, il quale disse loro: “C’è
una donna esperta tra voi nel lenire il dolore degli occhi?” [facendo finta di
soffrire dolore agli occhi]. La donna disse: “Rabbi, io sono esperta”. Il Rabbi
gli disse: “Allora devi sputare sette volte sui miei occhi e io sarò guarito”. E
così egli fece. Morale: Ogni volta che qualcuno si lamentava del dolore agli
occhi, era necessario che qualcuno vi sputasse sopra».
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Saliva_farmaco_MeG.htm
05-06-2008; Aggiornamento:
|