Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Matteo, l’evangelista dei giudei

 

NT: Testo biblico

 

 

 

 

Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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REGNO E PERLA DI GRAN VALORE (Matteo 13,45s)

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Prima di porre una domanda, il lettore si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla domanda del lettore.

 

 

La questione del lettore  

 

In Matteo 13,45s è scritto: «Di nuovo, il regno dei cieli è simile a un uomo mercante, il qual va cercando belle perle; e, trovata una perla di gran valore, se n’è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l’ha comperata».

 

Ho ascoltato due tipi di predicazioni sulla «perla di gran valore»:

     ■ Gesù è la perla di grande valore;

     ■ La chiesa è la perla di grande valore, e non Gesù

 

Ora quale delle due è la verità biblica? {Libero Rosignoli, ps.; 05-01-2008}

 

 

La risposta ▲

 

Nessuna delle due teorie è quella giusta (quindi né Gesù né la chiesa). È sempre il contesto a dirci che cosa Gesù intendesse allora e che cosa avevano compreso le persone allora (e questo è ciò che c’interessa); e il contesto è evidente. In questo come in altri casi, bisogna distinguere fra spiegazione contestuale del testo (esegesi) e applicazioni, che possono essere più o meno congrue (a volte sono soggettive e arbitrarie!).

     Questa e altre parabole dello stesso tipo si trovano in un ampio contesto che è questo: «Le parabole del regno dei cieli (o di Dio)» (Mt 13). Quindi la perla di valore è appunto il «regno di Dio», a cui Giovanni Battista prima (Mt 3,1s) e Gesù (Mt 4,17) e i suoi discepoli (Mt 10,7) poi annunziavano. Non si trattava d’un regno spirituale, ma dell’avvento del regno politico del Messia (quell’antico di Davide), che gli Ebrei aspettavano da secoli (cfr. Lc 1,68-74). In prossimità di tale regno, Gesù invitava a ravvedersi e a fare una scelta prioritaria (Mc 1,15). Infatti all’inizio del regno, Gesù avrebbe deciso chi doveva entrare e chi no, al pari d’un pastore che separa pecore e capri (Mt 25,32s). Perciò si trattava di stabilire, fin d’allora, in prossimità del regno aspettato in breve, chi era idoneo a entrare in esso e chi no (Mt 5,20; 7,21; 18,3; 19,23s; Mc 9,47; Gv 3,5). Per questi motivi, si parlava dell’«Evangelo del regno» (Mt 4,23; 9,35; 34,14), ossia della buona notizia concernente l’avvento del regno messianico.

     Purtroppo i Giudei del tempo rifiutarono nel complesso Gesù quale loro Messia (Gv 19,12-15). Tale «regno dei cieli (o di Dio)» (quello messianico e politico) fu loro momentaneamente tolto (Mt 21,43), fintantoché non riconosceranno Gesù quale loro Messia-Re (Mt 23,37ss; Lc 13,35); quando ciò succederà (Ap 1,7), in tempi angosciosi, allora il regno messianico (quello davidico) verrà ripristinato (Ap 20,6).

     Anche dopo la risurrezione, i discepoli chiesero a Gesù: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?» (At 1,6). L’attesa del regno di Dio, ossia del regno politico del Messia, divenne parte della predicazione apostolica (At 14,22 tribolazioni; 2 Pt 1,11).

     Attualmente chi si converte a Cristo, entra idealmente in tale «regno dei cieli (o di Dio)», che come detto era inteso allora come essenzialmente politico; ciò avviene ora mediante lo Spirito Santo e la sottomissione al Signore Gesù, e il credente anticipa idealmente nella sua vita attuale ciò che avverrà concretamente un giorno nel regno (durante il millennio). La chiesa però non è il «regno dei cieli (o di Dio)», poiché il suo mandato è di predicare l’Evangelo del regno, quel regno che verrà col Messia. Dove però l’Evangelo viene annunziato, il «regno dei cieli (o di Dio)» si realizza in un certo modo, ossia nei suoi aspetti spirituali (Rm 14,17; Col 1,13; 4,11).

     Nel «Padre nostro» Gesù insegnava a pregare, tra altre cose, questo: «Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo» (Mt 6,10). Nella predicazione apostolica il «regno di Dio» rimaneva futuro come qualcosa da ereditare e che avrebbe escluso alcune categorie (1 Cor 6,9s; 15,50; Gal 5,21; Ef 5,21; Gcm 2,5; 2 Pt 1,11). Esso coinciderà con l’apparizione del Messia (2 Tm 4,1) e con la gloria futura (1 Ts 2,12), in vista della quale attualmente si può passare per sofferenze (2 Ts 1,5). Quello di Cristo su questa terra sarà un regno a termine (1 Cor 15,24), poiché poi seguirà il regno eterno.

     La perla di valore era appunto il «regno dei cieli (o di Dio)» aspettato a breve: esso doveva essere tanto prezioso per il singolo contemporaneo di Gesù, che quest’ultimo doveva essere disposto a «giocare il tutto per tutto», a puntare tutto su questa carta. Lo stesso messaggio lo aveva anche la parabola del tesoro nel campo (Mt 13,44), che precede immediatamente quella della perla. Si trattava dell’occasione unica nella vita, il «colpo grosso», che metteva a posto per sempre. Così bisognava desiderare il «regno dei cieli (o di Dio)». Tutto ciò si può applicare correttamente anche oggi, predicando l’Evangelo del regno, il regno storico e politico del Messia alla fine dei tempi, in vista del quale bisogna ravvedersi, convertirsi e prepararsi.

 

Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica essenziale. Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), gli articoli: «Le due fasi del regno di Dio», pp. 160-169; «Gesù si è sbagliato sull’avvenire?», pp. 179ss; «Il regno messianico», pp. 273-283; «La storicità del regno messianico», pp. 284-296; «Chi regnerà col Messia?», pp. 297-301.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Regno_perla_Mt.htm

08-01-2008; Aggiornamento:

 

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