Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Matteo, l’evangelista dei giudei

 

NT: Testo biblico

 

 

 

 

Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MATTEO 10 FRA INTERPRETAZIONE E APPLICAZIONI

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore, dopo aver letto lo scritto «Evangelizzare con fantasia», mi ha scritto tra altre cose quanto segue. «Il mio dubbio è il seguente: Come è indicato, credo, negli Atti degli apostoli, cito liberamente a memoria, lo Spirito Santo non dovrebbe suggerirci le opportune parole da dire in ogni momento di “difficoltà”? Oppure questa sua prerogativa, diciamo, era legata unicamente a quando voi “verrete portati dinanzi ai tribunali”, ecc.?». {Karl Clementi; 06-04-2014}

 

Quelle citate, sono parole di Gesù ai suoi dodici apostoli, riportate non nel libro degli Atti, ma negli Evangeli (Mt 10,1ss).

 

     ■ Il testo: Per sapere, che cosa Gesù intendesse, citiamo le esatte parole del Signore: «Guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in mano ai sinedri e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani. Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Mt 10,17-20). Si noti che i sinedri erano i tribunali giudaici per questioni religiose; i Giudei abusavano del loro potere addirittura nelle sinagoghe, i loro luoghi di culto

 

     ■ Il contesto: Per sapere l’esatto valore di tali parole, andiamo al contesto. Si trattava, quindi di uomini specifici (vv. 2-4), i dodici apostoli. Le istruzioni erano particolari e riguardavano una prima fase del loro apprendistato: non dovevano recarsi tra i pagani né entrate in nessuna città samaritana, ma dovevano andare solo alle «pecore perdute della casa d’Israele» (vv. 5s), ossia solo da Giudei, Galilei e da altri Ebrei presenti nella zona siro-palestinese. Chiaramente ciò era propedeutico all’ultima fase del loro apprendistato, quando ricevettero il grande mandato, secondo cui dovevano recarsi a tutti i popoli (Mt 28,19s).

 

     ■ Le circostanze: Le ulteriori istruzioni riguardavano il tipo di messaggio: «Il regno dei cieli è vicino» (v. 7). Si trattava dell’offerta del regno agli Ebrei, caso mai riconoscessero Gesù come l’Unto-Re. Inoltre, seguiva il modo di agire e di equipaggiarsi, ossia non dovevano prendere nulla con sé (vv. 8ss). Tutto ciò era possibile per tragitti brevi, ossia all’interno della zona siro-palestinese e all’interno della cultura giudaica, dove l’ospitalità era sacra (vv. 11-15). Fuori di tali limiti culturali e territoriali, tale regola non poteva applicarsi. Il grande mandato di Gesù, che comandava di andare a tutti i popoli, cambiò del tutto il contesto geografico, linguistico e culturale, quindi anche gli usi e i costumi; perciò bisognava equipaggiarsi diversamente. Ciò non avvenne neppure spontaneamente, ma Dio dovette forzare la mano ai Giudei cristiani, che si erano adagiati sul loro contesto giudaico (cfr. la «costrizione» storica: At 10,10ss Pietro fu mandato da Cornelio; At 11,19s persecuzione). Cambiando lo scenario della missione, non era neppure più possibile usare la logica dell’apprendistato intergiudaico, al tempo di Gesù; in appresso, i credenti furono o lodati o istruiti riguardo al fatto di provvedere per i servitori itineranti (Tt 3,13s; 3 Gv 1,6ss; cfr. 1 Cor 9,4ss).

 

     ■ Tornando al testo: In tale fase dell’apprendistato apostolico, Gesù raccomandò ai suoi apostoli la prudenza e la semplicità (Mt 10,16), di stare in guardia perché i Giudei di avrebbero processati nei loro sinedri e flagellati nelle loro sinagoghe (v. 17). Come si vede l’ambiente è ancora intergiudaico. Effettivamente ancora i primi capitoli del libro degli Atti ci parlano di tali angherie da parte dei Giudei di Gerusalemme (At 5,21.27ss.33.40s; 6,12ss; At 22,30; 23,1.6.15.20s.28s; 24,20). Matteo 10,18 parla del fatto che, a quel tempo, i Giudei erano governati dai Romani, ora per mezzo della famiglia di Erode (che non era giudeo), ora direttamente dai procuratori romani, su cui il Sinedrio giudaico faceva spesso leva. In tali circostanze e in tale fase di addestramento del Messia verso i suoi apostoli, Gesù li rassicurò circa l’intervento dello «Spirito del Padre vostro», che avrebbe parlato tramite loro e comunicato loro quanto segue: «In quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire» (vv. 19s). È scritto: «Ora, intorno a quel tempo, il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della chiesa; e fece morire per la spada Giacomo, fratello di Giovanni. E vedendo che ciò era grato ai Giudei, continuò e fece arrestare anche Pietro» (At 12,1ss).

 

     ■ Altri aspetti: Ciò che segue nel testo, è la descrizione della persecuzione dei seguaci di Gesù (Mt 10,21ss), prima della distruzione di Gerusalemme, che avvenne nel 70 d.C. Poi, seguono ulteriori istruzioni di tale apprendistato messianico (Mt 10,24-11,1), che durò ben tre anni, più l’aggiunta di 40 giorni dopo la resurrezione di Gesù (At 1,3).

 

     ■ Conclusioni: Come si vede, il contesto non solo era intergiudaico, ma riguardava una fase storica specifica, ossia quella in cui gli apostoli dovevano rivolgersi alle sole «pecore perdute della casa d’Israele» (Mt 10,6) e non ai pagani e ai Samaritani (v. 5). In seguito però, i Samaritani furono raggiunti dall’Evangelo (At 8,25s). Avevano gli apostoli disubbidito al comandamento di Gesù? No, era cambiata la fase storica; come abbiamo visto, intanto il Signore aveva dato il grande mandato (Mt 28,19s).

     Quindi, quando si analizzano i brani degli Evangeli, bisogna distinguere l’interpretazione letterale e circostanziata da eventuali applicazioni di tali brani per l’oggi. Se non si sta attenti, citando brani biblici a vanvera e fuori contesto, si creano situazioni paradossali, oltre a eventuali pericolose dottrine; basterà allora analizzare tale testo nel contesto (esegesi), per smentire i falsi maestri.

     Io mi sono limitato all’interpretazione letteraria del brano, secondo il suo contesto (letterario, storico, culturale, religioso). Le eventuali applicazioni legittime, che si possono trarre da esso, le lascio ai lettori.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Mt10_interpret_Mt.htm

13-04-2014; Aggiornamento: 21-10-2014

 

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