Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.
■ 1. Ti pongo la seguente domanda, sebbene sembri banale. Essa mi è stata posta
da mio fratello (ha 16 anni), che afferma d’essere un fervente ateo o meglio
cerca di spiegare tutto con il raziocinio. Io non vi ho saputo rispondere in
modo convincente.
Il quesito è il seguente: Adamo e Eva, la prima coppia d’esseri umani,
generarono figli e figlie. A questo però lui mi fa le seguenti contestazioni: i
figli per popolare la terra, dovettero per forza unirsi tra di loro in rapporti,
che oggi consideriamo incestuosi; e, proprio per questo, lui mi fa
quest’appunto: secondo quanto ha letto o crede i figli generati da rapporti
incestuosi, hanno gravi problemi a livello fisico e/o mentale.
■ 2. A quest’ultimo punto non ho saputo rispondere bene, ma ho detto a lui che
Adamo e Eva erano una coppia sui generis, essendo per l’appunto la prima
coppia d’uomini, e i loro figli dovettero per forza di cose unirsi per popolare
la terra.
■ 3. Anche perché nel progetto iniziale di Dio, i rapporti sessuali non erano
stati previsti, ma con la «caduta» nel peccato ebbe inizio una vita scandita
dalla rottura del patto iniziale.
■ 4. Non l’ho convinto del tutto. Credo (forse mi sbaglio) che l’incesto non era
stato ancora proibito apertamente da Dio (cosa che fece dopo Mosè); non so se
centri qualcosa.
Ti ringrazio e ti saluto in Gesù Messia… {Vincenzo Russillo; 28 agosto 2009}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
Ho numerato i singoli punti della lettera per potervi rispondere di
corrispondenza qui di seguito. Alcuni brevi excursus sono dovuti a note
aggiunte successivamente per chiarire questioni poste da altri lettori.
■ 1. Adamo ed Eva stavano all’inizio dell’umanità, quando il loro bagaglio
genetico era integro, ossia senza ogni tipo di degrado genetico, avvenuto
per influenza esterna (radiazioni, agenti patogeni) o interna (mutazioni
sfavorevoli). Ciò era rafforzato anche dal fatto che avevano preso dell’albero
della vita (vissero per vari secoli). Inoltre, la presenza dell’«acqua
satellitare» intorno alla terra impediva il danno prodotto poi dai raggi
cosmici; tale acqua di sopra cadde con il diluvio universale.
Nota esplicativa: Della cosiddetta «acqua
satellitare» rimando a Nicola
Martella, Esegesi delle origini.
Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma
2006), pp. 45-48, dove si parla delle «acque di sopra» (Gn 1,6ss), una specie di
camicia d’acqua che circondava la terra al di sopra della «distesa» o atmosfera.
Si vedano anche le pp. 112-115 a proposito del sistema di umidificazione della
terra alle origini (Gn 2,5s); mancava la pioggia. Durante il diluvio universale,
si aprirono delle falle (cateratte del cielo) nelle «acque di sopra» ed esse
precipitarono in modo disastroso sulla terra (Gn 7,11; 8,2); piovve per la prima
volta e così apparve un altro fenomeno atmosferico nuovo: l’arcobaleno (Gn
9,13s.16).
■ 2. I
rapporti sessuali fra consanguinei erano conosciuti in vari popoli
dell’antichità, senza che tali persone avessero subito
sempre tutti i problemi fisici e psichici che oggi alcuni pensano che
avrebbero dovuto avere. Tutto dipendeva, se era un fatto occasionale o un
aspetto ricorrente all'interno dello stesso clan. I faraoni sposavano solo o
prevalentemente una delle loro sorelle, proveniente da una delle donne
dell'harem paterno; qui le cose erano certamente più a rischio. Per precauzione,
si fa bene a non mischiare il DNA di consanguinei diretti, specialmente nel caso
in cui c’è una malattia genetica. D'altra parte, per argomentare seriamente
sulla questione, bisognerebbe consultare qualche studio scientifico recente che
affermi in modo statistico la maggiore aberrazione fisica e psichica nei casi di
incesto rispetto ai casi normali; questo andrebbe però molto di là dalla
risposta a una questione biblica sulle origini. In ogni modo, per quanto sono
riuscito a leggere, si parla al riguardo tutt’al più di una
probabilità maggiore che compaiano rare malattie ereditarie
recessive, ma viene spiegato che ciò non dipenda tanto dalla stretta
consanguineità dei genitori quanto all’isolamento di un gruppo familiare o
tribale rispetto all’ambiente per lungo tempo. Non è quindi il caso unico a
essere determinante, ma una pratica continua e consolidata, come magari proprio
tra i faraoni.
Lungi da noi però dall’appoggiare una qualsiasi forma d’incesto oggigiorno; la
questione è prima morale e solo poi eugenetica. Qui ci preme solo una verità
storica ed esegetica. In particolare vogliamo far notare che i rapporti sessuali
fra fratelli e sorelle, figli di Adamo e d'Eva, e quelli successivi fra
cugini nella prossima generazione dell'umanità non portarono sostanziali danni
genetici.
Per l'approfondimento rimando a
Nicola Martella, «Qajin non era solo?»,
Temi delle origini.
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 345-350.
Si tenga presente che tali unioni accaddero all'inizio dell'umanità, che
fu un fenomeno limitato a quella generazione e che l'umanità si sviluppò (Gn
6,1) senza che si parlasse di danni particolari di tipo genetico o fisico. Anche
dopo il diluvio universale, l'umanità rimase dapprima insieme (Gn 11,1s) e solo
con l'intervento di Dio essa si sparse su tutta la faccia della terra (vv. 7ss),
per riempirla e per sviluppare una salutare varietà genetica mediante micro
mutamenti.
Successivamente la Torà non proibì il matrimonio fra fratellastri e
sorellastre. Levitico 18 e 20 non parlano di matrimonio, ma dei rapporti
illeciti, specialmente nei culti di Ba`al Melek (= Molok), in cui c’erano orge
(cfr. Baal-Peor Numeri 25,1ss; Osea 9,10; Ezechiele 22,9ss) e sacrifici di
bambini (Levitico 18,21; 20,2-5). Nella Legge mosaica era considerato incesto
prevalentemente il rapporto sessuale fra genitori e figli, come pure una
relazione sessuale fra fratelli e sorelle, figli dello stesso padre e della
stessa madre. Il rapporto matrimoniale di generi differenti fra zii e nipoti,
fra cugini e fra fratellastri non era proibito.
Oggigiorno, certo, la sensibilità culturale e le leggi sono cambiate (cfr.
anche la poligamia). Non siamo più in una teocrazia etnica, ma siamo soggetti
alle leggi dei nostri relativi Paesi e facciamo bene a rispettarle. Per
l’approfondimento rimando all’articolo «Incesto
e Legge mosaica», presente nel «Dizionario biblico». Qui mostro casi
biblici precedenti e successivi alla stipulazione della legge, in cui soggetti
di genere diverso si sposarono insieme, pur essendo parenti: fratellastri,
cugini o zii e nipoti. Le loro progenie non ne ebbero danno ed era cosa che non
suscitava problemi nella cultura ebraica e nella legislazione.
■ 3. Questa è una tesi singolare, ossia quella della
sensualità non prevista in origine! Dio, non solo creò la prima coppia
maschio e femmina (Genesi 1,27), ma benedicendo gli uomini, comandò loro di
essere fecondi e di moltiplicare (v. 28), cosa che fecero (2,23ss; 5,1ss).
Per l'approfondimento rimando a Nicola Martella,
Esegesi delle origini.
Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma
2006), pp. 78-88.172-178.338-344. Si veda pure in
Nicola Martella,
Temi delle origini.
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), gli articoli: «L’uomo quale
immagine di Dio», pp. 134-145; «Il matrimonio», pp. 248-255; «Il ratto della
sessualità?», pp. 325-329.
■ 4. Una qualsiasi cosa è peccato solo dove c’è un comandamento che la
proibisce in modo esplicito. Senza legge non c’è peccato, poiché «il peccato
è la violazione della legge» (1 Gv 3,4; Gcm 2,9). Fu la Legge mosaica a
proibire i rapporti sessuali fra consanguinei diretti come fratelli e sorelle,
figli dello stesso padre e della stessa madre (allora c’era la poligamia). Una
tale norma non esisteva ancora al tempo di Adamo e di Eva. Dio comandando loro
di essere fecondi e di moltiplicare, ben sapeva della questione relativa alla
seconda generazione, che poteva moltiplicare solo sposandosi fra fratelli e
sorelle. Fu appunto soprattutto una questione di tale generazione; la crescita
esponenziale della prole rese presto superato tale problema. L’umanità era forte
e vigorosa e il DNA era intatto.
Faccio presente, ad esempio, che fino a quando non c’era la legge sull’obbligo
di mettersi le cinture in macchina, nessuno poteva fare una contravvenzione,
poiché non c’era un’infrazione. Lo stesso valeva nell'antichità, sia fra i
popoli pagani, sia in Israele, mediante una relativa legislazione di tipo più
restrittivo.
Infine, facciamo notare che in genere ai fini della riproduzione gioca un gran
ruolo il senso dell'olfatto (cfr. feroni): in genere l'odore di una persona
esterna dell'altro sesso risulta psichicamente molto più attraente dell'odore
della gente del proprio clan, della propria famiglia o delle persone con cui si
è cresciuti strettamente insieme. In tale campo il diverso e l'esotico attira, o
come si dice: «L'erba del vicino è sempre più verde»! Questo sembra essere un
meccanismo o un filtro naturale per garantire una possibile maggiore
biodiversità o varietà genetica.
Si vedano anche gli articoli esterni sull’«incesto» su
Wikipedia e su «Repubblica».
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Moltiplic_figli_Evadamo_Ori.htm
28-08-2009; Aggiornamento: 31-08-2009
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