Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Antico Testamento

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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COME SI MOLTIPLICARONO I FIGLI D’ADAMO E D’EVA?

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

     ■ 1. Ti pongo la seguente domanda, sebbene sembri banale. Essa mi è stata posta da mio fratello (ha 16 anni), che afferma d’essere un fervente ateo o meglio cerca di spiegare tutto con il raziocinio. Io non vi ho saputo rispondere in modo convincente.

     Il quesito è il seguente: Adamo e Eva, la prima coppia d’esseri umani, generarono figli e figlie. A questo però lui mi fa le seguenti contestazioni: i figli per popolare la terra, dovettero per forza unirsi tra di loro in rapporti, che oggi consideriamo incestuosi; e, proprio per questo, lui mi fa quest’appunto: secondo quanto ha letto o crede i figli generati da rapporti incestuosi, hanno gravi problemi a livello fisico e/o mentale.

     ■ 2. A quest’ultimo punto non ho saputo rispondere bene, ma ho detto a lui che Adamo e Eva erano una coppia sui generis, essendo per l’appunto la prima coppia d’uomini, e i loro figli dovettero per forza di cose unirsi per popolare la terra.

     ■ 3. Anche perché nel progetto iniziale di Dio, i rapporti sessuali non erano stati previsti, ma con la «caduta» nel peccato ebbe inizio una vita scandita dalla rottura del patto iniziale.

     ■ 4. Non l’ho convinto del tutto. Credo (forse mi sbaglio) che l’incesto non era stato ancora proibito apertamente da Dio (cosa che fece dopo Mosè); non so se centri qualcosa.

     Ti ringrazio e ti saluto in Gesù Messia… {Vincenzo Russillo; 28 agosto 2009}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Ho numerato i singoli punti della lettera per potervi rispondere di corrispondenza qui di seguito. Alcuni brevi excursus sono dovuti a note aggiunte successivamente per chiarire questioni poste da altri lettori.

 

     ■ 1. Adamo ed Eva stavano all’inizio dell’umanità, quando il loro bagaglio genetico era integro, ossia senza ogni tipo di degrado genetico, avvenuto per influenza esterna (radiazioni, agenti patogeni) o interna (mutazioni sfavorevoli). Ciò era rafforzato anche dal fatto che avevano preso dell’albero della vita (vissero per vari secoli). Inoltre, la presenza dell’«acqua satellitare» intorno alla terra impediva il danno prodotto poi dai raggi cosmici; tale acqua di sopra cadde con il diluvio universale.

    Nota esplicativa: Della cosiddetta «acqua satellitare» rimando a Nicola Martella, Esegesi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 45-48, dove si parla delle «acque di sopra» (Gn 1,6ss), una specie di camicia d’acqua che circondava la terra al di sopra della «distesa» o atmosfera. Si vedano anche le pp. 112-115 a proposito del sistema di umidificazione della terra alle origini (Gn 2,5s); mancava la pioggia. Durante il diluvio universale, si aprirono delle falle (cateratte del cielo) nelle «acque di sopra» ed esse precipitarono in modo disastroso sulla terra (Gn 7,11; 8,2); piovve per la prima volta e così apparve un altro fenomeno atmosferico nuovo: l’arcobaleno (Gn 9,13s.16).

 

     ■ 2. I rapporti sessuali fra consanguinei erano conosciuti in vari popoli dell’antichità, senza che tali persone avessero subito sempre tutti i problemi fisici e psichici che oggi alcuni pensano che avrebbero dovuto avere. Tutto dipendeva, se era un fatto occasionale o un aspetto ricorrente all'interno dello stesso clan. I faraoni sposavano solo o prevalentemente una delle loro sorelle, proveniente da una delle donne dell'harem paterno; qui le cose erano certamente più a rischio. Per precauzione, si fa bene a non mischiare il DNA di consanguinei diretti, specialmente nel caso in cui c’è una malattia genetica. D'altra parte, per argomentare seriamente sulla questione, bisognerebbe consultare qualche studio scientifico recente che affermi in modo statistico la maggiore aberrazione fisica e psichica nei casi di incesto rispetto ai casi normali; questo andrebbe però molto di là dalla risposta a una questione biblica sulle origini. In ogni modo, per quanto sono riuscito a leggere, si parla al riguardo tutt’al più di una probabilità maggiore che compaiano rare malattie ereditarie recessive, ma viene spiegato che ciò non dipenda tanto dalla stretta consanguineità dei genitori quanto all’isolamento di un gruppo familiare o tribale rispetto all’ambiente per lungo tempo. Non è quindi il caso unico a essere determinante, ma una pratica continua e consolidata, come magari proprio tra i faraoni.

    Lungi da noi però dall’appoggiare una qualsiasi forma d’incesto oggigiorno; la questione è prima morale e solo poi eugenetica. Qui ci preme solo una verità storica ed esegetica. In particolare vogliamo far notare che i rapporti sessuali fra fratelli e sorelle, figli di Adamo e d'Eva, e quelli successivi fra cugini nella prossima generazione dell'umanità non portarono sostanziali danni genetici. Per l'approfondimento rimando a Nicola Martella, «Qajin non era solo?», Temi delle origini. Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 345-350. Si tenga presente che tali unioni accaddero all'inizio dell'umanità, che fu un fenomeno limitato a quella generazione e che l'umanità si sviluppò (Gn 6,1) senza che si parlasse di danni particolari di tipo genetico o fisico. Anche dopo il diluvio universale, l'umanità rimase dapprima insieme (Gn 11,1s) e solo con l'intervento di Dio essa si sparse su tutta la faccia della terra (vv. 7ss), per riempirla e per sviluppare una salutare varietà genetica mediante micro mutamenti.

     Successivamente la Torà non proibì il matrimonio fra fratellastri e sorellastre. Levitico 18 e 20 non parlano di matrimonio, ma dei rapporti illeciti, specialmente nei culti di Ba`al Melek (= Molok), in cui c’erano orge (cfr. Baal-Peor Numeri 25,1ss; Osea 9,10; Ezechiele 22,9ss) e sacrifici di bambini (Levitico 18,21; 20,2-5). Nella Legge mosaica era considerato incesto prevalentemente il rapporto sessuale fra genitori e figli, come pure una relazione sessuale fra fratelli e sorelle, figli dello stesso padre e della stessa madre. Il rapporto matrimoniale di generi differenti fra zii e nipoti, fra cugini e fra fratellastri non era proibito.

     Oggigiorno, certo, la sensibilità culturale e le leggi sono cambiate (cfr. anche la poligamia). Non siamo più in una teocrazia etnica, ma siamo soggetti alle leggi dei nostri relativi Paesi e facciamo bene a rispettarle. Per l’approfondimento rimando all’articolo «Incesto e Legge mosaica», presente nel «Dizionario biblico». Qui mostro casi biblici precedenti e successivi alla stipulazione della legge, in cui soggetti di genere diverso si sposarono insieme, pur essendo parenti: fratellastri, cugini o zii e nipoti. Le loro progenie non ne ebbero danno ed era cosa che non suscitava problemi nella cultura ebraica e nella legislazione.

 

     ■ 3. Questa è una tesi singolare, ossia quella della sensualità non prevista in origine! Dio, non solo creò la prima coppia maschio e femmina (Genesi 1,27), ma benedicendo gli uomini, comandò loro di essere fecondi e di moltiplicare (v. 28), cosa che fecero (2,23ss; 5,1ss). Per l'approfondimento rimando a Nicola Martella, Esegesi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 78-88.172-178.338-344. Si veda pure in Nicola Martella, Temi delle origini. Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), gli articoli: «L’uomo quale immagine di Dio», pp. 134-145; «Il matrimonio», pp. 248-255; «Il ratto della sessualità?», pp. 325-329.

 

     ■ 4. Una qualsiasi cosa è peccato solo dove c’è un comandamento che la proibisce in modo esplicito. Senza legge non c’è peccato, poiché «il peccato è la violazione della legge» (1 Gv 3,4; Gcm 2,9). Fu la Legge mosaica a proibire i rapporti sessuali fra consanguinei diretti come fratelli e sorelle, figli dello stesso padre e della stessa madre (allora c’era la poligamia). Una tale norma non esisteva ancora al tempo di Adamo e di Eva. Dio comandando loro di essere fecondi e di moltiplicare, ben sapeva della questione relativa alla seconda generazione, che poteva moltiplicare solo sposandosi fra fratelli e sorelle. Fu appunto soprattutto una questione di tale generazione; la crescita esponenziale della prole rese presto superato tale problema. L’umanità era forte e vigorosa e il DNA era intatto.

    Faccio presente, ad esempio, che fino a quando non c’era la legge sull’obbligo di mettersi le cinture in macchina, nessuno poteva fare una contravvenzione, poiché non c’era un’infrazione. Lo stesso valeva nell'antichità, sia fra i popoli pagani, sia in Israele, mediante una relativa legislazione di tipo più restrittivo.

    Infine, facciamo notare che in genere ai fini della riproduzione gioca un gran ruolo il senso dell'olfatto (cfr. feroni): in genere l'odore di una persona esterna dell'altro sesso risulta psichicamente molto più attraente dell'odore della gente del proprio clan, della propria famiglia o delle persone con cui si è cresciuti strettamente insieme. In tale campo il diverso e l'esotico attira, o come si dice: «L'erba del vicino è sempre più verde»! Questo sembra essere un meccanismo o un filtro naturale per garantire una possibile maggiore biodiversità o varietà genetica.

 

Si vedano anche gli articoli esterni sull’«incesto» su Wikipedia e su «Repubblica».

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Moltiplic_figli_Evadamo_Ori.htm

28-08-2009; Aggiornamento: 31-08-2009

 

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