Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

 
Interpretazione biblica
 
 
 
 

Il Levitico — Libretto di studio

  Dopo le istruzioni d'uso e l'introduzione generale, seguono le domande sul testo, che rimarcano le parti principali del Levitico:

I sacrifici (Lv 1-7)

Il sacerdozio (Lv 8-10)

Purificazione del popolo (Lv 11-15)

Giorno della riconciliazione (Lv 16)

Ordinamenti per il popolo (Lv 17-20)

Ordinamenti per il sacerdozio (Lv 21-22)

Ordinamenti per le feste (Lv 23-24)

Ordinamenti per il paese (Lv 25-26)

Appendice: voti e decime (Lv 27).

 

Il Levitico — Libretto di testo

  Si tratta di una traduzione letterale che ricalca da vicino l'ebraico e che è strutturata secondo le parti evidenti del libro. Può risultare molto utile per chi vuole studiare il Levitico in modo profondo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

LA LEPRE E L’ERMENEUTICA

 

 di Nicola Martella

 

Questo articolo è la sintesi di una trattazione molto più ampia e dettagliata che l’autore intende pubblicare su una rivista teologica.

 

 

1.  LA DOMANDA: Nella legge di Mosè vengono definiti impuri il coniglio e la lepre. Questo fatto mi è noto da decenni, ma non ho mai trovato una risposta esauriente neanche da parte di ebrei e rabbini. Addirittura durante una colazione di lavoro un partecipante che conoscevo, ebreo molto osservante, si è fatto servire il piatto di stagione, polenta e coniglio, e alla mia domanda in merito, è letteralmente caduto dalle nuvole! La mia cortese di richiesta di spiegazione lo aveva colpito a tal punto da fargli prendere l’impegno di parlarne con dei rabbini perché lui non ricordava che nella Torà ci fosse questa prescrizione. Risultato: neanche i rabbini gli hanno saputo dare una risposta, e quando mi ha telefonato era più desolato lui per non poter rispondere alla mia domanda, che non io che restavo senza risposta. Che cosa impediva (p.es. igienicamente) a quei tempi il consumo di carne di coniglio o di lepre? È ovvio che la sola distinzione estetica sulla natura delle zampe o sulla ruminazione non regge. C’è qualcosa altro dietro? (N.B.)

 

 

2.  LA RISPOSTA

 

2.1.  L’APPROCCIO GENERALE: Gli unici passi in cui, nelle nostre traduzioni, si parla di conigli sono Lv 11,5; Dt 14,7; Sal 104,18; Pr 30,26. Della lepre si parla solo in Lv 11,6; Dt 14,7. La Torà li designa come «ruminanti» ma, poiché non hanno l’unghia spartita, non sono considererete come puri e quindi commestibili. l La prima osservazione che si può fare, partendo dalle nostre traduzioni, è che la lepre e il coniglio, mancando una delle due caratteristiche essenziali per gli animali puri, erano inadatti per i sacrifici e come cibi. Certo sorge subito la questione: Come fanno a essere considerati «ruminanti» animali che non hanno il rumine?

 

2.2.  ALCUNI APPROFONDIMENTI: Mi resi conto del problema di Lv 11,5s già anni fa, quando tradussi e adattai il testo ebraico del Levitico in italiano (cfr. Nicola Martella, Il Levitico: Traduzione letterale [Punto°A°Croce, Roma 1998]). La traduzione del termine ebraico con «coniglio» nell’AT è comune a diverse traduzioni occidentali: i traduttori non conoscendo tale animale, lo resero (per rendere l’idea ai loro lettori) con l’animale che essi ritenevano essere più simile all’originale. In effetti il termine ebraico šafan intendeva l’irace o «tasso delle rocce», un animale vegetariano simile alla marmotta, di colore giallo bruno, che vive in piccoli gruppi tra le rocce.

     Certamente resta la questione della «lepre» (ebr. ’arenëbët), di cui il coniglio è la forma domestica. Ambedue non hanno il rumine, la cavità dello stomaco, a cui va per prima il cibo e da cui risale alla bocca durante la ruminazione, per essere masticato con cura. Come si può quindi considerare «ruminanti» animali roditori senza il rumine? Una risposta a questa questione mi è pervenuta in questa fattispecie: degli attenti osservatori del settore hanno notato che la mattina molto presto i conigli espellono per via anale un «prodotto intestinale» che è solo pre-digerito e che subito ingurgitano nuovamente per la digestione definitiva. Ciò vale anche per le lepri, da cui discendono. Questo è anche ciò che gli studiosi di zootecnica scrivono e insegnano.

 

2.3.  I FATTI IN SINTESI

     n Una norma concreta: Il principio generale che caratterizzava gli animali puri, si trovava in Lv 11,3: ognuno d’essi doveva avere «l’unghia bipartita, e cioè un’unghia veramente spartita» e doveva «masticare nuovamente» quanto ingerito. Se mancava una di quelle caratteristiche, era proibito mangiarne la carne. Come esempio furono riportati il cammello, l’irace e la lepre («ruminanti» ma senza l’unghia bipartita) e il maiale (con l’unghia bipartita, ma non ruminante). l Mosè mise la lepre fra i «ruminanti» e fra gli animali impuri, non avendo essi uno zoccolo bipartito (Lv 11,6). Alcuni vedono questo come zoologicamente fuorviante, poiché la lepre non è un ruminante come un bovino. Ma la classificazione ebraica non dipende dal rumine, ma dal riutilizzo di quanto masticato. Questi animali ingurgitano nuovamente come «pallottole» mucillaginose le parti di cibo, solo parzialmente digerite e defecate; gli esperti affermano che, in tal modo, viene raggiunta una digeribilità migliore e per giunta una maggiore concentrazione di vitamina B1.

     n Ruminanti e pseudo-ruminanti: La moderna zootecnica distingue fra queste categorie e parla dei leporidi (lepri e conigli) come pseudo-ruminanti o ruminanti atipici. I leporidi hanno, in ogni caso, un sistema digestivo particolarmente interessante che funziona in modo molto effettivo. l La classificazione ebraica non aveva a che fare con il rumine in sé ma con la rinnovata assimilazione di quanto era stato masticato. l La gente di allora fu in grado di capire tutto ciò, come pure la somiglianza del principio fondamentale della digestione dei leporidi con quello dei ruminanti convenzionali. Alla base di ciò c’era una precisa osservazione della natura. A ciò si aggiungeva che gli israeliti, essendo spesso pastori, erano degli attenti osservatori degli animali, poiché faceva parte del loro mestiere. l Bisogna ammettere che l’autore del Levitico sapeva già a quel tempo che i leporidi erano «ruminanti», sebbene atipici. La scienza, invece, l’ha scoperto solo nel 1882 (e nonostante ciò, molti oggigiorno ne sono all’oscuro!). È chiaro che la scienza ha avuto un ritardo — e certamente non solo in questo punto.

 

2.4.  IMPURITÀ E IGIENE: Qui di seguito, non potendo affrontare dettagliatamente questo tema, vi accenniamo solo. Nella Torà gli animali furono considerati impuri non solo per motivi igienici e di profilassi, ma anche per motivi cultuali (p.es. maiali) e di utilità (p.es. rane, uccelli rapaci). Nel caso di lepri, di conigli e dei roditori in genere, basta leggere in qualsiasi manuale che parli delle malattie di questi animali per rendersi conto almeno di questi aspetti: ² 1) essi si moltiplicano in modo incredibile; ² 2) sono soggetti a varie malattie infettive; ² 3) diffondono tali malattie in modo epidemico tra i loro simili e gli altri animali; ² 4) in certi casi, possono contaminare addirittura gli esseri umani.

 

Per l’approfondimento dell’igiene e della profilassi, prescritte dalla Torà, cfr. Nicola Martella, «Peculiarità dell’Antico Testamento e suo rapporto con la medicina», La salute fra scienza, religioni e ideologie (Punto°A°Croce, Roma 2003), pp. 118ss. Cfr. Nicola Martella, «Prevenzione e Bibbia», Dizionario delle medicine alternative (Punto°A°Croce, Roma 2003), pp. 439s. l Sugli aspetti ecologici della Torà, cfr. N. Martella, «L’Antico Testamento e l’ecologia», La salute fra scienza, religioni e ideologie, pp. 122ss.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Lepre_Erm-Lv.htm

24-04-07; Aggiornamento: 30-06-2010

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce